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Concetti Chiave

  • Ludovico Ariosto, a Ferrara, rivoluzionò generi letterari con opere di modernità umanistica, esplorando satire e commedie.
  • Orlando Furioso, pubblicato nel 1516, è un poema che intreccia avventure, guerre e amori, riflettendo sull'esistenza e il caos.
  • Nel Cinquecento, il Manierismo letterario, nato in Italia, rappresenta una crisi rinascimentale, marcata da inquietudine e sperimentalismo.
  • Torquato Tasso, influenzato dalla Controriforma, esplorò la tensione tra eredità rinascimentale e ideali cristiani nella Gerusalemme Liberata.
  • Tasso, con la Gerusalemme Liberata, combina eroismo e introspezione, creando un poema che esplora passioni umane e conflitti interiori.

Indice

  1. Ludovico Ariosto e il Rinascimento
  2. La vita a Ferrara e le opere
  3. Ariosto e la corte estense
  4. Opere e influenze letterarie
  5. Commedie e innovazioni metriche
  6. Rottura con Ippolito d'Este
  7. Le Satire e la visione del mondo
  8. Ritorno a Ferrara e matrimonio
  9. L'Orlando Furioso e la sua trama
  10. Temi e tecniche narrative del Furioso
  11. Ariosto e la sua visione del mondo
  12. Il Manierismo e la crisi rinascimentale
  13. Riforma, Controriforma e Manierismo
  14. Il Concilio di Trento e l'arte
  15. L'inquisizione e la censura
  16. Le accademie e il genio malinconico
  17. Torquato Tasso e la sua vita
  18. Tasso e la Gerusalemme Liberata
  19. Il manicomio e le opere di Tasso
  20. Inquietudine e malinconia di Tasso
  21. Biformismo spirituale e Controriforma
  22. Manierismo e innovazioni di Tasso
  23. La Gerusalemme Liberata e la sua trama
  24. Temi e personaggi della Liberata
  25. Stile e tecnica narrativa di Tasso

Ludovico Ariosto e il Rinascimento

E' il più grande scrittore del nostro Rinascimento. le sue opere sono caratterizzate da una straordinaria modernità - atteggiamento tipicamente umanistico - innova tutti i generi in cui si cimenta (satira, commedia…).

Nasce nel 1474 a Reggio Emilia → genitori nobili che lo indirizzano agli studi giuridici.

Si trasferiscono a Ferraracorte estense stimolante per Ariosto.

La vita a Ferrara e le opere

La vita e l'attività letteraria di Ariosto si svolgono interamente a Ferrara, nella corte estense, che ormai ha consolidato il proprio ruolo di centro intellettuale, politico e culturale. ospitavano importanti università e una società cortigiana aperta a tradizioni culturali e letterarie di diversa provenienza. per quanto riguarda la politica univa da tempo investimenti militari e investimenti culturali → valori tradizionalmente connessi alla guerra e alla cavalleria.

Ariosto e la corte estense

Alla corte estense Ariosto non aveva sempre un rapporto pacifico. egli capisce le contraddizioni e i limiti della vita cortigiana, e cerca di bilanciare la vicinanza al potere con la salvaguardia della propria indipendenza → ha ben presenti i limiti imposti dalla vita di corte, e a questi oppone la dignità del letterato, incapace di farsi cortigiano.

Al servizio degli Este: dopo la morte del padre, Ariosto diventa a servizio degli Estensi, che gli affidano incarichi diplomatici. per conto del cardinale Ippolito d'Este, nel 1509 Ariosto viene mandato da papa Giulio II (a Roma).

Nel 1513 si lega ad Alessandra Benucci.

Tra il 1500 e il 1504 si approccia per la prima volta al poema cavalleresco.

Opere e influenze letterarie

Liriche in latino e volgare: dal 1494 si dedica agli studi umanistici → poesie in latino (Carmina) e in volgare. per le sue opere si ispira a modelli come Ovidio, Orazio. nelle Rime parla del vissuto quotidiano e delle tematiche amorose → modello di riferimento: Petrarca, per le scelte metriche. si allontana da lui quando, affrontando il tema amoroso, lascia che la sensualità prevalga sulla concezione della tensione spirituale.

