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Concetti Chiave

  • Leopardi vedeva la poesia come un rifugio felice in un mondo intriso di sofferenza umana.
  • Lo "Zibaldone" è una collezione di riflessioni in prosa, scritta tra il 1817 e il 1832, che ha ispirato molti dei suoi "Canti".
  • I "Pensieri" raccolgono le idee pessimistiche di Leopardi e furono pubblicati postumi da Antonio Ranieri.
  • L'"Epistolario", con circa 900 lettere, è celebrato per l'intensità emotiva e la chiarezza espressiva.
  • Le "Operette morali" affrontano il tema dell'illusione umana e insegnano l'accettazione del dolore, pubblicate nel 1829.

Indice

  1. Leopardi e la sua visione della poesia
  2. Le opere principali di Leopardi

Leopardi e la sua visione della poesia

Leopardi considerava la poesia un’isola felice nel mare dal dolore al quale è portato l’uomo.

Le opere principali di Leopardi

Tra la sue opere più importanti troviamo:

- lo Zibaldone: una raccolta di appunti e riflessioni scritte giornalmente in prosa dal 1817 al 1832. Da queste annotazioni prese spunto per molti dei suoi Canti.

- i Pensieri: possono considerarsi una ripresa più completa dello Zibaldone in quanto raccolgono a pieno le idee pessimistiche che caratterizzarono la vita di Leopardi.

Vennero pubblicati da Antonio Ranieri dopo la morte dell’amico.

- l’ Epistolario: composto di circa 900 lettere è considerato uno dei più belli capolavori dell’intera letteratura italiana per l’intensità dei sentimenti e la limpidezza espressiva.

- le Operette morali: una raccolta di 24 componimenti risalenti al 1824, dei quali circa 17 sono dialogati. Gli argomenti sono abbastanza vari ma il tema è sempre quello dell’illusione umana e della visione pessimistica del poeta. Il titolo è stato scelto per uno scopo didascalico, quello di insegnare all’uomo l’accettazione del dolore e della debolezza che è in lui. Vennero pubblicate nel 1829, anno in cui Manzoni pubblicò I promessi sposi.

- i Canti: l’unica raccolta, fra quelle elencate, non i prosa, infatti è una raccolta di quarantuno liriche varie per quanto riguarda i temi. Alcune sono di carattere filosofico, altre d’amore, altre ancora per la patria. Leopardi iniziò a scriverli nel 1818 e continuò fino a qualche giorno prima della sua morte, quindi continuò a scriverli durante i suoi viaggi da una città all’altra.

Per quanto riguarda la critica, troviamo note positive da parte del poeta Giosuè Carducci e negative da parte di Niccolò Tommaseo.

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