Concetti Chiave
- La poesia "Novembre" di Pascoli evoca l'illusione di una primavera in pieno inverno, esprimendo il contrasto tra l'aria tiepida e la natura spoglia.
- Situata nell'estate di San Martino, la poesia descrive un periodo in cui l'aria sembra dolce, ma gli alberi restano privi di foglie e fiori.
- Un elemento centrale è l'ossimoro "l'estate fredda dei morti", che sottolinea il tema della morte tipico di novembre.
- L'immagine dei rami secchi che disegnano trame nel cielo e il terreno che risuona vuoto accentuano il senso di desolazione.
- Il silenzio predominante è rotto solo dal suono delle foglie secche, simbolo di una natura ormai in riposo.
L'illusione della primavera
Gemmea l’aria, il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l’odorino amaro
senti nel cuore…
Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.
Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile. È l’estate,
fredda, dei morti
L'estate fredda dei morti
Questa poesia di Pascoli è contenuta nella raccolta "Myricae". È ambientata nell’estate di San Martino: il periodo intorno alla prima decade di novembre in cui l’aria è dolce. Ci troviamo in pieno inverno ma c’è qualche giorno di aria tiepida. Questa poesia viene scritta proprio per quel periodo. È una sorta d’illusione: l’aria è talmente tiepida che ci si aspetta i fiori sugli alberi come fosse primavera; in realtà gli alberi sono spogli e non ci sono uccelli. La poesia finisce con un ossimoro: “l’estate fredda dei morti”. Si parla dei morti (tema molto ricorrente in Pascoli) in quanto novembre è il mese dei morti. Si cercano i fiori sugli alberi da frutto perché ci si illude che sia primavera. Si è talmente suggestionati da questa temperatura che si è convinti di sentire l’odore dei fiori di biancospino. Si comincia con una congiunzione avversativa, per far capire che è una presa in giro. I rami secchi delle piante creano nel cielo una ragnatela. Al piede sonante il terreno risuona a vuoto perché il freddo invernale indurisce il terreno (il piede risuona con un rumore vuoto). C’è silenzio perché non ci sono gli uccelli; solo con le folate di vento si sente il rumore delle foglie secche che cadono.