Commedie e innovazioni metriche

Più importanti commedie: La Cassaria (1508), I Suppositi (1509). i suoi personaggi sono portatori di valori e restituiscono un efficace rappresentazione del buon senso cortigiano. nuovo metro: endecasillabo sdrucciolo → mira a riprodurre il metro classico della commedia. sia per la trama che per l’ambientazione si ispira ai grandi commediografi latini (Plauto e Terenzio) → intrecci di tipo tradizionale. come nelle Rime, qui inserisce elementi di attualità (soprattutto di Ferrara). queste opere sono scritte in lingua moderna.

Rottura con Ippolito d'Este

La rottura con Ippolito d’Este: l’anno successivo c’è la rottura con Ippolito d’Este (cardinale) → Ariosto non lo vuole seguire in Ungheria perché in Italia aveva la sua amata e perché era stato poco riconosciuto economicamente da Ippolito per le sue capacità di scrittore umanista. trova lavoro dal fratello del cardinale, duca Alfonso d’Este, ma a causa di una crisi del ducato estense il suo stipendio diminuisce → è costretto ad accettare il ruolo di commissario ducale per il feudo di Garfagnana.

Le Satire e la visione del mondo

La sua difficile situazione viene raccontata nelle sette Satire (1517-1524) → lettere in versi e in volgare. esse costituiscono l’opera ariostesca più importante dopo il poema + segnano la nascita di un genere nuovo. i temi trattati prendono spunto da elementi autobiografici, ma esprimono in senso più generale la sua visione del mondo, improntata a una morale laica, terrena e umana.

Ritorno a Ferrara e matrimonio

Il ritorno a Ferrara: terminato l’incarico di Garfagnana fra le montagne, Ariosto torna a Ferrara, dove nel 1528 si sposa in segreto con Alessandra Benucci → anni più tranquilli per lui, si dedica alla scrittura delle sue commedie vecchie e nuove (I Studenti, Il Negromante…+ La Cassaria e I Suppositi).

Nel 1532 pubblica la terza edizione del Furioso con 46 canti. era prevista anche una quarta redazione, ma nel 1533 Ludovico Ariosto muore.

Armonia: risultato di una tensione etica, esistenziale e stilistica del poeta.

Un'“armonia etica”: Benedetto Croce scrisse di Ariosto che in lui si realizza un'arte che è rappresentazione del reale. con armonia etica si intende la conoscenza profonda del mondo che L'Ariosto praticò.

Ironia: un tratto della personalità di Ariosto. mette alla prova le certezze del mondo, ma non propone verità assolute: uno stesso comportamento e un evento analogo possono dar vita a giudizi molto diversi → molteplicità di punti di vista

- uno sguardo distaccato: l'ironia ariostesca non si esprime nella derisione, ma nello sguardo distaccato sulle cose del mondo → permette di rilevarne l'incoerenza, mettendo in luce tutte le incongruenze.

Immaginazione e movimento: Ariosto le utilizza nelle sue opere.

- Il reale e il possibile: dal legame con la corte deriva l'attenzione costante di Ariosto per la realtà. la sua scrittura non si riduce mai a semplice evasione; l'attualità è sempre presente → guarda con interesse alla realtà concreta del mondo in cui vive. ma per Ariosto il reale e il possibile sono due diverse manifestazioni dell'esperienza umana che tenta di comprendere.

- Il movimento: il movimento dell'immaginazione e della mente si traduce in scrittura, soprattutto nel poema, dove il movimento diventa l'emblema stesso della narrazione. infatti i protagonisti del Furioso (soprattutto Angelica) sono in continuo movimento.

- Mostri e creature fantastiche: Ariosto introduce nel genere narrativo la visione dall'alto, il volo e il sogno utopico di terre lontane + mostri e varie creature.

L'Orlando Furioso e la sua trama

Nel 1516 viene stampata a Ferrara la prima edizione dell’Orlando furioso.

L'Orlando Furioso è un'immensa rappresentazione del caos dell'esistenza, della casualità violenta e rimediabile degli eventi, che il genio narrativo dell'Ariosto trasforma in un capolavoro di leggerezza e di rapidità.

