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Concetti Chiave

  • La poesia di Carducci, inserita nelle Rime nuove, è stata scritta tra il 10 e il 12 agosto 1885 e si ispira alla storia medievale, salutando i paesaggi della Carnia.
  • Il componimento è diviso in due parti: la prima saluta il paesaggio alpino, la seconda rievoca scene di vita medievale, stimolata dalla fantasia del poeta.
  • Il poeta ricorda la vita democratica di un comune rustico medievale, in cui i membri della comunità si riuniscono per prendere decisioni importanti dopo la messa.
  • Carducci contrasta l'immagine positiva della democrazia medievale con la realtà corrotta e priva di spirito patriottico del suo tempo, evocando Roma repubblicana come modello.
  • Il linguaggio della poesia è ricco di termini aulici e latinismi, con un'attenzione particolare ai colori e alla luce, simboli di vita sana e vigorosa.

La poesia si trova tra le Rime nuove, ed è stata composta tra il 10 e il 12 agosto del 1885. È una delle poesie di ispirazione epico-storica, in particolare si rifà alla storia medievale. Carducci aveva trascorso un po’ di tempo nella Carnia, nella provincia di Udine, e con questi versi vuole salutare i luoghi visitati.

Indice

  1. Descrizione del paesaggio alpino
  2. Rievocazione storica e messaggio politico
  3. Contrasto tra passato e presente
  4. Ironia e simbolismo nella poesia

Descrizione del paesaggio alpino

Il componimento è costituito da due parti. Nella prima parte il poeta dice addio al paesaggio alpino, perché la breve vacanza è terminata. Saluta i noci, sempre molto belli e incantevoli, nelle fresche ore del mattino, in cui le loro ombre si riflettono sui prati lussureggianti, e anche quando sopraggiunge la sera, oscurando le ville disseminate attorno la chiesa e il cimitero.

Rievocazione storica e messaggio politico

La seconda parte invece contiene la rievocazione storica. Nel descrivere questo paesaggio infatti viene stimolata la fantasia del poeta, il quale ricorda il passato, la vita aitante di questi posti durante il periodo comunale, il vivere democratico di un comune rustico dopo l’affrancamento dalla servitù feudale. Un domenica, dopo la celebrazione della messa, il console affida ai boscaioli i boschi e ai pastori i prati, invece ai giovani conferisce il compito di difendere la popolazione dagli assalti degli Unni e degli Slavi. I giovani sono molto fieri di questo incarico bellico, mentre le donne, madri, mogli e sorelle piangono e pregano pensando alla guerra. Dopo aver giurato sui Vangeli e sulla croce, e dopo aver avuto l’approvazione del popolo, viene sciolta l’assemblea, mentre le rosse giovenche pascolano sul prato, e sugli abeti risplendono i raggi del sole di mezzogiorno, come se la natura desse una lieta approvazione a quei coraggiosi spiriti che si sono formati in libera comunità. Il comune rustico era una libera associazione di pastori e montanari, mentre quello cittadino era costituito da mercanti e piccoli nobili. Il componimento ha una struttura molto utilizzata da Carducci nelle sue opere: il poeta parte dalla realtà presente, in questo caso il paesaggio alpino della Carnia, per poi ricordare nei versi successivi eventi passati.

Contrasto tra passato e presente

Viene evocato uno stralcio di vita medievale, che presenta delle novità rispetto alla trattazione avvenuta in opere di altri autori. Mentre infatti il Romanticismo guardava al Medioevo come a un’epoca buia e tenebrosa, fatta di spettri e demoni, Carducci invece offre uno squarcio di vita civile di un piccolo comune montanaro, nel momento in cui la popolazione si riunisce in assemblea, dopo la messa, per prendere delle decisioni importanti per la comunità. Nella rievocazione è presente un forte messaggio politico: il poeta aspira a una democrazia diretta, immaginando una piccola repubblica in cui ciascuno partecipa alle decisioni, si assume le sue responsabilità e adempie ai suoi doveri, e in cui prevalgono l’amor di patria e la virtù guerriera. Tenendo presente il culto classico del Carducci, possiamo notare che dietro questo affresco di vita medievale si può scorgere Roma repubblicana delle origini, che conduceva una vita semplice e austera, laboriosa e piena di senso civile e valore. Si intravede, in questa rievocazione, una forte polemica: l’immagine positiva di democrazia e caratteristiche virtuose contrasta in modo implicito alla situazione presente in Italia, che molte volte il poeta ha evidenziato, piena di corruzione, viltà, mancanza di spirito patriottico e valore guerriero.

Ironia e simbolismo nella poesia

I versi finali hanno un tono leggermente ironico. Il poeta con la sua fervida immaginazione ha elevato la semplice situazione di un paesaggio alpino a dimensioni epiche; ma verso la fine, proponendo l’immagine delle rosse giovenche, riconduce il discorso alla realtà. L’ironia vuole mettere in evidenza come quella piccola assemblea, nonostante la sua modestia, avesse una dignità molto elevata. Interessante è il fatto che tutta la situazione è immersa nell’atmosfera solare (“brillando sugli abeti il mezzodì”). In Carducci la luce simboleggia la vita sana, piena, gaia, vigorosa. Il ricordo di un passato eroico repubblicano e democratico equivale al sogno di “vita solare” del poeta, e implicitamente si oppone alla realtà della sua epoca, squallida e tetra, come notiamo in altri suoi componimenti. Alcuni critici hanno sottolineato che alcuni elementi della scena medievale, come le teste bionde illuminate dal sole, le mani alzate, riprendono alcuni motivi di un’ arte figurativa degli anni in cui visse il poeta, e ciò si nota in modo evidente in alcune pitture a soggetto storico e negli allestimenti teatrali (il “Medioevo di cartapesta”). Per quanto riguarda il linguaggio, come è solito in Carducci, sono presenti molti termini aulici, in particolare latinismi (“erma”, “pria”); inoltre molti sostantivi si riferiscono all’area semantica del colore e in particolare della luce (“smeraldini”, “bionde teste”). Il metro è costituito da strofe di sei endecasillabi, con rime a schema AABCCB.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'ispirazione principale della poesia di Carducci?
  2. La poesia è di ispirazione epico-storica e si rifà alla storia medievale, con un saluto ai luoghi visitati in Carnia.

  3. Come viene descritto il paesaggio alpino nella poesia?
  4. Il poeta saluta il paesaggio alpino, descrivendo i noci e le loro ombre sui prati, sia al mattino che alla sera, quando oscurano le ville attorno alla chiesa e al cimitero.

  5. Qual è il messaggio politico presente nella rievocazione storica?
  6. Il poeta aspira a una democrazia diretta, immaginando una piccola repubblica in cui tutti partecipano alle decisioni, in contrasto con la situazione presente in Italia.

  7. In che modo Carducci contrasta il passato con il presente?
  8. Carducci evoca una vita medievale civile e democratica, in contrasto con la visione romantica del Medioevo come epoca buia, e critica implicitamente la corruzione e la mancanza di spirito patriottico del presente.

  9. Qual è il ruolo dell'ironia e del simbolismo nella poesia?
  10. L'ironia evidenzia la dignità dell'assemblea medievale, mentre il simbolismo della luce rappresenta una vita sana e vigorosa, in opposizione alla realtà squallida dell'epoca del poeta.

Domande e risposte

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