Concetti Chiave
- I poeti della Scuola Siciliana si dedicano alla lirica come forma di evasione, evitando riferimenti storici e autobiografici, concentrandosi sull'amor cortese.
- Il loro contesto culturale è una società cortigiana dove la libertà espressiva è limitata rispetto all'ambiente feudale provenzale.
- Jacopo da Lentini, noto come "Notaro", è accreditato per l'invenzione del sonetto e conosciuto per la canzone "Meravigliosamente".
- Pier delle Vigne, consigliere di Federico II, è ricordato per la sua tragica fine e la menzione nel XIII canto dell'Inferno di Dante.
- Percivalle Doria, bilingue, scrisse componimenti in provenzale e siciliano, mantenendo sempre la fedeltà alla Casa Sveva.
Indice
La Scuola Siciliana e l'amor cortese
I poeti della Scuola Siciliana – funzionari, notai, magistrati laici - si occupano di lirica come forme di evasione. Questo significa che non mostrano alcun interesse perle occasioni di poesia offerte dalla vita politica e sociale; infatti, sono molto rari i riferimenti alle vicende storiche dell’epoca, assenti sono anche i riferimenti autobiografici. Il loro mondo poetico ha un ‘aria rarefatta, restringe il campo tematico all’amor cortese; nella sua uniformità, sembra voler rispecchiare l’universalismo della corte di Federico II di Svevia, a capo di quel regno di Sicilia che è il più unitario e il meno feudale dell’Europa del tempo. Vengono banditi anche i temi satirici ed encomiastici, frequenti altrove nella poesia di corte.
Il contesto culturale cortigiano
Il clima culturale in cui operano questi poeti è quello di una società cortigiana in cui, rispetto all’ambiente feudale dei Provenzali, la libertà di espressione è più ridotta. Gli argomenti trattati sono meno legati all’esperienza e al costume dell’epoca di quanto non fossero in Provenza. L’amore, pur non trasformandosi in un’esperienza irreale e immaginaria, rimane comunque distaccato dalla realtà, senza una visione concreta della donna, personaggio che rimane sempre assai sfuggente. Si resta, pertanto, legati ad un repertorio di idee, di immagini e di linguaggio che viene liberamente rielaborato.
Poeti siciliani di rilievo
Fra i più conosciuti poeti siciliani, dobbiamo ricordare Guido delle Colonne, Jacopo da Lentini, Giacomo Pugliese, Mazzeo di Ricco, Pier della Vigna, Taddeo di Sessa, Percivalle Doria.
Guido delle Colonne e Jacopo da Lentini
Guido delle Colonne ricoprì l’incarico di giudice a Messina dal 1243 al 1280. Nel De vulgari eloquentia, Dante ricorda la sua abilità poetica.
Jacopo da Lentini svolgeva contemporaneamente la funzione di poeta e di funzionario imperiale. Per questo motivo sarà chiamato il “Notaro” per eccellenza. A lui, tradizionalmente, viene attribuita l’invenzione del sonetto. Di lui ci sono giunti alcuni sonetti e canzoni. Fra l’altro ci è pervenuta anche una “tenzone” con Pier della Vigna e Jacopo Mostacci.
Tra i suoi componimenti, la più conosciuta è la canzone “Meravigliosamente”, il cui tema è quello dell’innamorato timido e impacciato che nasconde i propri sentimenti che rivela soltanto tramite dei segni esteriori.
Giacomo Pugliese e Percivalle Doria
Di Giacomo Pugliese, vissuto nella prima metà del Duecento, non disponiamo di dati biografici certi. Sicuramente conosceva molto bene la lirica provenzale. Grazie alla sua approfondita conoscenza letteraria, egli compose poesie di vario tipo, fra cui otto canzoni amorose e sempre con toni meno sostenuti di quelli adoperati dai suoi contemporanei. Questo è il motivo per cui è stato particolarmente apprezzato dai critici dell’Ottocento.