La trama del Furioso: il titolo dell'opera potrebbe far pensare che tutto il poema ruota intorno a Orlando e alla sua follia amorosa, mentre la trama è un intreccio che parla di avventure diverse. tre filoni narrativi principali:

1. guerra fra i cristiani (guidati da Carlo Magno) e i saraceni (guidati da Agramante, re dei mori). va dall'assedio di Parigi alla morte di Agramante per mano di Orlando. Filone epico.

2. follia di Orlando: egli perde il senno per amore di Angelica finché Astolfo andrà a recuperarlo (il senno) per lui sulla Luna

3. amore tra Ruggero e Bradamante: si fonda il motivo encomiastico del poema, essendo Ruggero il capostipite degli Estensi

- La materia del Furioso: l'insieme delle leggende o delle vicende storiche che costituiscono il patrimonio tradizionale di una popolazione/di un'area geografica → in questo caso si parla di materia bretone e materia carolingia. queste materie forniscono il materiale narrativo e i protagonisti. ciascuna di queste opere però utilizza solo una parte del materiale disponibile, presupponendo che il lettore conosca già eventi e personaggi, ai quali, in molti casi, si allude solamente

Materia carolingia: la maggior parte dei protagonisti dell'Orlando Furioso sono gli stessi che popolavano testi della tradizione epica romanza. narra le gesta dei paladini valorosi, che si dedicano alla difesa della comunità cristiana.

Materia bretone: gli amori che si creano invece rimandano al grande filone cortese-cavalleresco, in cui i personaggi sono immersi in un ambiente romanzesco dove l'amore ruba spazio alle armi (materia arturiana).

Materia classica: segue anche modelli latini.

Le donne e i cavalieri: sono i protagonisti ma anche i destinatari dell'opera. I cavalieri sono gli eroi cristiani e i valorosi combattenti pagani, ma sono anche l'immagine idealizzata dei moderni cavalieri. Le donne rappresentano il pubblico ideale del Furioso.

Temi e tecniche narrative del Furioso

Il tempo e lo spazio del Furioso: struttura simile a un vasto labirinto in cui si muovono molti personaggi che si incontrano e si separano sempre. i personaggi sono spinti dalla ricerca di un oggetto desiderato → questo impulso costituisce il vero motore della storia.

Quête: vicenda di un protagonista impegnato in una quête: ricerca di qualcosa che implicava il superamento di prove. nel Furioso le quêtes sono molte, poiché tanti personaggi sono impegnati in quêtes diverse.

Spazio: per lo più esterno. gli indicatori spaziali sono vaghi e indistinti.

Tempo: è indefinito.

L’errore dell’errare: il movimento sbagliato dei cavalieri (“errare”) diventa anche “errante” → prodotto di un errore che nasce da una valutazione sbagliata della realtà e che li porta a inseguire visioni ingannevoli. il poema assume l'aspetto di un percorso iniziatico nel quale lo smarrimento diventa il presupposto per l'acquisizione di una nuova conoscenza e saggezza → si conquista solo dopo aver attraversato la follia

Ariosto e la sua visione del mondo

Ariosto concepisce l'esistenza come movimento ininterrotto e come labirinto → Angelica e il castello del mago Atlante:

- Angelica: ninfa dei boschi che popola la tradizione antica/donna che fugge

- castello del mago Atlante: è l'emblema della dimensione labirintica dell'esistenza. a un certo punto della storia tutti i personaggi vengono attratti a questo castello, ma entrandoci, tutti si smarriscono

I temi del Furioso: oltre ai temi come la guerra, l'amore e 'avventura, Ariosto si muove con piena libertà, arricchendo la materia tradizionale, ma anche rielaborandola per trasmettere la propria visione del mondo

Ironia.

Follia: Orlando è pazzo per amore

Rapporto con l’attualità: richiami contemporanei. non esita a introdurre numerosi riferimenti a fatti storici del tempo, collegandoli con la materia della narrazione.

- Il Furioso può essere letto come una sorta di enciclopedia aperta (molti dettagli).

La tecnica narrativa del Furioso: come viene narrata il poema.

