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Concetti Chiave

  • Il "dolce stil novo" è una corrente letteraria fiorentina del Duecento, caratterizzata da uno stile limpido e una visione spirituale della donna.
  • Guido Guinizzelli e Guido Cavalcanti sono figure chiave del "dolce stil novo", con opere che esplorano temi filosofici e l'effetto dell'amore.
  • La poesia popolare e giullaresca, contemporanea alla lirica alta, è destinata a un pubblico di modesta cultura e trasmessa oralmente dai giullari.
  • Il Novellino è una raccolta di novelle toscane in volgare, che propone modelli di comportamento cortese e introduce un nuovo genere narrativo.
  • Il Milione di Marco Polo è un importante testo di viaggi del Duecento, ricco di informazioni geografiche e curiosità sulle culture lontane.

Indice

  1. Introduzione
  2. Guido Guinizzelli
  3. Guido Cavalcanti
  4. La poesia popolare e giullaresca
  5. Cielo d’Alcamo
  6. La poesia comico-parodica
  7. Il Novellino
  8. La novella
  9. La struttura narrativa della novella
  10. I libri di viaggi

Introduzione

Negli ultimi decenni del Duecento si sviluppò a Firenze la corrente letteraria del “dolce stil novo”; i maggiori esponenti furono: Guido Cavalcanti, Dante Alighieri, Lapo Gianni e Dino Frescobaldi. Il dolce stil novo si propone come una corrente avente, uno stile più limpido e piano, ed una visione più spirituale della donna, vista come un angelo in Terra per portare salvezza. I temi centrali sono l’amore e la gentilezza, proprio per evidenziare la superiorità nobile d’animo. L’espressione “dolce stil novo” fu coniata da Dante Alighieri nel 24° canto del Purgatorio. Come precursore degli stilnovisti, possiamo considerare Guido Guinizzelli. Fa parte di questo gruppo, anche Dante, che nelle sue liriche, riprende i temi di Cavalcanti e Guinizzelli.

Guido Guinizzelli

La sua produzione comprende 5 canzoni e 15 sonetti. Nel Canzoniere di Guinizzelli sono presenti tipici temi stilnovisti e ragionamenti filosofici.

Guido Cavalcanti

Apparteneva alla fazione dei guelfi e si interessò delle vicende politiche della città. La sua produzione comprende componimenti, 36 sonetti, 11 ballate e 2 canzoni. La sua profonda filosofia si manifesta nella sua canzone “Donna me prega”, testo di difficile interpretazione; il tema centrale della canzone è l’effetto prodotto dall’amore. I temi della poesia cavalcantiana sono: sbigottimento, tremore, lacrime, sospiri, che conducono, colui che ama, alla distruzione fisica e spirituale. All’interno di questi testi possiamo trovare versi melodici nati dal ritmo degli accenti.

La poesia popolare e giullaresca

Contemporanea alla lirica “alta” nasce la poesia popolare destinata ad un pubblico di modesta cultura; è legata ad occasioni pratiche, feste… la trasmissione è orale. La diffusione è opera dei giullari. La forma è elementare, caratterizzata da un linguaggio popolare. Vi è un tema amoroso, che riprende un po’ la poesia cortese. Le forme ricorrenti sono la ballata, la frottola, il rispetto, il contrasto. Tra gli autori, troviamo solo tre nomi: Cielo d’Alcamo, Ruggieri Apugliese e Matazone da Caligano.

Cielo d’Alcamo

Un poeta colto che imitava i modi giullareschi. Le sue caratteristiche linguistiche, confermano la sua provenienza siciliana. Un contrasto dell’autore è “Rosa fresca aulentissima”, nel quale, un uomo cerca di sedurre una donna e di indurla a soddisfare il suo desiderio erotico, ma la donna resiste minacciando di chiamare i suoi parenti. Alla fine, dietro giuramento sul Vangelo da parte del giullare, essa acconsente a compiacerlo.