Percivalle Doria discendeva da una potente famiglia ligure e visse nella prima metà del XIII secolo, esercitando una vita politica molto intensa, prima a servizio di Federico II, poi di Manfredi. Ghibellino convinto, egli rimarrà sempre fedele all’imperatore e alla Casa Sveva, anche dopo la scomunica lanciata dal Papa contro Federico II. La sua particolarità è di essere stato bilingue; infatti, compose in provenzale un sirventese (= componimento poetico di argomento politico-guerresco o morale satirico), in lode di Manfredi, e due canzoni, in siciliano di originalità e bellezza singolare.
Pier delle Vigne e la sua tragica fine
Pier delle Vigne, nato a Capua nel 1190, dopo aver compiuto gli studi giuridici a Bologna, diventò notaio presso la cancelleria imperiale di Federico II, di cui fu uno dei più fidati consiglieri a tal punto da collaborare direttamente nella stesura delle Costituzioni melfitane. In seguito, fu nominato primo giudice della Magna Grecia e successivamente, capo della cancelleria reale. Insieme a Taddeo di Sessa, fu inviato a concilio di Lione, convocato da Innocenzo IV in qualità di difensore di Federico II, che, comunque fu condannato. Accusato di tradimento, fu imprigionato e accecato. Morì suicida in carcere a 59 anni. La vicenda, che all’epoca ebbe una grande risonanza, viene ricordata da Dante nel XIII canto dell’Inferno. Scrisse delle epistole in latino medioevale e alcune poesie in volgare siciliano che si caratterizzano per la complessità del linguaggio.
Mazzeo di Ricco e Taddeo di Sessa
Mazzeo di Ricco, di origine messinese, è uno dei poeti siciliani, cronologicamente, appartenenti ad una generazione più recente. Sappiamo che mantenne una fitta corrispondenza con Guittone d’Arezzo a cui dedicò anche una canzone. Della sua produzione letteraria ci sono state tramandate sei canzoni, mentre una settima, caratterizzata da una forma assai raffinata, sembra essere stata composta da Guido delle Colonne.
Taddeo di Sessa è stato un esperto studioso di diritto presso la corte di Federico II. Fu uno dei consiglieri più fidati del sovrano che, per questo, gli affidò molti incarichi prestigiosi., fra cui quelli di Gran Giustiziere e di ambasciatore. Nel 1245 partecipò al Concilio di Lione insieme a Pier delle Vigne per occuparsi della difesa di Federico II. Rimase sempre fedele al suo re e morì nel 1248, sul campo di battaglia, durante l’assedio di Parma.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale trattato dai poeti della Scuola Siciliana?
- Qual era il contesto culturale in cui operavano i poeti della Scuola Siciliana?
- Chi sono alcuni dei poeti più noti della Scuola Siciliana?
- Qual è il contributo di Jacopo da Lentini alla poesia?
- Qual è stata la tragica fine di Pier delle Vigne?
I poeti della Scuola Siciliana si concentrano principalmente sull'amor cortese, evitando riferimenti storici, autobiografici e temi satirici o encomiastici.
I poeti operavano in un contesto cortigiano con una libertà di espressione ridotta rispetto all'ambiente feudale dei Provenzali, con l'amore trattato in modo distaccato dalla realtà.
Tra i poeti più noti ci sono Guido delle Colonne, Jacopo da Lentini, Giacomo Pugliese, Mazzeo di Ricco, Pier delle Vigne, Taddeo di Sessa e Percivalle Doria.
Jacopo da Lentini è tradizionalmente considerato l'inventore del sonetto e ha scritto sonetti e canzoni, tra cui la famosa canzone "Meravigliosamente".
Pier delle Vigne, accusato di tradimento, fu imprigionato, accecato e morì suicida in carcere, un evento ricordato da Dante nel XIII canto dell'Inferno.