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Concetti Chiave

  • La poesia "Alla stazione in una mattina d’autunno" descrive la partenza di Lidia e il malinconico distacco in una stazione ferroviaria autunnale.
  • Il testo utilizza una metrica arcaica, tipica delle "Odi barbare", adattando il sistema quantitativo classico al sistema accentuativo italiano.
  • Carducci impiega un linguaggio che mescola vocaboli della vita quotidiana con trasfigurazioni classicheggianti per realismo e simbolismo.
  • Il treno rappresenta la modernità e l'alienazione dell'uomo, un tema comune nel Decadentismo europeo, con un atteggiamento ambivalente verso il progresso.
  • Il simbolismo e le inquietudini moderne sono presenti, ma in Carducci sono esorcizzati attraverso un'enfasi retorica classicheggiante.

Indice

  1. Partenza di Lidia
  2. Metrica e lessico di Carducci
  3. Simbolismo e modernità

Partenza di Lidia

In una stazione ferroviaria l'amata Lidia parte, tra la luce dei lampioni riflessa sul fango, gli alberi ricoperti di pioggia, il suono stridulo della locomotiva, i controllori vestiti di nero, gli sportelli dei vagoni sbattuti, i ferrovieri ed altri viaggiatori.

Il treno, empio mostro, la porta via dopo i momenti felici dell'estate trascorsa insieme e rimpianti al ritorno malinconico, sconsolato per il distacco e il tedio e il cielo plumbeo della stagione autunnale.

 

Metrica e lessico di Carducci

Livello metrico: fa parte delle "Odi barbare", dove vengono utilizzate strofe arcaiche con trasposizione del sistema metrico quantitativo delle lingue classiche in quello accentuativo italiano. In latino, la metrica si basa sulla quantità, ci sono le sillabe lunghe e le sillabe brevi, quelle che durano di più e quelle che durano di meno, invece in italiano abbiamo il sistema accentuativo, basato sugli accenti, le sillabe che  vengono accentuate e quelle che non lo sono.

Livello lessicale: vocaboli vita quotidiana per il realismo di Carducci ma anche trasfigurazioni classicheggianti (per esempio i vagoni diventano carri foschi, i ferri battuti diventano tentati), i vocaboli mostrano una particolare attenzione ai colori e al simbolismo.

 

Simbolismo e modernità

Tardo romanticismo. Il treno, simbolo della modernità è visto come un mostro per l'uomo, che tra le macchine, la sovrapposizione dell'artificio alla natura, è alienato, prova smarrimento esistenziale.

È una condizione espressa da tanti poeti europei del Decadentismo (Baudelaire, Mallarmé, Verlaine). Nei confronti del progresso c'è un atteggiamento ambivalente dell'autore, che nell'inno "A Satana" celebra il treno come simbolo di progresso (confronto con "La strada ferrata" di Emilio Praga, in cui abbiamo un’ambivalenza nei confronti del progresso). Estremamente evidente è il simbolismo (la stazione e il treno sono simbolo di modernità, il nero ricorda il simbolo della morte), il tema malattia interiore, le inquietudini, le angosce che accomuna Giosuè Carducci con altri autori anche stranieri, ma in Carducci è quasi esorcizzato dietro l'enfasi retorica classicheggiante, quindi l'espressione è meno accentuata, anche se Carducci risente della tematica Baudelairiana, della testardaggine della vita moderna e dell'estetismo del parnassianesimo (poesia impeccabile, con perfezione e delicatezza formale, che influenzò anche Gabriele D'Annunzio).

 

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato simbolico del treno nella "Partenza di Lidia"?
  2. Il treno è visto come un mostro che porta via l'amata Lidia, simbolo della modernità che aliena l'uomo e provoca smarrimento esistenziale, riflettendo un atteggiamento ambivalente verso il progresso.

  3. Come si caratterizza la metrica e il lessico nelle "Odi barbare" di Carducci?
  4. La metrica delle "Odi barbare" utilizza strofe arcaiche con un sistema accentuativo italiano, mentre il lessico combina vocaboli di vita quotidiana con trasfigurazioni classicheggianti, mostrando attenzione ai colori e al simbolismo.

  5. In che modo Carducci esprime il tema della modernità e del simbolismo?
  6. Carducci esprime il tema della modernità attraverso il simbolismo del treno e della stazione, associati a inquietudini e angosce, ma lo fa con un'enfasi retorica classicheggiante che esorcizza la malattia interiore, influenzato dal Decadentismo e dal parnassianesimo.

Domande e risposte

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