- l’intreccio: il poema è scritto secondo il principio della varietas, che consente all'autore di tenere viva l'attenzione del lettore e la tensione narrativa. segue più storie e più personaggi contemporaneamente → tecnica narrativa dell' entrelacement (intreccio)

- la digressione: Ariosto apre ampie parentesi in cui introduce nuovi ragionamenti e vicende, smarrendo apparentemente il filo dei pensieri e degli eventi, e invitando ironicamente il lettore a saltare le digressioni che lui stesso costruisce

Il Furioso è dunque una macchina narrativa complessa in continuo movimento, che impone all'autore un grandioso sforzo per tenere insieme la fila del racconto → la follia di Orlando minaccia l'opera, che in ogni momento rischia di perdere il filo del discorso.

Il ruolo di Ariosto-regista si esprime negli interventi del narratore, spesso giustificati proprio dalla necessità di riprendere il filo del racconto. Ariosto immerge il lettore nel caos apparente, per giungere poi a una nuova ricomposizione armonica, che si rivela solo al termine dell'avventura, quando tutto è stato risolto.

Il disordine del mondo trova infine un senso e il narratore-autore diventa implicitamente creatore e ordinatore di una nuova realtà.

. Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori

. In principio c’è solo una fanciulla che fugge

. Il castello incantato

. La follia di Orlando

. Astolfo sulla Luna

Il Manierismo e la crisi rinascimentale

Seconda metà del Cinquecento. data di inizio: Concilio di Trento (1545-1563), che avrà importantissime ricadute sulla cultura e sulla società (Vite di Giorgio Vasari). data di fine: ultimo decennio del Cinquecento, che corrisponde con la morte di Torquato Tasso.

E' una fase di passaggio, in cui è già possibile individuare la crisi della civiltà rinascimentale.

Un antirinascimento: rovesciamento delle prospettive rinascimentali:

- la conquista di “una grazie che ecceda la misura”

- arte “mimetica”, che imita la natura e fissa il mondo in un’immagine di bellezza → si sostituisce l’idea che l’essenza del mondo sia il movimento

- rappresentazione della realtà da parte dell’artista (“disegno interno”)

Riforma, Controriforma e Manierismo

Riforma e Controriforma: dal punto di vista dell’arte, con il Manierismo, ci si distacca dall’arte classica → controllo dell’arte da parte della Chiesa. in ambito letterario aristotelismo critico, con la riscoperta della Poetica di Aristotele. si afferma anche una nuova tipologia di intellettuale: il genio malinconico (Tasso).

Manierismo: il Manierismo in letteratura segnò una fase nuova rispetto al Rinascimento, caratterizzata da un senso di inquietudine. fu un fenomeno inizialmente pittorico e che attualmente si usa per descrivere anche la letteratura della seconda metà del Cinquecento. nato originariamente in Italia. generalmente si vede il Manierismo come un momento di crisi, la fase declinante del Rinascimento (= autunno del Rinascimento). si può inoltre considerare come una fase di passaggio, compreso tra il Rinascimento e le nuove istanze del periodo barocco.

Il Concilio di Trento e l'arte

Il concilio di Trento: (il 13 dicembre 1545 si apre il Concilio di Trento, indetto da Papa Paolo III. l’obiettivo del concilio è la riforma della chiesa cattolica, la discussione in materia di dogma e dottrina e la reazione alle dottrine calvinista e luterana. il concilio, dopo numerose interruzioni e spostamenti di sede, si chiude nel 1563). riaffermazione dei dogmi tradizionali e una rigorosa ortodossia. agli artisti si chiede di conciliare l’elemento estetico piacevole, ed un’educazione didattica → i soggetti devono essere rispettosi ed educati per il pubblico. devono essere depurati dagli elementi esterni alla fede.

La crisi del Manierismo: l’estetica del Manierismo entra in conflitto con alcune posizioni: il linguaggio ricercato e sottile dei manieristi contrasta con le nuove esigenze etico-pedagogiche

L'inquisizione e la censura

L’inquisizione e l’indice: il Concilio impone direttive precise alla produzione artistica, attraverso il rafforzamento delle istituzione repressive → Tribunale dell'Inquisizione (1542), chiamato a intervenire in ambiti sempre più vasti. si occupa della censura relativa ai testi in circolazione → l’Indice dei libri proibiti (1549, Giovanni de la Casa). tra le opere condannate, ci sono Il Principe, Machiavelli e Il Decameron, Boccaccio.

