Concetti Chiave
- Carducci si distacca dalle correnti artistiche contemporanee, scegliendo di restaurare la tradizione classica nella sua opera poetica.
- Critica la società e la politica italiana, esprimendo indignazione per la questione della capitale romana irrisolta.
- Le poesie di Carducci combinano ispirazione storica e memorie personali, fondendo classicismo, romanticismo e realismo.
- La formazione di Carducci, iniziata dal padre e proseguita in istituzioni prestigiose, fu fondamentale per la sua carriera letteraria.
- Carducci, influenzato dal positivismo, fu coinvolto nella politica attiva e nella massoneria, sostenendo Garibaldi e affrontando repressioni politiche.
Indice
Il Disagio di Carducci
Avverte il disagio di fronte alla realtà contemporanea che lo lascia deluso e insoddisfatto, ma egli trova una soluzione su piano formale e su quello delle idee fortemente diversa dalle scelte di tutte le altre correnti. D'altronde rifiuta le proposte degli scapigliati, di cui non condivide la contestazione dei valori morali, evita il Naturalismo, che gli si presenta come una degradazione della letteratura, e scansa il Romanticismo. La figura del Carducci ha un notevole rilievo sia per il modo in cui egli interpreta la sua epoca, sia per il valore della sua elaborazione formale. Formatosi attraverso uno studio dei classici, egli vede come primo obiettivo della sua opera di poeta la restaurazione della tradizione.
Carducci e la Società
Carducci assume il ruolo di intellettuale polemico nei riguardi della società di cui denuncia le diffuse mancanze. Da questo atteggiamento trae origine la sua indignazione anche nei confronti della situazione politica italiana e in particolare per l'irrisolta questione della capitale romana.
La Poesia di Carducci
Accanto alla poesia di ispirazione storica ha parallelo rilievo per il Carducci la poesia delle memorie personali, composta da nostalgie verso la giovinezza, dal rapporto con la natura. Nel Carducci si fondono esperienze diverse: il classicismo, l'eredità del romanticismo e il realismo.
Vita e Opere di Carducci
Giosuè Carducci nato nel 1835 a Val di Castello, trascorse la giovinezza in Maremma. L'iniziazione agli studi gli venne fatta dal padre, medico condotto, che poi proseguì dagli Scolopi di Firenze, e dalla scuola normale di Pisa. Nel 1858 fondò il gruppo degli "amici pedanti"; scrisse in questi anni Juvenilia e Levia Gravia.
Carducci e la Politica
Ispirato al positivismo, nel 1863 scrisse l'inno A Satana. Si iscrisse in seguito alla massoneria e appoggiò apertamente Garibaldi; cominciata la repressione dei repubblicani, anche Carducci venne inquisito.
In questo tempo il poeta scrisse I Giambi ed Epodi, Ode alla regina d'Italia, Rime Nuove, Odi Barbare.
Morì nel 1907 a Bologna, dopo aver ricevuto il Nobel e il titolo di senatore d'Italia.
Domande da interrogazione
- Qual è il disagio che Carducci avverte nella realtà contemporanea?
- Come si manifesta il ruolo di Carducci nella società?
- Quali sono le influenze e le esperienze che si fondono nella poesia di Carducci?
Carducci avverte un disagio di fronte alla realtà contemporanea che lo lascia deluso e insoddisfatto, rifiutando le proposte degli scapigliati, il Naturalismo e il Romanticismo, cercando invece una restaurazione della tradizione attraverso lo studio dei classici.
Carducci assume il ruolo di intellettuale polemico, denunciando le mancanze della società e mostrando indignazione verso la situazione politica italiana, in particolare per la questione della capitale romana.
Nella poesia di Carducci si fondono esperienze diverse come il classicismo, l'eredità del romanticismo e il realismo, con un rilievo parallelo tra la poesia di ispirazione storica e quella delle memorie personali.