Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Nel 1293, gli Ordinamenti di giustizia furono emanati da Giano della Bella per limitare il potere della nobiltà e dei ricchi mercanti a Firenze.
  • Le nuove leggi stabilirono il Gonfaloniere di Giustizia, un'autorità con il compito di far rispettare gli Ordinamenti, sostenuto da una milizia popolare.
  • Gli Ordinamenti escludevano i Magnati dalle cariche politiche importanti, introducendo misure come la responsabilità familiare per le violazioni della legge.
  • Nonostante questi cambiamenti, il potere dei Grandi non fu completamente eliminato, poiché continuavano a influenzare la politica attraverso ricchezze e alleanze.
  • La debolezza degli Ordinamenti si manifestò in una congiura che portò alla cacciata di Giano della Bella e alla revisione delle leggi, seguita dalla divisione dei Guelfi in due fazioni.

Indice

  1. Gli Ordinamenti di Giustizia
  2. Dino Compagni e la Cronica
  3. Il Gonfaloniere di Giustizia
  4. Le Leggi contro i Magnati
  5. Conseguenze e Divisioni Future

Gli Ordinamenti di Giustizia

Nel 1293, Giano della Bella fa emanare gli Ordinamenti di giustizia, con lo scopo di ridurre il potere della classe sociale dei magnati che comprende la vecchia nobiltà feudale e quei ricchi mercanti che, anche se di origini popolari, per abitudini di vita e per idee politiche, come per la difesa dei privilegi conquistati nel tempo, si erano avvicinati alle idee della nobiltà Questa normativa costituisce una tappa fondamentale nella conquista del potere comunale da parte delle forze popolari.

Dino Compagni e la Cronica

Dino Compagni, all’inizio dell’opera Cronica, descrive queste disposizioni di legge, facendo chiarire capire, da storico e da giudice, la sua simpatia per l’azione di Giano della Bella.

Dopo aver narrato la guerra contro Arezzo conclusasi nel 1289 con la battaglia di Campaldino, lo scrittore riprende a parlare dello scontro di classe a Firenze.

“Dopo il ritorno dei cittadini a Firenze, gli abitanti conobbero un periodo di grandezza e di potenza, ma i nobili e le persone più in vista, con la loro superbia, iniziarono a commettere atti offensivi nei confronti del resto della popolazione, ricorrendo perfino ad atti di violenza e ad altri soprusi. Per questo motivo, molti cittadini buoni, di estrazione popolare insieme ai mercanti, individuarono, come capo e guida, uno fra di loro grande e potente (saggio, virtuoso e uomo di indole buona, di nome Giano della Bella, assai coraggioso, discendente da una famiglia di tutto rispetto, a cui dispiaceva che il popolo fosse vittima di tutte queste ingiurie) e con il sostegno del popolo (essendo stato eletto nuovamente dai Signori il 15 febbraio 1292), e con i suoi sostenitori resero più forte il popolo.

[A proposito della data, occorre fare una precisazione. A Firenze, il capodanno cadeva il 25 marzo, giorno dell’Annunciazione, quindi esattamente nove mesi prima del Natale. Per questo, le date del calendario civile fiorentino non coincidono con quello comune: gli avvenimenti descritti dal Compagni si riferiscono quindi al 1293 e non al 1292. Tale modo di contare gli anni ha avuto termine nel 1750]

Il Gonfaloniere di Giustizia

Al corpo dei Priori, ne fu aggiunto uno [il settimo] con la medesima autorità degli altri che fu chiamato Gonfaloniere di Giustizia (Baldo Ruffoli del sestiere di Porta del Duomo), a cui fu conferito un gonfalone con l’insegna del popolo, ossia con una croce rossa in campo bianco, e mille soldati armati e con detto stemma, con l’obiettivo di essere pronti ad eseguire ogni richiesta del sopraddetto Gonfaloniere, nelle piazze o in qualsiasi altro luogo.

[Si trattava di una milizia popolare con il compito di far rispettare le nuove leggi contro i magnati].