Le accademie e il genio malinconico

Le accademie e gli statuti: gli uomini di lettere tendono progressivamente a organizzarsi in istituzioni chiuse e regolate da norme rigide, come le accademie (che rispondono al Concilio di Trento) → accademie che hanno ognuno un suo statuto che regola con precisione gli obblighi dei partecipanti → i letterati venivano accolti solo se la loro produzione rispettava dei canoni. per essere sicuri di non essere censurati, gli artisti si mettevano sotto un’istituzione religiosa.

La fisionomia del genio: nuova immagine dell’artista (malinconico, scontroso, solitario..)

La malinconia dell’artista: la solitudine del genio, dovuta alla sua inadattabilità al mondo circostante, diventa una condizione necessaria → ne deriva la malinconia (tratto distintivo dell’artista). creata da un conflitto interiore che lo porta a oscillare tra “l’affermazione di sé” e “dubbio di sé”.

La corte e le regole: questa oscillazione è il risultato di una vita di orte sempre più regolamentata da codici di comportamento. il cortigiano deve mascherare i propri ideali e pensieri e adeguarli al potere.

La norma e i modelli: gli intellettuali guardano ai grandi classici per elaborare un metodo di giudizio (Aristotele).

L’aristotelismo critico: da questa scoperta ne deriva la riflessione sulla funzione della letteratura. l’arte ha una funzione educativa => rappresentazione verosimile della realtà + esigenza di ordine (generi letterari, classificati in base alla materia, struttura…).

La polemica del Furioso: si accende un dibattito sull’Orlando Furioso.

- Contro: si rimproverano le incongruenze rispetto alla tradizione, non rispetta l’indicazione aristotelica dell’unità, dell’azione, mostra incoerenza fra il titolo e il tema principale e si criticano gli eccessivi riferimenti alla magia

- Pro: promuovono una radicale novità.

Torquato Tasso e la sua vita

Nasce a Sorrento, da famiglia nobile, l’11 marzo 1544. il padre è uno dei protagonisti della scena letteraria italiana della metà del Cinquecento → Bernardo, con le Amadigi.

Nel 1551 la famiglia si sposta a Napoli → scuole dei gesuiti, ,ma nel 1554 va a Roma dal padre → sradicamento, perché si sposta di continuo.

Tasso e la Gerusalemme Liberata

A Venezia inizia la stesura del Gierusalemme (1559), una bozza del capolavoro la Gerusalemme liberata.

Nel 1562 stampa Rinaldo, composto da 12 canti in ottave.

Nel 1560 studia diritto e filosofia a Padova, m nel 1564 viene cacciato per aver composto una satira contro i docenti e gli studenti.

Dopo che ha alloggiato a Bologna, torna a Padova sotto nome di Pentito → nel 1565 viene ammesso all’Accademia degli Eritrei e stringe amicizia con il fondatore Sperone Speroni.

Si dedica alla scrittura di liriche amorose, dedicate a Lucrezia Bendidio e a Laura Peperara.

Nel 1569 muore Bernardo, ma intanto Tasso lavorava a tre Discorsi dell’arte poetica → ne definisce i criteri e le regole essenziali della poesia eroica (attraverso un dibattito) → devono seguire la lezione aristotelica.

Nel 1565 era stato assunto al servizio del cardinale Luigi d’Este, che seguirà in Francia tra il 1570 e il 1571 poi duca Alfonso II. a Ferrara inizia a scrivere un dramma pastorale, Aminta, che diventerà poi la Gerusalemme liberata.

Il manicomio e le opere di Tasso

Il “manicomio”: nel 1579 viene rinchiuso nell’ospedale di Sant’Anna, fino al 1586. non abbandona però la scrittura → compone molte Rime e Dialoghi → molti temi: autobiografici, psicologici, civili.

Mentre è in manicomio vengono pubblicate due edizioni definitive della Gerusalemme Liberata, ma vengono pubblicate da Scipione Gonzaga → successo immediato.

