Concetti Chiave
- Cecco Angiolieri è un poeta comico-realistico nato a Siena intorno al 1260, noto per il suo stile di vita ribelle e scapestrato.
- Nei suoi circa 120 sonetti, esalta i piaceri terreni come donne, vino e gioco, e critica l'avarizia del padre.
- Il poeta manifesta un cupo rancore verso la sua condizione economica e sogna un mondo alla rovescia che sovverte i valori tradizionali.
- Cecco viene considerato un precursore dei poeti maledetti per il suo disprezzo verso i valori sociali e morali della classe media.
- Il suo stile mescola elementi alti e bassi, utilizza un linguaggio iperbolico e deformazioni della realtà per fini comici.
Indice
La vita ribelle di Cecco Angiolieri
Il più importante tra i poeti comico-realistici è Cecco (diminutivo di Francesco) Angiolieri. Nato a Siena intorno al 1260 da nobile e ricca famiglia guelfa, conduce una vita da vero scapestrato, irrequieto e ribelle: gli studiosi hanno rintracciato varie multe inflittegli per aver abbandonato l’accampamento dell’esercito senese, per essere stato sorpreso a girare di notte dopo il coprifuoco, per aver partecipato a una rissa sanguinosa.
Probabilmente conosce Dante, a cui invia alcuni sonetti. Dopo la scomparsa del padre, dissipa il patrimonio di famiglia, riducendosi in misera, tanto che alla morte, avvenuta intorno al 1312, i suoi cinque figli rinunciano all’eredità, per non accollarsi i debiti che il poeta ha lasciato insoluti.I temi principali della poesia di Cecco
Sotto il nome di Cecco Angiolieri ci sono giunti circa 120 sonetti, alcuni però di dubbia attribuzione. In questi componimenti l’autore celebra i piaceri terreni come le donne, il vino e il gioco; lancia invettive contro il padre avaro, che gli nega il denaro per i suoi spassi; canta il proprio amore sensuale per Becchina, la quale però, interessata soltanto al denaro, non si concede facilmente: Cecco se ne lamenta molto, vista la sua situazione economica. Da tutto ciò scaturisce, per contrasto, un cupo rancore verso la propria condizione: il poeta sogna un mondo alla rovescia, dove vengano sovvertiti i valori che gli altri accettano. Tutti questi elementi fanno apparire Cecco come una sorta di poeta «maledetto», precursore, cioè anticipatore, di quei poeti maudits (“maledetti”, in francese) che nella Francia di fine Ottocento vivranno in maniera provocatoria, disprezzando i valori sociali e morali della classe media.
Stile e linguaggio di Cecco Angiolieri
In effetti, Cecco è un ribelle, ma i suoi sonetti non nascono dal semplice istinto, non sono affatto privi di riflessione. All’origine c’è una consapevolezza letteraria: prima di rovesciare la tradizione, Cecco ha dovuto conoscerla e assimilarla. Lo vediamo, in particolare, nell’uso del linguaggio: egli utilizza parole del senese parlato, ma mescolando elementi alti e bassi; propone affermazioni iperboliche (esagerate), si lancia in invettive, non rinuncia a battute taglienti, sempre deformando la realtà a fini comici.
Coprifuoco: Divieto di uscire di casa dopo una certa ora (solitamente di sera e di notte),imposto dalle autorità alla popolazione spesso per ragioni di sicurezza.
1. Quando e come nasce la poesia comico-realistica?
2. Spiega il significato dei due aggettivi nella definizione “poesia comico-realistica”.
3. In che modo viene trattato l’amor cortese dai poeti giocosi?
4. Quali sono i principali temi della poesia di Cecco Angiolieri?
5. Illustra in circa 3 minuti le principali caratteristiche stilistiche
della poesia di Cecco Angiolieri e, più in generale, dei poeti giocosi.
Nella tua esposizione utilizza i seguenti termini ed espressioni chiave:
invettiva,termini dialettali ,deformazione della realtà
Domande da interrogazione
- Chi era Cecco Angiolieri e come ha vissuto la sua vita?
- Quali temi prevalgono nei sonetti di Cecco Angiolieri?
- In che modo Cecco Angiolieri può essere considerato un precursore dei poeti maledetti?
- Quali sono le principali caratteristiche stilistiche dei sonetti di Cecco Angiolieri?
Cecco Angiolieri, nato a Siena intorno al 1260 da una famiglia nobile e ricca, ha vissuto una vita da ribelle e scapestrato, accumulando multe per vari reati e dissipando il patrimonio di famiglia, tanto che alla sua morte, avvenuta intorno al 1312, i suoi figli rinunciarono all'eredità per evitare di accollarsi i suoi debiti.
Nei suoi circa 120 sonetti, Cecco Angiolieri celebra i piaceri terreni come le donne, il vino e il gioco, lancia invettive contro il padre avaro, esprime il suo amore sensuale per Becchina e manifesta un cupo rancore verso la propria condizione, sognando un mondo alla rovescia dove i valori accettati vengano sovvertiti.
Cecco Angiolieri viene considerato un precursore dei poeti maledetti per il suo stile di vita provocatorio e il disprezzo verso i valori sociali e morali della classe media, anticipando così i poeti maledetti della Francia di fine Ottocento.
Le caratteristiche stilistiche dei sonetti di Cecco Angiolieri includono l'uso di parole del senese parlato con un mix di elementi alti e bassi, affermazioni iperboliche, invettive, battute taglienti e una costante deformazione della realtà a fini comici, dimostrando una consapevolezza letteraria e la volontà di rovesciare la tradizione.