Concetti Chiave
- Cecco Angiolieri's sonnet "S'i' fosse foco" is a key example of comic-realistic poetry, known for its ironic and provocative tone.
- The poem uses repeated anaphoras to express hypothetical scenarios where the poet envisions himself as forces of nature or authorities, leading to chaos.
- The poem highlights themes of anarchy and destruction, with a desire to overturn existing powers such as God, the emperor, and the Pope.
- There is a play of antithesis and symmetry throughout the poem, showcasing Angiolieri's literary skill and mastery of rhetorical devices.
- Language choice is pivotal, with words like "annegherei" and "tempesterei" emphasizing total devastation, illustrating the evocative power of language.
È il sonetto più famoso di Cecco Angiolieri ed è uno dei testi più rappresentativi della poesia comico realistica. Troviamo al suo interno una serie di anafore (ripetizione di una o più parole all’inizio del verso) che continuano con un periodo ipotetico con cui il poeta, in ton ironico e allo stesso tempo provocatorio, dice ciò che vorrebbe. È sostanzialmente votato all’anarchia, alla distruzione.
S’i’ fosse foco, arderei ‘l mondo;
s’i’ fosse vento, lo tempesterei
s’i’ fosse acqua, i’ l’annegherei;
s’i’ fosse Dio, mandereil’ en profondo;
s’i’ fosse papa, sare’ allor giocondo,
ché tutti i cristiani imbrigherei;
s’i’ fosse ‘mperator, sa’ che farei?
A tutti mozzerei lo capo a tondo.
S’i’ fosse morte, anderei da mio padre;
s’i’ fosse vita, fuggirei da lui;
similmente farìa da mi’ madre.
S’i’ fosse Cecco, com’i’ sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
e vecchie e laide lasserei altrui.
Se io fossi il fuoco, brucerei il mondo;
se io fossi il vento, scatenerei tempeste su di esso;
se io fossi l’acqua, lo annegherei;
se io fossi Dio, lo farei sprofondare;
se io fossi il papa, allora sarei allegro,
perché metterei nei guai tutti i cristiani;
se io fossi imperatore, sai che cosa farei?
Taglierei a tutti la testa per intero.
Se io fossi la morte, andrei da mio padre;
se io fossi la vita, fuggirei da lui;
egualmente mi comporterei con mia madre.
Se io fossi Cecco, come io sono e sono stato,
prenderei le donne giovani e belle
e lascerei agli altri le donne vecchie e brutte.
Analisi del Sonetto
All’inizio parla in maniera generica, ma notiamo già un tono iperbolico, pieno di aggressività, c’è l’idea della devastazione e della distruzione del mondo.
Il senso del sonetto è molto chiaro: il poeta vorrebbe un completo sovvertimento, una totale anarchia, che vada al di sopra di ogni tipo di autorità. Viene presentata prima la natura, che è uno dei poteri che ci sovrasta, poi c’è il potere di Dio, il potere dell’imperatore, del Papa, la morte, la vita. Il poeta vorrebbe identificarsi nelle forze naturali e nelle autorità che sovrastano il mondo per sconvolgere e sovvertire l’intero mondo.Gioco di Antitesi e Linguaggio
Notiamo anche un gioco di antitesi (fuoco/acqua, padre/madre, morte/vita …), continue simmetrie (le anafore per esempio) e asimmetrie nell’organizzazione sintattica. Questo sottolinea quindi un’indubbia capacità letteraria: è una persona che sa scrivere, che conosce le varie figure retoriche …
Importante è anche l’uso del linguaggio: il linguaggio ha un potere molto forte e la scelta dei vocaboli è decisamente studiata. “annegherei, tempesterei, arderei” indicano una devastazione totale. Cecco Angiolieri vuole in questo modo sottolineare il potere evocatore della parola: la parola può rappresentare la distruzione del mondo.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del sonetto di Cecco Angiolieri?
- Quali figure retoriche sono predominanti nel sonetto?
- Come viene utilizzato il linguaggio nel sonetto?
- Qual è l'atteggiamento del poeta verso le autorità e le forze naturali?
Il tema principale del sonetto è il desiderio di anarchia e distruzione totale, con il poeta che immagina di sovvertire il mondo e le autorità che lo governano.
Il sonetto utilizza anafore e antitesi, come fuoco/acqua e morte/vita, per creare simmetrie e asimmetrie che evidenziano l'abilità letteraria del poeta.
Il linguaggio è studiato e potente, con vocaboli come "annegherei" e "arderei" che evocano un senso di devastazione totale, sottolineando il potere evocativo della parola.
Il poeta esprime un atteggiamento provocatorio e ironico, desiderando identificarsi con le forze naturali e le autorità per sconvolgere e sovvertire l'intero mondo.