michaelriccia
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Concetti Chiave

  • La poesia di Giovanni Pascoli evoca una giornata di novembre che, con una momentanea illusione, sembra primavera, ma si rivela presto come una metafora dell'esistenza e della morte.
  • Il componimento è caratterizzato da un gioco di impressioni ambigue: la falsa primavera iniziale si trasforma in un autunno malinconico, che simboleggia la presenza costante della morte.
  • La prima strofa crea un paesaggio immaginario di vita e luce, mentre la seconda rivela una natura spoglia e priva di vita, con immagini che alludono alla morte.
  • La terza strofa accentua il tema della morte con il suono desolante delle foglie che cadono, intensificando la riflessione sull'illusione e la realtà dell'esistenza.
  • La struttura del discorso, attraverso chiasmi, iperbati e ipallagi, enfatizza il contrasto tra l'apparente rinascita e la realtà autunnale, dirigendo il lettore verso un'interpretazione esistenziale.

Indice

  1. Illusione di Primavera
  2. Contrasti Stagionali
  3. Immagini di Morte
  4. Struttura e Stile

Illusione di Primavera

In questi versi Giovanni Pascoli (San Mauro di Romagna, Forli, 1855 - Bologna 1912) descrive una serena e tersa giornata di novembre che per un attimo suggerisce un'illusione di primavera. Ma si tratta di un'illusione davvero molto semplice che presto scompare, e alle iniziali impressioni subentra la constatazione di un inverno che non è solo indicazione stagionale ma metafora dell'esistenza. La perfetta struttura del componimento esalta di più e quindi ulteriormente i significati.

Contrasti Stagionali

La poesia è costruita su impressioni pressoché ambigue: una falsa primavera (prima strofa) che in realtà si scopre autunno (seconda strofa); un'estate che è quella funebre e luttuosa di san Martino (terza strofa). Il tema allude dunque all'onnipresenza della morte, che si nasconde dietro l'illusione della vita. Vediamolo più da vicino.

• Nella prima strofa l'immagine del paesaggio trasmette sensazioni di luce e di vita: l'aria è limpida come una gemma, il sole è luminoso, gli albicocchi sono fioriti, il profumo del biancospire si diffonde. La realtà, però, non è come appare: gli albicocchi in fiore e il profumo dei biancospini non sono nel vero senso della parola percepiti dai sensi, ma creati dall'immaginazione («senti nel cuore).

Immagini di Morte

• Nella seconda strofa all'illusoria primavera subentra il triste autunno. I particolari sono rovesciati: il «pruno» non emana in nessun modo del profumo ma è molto secco, le piante non sono fiorite, anzi il profilo nero dei loro rami nudi si staglia contro quell’azzurro del cielo: dietro il paesaggio si disegna l'immagine della morte. Alla morte alludono i rami neri e scheletriti, che nascondono l'azzurro, simbolo di vita; il cielo è vuoto di voli d'uccelli, il terreno è sterile e morto.

• Nella terza strofa il silenzio del paesaggio è rotto solo dal desolante suono delle foglie che cadono. L'allusione alla morte si fa più esplicita («dei morti»).

Struttura e Stile

Nella poesia la costruzione del discorso assume una particolare importanza, strettamente funzionale al messaggio che il poeta vuole comunicare.

Nel testo troviamo chiasmi, iperbati (come «cavo al piè sonante / sembra il terreno»), inversioni di aggettivi e sostantivi. Ad esempio, quando l'aggettivo precede il proprio sostantivo si crea una nuova cadenza espressiva; in questo modo, infatti, l'aggettivo assume più rilievo e accentua la sensazione che esso comunica: «secco [...] il pruno», «stecchite piante», «nere trame», «vuoto il cielo», «cavo [...] il terreno». L'inversione capovolge così l'illusione della rinascita primaverile: all'apparente primavera subentra il reale autunno.

Sono presenti anche ipallagi. Nell'espressione «di foglie un cader fragile», il trasferimento dell'attributo sottolinea il passaggio dall'elemento descrittivo a quello simbolico: «cader fragile» ricorda in modo immediato il destino mortale di tutte le cose, indirizzando il lettore verso un'interpretazione esistenziale della poesia.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'illusione descritta da Giovanni Pascoli nei suoi versi?
  2. Giovanni Pascoli descrive un'illusione di primavera in una giornata di novembre, che presto si dissolve rivelando la realtà dell'autunno e la metafora dell'esistenza.

  3. Come viene rappresentato il contrasto stagionale nella poesia?
  4. Il contrasto stagionale è rappresentato attraverso una falsa primavera che si rivela essere autunno, e un'estate funebre, alludendo all'onnipresenza della morte dietro l'illusione della vita.

  5. Quali immagini di morte emergono nella seconda strofa?
  6. Nella seconda strofa, l'immagine della morte è evocata dai rami neri e scheletriti, il cielo vuoto di voli d'uccelli, e il terreno sterile, che nascondono l'azzurro simbolo di vita.

  7. Quali figure retoriche utilizza Pascoli per comunicare il suo messaggio?
  8. Pascoli utilizza chiasmi, iperbati, inversioni di aggettivi e sostantivi, e ipallagi per accentuare le sensazioni e capovolgere l'illusione della rinascita primaverile, sottolineando il tema della mortalità.

Domande e risposte

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