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Concetti Chiave

  • Gabriele D'Annunzio was a prominent Italian writer, born in Pescara in 1863, known for his vibrant personal life and significant literary contributions, including poetry, novels, and plays.
  • His life was marked by intense relationships, financial crises due to his lavish lifestyle, and political and military involvement, notably the Fiume endeavor, culminating in his death in 1938.
  • D'Annunzio's poetic style was influenced by Carducci's formality and Verga's realism but evolved into a unique expression of beauty and musicality, emphasizing subjectivity and aestheticism.
  • The concept of panism, central to D'Annunzio's work, explores the symbiotic relationship between man and nature, as illustrated in his famous poem "La pioggia nel pineto."
  • His idea of the superman, inspired by Nietzsche, highlights a superior human vitality, later misinterpreted by Fascism as a justification for aggression and elitism.

Indice

  1. Infanzia e Formazione
  2. Primi Successi Letterari
  3. Vita Mondana e Amori
  4. Crisi Economica e Nuovi Amori
  5. Carriera Politica e Produzione Letteraria
  6. Vita Lussuosa e Indebitamento
  7. Collaborazioni e Vita Mondana in Francia
  8. Partecipazione alla Prima Guerra Mondiale
  9. Relazione con il Fascismo
  10. Ultimi Anni e Morte
  11. Influenze Letterarie
  12. Estetismo e Panismo
  13. Romanzi e Filosofia

Infanzia e Formazione

Gabriele d’annunzio è nato a Pescara nel 1863 in una facoltosa famiglia di commercianti. intraprende gli studi presso il prestigioso collegio-liceo “cicognini” in Toscana. era uno studente brillante ma inquieto, scrive poesie già nei primi anni del liceo stimolato dalle odi barbare di Carducci.

Primi Successi Letterari

Nel 1879 pubblica la sua prima raccolta di poesie Primo vere che subito riceve elogi importanti.

Scriverà dati biografici inventati per rappresentare la propria vita come un’opera d’arte, e fare di sé un personaggio di una vita inimitabile. Voleva fondere la vita con l’arte, i singoli momenti della sua vita si intrecciano ad una dimensione letteraria e “mitica”.

Vita Mondana e Amori

Si trasferisce a Roma nel 1881 per studiare lettere, qui conosce Angelo Sommaruga, editore con cui si assicura una collaborazione. Inizia un’intensa attività di giornalista e di scrittore traendo spunto da amori e mondanità romana.

Nel 1883 sposa la duchessa Maria Hardouin di Galles con cui avrà 3 figli, ma la vita familiare non fa per lui, preferisce infatti la vita mondana dove diventa popolare. Nel 1887 inizia una relazione con il “grande amore” Barbara Leoni.

D’Annunzio è ormai un letterato di successo, i suoi scritti hanno dei richiami francesi e consolidano la sua fortuna pubblica, si rompe il rapporto con l’editore Sommaruga e intraprende un rapporto prima con la casa editrice Treves e poi con la Mondadori.

Crisi Economica e Nuovi Amori

cominciano però in questo periodo la sua crisi economica causata dal suo stile di vita dispendioso, si indebita e nel 1891 è costretto a lasciare Roma e rifugiarsi presso l’amico Francesco Michetti a Francavilla. poi si trasferisce a Napoli dove vive un altro amore per la contessa Maria Gravina che verrà querelata per adulterio dal marito e andrà a convivere con D’Annunzio a Francavilla (con lei avrà 2 figli)

non intende limitare la sua vitalità intraprende diverse vicende: viaggio in Grecia ispirerà il primo libro Laudi; fondazione e collaborazione alla rivista "convinto" portavoce del decadentismo; incontro con l’attrice Eleonora Duse; pubblicazione del romanzo le vergini delle rocce.

Carriera Politica e Produzione Letteraria

Nel 1897 intraprende un luga campagna elettorale che porterà alla sua elezione a deputato nella fila di destra, la sua stagione parlamentare è segnata da piccoli scandali.

gli anni romani sono anni di intensa produzione letteraria: i tre romanzi della trilofgia della rosa( il piacere, l’innocente, il trionfo della morte); le vergine delle rocce; Le prime antologia; canto novo, le elegie romane, poema paradisiaco.

Comincia a rivolgersi al teatro e avviene in stretta relazione con le sua vicende private, relazione con la Duse per cui scrive i suoi primi testi drammaturgici (sogno di una mattina di primavera).

