Concetti Chiave
- La poesia "Ultimo sogno" di Giovanni Pascoli fa parte della raccolta "Myricae" ed è stata inserita nella terza edizione del 1894.
- Il titolo "Ultimo sogno" può avere differenti interpretazioni, tra cui il sogno della guarigione o il sogno di essere morti.
- La poesia è caratterizzata da un'improvvisa guarigione del poeta e un incontro onirico con la madre defunta, simbolizzando il legame tra vita e morte.
- La struttura metrica è composta da quattro quartine di endecasillabi con schema di rime ABAB, arricchita da figure retoriche come enjambement, similitudini e anastrofi.
- Le immagini mortuarie e il linguaggio poetico di Pascoli riflettono una sospensione tra vita e morte, senza una conclusione definitiva.
Indice
- Analisi della poesia "Ultimo sogno"
- Significati del titolo "Ultimo sogno"
- Interpretazione del sogno e della guarigione
- Immagini mortuarie nella poesia
- Struttura e figure retoriche
Analisi della poesia "Ultimo sogno"
In questo appunto viene presa in esame la celebre poesia di Giovanni Pascoli Ultimo sogno facente parte della raccolta di poesia dal nome Myricae. La prima edizione della lirica è datata all'anno 1891, ma compare soltanto nel 1894, ovvero a partire della terza edizione della raccolta poetica.
Viene analizzata la celebre poesia dal punto di vista prettamente testuale con un'attenzione particolare alle tematiche da Giovanni Pascoli nell'ambito della lirica. Infine si descrivono anche la metrica e le principali figure retoriche del componimento poetico.

Da un immoto fragor di carrïaggi
ferrei, moventi verso l’infinito
tra schiocchi acuti e fremiti selvaggi...
un silenzio improvviso. Ero guarito.
Era spirato il nembo del mio male
in un alito. Un muovere di ciglia;
e vidi la mia madre al capezzale:
io la guardava senza meraviglia.
Libero!... inerte sì, forse, quand’io
le mani al petto sciogliere volessi:
ma non volevo. Udivasi un fruscìo
sottile, assiduo, quasi di cipressi;
quasi d’un fiume che cercasse il mare
inesistente, in un immenso piano:
io ne seguiva il vano sussurrare,
sempre lo stesso, sempre più lontano.
Significati del titolo "Ultimo sogno"
Ultimo sogno è l’ultima poesia di Myricae, che viene inserita a partire dalla terza edizione dell'anno 1894. Si tratta di uno dei risultati più intensi e più complessi dell’opera pascoliana. Lo stesso titolo Ultimo sogno può avere almeno tre significati:
- il sogno può essere l’ultimo della malattia (febbre di Pascoli);
- il sogno della malattia che è la vita e da cui si guarisce solo con la morte;
- il sogno di essere morti.
Interpretazione del sogno e della guarigione
Dal delirio della febbre e dalle allucinazioni che questo comporta, il poeta guarisce improvvisamente o sogna di essere guarito. La malattia è passata di colpo e al capezzale del poeta c’è la madre, che egli guarda senza meraviglia, benché ella sia morta. La libertà riacquistata assomiglia alla morte per l’accomunarsi di molti segni che rimandano a essa (l’inerzia, le mani al petto, i cipressi). Tuttavia la conclusione resta sospesa nel significato che si prospetta aperto e problematico.
Il poeta sente prima un rumore allucinante e subito dopo il silenzio. Il poeta è guarito. C’è un'immagine che ricorda la morte: il silenzio.
Pascoli afferma che la febbre è passata di colpo e che al capezzale c’è sua madre che appare come in sogno. Il poeta non dice che sta sognando, il fatto che il suo sia un sogno è suggerito dall’assenza di meraviglia provata da Pascoli.
Immagini mortuarie nella poesia
Sono presenti in questa strofa tre immagini mortuarie:
- il desiderio di tornare dalla madre;
- il desiderio di non togliere le mani dal petto, nonostante il poeta si senta libero dalla malattia;
- il fruscio dei cipressi che gli ricorda il rumore di un fiume che scorre verso il mare (che in realtà non esiste).
Struttura e figure retoriche
Ultimo sogno è una poesia che è formata da quattro quartine di endecasillabi con la presenza di rime che seguono lo schema: ABAB. Tra le principali figure retoriche sono le seguenti all'interno della lirica:
- presenza degli enjambements che sono: “carriaggi/ferrei” (versi 1-2); “fruscio/sottile” (versi 11-12); “mare/inesistente” (versi 13-14);
- la presenza di similitudini come “quasi di cipressi” nel verso 12; “quasi d’un fiume che cercasse il mare” nel verso 13;
- l'onomatopea sussurrare nel verso 17;
- le anastrofi, come per esempio “le mani al petto sciogliere volessi” nel verso 10;
- le allitterazioni della f e r: “fragor… carrïaggi… ferrei… fremiti” nei versi 1-3 della quarta e della quinta strofa;
- le metafore come “era spirato il nembo del mio male/in un alito” nei versi 5 e 6.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del titolo "Ultimo sogno"?
- Come viene interpretato il sogno e la guarigione nella poesia?
- Quali immagini mortuarie sono presenti nella poesia?
- Qual è la struttura metrica della poesia "Ultimo sogno"?
- Quali figure retoriche sono presenti nella poesia?
Il titolo "Ultimo sogno" può avere tre significati: l'ultimo sogno della malattia, il sogno della vita come malattia da cui si guarisce solo con la morte, e il sogno di essere morti.
Il poeta guarisce improvvisamente dal delirio della febbre, o sogna di essere guarito, e vede sua madre al capezzale, nonostante sia morta. La libertà riacquistata è simile alla morte, con segni che rimandano a essa.
Le immagini mortuarie includono il desiderio di tornare dalla madre, il desiderio di non togliere le mani dal petto, e il fruscio dei cipressi che ricorda un fiume che scorre verso un mare inesistente.
La poesia è formata da quattro quartine di endecasillabi con rime che seguono lo schema ABAB.
Le figure retoriche includono enjambements, similitudini, onomatopea, anastrofi, allitterazioni, e metafore.