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Concetti Chiave

  • Giosuè Carducci, nato nel 1835 a Valdicastello, si oppose alla poesia tardo-romantica, fondando la società degli "amici pedanti" per promuovere una restaurazione classicistica.
  • Carducci inizialmente abbracciò ideali repubblicani e giacobini, con un forte sentimento anticlericale, ma subì un cambiamento verso posizioni conservatrici, sostenendo la monarchia.
  • La poetica di Carducci unisce classicismo e un'evocazione nostalgica del passato, con una tensione tra sogno e realtà che lo avvicina alla sensibilità romantica.
  • Carducci esplorò temi rivoluzionari e storici, come nell'Inno a Satana, e sperimentò con la metrica nei suoi lavori, come nelle "Odi barbare".
  • Oltre alla poesia, Carducci scrisse critiche letterarie e politiche, esprimendo le sue idee in saggi come "Della varia fortuna di Dante" e "Confessioni e battaglie".

Indice

  1. Infanzia e formazione di Carducci
  2. Vita personale e ideali politici
  3. Evoluzione politica e poetica
  4. Contributi letterari e poetici
  5. Opere e stile poetico

Infanzia e formazione di Carducci

Giosuè Carducci nasce nel 1835 a Valdicastello di Pietrasanta a Lucca. Nel 1849 si stabilì a Firenze per studiare. Insegnò poi al ginnasio di San Miniato. Durante gli anni universitari fondò a Firenze nel 1856 la società degli “amici pedanti” che andava contro la poesia tardo-romantica e proponeva una restaurazione classicistica della letteratura, si autodefinì “Scudiero dei classici”.

Vita personale e ideali politici

Nel 1859 si sposò ed ebbe quattro figli, l'unico maschio, Dante, morì in tenera età e nel 1870, gli scrisse una poesia: “pianto antico” nel 1871. Furono questi gli anni nei quali Carducci si avvicinò agli ideali repubblicani e giacobini, caratterizzati da un forte sentimento anticlericale e antimonarchico. Il suo avvicinamento a posizioni di stampo socialista determinò nel 1868 la sua sospensione dall'insegnamento per un breve periodo.

Evoluzione politica e poetica

A partire dal 1870, Carducci subì un progressivo ripiegamento conservatore, sfociò nell'adesione delle ragioni della monarchia per motivazioni personali tra cui: morti famigliari, madre e figlio, relazione amorosa con Carolina Cristofori Piva a cui vennero dedicate “Lina” o “Lidia”, la conoscenza di Regina Margherita nel 1878 a Bologna. Carducci divenne così poeta vate dell'Italia monarchica, venne nominato senatore a vita del Regno del 1890 e fu sostenitore della politica coloniale italiana. Nel 1906 ricevette un premio Nobel per la letteratura, il primo assegnato a un italiano. Morì all'età di 72 anni nel 1907 a Bologna. Fra il 1860 e il 1871 Carducci si proclamò repubblicano e giacobino e anticlericale. In famiglia fu educato ai valori patriottici che lo portarono a esaltare gli ideali della Rivoluzione francese e del Risorgimento. L'anticlericalismo degli anni giovanili si tradusse in un'esaltazione della ragione, portandolo ad aderire al Positivismo, riprese di idea che la ragione e la scienza dovessero guidare un uomo verso il progresso, la libertà e la democrazia. Nel 1870 finì per assumere posizioni conservatrici, schierandosi dalla parte della monarchia, a questo cambiamento lo portò l’amarezza per il tradimento delle promesse ideologiche da cui aveva preso avvio l'unificazione d'Italia. Divenne sostenitore della svolta autoritaria e imperialistica della Sinistra, rappresentata da Crispi e dalla politica colonialista. Carducci fu sempre fedele a un ideale di classicismo vigoroso e fiero, considerava le epoche dei liberi Comuni medievali e della Rivoluzione francese un modello di virtù. Secondo Carducci, il poeta vate è chiamato a celebrare i fasti della patria, esaltare la virtù e l'eroismo.

Contributi letterari e poetici

Da un lato Carducci fu cantore ufficiale dell'Italia monarchica, dall'altro si delinea una tendenza all'evasione che si traduce in un elogio del passato sul piano personale, nella rievocazione della giovinezza. La tendenza all'evasione genera un dissidio tra sogno e realtà che avvicina il poeta a quella sensibilità romantica che attraversava.

Opere e stile poetico

La fase classicista si manifesta all'esordio poetico di Carducci, in questo periodo egli compone le raccolte Juvenilia (1850-1960) e Levia Gravia (1861-1871). Sono versi ispirati ai modelli letterari della classicità e della tradizione poetica italiana. Carducci trae: le forme metriche, un linguaggio aulico e raro, temi contrari al sentimento della poesia tardo romantica. Nel 1863 la poesia “Inno a Satana”, nella quale la polemica verso la chiesa si traduce in un'esaltazione della ragione e del progresso. Nella raccolta “Rime nuove” il poeta raccoglie motivi più intimi e temi ispirati alla rilettura della storia, come nelle “tre primavere elleniche” in cui è presente la nostalgia dell'antica Grecia. Molte delle “Rime nuove” sono presenti nelle “Odi barbare”, l'aggettivo barbare, deriva dall'intento di abbandonare il sistema accentuativo della media italiana per il verso quantitativo basato sull’alternanza delle sillabe brevi e sillabe lunghe. L'ispirazione celebrativa del poeta vate costituisce il nucleo delle poesie della raccolta “Rime e ritmi” composte in uno stile retorico e altisonante, in cui ricorre il tema all'imminenza della morte. Carducci ha scritto molti saggi di critica letteraria, tra cui “Della varia fortuna di Dante” (1866-1867) e “la storia del giorno di Parini” (1892) e altri scritti polemici su argomenti letterari e politici, come le prose “Confessioni e battaglie” (1882-1884).

Domande da interrogazione

  1. Quali furono gli ideali politici di Giosuè Carducci durante la sua vita?
  2. Carducci inizialmente abbracciò ideali repubblicani e giacobini, caratterizzati da un forte sentimento anticlericale e antimonarchico. Tuttavia, a partire dal 1870, subì un ripiegamento conservatore, aderendo alle ragioni della monarchia e sostenendo la politica coloniale italiana.

  3. Come si è evoluto lo stile poetico di Carducci nel corso della sua carriera?
  4. Carducci iniziò con una fase classicista, componendo opere ispirate ai modelli della classicità. Successivamente, la sua poesia si arricchì di temi più intimi e storici, culminando in uno stile retorico e altisonante nelle raccolte come "Rime e ritmi".

  5. Quali eventi personali influenzarono la vita e la carriera di Carducci?
  6. La morte del figlio Dante e della madre, insieme alla relazione con Carolina Cristofori Piva, influenzarono profondamente Carducci, portandolo a un cambiamento politico e poetico, e a dedicare poesie come "Pianto antico".

  7. Quali furono i principali contributi letterari di Carducci?
  8. Carducci contribuì con poesie che celebravano la patria e l'eroismo, saggi di critica letteraria, e scritti polemici su argomenti letterari e politici. Fu il primo italiano a ricevere il premio Nobel per la letteratura nel 1906.

  9. In che modo Carducci si distinse nel panorama letterario italiano?
  10. Carducci si distinse come poeta vate dell'Italia monarchica, opponendosi alla poesia tardo-romantica e proponendo una restaurazione classicistica. La sua opera si caratterizza per un linguaggio aulico e un'ispirazione celebrativa.

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