Concetti Chiave
- Giacomo Leopardi, nato nel 1798 a Recanati, crebbe in un ambiente familiare rigido, caratterizzato da un padre indifferente e una madre severa.
- Autodidatta grazie alla vasta biblioteca di famiglia, Leopardi acquisì un'immensa erudizione, concentrandosi su letteratura, lingue classiche ed ebraico.
- Nonostante i successi letterari, la sua salute fu compromessa da intensi studi, aggravata da incomprensioni familiari, portando a una profonda crisi personale.
- Leopardi visse in diverse città italiane, tra cui Roma, Milano e Firenze, dove continuò a scrivere opere significative, nonostante le difficoltà economiche e di salute.
- Trascorse gli ultimi anni a Napoli, assistito dall'amico Antonio Ranieri, continuando a pubblicare fino alla sua morte nel 1837, a causa di una crisi d'asma.
Indice
Infanzia e Formazione di Leopardi
Giacomo Leopardi nacque il 29 giugno 1798 a Recanati, una cittadina delle Marche compresa all’epoca nello Stato della Chiesa, da una nobile famiglia, primo di cinque figli.
Il giovane Giacomo Leopardi crebbe in un ambiente reazionario e conformista, in cui il suo naturale bisogno d’affetto venne frustrato dall’indifferenza del padre e dall’eccessiva severità della madre, dedita piuttosto a risanare il dissestato patrimonio familiare.
Ricevuta la prima educazione, secondo l’usanza dell’epoca, da precettori ecclesiastici, Giacomo Leopardi si applicò da autodidatta, grazie alla ricca biblioteca paterna, allo studio della letteratura italiana, delle lingue e letterature classiche, della lingua ebraica, diventando padrone di un’immensa erudizione.
Primi Successi e Crisi Personale
Frutto di questa applicazione, incredibilmente assidua e severa, furono tragedie e traduzioni, opere poetiche ed erudite, tra cui spiccano una Storia dell’Astronomia e un Saggio sugli errori popolari degli antichi. Questo studio da lui stesso definito «matto e disperatissimo» gli rovinò per sempre la salute, causandogli una leggera deformazione al corpo e disturbi alla vista. In aggiunta ai mali fisici, poi, Giacomo Leopardi pativa in modo acuto le incomprensioni dei familiari e dei concittadini, cosicché maturò una crisi profonda destinata a sfociare nel 1819 nel progetto di fuggire da Recanati.
Fallito il tentativo di fuga, ripiombò in uno stato di profonda prostrazione, appena alleviato dal rapporto epistolare che da qualche anno intratteneva con il letterato Pietro Giordani, l’unico ad averne intuito le grandi qualità intellettuali. Maturati in un simile clima, nacquero gli Idilli, la sua prima grande stagione poetica.
Viaggi e Composizioni Filosofiche
Ottenuto nel 1822 il permesso di lasciare Recanati, si recò a Roma, dove rimase per alcuni mesi ospite di parenti materni, finché, deluso e amareggiato, non fece di nuovo ritorno al suo paese. Qui rimase due anni e si dedicò alla composizione delle Operette morali, prose tra il filosofico, il satirico e il fantastico, in cui evidenziava la pessimistica concezione della vita maturata in quegli anni.
Nel 1825 si trasferì a Milano su invito dell’editore Stella, con l’incarico di sovrintendente all’edizione delle opere di Cicerone, poi successivamente a Bologna e infine a Firenze e a Pisa, alle prese sempre con problemi economici e con la salute ancor più cagionevole. Di questi anni particolarmente importante fu il periodo trascorso a Pisa, dal novembre del ’27 al giugno del ’28, durante il quale ritrovò la vena poetica che riteneva definitivamente inaridita, componendo i versi A Silvia e del Risorgimento.
Costretto dal riacutizzarsi della malattia a far ritorno a Recanati, vi rimase fino al 1830, in preda a una profonda tristezza e immerso nella lucida consapevolezza della propria infelicità: in quei mesi nacquero i Grandi Idilli, che l’anno successivo, nel 1831, confluiranno, insieme agli Idilli, gia pubblicati nel ’25-’26, nella prima edizione dei Canti.
Ultimi Anni e Produzione Letteraria
Finalmente, nella primavera del ’30, grazie a una somma raccolta e messa a disposizione da amici fiorentini, Giacomo Leopardi lasciò definitivamente Recanati e si trasferì a Firenze, dove conobbe l’amore, non corrisposto, per Fanny Targioni Tozzetti e strinse una duratura amicizia con l’esule napoletano Antonio Ranieri. Proprio insieme a quest’ultimo, nel 1833, raggiunse Napoli, convinto di trovare sollievo ai propri mali grazie alla mitezza del luogo. Qui trascorse gli ultimi anni della vita, intento a scrivere e a curare la pubblicazione delle edizioni definitive delle Operette morali (1834) e dei Canti (1835), finché non morì, assistito dal Ranieri, il 14 giugno del 1837, a seguito di una violenta crisi d’asma, a soli trentanove anni.
Domande da interrogazione
- Quali furono le influenze principali nell'infanzia e formazione di Giacomo Leopardi?
- Quali furono le conseguenze dello studio intenso di Leopardi durante i suoi primi successi?
- Come influenzarono i viaggi la produzione filosofica di Leopardi?
- Quali furono le esperienze significative negli ultimi anni di Leopardi?
- Quali opere principali furono pubblicate da Leopardi durante la sua vita?
Giacomo Leopardi crebbe in un ambiente reazionario e conformista, con un padre indifferente e una madre severa. Ricevette un'educazione iniziale da precettori ecclesiastici e si dedicò da autodidatta allo studio della letteratura e delle lingue classiche grazie alla biblioteca paterna.
Lo studio intenso e severo di Leopardi gli causò problemi di salute, tra cui una leggera deformazione al corpo e disturbi alla vista. Inoltre, soffrì per le incomprensioni dei familiari e dei concittadini, portandolo a una profonda crisi personale.
Dopo aver lasciato Recanati, Leopardi viaggiò a Roma, Milano, Bologna, Firenze e Pisa. Durante questi viaggi, scrisse le Operette morali, che riflettono la sua concezione pessimistica della vita, e ritrovò l'ispirazione poetica, componendo opere come A Silvia.
Negli ultimi anni, Leopardi si trasferì a Firenze e poi a Napoli, dove strinse amicizia con Antonio Ranieri. A Napoli, lavorò alla pubblicazione delle edizioni definitive delle Operette morali e dei Canti, fino alla sua morte nel 1837.
Durante la sua vita, Leopardi pubblicò opere significative come gli Idilli, le Operette morali e i Canti. Queste opere riflettono la sua profonda erudizione e la sua visione pessimistica della vita.