Le Leggi contro i Magnati

E furono promulgate delle leggi chiamate Ordini della Giustizia, contro quei potenti che oltraggiavano le persone del popolo, in modo tale che i componenti di una famiglia fossero tenuti a dare garanzie reciproche;

[= della violazione della legge da parte di uno, il Comune si poteva rifare su di un altro membro della famiglia]

[Fu anche codificato] che per la prova giuridica di un’offesa ricevuta sarebbero stati sufficienti due testimoni che testimoniavano seguendo la voce pubblica [detti “di pubblica voce e fama” e che erano distinti dai “testimoni di verità” che testimoniavano fu fatti di diretta conoscenza] e fu deliberato che la qualifica di Grandi [o Magnati, o Potenti] per tutti coloro che in famiglia avevano o avessero avuto un cavaliere, comportava automaticamente l’esclusione dalle cariche importanti della politica (Signori, Gonfalonieri di Giustizia) e dagli uffici ad essi connessi. In tutto, dette famiglie erano ….

[Nel testo manca l’elenco, ma uno studioso del XX secolo ha dimostrato che in quegli anni, le famiglie che rientravano nella categoria dei “Grandi” erano 150]e fu ordinato che i Signori uscenti, a cui erano affiancati alcuni “saggi popolani”, dovessero eleggere quelli nuovi [si tratta di 80 persone sagge di origine popolane che unitamente ai priori uscenti, ai capitani del popolo e ai rappresentanti delle Arti erano chiamati ad eleggere i nuovi priori].

Anche ai “consoli” [che costituivano la più alta magistratura delle singole Arti] vennero attribuiti autorità e alcuni poteri.

Conseguenze e Divisioni Future

Tuttavia, questi severi e innovativi interventi normativi, votati con Giano della Bella, non riuscirono e distruggere completamente la potenza dei Grandi. Questi ultimi continuavano a possedere delle grandi proprietà, i banchieri e i mercanti ad essi assimilati disponevano di enormi ricchezze mobiliari, la parte guelfa, da considerare uno Stato dentro lo Stato, era in maggioranza costituita dal Potentato fiorentino: tutti questi sono elementi che, in qualche modo, contribuivano a controbilanciare l’allontanamento dei Magnati dagli incarichi politici, per cui essi continuavano ad influenzare il governo della città. Infatti, due anni dopo l’approvazione degli Ordinamenti, una congiura comportò la cacciata da Firenze di Giano della Bella e ad una revisione della normativa. Pochi anni più tardi, da una semplice discordia fra due famiglie, i Cerchi e i Donati, derivò la divisione dei Guelfi in due fazioni: i Bianchi e i Neri.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'obiettivo principale degli Ordinamenti di Giustizia emanati nel 1293?
  2. Gli Ordinamenti di Giustizia, emanati da Giano della Bella, miravano a ridurre il potere della classe dei magnati, composta dalla vecchia nobiltà feudale e da ricchi mercanti, per favorire la conquista del potere comunale da parte delle forze popolari.

  3. Chi era Dino Compagni e quale ruolo ha avuto nella documentazione degli eventi di Firenze?
  4. Dino Compagni era uno storico e giudice che, nella sua opera "Cronica", descrisse le disposizioni di legge e manifestò simpatia per l'azione di Giano della Bella, documentando il conflitto di classe a Firenze.

  5. Qual era la funzione del Gonfaloniere di Giustizia e come veniva supportato?
  6. Il Gonfaloniere di Giustizia, aggiunto al corpo dei Priori, aveva l'autorità di far rispettare le nuove leggi contro i magnati, supportato da una milizia popolare di mille soldati armati con l'insegna del popolo.

  7. Quali erano le principali disposizioni delle leggi contro i magnati?
  8. Le leggi prevedevano che i membri di una famiglia dovessero garantire reciprocamente il rispetto della legge, l'esclusione dei Grandi dalle cariche politiche, e l'accettazione di testimonianze basate sulla voce pubblica per provare le offese.

  9. Quali furono le conseguenze a lungo termine degli Ordinamenti di Giustizia?
  10. Nonostante gli Ordinamenti, i Grandi mantennero una certa influenza grazie alle loro ricchezze e proprietà. Due anni dopo, una congiura portò alla cacciata di Giano della Bella e alla revisione delle normative, mentre le divisioni tra i Guelfi portarono alla formazione delle fazioni dei Bianchi e dei Neri.

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