Concetti Chiave
- Giosuè Carducci, noto per il suo classicismo, difende la tradizione nazionale contro il romanticismo europeo, evidenziando valori pagani e una concezione della poesia come mestiere.
- La sua poetica combina aspetti di sensibilità moderna con una figura di poeta bifronte, unendo tradizione e innovazione, illustrato nelle opere "Juvenilia" e "Levia Gravia".
- Nelle "Odi barbare", Carducci sperimenta nuove metriche, accostando temi storici e contemporanei, e mescolando classicismo con dettagli prosaici e moderni.
- Opere come "Alla stazione in una mattina d’autunno" e "Inno a Satana" mostrano un contrasto tra classicismo e modernità, esplorando temi di progresso e ribellione.
- In "Pianto antico" e "San Martino", Carducci esprime sentimenti di dolore e serenità attraverso simboli naturali e immagini sensoriali, creando un equilibrio tra tradizione e emotività.
Indice
Inizio della carriera accademica
Studia a Pisa e fonda la società degli “amici pedanti”.
Nominato professore universitario di letteratura italiana a Bologna. Incontra i sovrani e vi è il passaggio dal radicalismo democratico all’adesione alla monarchia.
Riceve un premio Nobel nel 1906.
Diventa un poeta internazionale.
Classicismo:
- Difesa della tradizione nazionale VS romanticismo europeo;
- Valori pagani: attaccamento alla vita, solarità, autonomia dell’individuo, materialismo;
- Concezione della poesia come tecnica, mestiere, lavoro sulla parola.
Attività critica:
- Saggi su Dante, Parini e contemporanei;
- Attenzione agli aspetti tecnici del lavoro poetico;
- Atteggiamento erudito che lo avvicina alla scuola storica.
Prosatore:
- Discorsi celebrativi e scritti d’occasione raccolti in “Confessioni e battaglie”;
- Vena polemica, stile classicista ma sciolto e vivace.
Stile e sensibilità del poeta
Carducci mostra il poeta come una figura solare, schietta, semplice e limpida nello stile.
Utilizza aspetti di sensibilità moderna.
Il poeta è “bifronte” = custode della tradizione e al contempo portatore consapevole di elementi di novità.
Nella poesia giovanile (Juvenilia e Levia Gravia) tende ad imitare i classici.
Giambi ed Epodi:
- Satira politica, ispirati alla poesia greca e latina;
- Accostamenti tra classicismo e lingua quotidiana.
Rime nuove:
- Temi amorosi, ricordi autobiografici e reminiscenze erudite, ispirate alla tradizione medievale e rinascimentale;
- Semplice e antiromantica.
Odi barbare:
- Novità metrica: tentativo di riprodurre il metro della poesia classica;
- Preponderanza del tema storico: rievocazione del passato e del suo valore morale e civile.
Alla stazione in una mattina d’autunno
Alla stazione in una mattina d’autunno:
- Soggetto: partenza di Carolina Cristofori Piva, da lui chiamata Lidia intensa relazione e scambio di lettere; narra del loro addio.
- Novità: ambientazione urbana e contemporanea, ricca di particolari prosaici fanali, biglietto forato dal controllore, sportelli sbattuti, fragore del treno in partenza. Dettagli realistici creano contrasto con la forma metrica;
- Mescolanza di classicismo e contemporaneità: caratteristica moderna delle Odi barbare;
- Luci, oggetti metallici, cupezza dell’autunno rappresentano un mondo nemico ed estraneo;
- Sentimento dominante: tedio infinito, romantico e decadente, simile allo Spleen di Baudelaire;
- Intenzione di proiettare sul paesaggio, sulle figure e sugli oggetti gli stati d’animo del poeta attraverso aggettivi, immagini, metafore;
- Delinea oggetti, personaggi e gesti contemporanei con parole antiche: situazioni banali si trasformano in qualcosa di solenne e di arcano;
- L’eliminazione della rima è compensata dall’inserimento di allitterazioni, assonanze, effetti di suono aspetto onomatopeico (ad es. ferri che vengono rintoccati), suoni aspri;
- Carducci nel tentativo di imitare i versi antichi, sperimenta una metrica;
- Riprende Ulisse quando deve partire per il suo viaggio;
- La locomotiva e il treno vengono personificati;
- Carducci presenta il progresso: tecnologia, tecnica…;
- La gente attorno si muove solitudine di Carducci.