Gli ultimi anni: nel 1586 esce dall’ospedale, ma il suo tormento non passa.

Muore nel 1595 a Roma.

Inquietudine e malinconia di Tasso

Inquietudine: aveva un animo lacerato.

- malinconia e inquietudini: deriva dal suo animo fragile, ma anche dalla complessità del momento storico in cui vive → i valori rinascimentali tramontano e gli effetti culturali e politici della Controriforma crescono. la sua interiorità profonda fa di lui un intellettuale malinconico.

- il poeta e la corte: come Ariosto, in contatto con la corte estense, ma Ferrara è cambiata → profonda decadenza economica e culturale.

- avversione e idealizzazione: rapporto emblematico. Tasso idealizza la corte immaginandola come una cerchia di spiriti eletti e matura un’ avversione nei riguardi degli aspetti formali dell’etichetta e dei rituali.

Biformismo spirituale e Controriforma

“Biformismo spirituale”: tra Rinascimento e Controriforma.

- eredità rinascimentale e Riforma: per definire l’instabilità di Tasso, opposta alla stabilità ariostesca usa il termine “biformismo spirituale”.

- l’ambigua celebrazione dell’ideologia cristiana: Tasso si pone come poeta cristiano e cantore degli ideali controriformistici. nella Liberata egli mostra ad aderire ad un intento didascalico e pedagogico → volontà di rispettare le norme aristoteliche, ma la religione che celebra è quella vissuta nell’intimo, e non quella esteriore

- l’esplorazione delle passioni: è il vero argomento sia del poema, che delle Rime → gli oggetti, la natura e il paesaggio riflettono la soggettività del poeta

- il teatro delle passioni: diverse realtà psicologiche e oggettive che il poeta prova a conciliare, sono un elemento apparentemente esterno, ma che in realtà si lega alle lotte interne dell’individuo. il poema eroico si configura come un vero e proprio “teatro dell’anima”

Manierismo e innovazioni di Tasso

Manierismo: il rifiuto del classicismo.

- l’anticipatore dell’età barocca: l’opera di Tasso diventa l’emblematica espressione di un contesto culturale tormentato. la rottura del canone trova un corrispettivo nella rottura dell'equilibrio e nello sperimentalismo → passaggio dal Rinascimento all’età barocca

- i temi: temi come amore, morte, riflessione morale, baci, specchio → simbolo della natura narcisistica dell’amore femminile

- le forme: innovazioni e sperimentazioni formali. sintassi che privilegia la coordinazione e i parallelismi → elementi accostati fra loro senza però dire di chi si sta parlando (rapporti di causa-effetto). questo tipo di scrittura si chiama “parlar disgiunto” (fa metafore non facili da comprendere)

Sin da subito la Liberata suscita diverse opinioni contrastanti → critiche linguistiche, tematiche.

Una lunga vicenda editoriale: l'opera è frutto di un lungo e faticoso lavoro. l’opera viene conclusa nel 1575 → incominciano le sue inquietudini. dopo la fine ricomincia subito a correggerlo e modificarlo, non lo considera mai davvero finito

La Gerusalemme Liberata e la sua trama

La trama: è composta da 20 canti in ottave. narra le vicende conclusive della prima crociata. si apre con l'elezione di Goffredo di Buglione a comandante dell’esercito cristiano.

Tempo e spazio: l'argomento di fondo è la prima crociata (1696-1999); è un evento storico che al tempo di Tasso era percepito come attuale, soprattutto in seguito alla vittoria sui turchi nella battaglia di Lepanto (1571), che l’Occidente cristiano aveva idealizzato come una nuova crociata. l’opera doveva avere una funzione pedagogica e verosimile, così si richiama alla crociata per un doppio risultato: riafferma la forza della fede cristiana e il ruolo della Chiesa nella difesa dei valori cattolici.

Temi e personaggi della Liberata

Il Bene e il Male: lotta fra bene e male. i cristiani rappresentavano il bene, e i non cristiani (pagani) il male (buono-cattivo).

Goffredo di Buglione, eroe cristiano: è l’eroe dell’opera → il capitano che riporta unità fra i suoi compagni “erranti” (vanno verso il male, cadono in tentazione), per poi condurli alla metà → eroe cristiano e modello morale.

