Concetti Chiave
- Cecco Angiolieri, poeta comico-realistico nato a Siena nel 1260, esprime un desiderio di dominare il mondo nel suo sonetto "S’i fosse foco".
- Il sonetto è composto da 14 versi endecasillabi con rime incrociate e incatenate, scritto in volgare popolaresco fiorentino.
- Angiolieri usa l'anafora "S’i fosse" e l'iperbole per esprimere un desiderio esagerato di distruzione e ribellione giovanile.
- Nelle quartine, il poeta desidera essere elementi naturali e potenze umane per distruggere e mettere nei guai il mondo.
- Nelle terzine, esprime il desiderio di uccidere i genitori e possedere tutte le belle donne, riflettendo su ribellioni giovanili.
Indice
Cecco Angiolieri e il suo sonetto
Il sonetto S’i’ fosse foco è stato scritta da Cecco Angiolieri, esponente della poesia comico - realistica, è nato a Siena nel 1260 ed è morto a Roma nel 1313. Il poeta, in questo suo celebre sonetto, esprime in modo scherzoso il suo desiderio di dominare il mondo.
Struttura e stile del sonetto
E’un breve componimento poetico formato da 14 versi endecasillabi distribuiti in due quartine, in rima incrociata, e da due terzine, in rima incatenata.
E’scritto in volgare popolaresco fiorentino, con l’uso dei verbi al modo condizionale.Temi e figure retoriche
E’presente la figura retorica dell’anafora “S’i fosse” all’inizio di ogni verso. Un altra figura retorica usata è l iperbole, ovvero un esagerazione attraverso la quale il poeta esprime tutta la sua ribellione: un esempio “s’i fosse Dio”. Nelle prime due quartine Cecco Angiolieri vorrebbe essere il fuoco, il vento, l’acqua e Dio per distruggere il mondo, mentre nella seconda vorrebbe essere alcune potenze umane, come il papa, l’ imperatore, per poter mettere nei guai i cristiani e tagliare la testa di netto a tutta la gente. Nelle prima terzina vorrebbe essere la morte per uccidere i suoi genitori, mentre nell’ultima vorrebbe per se tutte le donne belle e leggiadre e lasciare agli altri quelle brutte e vecchie.
Ribellione giovanile e rispetto
La poesia rappresenta, in modo scherzoso, un’analisi sulle ribellioni giovanili. Oggi quanti giovani vorrebbero essere potenze umane o naturali per avere il controllo sugli altri e per mettere nei guai il mondo intero. Ma chi, invece, vorrebbe liberarsi dei propri genitori? Qui Angiolieri, per me, esagera un po’, ciò non andrebbe mai detto, manco per scherzo, dei genitori bisogna avere il massimo rispetto e stima, tuttavia è grazie a loro che esistiamo no?!
Domande da interrogazione
- Chi è Cecco Angiolieri e qual è il tema principale del suo sonetto "S’i’ fosse foco"?
- Qual è la struttura e lo stile del sonetto "S’i’ fosse foco"?
- Quali figure retoriche e temi emergono nel sonetto di Angiolieri?
Cecco Angiolieri è un poeta della tradizione comico-realistica nato a Siena nel 1260 e morto a Roma nel 1313. Nel suo sonetto "S’i’ fosse foco", esprime in modo scherzoso il desiderio di dominare il mondo.
Il sonetto è composto da 14 versi endecasillabi, suddivisi in due quartine con rima incrociata e due terzine con rima incatenata. È scritto in volgare popolaresco fiorentino e utilizza il modo condizionale.
Il sonetto utilizza l'anafora "S’i fosse" e l'iperbole per esprimere ribellione. Angiolieri immagina di essere forze naturali o potenze umane per distruggere o controllare il mondo, e riflette scherzosamente sulla ribellione giovanile e il rispetto verso i genitori.