La poesia comico-parodica

Si afferma con la scuola siciliana e ha la sua prima grande espressione con lo “stil novo”; essa canta l’amore ed usa un linguaggio raffinato ed uno stile basso, occupandosi di cose quotidiane; essa si propone di rompere gli schemi della poesia elevata. Il procedimento principale è quello della parodia. Diversità, dissenso ed emarginazione, sono gli elementi presenti nelle poesie di Cecco Angiolieri, che nelle sue poesie delinea una vita irregolare e inquieta. La poesia di Angiolieri si rifà a dei giochi letterari della poesia dei chierici vaganti. La lingua d’uso è il volgare toscano.

Il Novellino

Il Novellino è una raccolta di novelle toscane in lingua volgare, risalente all'incirca alla fine del Duecento. Questi racconti sono brevi e destinati alla narrazione orale; l’intento dell’opera è fornire modelli di comportamento cortese ai ceti borghesi. Nell’opera si va delineando un nuovo genere narrativo: la novella che ha il compito di narrare storie, al fine di intrattenere il lettore e l’uditore.

La novella

Il termine novella deriva dall’aggettivo latino novus che significa notizia nuova, novità. La novella è una breve narrazione in prosa, contenente elementi reali e fantastici che spesso si fondono tra loro. La novella è limitata alla narrazione di un solo episodio che costituisce di per sé il nucleo di una storia. Generalmente, il modello di novella tradizionale ha un intento moralistico, ma nel tempo il racconto ha mantenuto costante solo la caratteristica della brevità e della concisione e ha potuto, evolvendosi, assumere delle tendenze narrative sempre più diverse.

La struttura narrativa della novella

Nella sua forma più semplice la struttura narrativa della novella è la seguente:
• Il narratore esterno presenta gli elementi utili a comprendere la vicenda.
• L’avvenimento centrale mette in moto l’azione: ha uno sviluppo e raggiunge un momento di massima tensione narrativa.
• La conclusione può presentare il ribaltamento della situazione iniziale con soluzioni inaspettate.
• I personaggi maturano per le vicende vissute e acquistano consapevolezza.

I libri di viaggi

Nel Duecento, si sviluppò un nuovo genere: la relazione di viaggi in terre lontane e sconosciute. Il testo più significativo è Il Milione di Marco Polo. Racconta il viaggio di Marco Polo fino in Cina. L’opera originaria è scritta in lingua d’oil. Non possediamo l’opera originaria. Seleziona ciò di cui parlare in base a ciò che ha visto o comunque se non l’ha visto né verifica la veridicità. Inizialmente non si chiamava Milione, questo titolo gli viene attribuito poiché Milione era il soprannome che veniva dato alla famiglia Polo.
È un libro che contiene tanti libri diversi. Ci fornisce molte informazioni dal punto di vista geografico e può essere considerato come un trattato etnografico e mercantile. Marco Polo mostra, nel suo trattato, una grande curiosità verso le nuove culture.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la corrente letteraria sviluppata a Firenze nel Duecento?
  2. La corrente letteraria sviluppata a Firenze nel Duecento è il "dolce stil novo".

  3. Chi sono i maggiori esponenti del dolce stil novo?
  4. I maggiori esponenti del dolce stil novo sono Guido Cavalcanti, Dante Alighieri, Lapo Gianni e Dino Frescobaldi.

  5. Quali sono i temi centrali del dolce stil novo?
  6. I temi centrali del dolce stil novo sono l'amore e la gentilezza.

  7. Chi è considerato il precursore degli stilnovisti?
  8. Il precursore degli stilnovisti è Guido Guinizzelli.

  9. Quali sono le forme ricorrenti nella poesia popolare e giullaresca?
  10. Le forme ricorrenti nella poesia popolare e giullaresca sono la ballata, la frottola, il rispetto e il contrasto.

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