Vita Lussuosa e Indebitamento

Nel 1898 si trasferisce nella villa “La Capponcina" qui conduce una vita lussuosa. la partecipazione alla vita parlamentare è scarsa, passa dallo schieramentyo di destra a quello di sinistra; la relazione con la Duse si conclude nel 1904; acquisterà automobili e aeroplani che porta ad una progressivo indebitamento.

Nel 1896 scrive quasi di getto la città morta; il sogno d’una mattina di primavera, la figlia di Iorio. Romanzo il fuoco, forse che sì, forse che no; in campo poetico le laudi e poi scriverà i primi tre libri, Maia, elettra, alcyone.

Collaborazioni e Vita Mondana in Francia

Il suo accumulo di debiti determina però il sequestro della "Capponcina" e poi la vendita dei arredamenti della villa, assediato dai creditori si appoggia in francia dall’amico Adolphe Bermond, frequenta gli ambienti mondani ed entra in contatto con molti intellettuali, conoscerà protagoniste della belle epoque come le danzatrici Isabella Duncan e Ida Rubinstein (gli dedica il dramma La martyre de saint Sebastien)

Inizia una collaborazione con il corriere della sera su cui escono alcune prose autobiografiche delle Faville del maglio; Le canzoni delle gesta d’oltremare; quarto volume delle Laudi; Contemplazione della morte; comparve a puntate il racconto leda senza cigno; ritorna al teatro la tragedia in versi Parisina. si avvicina alla forma artistica del cinema collaborando con il più famoso kolossal del cinema mutu, Cabiria.

Partecipazione alla Prima Guerra Mondiale

Allo scoppio della prima guerra mondiale inizia il periodo più movimentato, avventuroso ed eroico della vita di D’Annunzio. l’opportunità di rientrare in italia gli viene concessa dal governo per l’inaugurazione del monumento ai Mille di Garibaldi e in questa occasione pronuncia il primo di una serie di discorsi di carattere interventista. Dopo aver sostenuto l’intervento in guerra indossa i panni da soldato partecipando a numerose azioni militari. Nel 1916 dovette interrompere perchè perse l’occhio e nonostante la sua fase di immobilità e buio continua la sua attività (il notturno). Nel 1918 partecipa alla missione “beffa di Buccari” e realizza il temerario volo su Vienna.

Relazione con il Fascismo

D’annunzio considera la vittoria dell’italia una vittoria mutilata: ritiene necessaria l’annessione dell’istria e della dalmazia e di fronte all’inerzia del governo decide di passare all’azione intraprendendo una marcia su Fiume e ne dichiara l’annessione all’italia, l’operazione si concluderà alla fine 1920.

conoscerà direttamente Mussolini con il quale intratterrà da questo momento un rapporto continuo, l’impresa di Fiume anticipa l'avventura fascista.

Ultimi Anni e Morte

Con l’avvento del fascismo D’Annunzio vive nel lussuoso isolamento della villa di Gardone Riviera sul lago di Garda, che diventerà la residenza monumentale da lui chiamata “Vittoriale degli Italiani”, si dedica della sua “opera omnia” e di altri scritti.

Nel 1938 seduto alla sua scrivania avrà un emorragia cerebrale che ne provoca la morte immediata, al funerale sarà presente anche la moglie Maria e i suoi tre figli e Mussolini. Lascia in eredità allo Stato il “Vittoriale degli Italiani”.

Influenze Letterarie

Lui ha due grandi modelli: aveva avuto l'opportunità di studiare approfonditamente le opere di questi due autori:

- Carducci

- Verga

Di Carducci gli piaceva soprattutto il suo rigore. Carducci si rifà al classicismo, e pone molta attenzione alla forma che rispettava l’armonia e l’equilibrio del mondo classico. Diceva che nel mondo contemporaneo è impossibile ripetere la stessa poesia del mondo antico perchè ormai i valori sono profondamente cambiati, opera,” odi barbare”, odi genere usato per opere alte ma che però sono barbare perchè il mondo in cui viviamo è barbaro.

D’annunzio quindi è un autore classico perché riprende l’attenzione della forma tipica del mondo classico, tale attenzione però viene anche esasperata, diventa quasi una ricerca ossessiva di una poesia necessariamente belle e che deve essere musicale, attua diversi accorgimenti per rendere la poesia dal punto di vista fonico bello. Lo scopo della poesia di d'Annunzio è proprio quello di affascinare e di trasmettere questo bello. D'Annunzio però ad un certo punto si distacca da carducci perché la poesia di carducci è molto equilibrata l'aspetto lirico-soggettivo è contemplata con un aspetto oggettivo questo non era in sintonia con il pensiero di D’Annunzio perché D’Annunzio è caratterizzato da una forte soggettività.

