Concetti Chiave
- Ungaretti, nato ad Alessandria d'Egitto, è influenzato dalla cultura francese e italiana, leggendo autori come Baudelaire e Leopardi.
- Durante la Prima Guerra Mondiale, si arruola volontariamente per dimostrare la sua italianità, ma è deluso dalla disorganizzazione dell'esercito.
- La sua poesia "Il porto sepolto" esplora l'origine nascosta della poesia stessa, con influenze futuriste e una forte connessione personale.
- Ungaretti usa la poesia come ancora di salvezza, in contrasto con il dramma esistenziale vissuto da Moamed Sceab, amico ricordato nelle sue opere.
- La poesia "Mattina" esprime un'illuminazione esistenziale attraverso contrasti di luce e infinito, ispirandosi a un paesaggio libero da ostacoli visivi.
Indice
Influenze letterarie e interventismo
Nasce ad Alessandria d’Egitto (impronta indelebile per la sua poetica) nel 1 888. Legge molti autori francesi, in particolare Baudelaire “i fiori del mare”. Legge anche autori italiani, tra cui Leopardi, Pascoli e D'Annunzio. Nel 1912 va a Parigi e nel frattempo scoppia la prima guerra mondiale. Ungaretti era un attivo interventista, si arruola volontariamente. Voleva dare prova del suo essere italiano, voleva concretizzare la sua italianità, ma gli animi degli interventisti vengono spenti per la disorganizzazione dell’esercito italiano. Lui si sarebbe voluto sentire italiano perché i genitori erano italiani.
Esperienze post-belliche e fascismo
Quando finisce la guerra c’è il Fascismo e Ungaretti ne sarà sostenitore. “Ritorno all’ordine” era il cavallo di battaglia di Mussolini: pensava di poter rivoluzionare l’Italia. Dopo la guerra ha problemi economici. Chiede a Mussolini di avere un incarico politico in Egitto, ma non ci riesce. Fino agli anni ‘30 lavora con i giornali italiani. Si trasferisce in Brasile perché ottiene la cattedra di lingue e letteratura italiana per meriti. Nel 1942 torna in Italia e continua a insegnare e diventa accademico d’Italia. Dopo la caduta del Fascismo subisce un processo: lo volevano epurare dal suo incarico.
Il porto sepolto e la poesia
Il porto sepolto Dedica una poesia al suo amico Moamed che morì in guerra. Non ci sono segni di punteggiatura, che indica un’influenza futurista. Verso libero e molta importanza alla parola. Questo è presente solo nella prima raccolta di Ungaretti: è ancora giovane. Prima dei versi c’è sempre luogo e data. Mariano: si trova in Friuli in quel momento durante la guerra. La poesia è inesauribile ma infrangibile. Fa riferimento alla poesia stessa. Il titolo è suggerito da un discorso che aveva fatto con due ingegneri francesi: in Alessandria c’era un porto sepolto alla base dell’origine della città, di origine tolemaica. La poesia esiste, ma Ungaretti non sa darne una definizione: il poeta entra in contatto con l’origine nascosta di cui non si sa dare una definizione. è un’ancora di salvezza: grazie alla poesia sopravvisse alla guerra.
Prende le distanze da Montale, per cui la poesia è la testimonianza del male di vivere. Vi arriva → al porto sepolto Poeta → scandagliare il mare e la sua anima Canti → poesia Il poeta arriva alla superficie e disperde la sua poesia: non si sa esprimere. è un riferimento alla Sibilla cumana, che disperde le foglie dove annota i responsi. Scriveva ciò che le veniva detto, ma i versi erano indecifrabili. Questa → è entrato in contatto con la poesia Quel → è distante Ossimoro → come può qualcosa essere nulla, ma inesauribile? Impossibilità di rendere il vero significato della poesia Porto sepolto → profondità della sua anima nella quale ha trovato l’origine. In memoria Porto sepolto → dedicata all’amico Moamed Sceab Locvizza → vicino a San Martino Non tratta nello specifico della guerra, ma del dramma esistenziale di chi va alla ricerca di un’identità → Ungaretti trova l'identità. Andamento narrativo: ci racconta quello che è successo a Moamed Sceab. Ungaretti ha l’ancora di salvezza che Moamed non ha avuto, ossia la poesia che ha funzione salvifica e garantisce il ricordo e la memoria. Viene usato l’imperfetto perché Moamed è già morto. Non ha più patria perché in Francia non trova la sua patria.
Quattro negazioni “non”. Si cambiò nome in Marcel, ma non era francese: non si sentiva né francese né arabo. Non sapeva affidare ai versi il suo abbandono → smarrimento. Rue de carmes → quartiere latino. Nel v. 27= un vicolo non può essere appassito: è un vicolo abbandonato a sè stesso. Il sobborgo → decomposta fiera → immagine allegorica: quando la gente va via e rimangono i resti oppure la decomposizione dei morti. A ricordarsi di Moamed forse c’è solo Ungaretti, che rimane vivo solo grazie alla poesia.
San Martino del Carso e dualismo
San Martino del Carso Valloncello dell’Albero isolato Dualismo → borgo distrutto dalla guerra che mantiene qualche maceria e il cuore del poeta che porta il ricordo dei compagni morti. Brandello di muro → sono i brandelli dei vestiti dei soldati. è un’analogia, simile all’ “albero mutilato”. V. 6 → corrispondenza di affetti: corrispondenza di amorosi sensi (Foscolo). Se nel paese non c’è un cimitero in cui piangere gli amici, il suo cuore li ricorda tutti quanti → immagine analogica.
Mattina e l'illuminazione poetica
Mattina Manifesto della brevità poetica.
Santa Maria La Longa → è una pianura al sud di Udine. Questo spiega l’illuminazione che ha Ungaretti al mattino perché la vista non è ostacolata, al contrario di Leopardi (Infinito). Mattina= luce= vita. Sortisce in Ungaretti una sorta d’illuminazione: subisce una sorta di invasione di luce cosmica. Questa luce cosmica lo mette quasi in contatto con l’infinito: è il sole o la meraviglia dell’esistenza stessa Contrasto → l’io lirico si illumina. L’immenso ha a che fare con l’infinito → finitezza/ infinitezza. Leopardi ha la vista impedita che fa scattare l’immaginazione: infinito spaziale e temporale. Allitterazione della “m”: richiamo all’immenso e all’infinito, dilata la parola “infinito”.
Soldati e la fragilità umana
Soldati Fronte occidentale: in Francia. Manca il giorno Ungaretti fa un’osservazione universale: i soldati sono una metafora del genere umano. In autunno le foglie stanno appena appese: è la condizione dei soldati al fronte e la fragilità degli umani. “si” → espressione impersonale che estende la condizione a tutta l’umanità Similitudine di ascendenza classica: Canto III Inferno → la carica di significato universale. 9 parole: lunghezza di un’ epigramma → modello classico. piena influenza futurista + modelli classici.
Domande da interrogazione
- Dove è nato Ungaretti?
- Quali autori italiani ha letto Ungaretti?
- In quale città si trasferisce Ungaretti per insegnare?
- Di cosa parla la poesia "Porto Sepolto"?
- Qual è il tema principale della poesia "Mattina"?
Ungaretti è nato ad Alessandria d'Egitto.
Ungaretti ha letto Leopardi, Pascoli e D'Annunzio.
Ungaretti si trasferisce in Brasile per insegnare.
La poesia "Porto Sepolto" parla del dramma esistenziale di chi va alla ricerca di un'identità.
Il tema principale della poesia "Mattina" è l'illuminazione e la meraviglia dell'esistenza stessa.