Goffredo è il protagonista, ma durante l’opera si viene attratti anche da altri personaggi (triangoli amorosi).

Il capolavoro della letteratura controriformistica: la scelta del tema e la figura di Goffredo sono i due aspetti più visibili che fanno della Gerusalemme Liberata la prima grande opera della letteratura controriformistica. l'ambientazione, la scelta di un eroe cristiano e l'incessante lavoro di revisione sono tutti elementi che rispondono alla necessità del poeta di rendere la Liberata pienamente conforme ai principi della Controriforma.

Il poema eroico: la tensione etica che presiede alla scrittura della Liberata, spinge Tasso ad ampliare gli aspetti eroici → poema eroico, caratterizzato dall'esaltazione del valore morale di ogni azione.

Guerra santa e guerra spirituale: con la battaglia di Lepanto si riaccendono le avversità tra Oriente islamico e Occidente cristiano, ma i musulmani non erano l’unica minaccia e l’incarnazione degli “infedeli”, anche i protestanti lo erano.

Uno scontro di valori: nel conflitto tra i cristiani e i musulmani si celano due diversi codici di valori e comportamenti: codice ideologico laico → visione terrena e sensuale della vita con gli eroi pagani e codice di comportamento crisitano → senso del dovere e repressione all’impulso del piacere.

Amore e Morte: la Liberata è un poema di guerra e quindi un poema di morte, eppure la presenza della morte è sempre associata all'idea della vita. una nuova prospettiva antropologica prende parte: l'amore → le vicende amorose danno voce a una contraddizione, che non esclude la conciliazione tra gli opposti → non si cancellano ma si uniscono.

I personaggi fra pulsioni e destino: la tensione che percorre il poema riflette la varietà e la complessità della condizione umana. i personaggi si trovano infatti schiacciati tra le aspirazioni individuali e un destino con un più potere. la principale ragione dei conflitti interni tra personaggi è l'amore.

Il poema delle passioni: il groviglio delle passioni che muovono i personaggi finisce per contare più delle loro azioni. per la prima volta i personaggi sono rappresentati negli sviluppi della loro vita interiore → dissolve la struttura del poema eroico. La complessità interiore dei personaggi appare come un riflesso dell’inquieta psicologia dell'autore.

Stile e tecnica narrativa di Tasso

Lo stile: la funzione spirituale e pedagogica deve avere uno stile adeguato che ne amplifichi la dimensione eroica → si consuma il passaggio dal poema cavalleresco al poema eroico. nella Liberata lo stile epico e lirismo si fondono.

Il “parlar disgiunto”: la sua scrittura tende a frantumare i legami grammaticali, affidando la produzione di significato alle associazioni di parole che stabiliscono legami nascosti tra i vari concetti. uso della sinestesia, paratassi, enjambement, iperbato e chiasmo.

Domande da interrogazione

  1. Chi è Ludovico Ariosto?
  2. Ludovico Ariosto è il più grande scrittore del Rinascimento italiano, noto per le sue opere caratterizzate da una straordinaria modernità e per aver innovato diversi generi letterari.

  3. Dove si svolge la vita e l'attività letteraria di Ariosto?
  4. La vita e l'attività letteraria di Ariosto si svolgono interamente a Ferrara, nella corte estense, che era un importante centro intellettuale, politico e culturale dell'epoca.

  5. Quali sono le opere più importanti di Ariosto?
  6. Le opere più importanti di Ariosto sono l'Orlando Furioso, un poema cavalleresco, e le sue commedie come La Cassaria e I Suppositi.

  7. Quali sono i temi trattati nelle opere di Ariosto?
  8. Ariosto tratta temi come l'amore, la guerra, l'avventura e la follia nelle sue opere. In particolare, l'Orlando Furioso narra le vicende di personaggi leggendari durante la prima crociata.

  9. Quali sono le caratteristiche dello stile di Ariosto?
  10. Lo stile di Ariosto è caratterizzato da un uso innovativo della lingua italiana, con l'introduzione di elementi di attualità e di umorismo. Inoltre, utilizza una scrittura fluida e vivace, con un'attenzione particolare alla descrizione dei personaggi e delle emozioni.

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