Anche nei protagonisti infatti troviamo lo stesso D'Annunzio, quindi si distacca da carducci perchè nella sua poesia l’io non è un fattore preponderante rispetto all’idea di D’annunzio.

Si distacca anche da verga. Di verga gli affascinava la rappresentazione dettagliata della realtà, ma diciamo che lui però era affascinato dagli autori europei della letteratura realista e del verismo di verga.

sene distacca perchè la rappresentazione oggettiva dove quindi l'autore si eclissa non è in sintonia con la poetica di D’Annunzio.

Estetismo e Panismo

E' il maggiore rappresentante dell’estetismo e del narcisismo ma soprattutto del panismo.

il panismo ha una duplice etimologia:

- pan che vuol dire tutto

- pan che è la divinità selvaggia che rappresenta la forza vitale, della natura che viene saltata da D'annunzio.

Il panismo è una caratteristica tipica dell'estetismo di D'Annunzio e che si esplica in una sua poesia che prende il nome di “la pioggia nel pineto". (due innamorati che si trasformano in alberi, simpobolodel panismo perche l’uomo entra tanto in simbiosi con la natura tanto che si trasforma in un albero), Il panismo è la perfetta simbiosi della natura con l’uomo al punto che l’uomo diventa una parte del tutto e il tutto si manifesta nel l’uomo. (pan come tutto)

D’Annunzio nel l’uomo esalta la grande vitalità, rappresenta la forza innata dell’uomo che nella poesia viene fuori. (pan come divinità)

Alcuni romanzi rientrano in questa categoria (bontà ) e sono Giovanni Episcopo e l’innocente.

Giovanni Episcopo è un uomo che sembra essere succube dell’’amico, della suocera, che quindi accettava questa vita fino a quando anche incitato dal figlio ha una ribellione interiore e uccide questo suo amico che sovrastava la sua personalità. viene definito romanzo della bontà perché questo giovanni è un uomo buono che subisce la società del tempo sino a quando non ha una ribellione che lo porta ad una rivolta estrema, questa bontà che deve essere per forza trasformata in altro.

L’innocente invece ha come protagonista un uomo aristocratico che ha una relazione adultera, abbandonando quindi sua moglie fino a quando ritorna da sua moglie e scopre che la moglie è incinta perchè aveva avuto nel frattempo un'altra relazione. quest'uomo quindi finge di accettare questa relazione e questo figo non suo ma nel frattempo cova questo odio verso questo bambino e quest’odio appare ancora più forte quando vede che questa gravidanza viene vissuta dalla donna e dalla famiglia con gioia, al punto che coglie l’occasione, quando si trova da solo la notte di natale con il bambino di esporlo al freddo e di lì a poco morirà. non rivela subito che lui era stata la causa di questo lutto ma dopo un anno non riesce a trattenere più l’accaduto e con un barlume di bontà decide di confessare tutto.

Quest'idea nasce dalla filosofia in particolare da Nietzsche che è un filosofo tedesco che scrisse “così parlò zarathustra" tra le opere più importanti. Nietzsche dice che nell'uomo ci sono due spiriti apollineo e dionisiaco, ci dobbiamo soffermare su quello dionisiaco: dioniso è il dio dell'ebbrezza, del vino, della vendegna, della sessualità, della forza. Nietzsche dice che nell’uomo deve prevalere lo spirito dionisiaco inteso come grande forza, Il superuomo di Nietzsche è quindi un uomo che ha una forza interiore, ha una vitalità, ha una visprimienia che è superiore a quella degli altri.

Questa filosofia viene fraintesa, e interpretata dal fascismo e da D’annunzio in maniera diversa. D’annunzio diviene insieme a gentile l’ideologo del fascismo, in questo caso il superuomo diviene quell’uomo superiore che non ha più questa forza primigenia, questa linfa vitale ma dove questa forza diventa violenza e quindi c’è uno scatto in più. l’uomo che esalta Nietzsche è quell’uom che ha la forza di trascinare gli altri , quest’uomo in parte in D’Annunzio e in parte nell’ideologia fascista diventa violenza e quindi non è il superuomo che trascina gli altri ma è l’uomo che va a sopraffare gli altri.

questo superuomo quindi disprezza la plebe, della massa e del regime parlamentare e infatti D’Annunzio si scaglia contro la democrazia a livello politico perchè la democrazia è il governo del popolo e lui vuole un governo fatto di aristocratici e cioè dei migliori.

