Concetti Chiave
- Il sonetto di Cecco Angiolieri è un lamento sulla sua condizione esistenziale, caratterizzato da personificazioni di miseria e dolore.
- La malinconia e la molestia vengono descritte come elementi che accompagnano la vita del poeta fin dalla nascita.
- Nella seconda parte del sonetto, il poeta sottolinea la sua infelicità con una moglie che urla continuamente, paragonando il suo lamento a quello di mille chitarre.
- Il tono del sonetto si sposta dalla tristezza iniziale a una satira contro le mogli, attenuando la serietà del lamento.
- La retorica e l'ironia permeano il testo, dimostrando che il sentimento di tristezza è solo superficiale.
Lamento Esistenziale
La stremità mi richèr per figliuolo,
ed i’ l’appello ben per madre mia;
e ‘ngenerato fu’dal fitto duolo,
e la mia bàlia fu malinconia,
e le mie fasce si fur d’un lenzuolo
che volgarment’ ha noma ricadía;
da la cima del capo ‘nfin al suolo
cosa non regna ‘n me che bona sia.
Po’, quand’i’ fu cresciuto, mi fu dato,
per mia ristorazion, moglie che garre
da anzi dí ‘nfin al cielo stellato;
e ìl su’ garrir paion mille chitarre:
a cu’ la moglie muor, ben è lavato,
se la ripliglia, più che non è ‘l farre.
L’estrema miseria mi reclama come figlio,
ed io la riconosco come mia madre;
e fui generato dall’intenso dolore,
e la malinconia fu la mia nutrice.
E le mie fasce furono fatte di un lenzuolo
che volgarmente è chiamato molestia;
dalla testa fino alla suola delle scarpe
in me non c’è nulla che sia buono.
Poi quando diventai adulto, mi fu data,
per conforto, una moglie che grida
dall’alba fino a notte profonda;
e le sue grida sono simili a mille chitarre:
colui che resta vedovo è ben sciocco,
più insipido del farro se decide di riprendere moglie.
Il sonetto si presenta come un lamento sulla condizione esistenziale del poeta, prendendo come punto di partenza delle personificazioni (la miseria, il dolore, la malinconia, la molestia), che aggiungono vivacità al lamento. Nella seconda quartina l’espressione che in lui non c’è nulla di buono, attenua la tristezza del suo lamento, assegnando, nel contempo,alle personificazioni della prima quartina un sapore retorico. Questa caratteristica viene confermata ed accentuata con la caricatura della moglie che non si stanca di gridare dalla mattina alla sera. Nell’ultima terzina, la malinconia si trasforma decisamente in satira contro le mogli e questo dimostra che la tristezza iniziale era soltanto un sentimento superficiale.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del sonetto "Lamento Esistenziale"?
- Come viene descritta la moglie nel sonetto?
- Qual è l'effetto delle personificazioni nel sonetto?
Il tema principale del sonetto è il lamento sulla condizione esistenziale del poeta, espresso attraverso personificazioni di miseria, dolore, malinconia e molestia.
La moglie è descritta come una figura che grida incessantemente dall'alba fino a notte, con le sue grida paragonate a mille chitarre, accentuando il tono satirico del lamento.
Le personificazioni aggiungono vivacità al lamento del poeta, conferendo un sapore retorico e trasformando la malinconia iniziale in satira, specialmente nella descrizione della moglie.