Daniele
Genius
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Concetti Chiave

  • Cecco Angiolieri, poeta senese del XIII secolo, visse una vita tumultuosa contraddistinta da problemi finanziari, spesso riflessi nei suoi componimenti.
  • La sua produzione poetica rientra nella corrente comico-realistica, parodiando la poesia stilnovista e celebrando i piaceri terreni come l'amore sensuale e il gioco.
  • Il contesto letterario di Cecco include influenze dalla satira politica e dalla poesia goliardica, con un linguaggio che sovverte i canoni cortesi.
  • Angiolieri è noto per il suo uso del vituperium e per la creazione di personaggi vivaci, mantenendo sempre un tono comico e dissacrante nei suoi scritti.
  • Ebbe interazioni letterarie significative, come il conflitto verbale con Dante, utilizzando il linguaggio illustre in modo ironico.

Indice

  1. Vita e Carriera di Cecco Angiolieri
  2. Stile e Tematiche della Poesia di Cecco
  3. Influenze e Contesto Letterario
  4. Contributi e Interazioni Letterarie

Vita e Carriera di Cecco Angiolieri

Cecco Angiolieri, scrittore senese nato nel 1260 e morto nel 1313. Figlio di un ricco banchiere, condusse una vita inquieta e dissipata e fu spesso ossessionato da problemi di denaro. Nei documenti il nome di Cecco è menzionato per multe e condanne; egli dovette inoltre essere coinvolto nel processo per il ferimento di tale Dino di Bernardino di Montelmo.

Probabilmente visse quasi sempre a Siena, allontanandosi solo sporadicamente; nel corso della vita dilapidò l'eredità paterna e morì in miseria carico di debiti, tanto che i figli rinunciarono all'eredità. Questi tratti biografici sembrano adattarsi perfettamente all'immagine che il poeta ha lasciato di sé nei suoi componimenti, tanto che per molto tempo e critici li hanno interpretati come degli sfoghi autobiografici, immediati e spontanei. vita e opere di Cecco Angiolieri

Stile e Tematiche della Poesia di Cecco

In realtà la produzione dello scrittore senese s'inserisce in una ben definita corrente letteraria, nota come poesia comico-realistica, che si proponeva di capovolgere, facendone la parodia, tematiche e linguaggio della poesia stilnovista. All'amore spirituale veniva contrapposto l'amore sensuale, al motivo della lode quello dell'ingiuria, alla donna-angelo la donna volgare aggressiva, alla celebrazione delle virtù morali l'elogio dei piaceri della vita, in particolare la donna, la taverna e il gioco. Il Boccaccio gli dedicò una novella del Decameron, prendendolo come prototipo del gaudente e dello scapestrato. A Cecco Angiolieri furono attribuiti 150 sonetti, ma sembra che solo 112 siano sicuramente suoi. Parte dei sonetti svolge il tema delle rime amorose, dedicate ironicamente a una certa Becchina; ideologicamente lontano dallo stilnovismo, Cecco utilizza il genere comico per creare dissacranti parodie dei moduli del dolce stile.

Ecco un'analisi delle poesie di Cecco Angiolieri.

Influenze e Contesto Letterario

È la parodia della poesia tragica stilnovista, dal contenuto narrativo e popolare. I suoi centri sono Siena e le città vicine. Riflette la vita materiale della borghesia, i suoi difetti, i suoi aspetti comici. I suoi predecessori sono la satira politica e il sonetto satirico, la poesia goliardica (il mondo alla rovescia) e la poesia giullaresca (i contrasti). I temi sono l'amore sensuale, i piaceri, il denaro, l'offesa personale. Si rovescia il linguaggio cortese, usandone alcuni termini in maniera satirica. Rustico Filippi è l'iniziatore di questo genere. Nato nel 1230 e morto nel 1300 è maestro nel vituperium, nel contrasto. Altri comici sono Cecco Angiolieri, Meo dei Tolomei, Bindo Bonichi, Folgore, Pietro dei Faitinelli, Cenne della Chitarra e Pieraccio Tealdi. Rustico scrive "Oi dolce mio marito Aldobrandino", sonetto a rime alternate.

Contributi e Interazioni Letterarie

Cecco Angiolieri, spirito irrequieto, ebbe molti problemi finanziari per multe e per la sua spensieratezza. Parla dei piaceri carnali e del gioco nelle sue poesie e usa anche il vituperium; non si stacca mai dal comico e crea veri e propri personaggi. Usa un linguaggio colto e molto ricco. Ebbe uno scambio di versi offensivi con Dante, usa il lessico e i moduli della tradizione illustre in maniera ironica. Ricorda « "Becchin'amor" "Che vuo', falso tradito?" », sonetto a rime alternate e "S'i' fosse foco, arderei 'l mondo", sonetto a rime incrociate nelle quartine e alternate nelle terzine.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Cecco Angiolieri e quale fu il suo stile di vita?
  2. Cecco Angiolieri era uno scrittore senese nato nel 1260 e morto nel 1313, figlio di un ricco banchiere. Condusse una vita inquieta e dissipata, spesso ossessionato da problemi di denaro, e morì in miseria carico di debiti.

  3. Quali sono le caratteristiche principali della poesia di Cecco Angiolieri?
  4. La poesia di Cecco Angiolieri si inserisce nella corrente comico-realistica, parodiando la poesia stilnovista. Contrappone l'amore sensuale all'amore spirituale e celebra i piaceri della vita, come la donna, la taverna e il gioco.

  5. Quali influenze letterarie hanno caratterizzato l'opera di Cecco Angiolieri?
  6. L'opera di Cecco Angiolieri è influenzata dalla satira politica, dalla poesia goliardica e giullaresca. Utilizza il linguaggio cortese in modo satirico, riflettendo la vita materiale e i difetti della borghesia.

  7. Quali sono alcuni dei temi ricorrenti nelle poesie di Cecco Angiolieri?
  8. I temi ricorrenti nelle poesie di Cecco Angiolieri includono l'amore sensuale, i piaceri della vita, il denaro e l'offesa personale, spesso espressi attraverso parodie e linguaggio comico.

  9. Come si relazionava Cecco Angiolieri con altri poeti del suo tempo?
  10. Cecco Angiolieri ebbe interazioni letterarie con altri poeti, come uno scambio di versi offensivi con Dante. Utilizzava il lessico della tradizione illustre in modo ironico, creando personaggi comici e dissacranti.

Domande e risposte

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