Concetti Chiave
- Nel Trecento si afferma il volgare fiorentino come lingua letteraria dominante, grazie all'importanza economica e politica di Firenze.
- Le massime istituzioni medievali, Chiesa e Impero, attraversano una crisi irreversibile, segnata dal trasferimento della sede papale ad Avignone e dalla debolezza imperiale.
- In Italia, la mancanza di unificazione nazionale permette lo sviluppo di una vivace civiltà cittadina, con città che diventano centri di attività commerciale e finanziaria.
- I Comuni italiani, dopo aver raggiunto il massimo sviluppo, iniziano un lento declino a causa delle guerre fra Comuni, delle lotte interne e delle tensioni sociali.
- Il potere nei Comuni si accentra nelle mani delle famiglie potenti, trasformandosi gradualmente in Signorie, mentre Firenze diventa un centro culturale grazie a figure come Dante, Petrarca e Boccaccio.
Indice
La crisi delle istituzioni medievali
Nel corso del trecento comincia a manifestarsi quella nuova visione della vita che sarà propria della cultura dei secoli successivi. Il volgare fiorentino si afferma come lingua letteraria. Nel Trecento Chiesa e Impero, le due massime istituzioni medievali, mostrano i segni di una crisi irreversibile. Il trasferimento della sede papale ad Avignone e l’elezione di un antipapa sono segni che rivelano una crisi di autorità e di prestigio del pontefice. Negli stessi anni anche l’impero attraversa un momento di grande debolezza e il consolidarsi delle grandi monarchie nazionali in Inghilterra, Francia e Spagna accelera il suo declino.
L'ascesa delle città italiane
In Italia, dove è mancato un processo di unificazione nazionale, nel corso del Duecento si sviluppa una grande civiltà cittadina. Le città diventano centri di una vivace attività commerciale, finanziaria e imprenditoriale ed estendono la loro influenza sulla campagna circostante scontrandosi con il potere feudale. Nascono i Comuni con una propria organizzazione economica e sociale.
Il declino dei Comuni e l'ascesa delle Signorie
Nel Trecento i Comuni, che hanno oramai raggiunto il massimo sviluppo economico e civile, cominciano a perdere la loro spinta progressiva e ha iniziato un lento declino. Le guerre fra Comuni vicini, le lotte interne fra le diverse fazioni, le tensioni sociali, inasprite dalle frequenti carestie e pestilenze, indeboliscono le autonomie comunali. Il potere si accentra via via nelle mani delle famiglie più potenti e i Comuni cominciano a trasformarsi in Signorie.
L'importanza del volgare fiorentino
La formazione di una lingua comune in Italia è ostacolata dalla mancanza di unificazione nazionale. Il volgare fiorentino emerge sugli altri grazie all’importanza economica, commerciale e politica raggiunta da Firenze, divenuta una delle principali città italiane. Da una parte, infatti, banchieri e commercianti fiorentini intrattengono relazioni d’affari con mercanti, persone potenti e sovrani d’ogni parte d’Italia e d’Europa diffondendo così la propria lingua. Dall’altra, l benessere e lo sviluppo raggiunti, permettono a Firenze di diventare il centro di una intensa e ricca vita culturale. Non a caso fiorentini sono Dante, Petrarca e Boccaccio, i tre scrittori più importanti del Trecento.
Domande da interrogazione
- Quali sono i segni della crisi delle istituzioni medievali nel Trecento?
- Come si sviluppano le città italiane nel Duecento?
- Perché il volgare fiorentino diventa importante nel Trecento?
La crisi delle istituzioni medievali è evidenziata dal trasferimento della sede papale ad Avignone, dall'elezione di un antipapa e dalla debolezza dell'Impero, mentre le monarchie nazionali si consolidano.
Nel Duecento, le città italiane diventano centri di attività commerciale, finanziaria e imprenditoriale, estendendo la loro influenza e formando i Comuni con una propria organizzazione economica e sociale.
Il volgare fiorentino si afferma grazie all'importanza economica e culturale di Firenze, con banchieri e commercianti che diffondono la lingua e scrittori come Dante, Petrarca e Boccaccio che ne accrescono il prestigio.