Inno a Satana (1865):
- Espressione del suo atteggiamento anticlericale, anticonformista, giacobino;
- Pubblicato sotto lo pseudonimo di Enotrio Romano. Ristampato in occasione dell’apertura del Concilio Vaticano I con intenzione provocatoria;
- Treno = strumento con cui si vuole andare oltre, simbolo di ribellione e di avanzamento del progresso: Carducci tenta di poetizzarlo rappresentandolo come un favoloso mostro mitologico;
- Carducci celebra il trionfo della materia sullo spirito, della libertà di pensiero, della ragione e della scienza sulla religione;
- Temi tipici di Carducci giacobino:
- Sconfitta di Dio in un mondo che trova in sé stesso la sua ragion d’essere;
- Elogio pagano dei piaceri materiali della vita;
- Sfida all’alleanza tra potere politico e religioso;
- Esaltazione positivistica del progresso tecnico e scientifico.
Pianto antico:
- Dedicata al ricordo del figlio Dante, morto a 3 anni. Con “antico” Carducci voleva probabilmente alludere al carattere primordiale del dolore di fronte alla morte;
- Primavera: un melograno nasce, ma per il figlio non c’è rinascita;
- Molti enjambement;
- Contrasto tra la perennità della vita della natura e la brevità della vita umana, ricondotti al quotidiano: pianta che fiorisce, luci e colori dell’estate, orto muto e deserto;
- Simbolo classico del melograno = pianta della fecondità e dell’amore, sottolineate dal colore verde della pianta e rosso dei fiori: nella 2° strofa la fecondità si rivela illusoria e l’amore destinato a essere deluso;
- Dolore espresso in modo equilibrato, con un pudore e una compostezza che ne accentuano l’intensità, ciò dato da:
- Ritmo cantabile che ha l’effetto di una ninna nanna desolata;
- Costruzione ordinata del discorso, diviso in 2 parti dedicate al melograno e alla morte;
- Chiarezza e razionalità delle strutture sintattiche, scandite nella 2° parte dal ricorrere dell’anafora.
- Il titolo richiama l’11 novembre, giorno del calendario dedicato a San Martino, quando si usava spillare il vino nuovo dai tini;
- Contrasto tra lo squallore del paesaggio autunnale e il senso di calore, serenità che vi è nel borgo festoso, dove l’attività dell’uomo vince la natura: qui i pensieri “volano” via come uccelli in fuga;
- Immagini visive, uditive, olfattive, che si imprimono nella fantasia del lettore disposte in un ordine compatto ed equilibrato.
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'inizio della carriera accademica di Carducci?
- Come si caratterizza lo stile poetico di Carducci?
- Quali sono le caratteristiche principali delle "Odi barbare"?
- Qual è il tema centrale di "Alla stazione in una mattina d’autunno"?
- Quali temi affronta Carducci nell'"Inno a Satana"?
Carducci ha iniziato la sua carriera accademica studiando a Pisa e fondando la società degli "amici pedanti". È stato nominato professore universitario di letteratura italiana a Bologna e ha ricevuto il premio Nobel nel 1906.
Lo stile di Carducci è solare, schietto e semplice, con una sensibilità moderna. È un poeta "bifronte", custode della tradizione e portatore di novità, con influenze classiche e contemporanee.
Le "Odi barbare" si distinguono per la novità metrica, cercando di riprodurre il metro della poesia classica, e per la preponderanza del tema storico, rievocando il passato e il suo valore morale e civile.
Il tema centrale è l'addio a Carolina Cristofori Piva, con un'ambientazione urbana e contemporanea che mescola classicismo e modernità, esprimendo un sentimento di tedio infinito e solitudine.
Nell'"Inno a Satana", Carducci esprime un atteggiamento anticlericale e anticonformista, celebrando il trionfo della materia sullo spirito, la libertà di pensiero e il progresso tecnico e scientifico.