Primo vere, in realtà non ha una grande importanza letteraria ma caratterizza il suo esordio.

Canto novo, Comprende quelle poesie che sono state scritte dal 1881 al 1882, qui vengono delineate le caratteristiche più importanti della poesia di D’Annunzio che sono la musicalità, la sensualità, la raffinatezza, il tema del superuomo e soprattutto il panismo.

Fu scritto in occasione della sua villeggiature sulla costa abruzzese con la sua innamorata Elda, queste poesie vanno da un periodo che va da giugno fino a settembre. C’è un significato perchè a giugno c’è lo scoppio dell’estate e della sua vitalità come questo amore è al massimo della sua esplosione, come dal punto di vista stagionale c'è l'evolversi dell’estate allo stesso modo c’è l'evolversi di questo amore fino al mese di settembre quando c’è la fine dell’estate e l’inizio di una nuova stagione allo stesso modo anche questo amore si prepara alla sua dissoluzione. Ci riporta al concetto di panismo quando l’uomo diventa parte di questa natura. attenzione alla parola scelte in maniera dettagliata, lessico semplice ma ricercato, raffinato e attenzione alla musicalità e al simbolismo.

Canto novo: canto=poesia; nuovo= vuole distaccarsi dal mondo borghese in cui non si riconosceva, e voleva distaccarsi dalla poesia contemporanea.

O falce di luna calante, che brilli sull'acqua deserta, o falce di luna d’argento, che immensità di sogni ondeggiano sotto la tua luce così mite quaggiù.

Il fruscio breve delle foglie, i profumi dei fiori dal bosco che si diffondono fino al mare: nessun canto, nessun grido, nessun suono si sente in questo grande silenzio.

Tutti gli uomini si addormentano sfrenati dall'amore e dal piacere…O falce di luna calante che immensità di sogni ondeggiano sotto la tua luce così mite quaggiù.

Paradisiaco viene da un termine greco che vuol dire giardino.

Questo poema è una raccolta di poesia suddiviso in tre sezioni: Giardino chiuso; giardino dei fantasmi; giardino dell’anima

Il giardino corrisponde all’orto che riporto alla quotidianità. Questo poema si distacca dalle sua altre opere perchè troviamo l'interiorità di D’Annunzio, che esalta la quotidianità, la famiglia, la madre e l’esaltazione di questo paradiso e cioè il giardino, orto qualcosa di chiuso che si può paragonare al nido di pascoli; esalta e rivive gli affetti più intimi e semplici, ealta la sua fanciulizza e infanzia come se potesse cosi tornare alla sua purezza perchè capisce che c’è un degrado dell’uomo moderno e che cerca un modo per sopperire con la purezza del fanciullo.

C’è sempre la parola ricercata, poesia studiata e raffinata, la forma però si correda anche al contenuto e si dice che ha un tono più colloquiale e prosastico (si avvicinano alla prosa).

Non piangere più perché adesso torna l’amato figlio a casa tua. è stanco di apparire. Vieni, usciamo, è tempo di rifiorire. Tu sei bianca tanto te che il tuo volto è bianco come un giglio.

Vieni usciamo, che il giardino abbandonato ci da per noi ancora qualche sentiero. Ti dirò come sia dolce svelare il mistero che c’è nel passato.

C’è ancora qualche rosa nel rosaio, ancora qualche timida erba che emanano il suo profumo. Il caro giardi può offrirti un sorriso se tu gli sorriderai.

Le laudi sono la parte più significativa della poesia di D’Annunzio. Egli aveva intenzione di scrivere un ciclo di 7 libri, e dovevano avere il nome della costellazione delle Pleiadi, ma di questi 7 libri ne scriverà solo 4 e l’inizio del quinto.

Maya, il primo libri: D’Annunzio si sente come un nuovo Ulisse, queste poesie partono da un viaggio che lui fa in Grecia dove va a vivere e scoprire i miti e i culti che lui aveva studiato e visto sui libri adesso a modo di vederlo, viene cosi tanto affascinati da questo mondo antico che diventa un nuovo Ulisse e vuole descrivere le meraviglie di questo mondo perduto. Ulisse con la sua intelligenza e astuzia aveva portato il popolo a sconfiggere i nemici (cavallo di troia), ulisse era il simbolo della coscienza, curiosità e saggezza, allo stesso modo D’Annunzio diventa questo nuovo ulisse che può riscattare il mondo moderno dal degrado.

elettra, secondo libro (nome di una tragedia di un commediografo Eschilo): si esaltano le storie del passato in particolare della storia e della letteratura italiana (dante, garibaldi, giuseppe verdi, personaggi importanti della storia e della cultura italiana) vengono citate città importanti nella storia medievale o perchè importanti, simbolo del rinascimento italiano, che rappresentava il simbolo del massimo splendore della cultura italiana.

