Concetti Chiave
- La poetica di Leopardi evolve i generi letterari, poiché combina il pensiero filosofico con l'espressione poetica, creando poesie evocative di sentimenti.
- Leopardi vedeva Recanati come un luogo selvaggio e si isolava, mentre la sua famiglia lo trattava con freddezza a causa del loro rango nobiliare.
- Affetto da tubercolosi ossea, Leopardi studiava intensamente, approfondendo il mondo antico, la poesia neoclassica e la filosofia illuminista.
- Considerava gli antichi felici per il loro contatto con la natura, contrapponendoli agli uomini moderni, limitati dalla società contemporanea.
- Nell'ultima fase della sua poetica, Leopardi vede la natura come malvagia e indifferente, credendo che la salvezza venga dalla resistenza al dolore.
Indice
Le origini e la famiglia di Leopardi
Leopardi nasce a Recanati nel 1798 e muore a Napoli nel 1836. La poetica di Leopardi è come se andasse avanti e indietro con la letteratura. Lui è pensatore e poeta allo stesso tempo. Con Leopardi si modificano i generi letterari. Per il poeta i lettori devono sentire le sue sensazioni. Quindi la poesia deve essere evocativa di sentimenti. Leopardi considera Recanati come un borgo selvaggio, tanto da tenersi a distanza da tutti. Il padre, il Conte Monaldo, ha fatto troppi errori nell’investire i soldi. Infatti, egli prova a sposare una donna, ma lei lo lascia sull’altare. Cosi il padre di Leopardi si avvicina ad Adelaide Antici (la mamma di Leopardi). Adelaide avrà tre figli, i quali sono trattati con freddezza, perché loro non sono anche dei conti come i genitori. Infatti non gli è concesso di fare nulla, solo di stare a casa.
La formazione e la salute di Leopardi
Verso i 14 anni Giacomo, crescendo, inizia ad avere i primi problemi di salute. Principalmente il giovane ha la tubercolosi ossea, da cui derivano tutte le altre malattie. Lui sa di non star bene, ma in fondo non si cura, perché pensa che sia stato Dio a dargli queste malattie. Per questo motivo, studia da solo principalmente il mondo antico, la poesia neoclassica, la filosofia illuminista.
La poetica e la visione del mondo
Leopardi studia chiuso dentro casa tutto ciò che gli capita di leggere. Effettua uno studio matto e disperato che dura per 7-8 anni. Riesce a leggere anche i testi greci a soli 9 anni. Lui si definisce un poeta classico, ma in realtà è l’unico poeta romantico. Per Giacomo Leopardi gli antichi erano felici, perché a diretto contatto con la natura. Gli uomini della sua epoca no, perché vivono in una società moderna. L’uomo, con l’immaginazione, costruisce all’infinito. Leopardi, a soli 15 anni, scrive la “Storia dell’Astronomia”, dove spiega cos'è riunendo tutti i più grandi scienziati dell’epoca. Per Leopardi, gli antichi hanno la capacità di scrivere poesia, l'“Idillio” che è la poesia dell’immaginazione. Perciò l’uomo entrava in contatto con la natura, creava miti, ovvero delle invenzioni grazia all’immaginazione. Il poeta afferma che la poesia antica è la migliore e ha rovinato tutto il progresso. La natura è benigna e l’uomo è spinto dalla ricerca del piacere che è l’origine dell’infelicità. Il piacere indica che l’uomo desidera cose infinite all’infinito, quindi non le avrà mai. Il piacere e la noia si trovano insieme e rappresentano il male più assoluto. L’unica via di fuga è la poesia. L’ultima fase della poetica leopardiana è il titanismo. Per Leopardi la natura in realtà è malvagia, perché è disinteressata a noi, segue un corso proprio. Perciò per ottenere la salvezza, tutti devono soffrire e resistere al dolore.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini e la famiglia di Giacomo Leopardi?
- Quali problemi di salute ha affrontato Leopardi durante la sua vita?
- Come si sviluppa la poetica e la visione del mondo di Leopardi?
- Qual è l'ultima fase della poetica di Leopardi e come vede la natura?
Leopardi nasce a Recanati nel 1798 e muore a Napoli nel 1836. La sua famiglia è composta dal padre, il Conte Monaldo, e dalla madre Adelaide Antici. I figli sono trattati con freddezza e non hanno libertà, vivendo in un ambiente restrittivo.
Giacomo Leopardi inizia ad avere problemi di salute verso i 14 anni, principalmente soffrendo di tubercolosi ossea. Nonostante la consapevolezza della sua condizione, non si cura, credendo che le sue malattie siano un dono divino.
Leopardi si dedica a uno studio intenso e solitario, leggendo testi antichi e sviluppando una visione del mondo in cui la natura è benigna e l'uomo è infelice a causa della ricerca infinita del piacere. La poesia diventa per lui un mezzo di evasione.
Nell'ultima fase della sua poetica, Leopardi adotta il titanismo, vedendo la natura come malvagia e indifferente all'uomo. Crede che la salvezza si ottenga attraverso la sofferenza e la resistenza al dolore.