Concetti Chiave
- La poesia "S'i' fosse foco, arderei 'l mondo" di Cecco Angiolieri è un esempio di poesia comica del periodo tra il 1200 e il 1300.
- Il sonetto è strutturato in due quartine e due terzine, esprimendo sentimenti di rabbia e desiderio di distruzione.
- Angiolieri utilizza ipotetiche trasformazioni in elementi naturali e figure di potere per esprimere la sua frustrazione e desiderio di rivalsa.
- La poesia riflette un profondo senso di ingiustizia e sofferenza, rappresentando un grido di disperazione e una richiesta di amore e comprensione.
- Il protagonista del sonetto sogna di vendicarsi sul mondo e su coloro che lo hanno tradito, manifestando un desiderio di potere e controllo.
La poesia di Cecco Angiolieri
Se io fossi fuoco, brucerei il mondo;
Se io fossi vento, scatenerei la tempesta su di esso;
Se io fossi acqua, lo farei sprofondare;
Se io fossi papa, sarei contento di mettere i cristiani nei guai;
Se io fossi imperatore, taglierei la testa a tutti;
Se io fossi morte, andrei da mio padre,
il contrario se io fossi vita;
e nello stesso modo con mia madre
Se io fossi Cecco
prenderei soltanto le donne giovani e belle;
e le brutte le lascerei.
Contesto storico e significato
La poesia è contestualizzata nel periodo tra il 1200 e il 1300, l'autore è Cecco Angiolieri e fa parte della corrente poetica comica.
Questa poesia è un sonetto organizzato in due quartine e due terzine. In questa poesia è arrabiato col mondo, ha un potere distruttivo; "Se fosse";"Sarebbe"; sarebbe la cattiveria, la punizione, la nemesi. Questa poesia viene da recitarla ogni volta che subiamo ingiustizie, ogni volta che veniamo traditi. E' un grido di disperazione e di rivolta, ma anche una richiesta d'aiuto, di dolore, di solitudine, di disperazione, è l'ultimo grido per dire: Ho bisogno d'amore!