Alcyone, terzo libro: viene scritto nel mentre di una vacanza estiva trascorsa da D’Annunzio con Eleonora Duse. C’è un parallelismo tra la stagione e l’amore e quindi vengono descritti i momenti ciclici dell'esteta che vanno in parallelo con l’amore. troviamo il mito del superuomo, l’idea dell’uomo superiore che si distacca dalla plebe e troviamo anche la il massimo raggiungimento del panismo. (la pioggia nel pineto è il manifesto del panismo)

Merope, quarto libro: sono all'incirca 10 poesie dal 1911 al 1912 e si rifà al momento in cui l'italia sta per conquistare la Libia.

Asterope, quinto libro: abbiamo veramente poco, quasi solo il titolo.

Delle laudi dobbiamo ricordare lo stile, perchè qui troviamo tutte le tematiche e le caratteristiche della poesia DAnnunziana, la musicalità (attraverso le assonanze, allitterazione e gli elementi fonici), parola ricerca e aulica attraverso accostamenti diversi che tendono ad impreziosire la poesia stessa e facendo utilizzo di una varietà linguistica, sfoggiando la sua conoscenza lessicale.

Le laudi si rifà a San Francesco D’Assisi con il cantico delle creature (primo documento della letteratura italiana), D’Annunzio si rifà a questa poesia perché San francesca esalta la naturale che era una creazione di dio e allo stesso modo anche D’annunzio con però la differenza che l’elemento religioso è completamente assente.

Taci. Sulle soglie del bosco non sento parole umane; ma sento parole più nuove, suoni prodotti dalle prime gocce di pioggia sulle foglie. Ascolta. Piove dalle nuvole sparse. Piove sugli arbusti in riva al mare, piove sui pini con la corteccia ruvida, piove sui mirti divini, sulle ginestre spendenti grazie ai fiori ora rinchiusi per la pioggia, sui ginepri folti di bacche profumate, piove sui nostri volti che sembrano diventare elementi della selva, piove sulle nostre mani, sui nostri abiti leggeri, sui freschi pensieri che l'anima nuova schiude, sulle illusioni della vita e dell'amore che ieri t'illuse, che oggi m'illude, o Ermione.

Senti? La pioggia cade sul fogliame con un crepitio che dura e varia nell'aria a seconda delle chiome degli alberi. Ascolta. Risponde alla pioggia il canto delle cicale che il pianto dell'austro non impaurisce neanche il cielo grigio. E il pino ha un suono, e il mirto un altro suono, e il ginepro un altro ancora, gli alberi sembrano degli strumenti musicali suonati dalla pioggia. E noi siamo immersi nello spirito della selva, come gli alberi; e il tuo volto inebriato di felicità è tutto bagnato come una foglia, e i tuoi capelli profumano come le chiare ginestra, o creatura terrestre che hai nome Ermione.

Ascolta, ascolta. Il canto delle cicale a poco a poco viene sovrastato dalla pioggia che cade più fitta; ma un canto vi si mescola più roco che sale, nell'umida ombra lontana. Più sordo più fioco diventa più debole e poi sparisce. Non si sente il suono del mare. Si sente il crosciare della pioggia sugli alberi che purifica il croscio che varia secondo la grandezza della chioma dell'albero. Ascolta. La cicala è muta; ma la figlia del fango, la rana canta nell'ombra più fonda, chi sa dove, chi sa dove! E piove sulle tue ciglia Ermione.

Piove sulle tue ciglia nere, tanto che sembra che stai piangendo ma di piacere; sembra che tu esca dalla corteccia. E tutta la vita è in fresca aulente, il cuore è come una pesca non ancora colta, tra le palpebre gli occhi sono come delle sorgenti, i denti nelle gengive sono come mandorle acerbe. E andiamo da una macchia all'altra tra gli arbusti o abbracciati o disciolti chissà dove, chissà dove! E piove sui nostri volti che sembrano diventare elementi della selva, piove sulle nostre mani, sui nostri abiti leggeri, sui freschi pensieri che l'anima nuova schiude, sulle illusioni della vita e dell'amore che ieri t'illuse, che oggi m'illude, o Ermione.

Romanzi e Filosofia

D’Annunzio trova nel romanzo il genere più adatto a fare di se stesso un personaggio e ad eliminare una specie di mito che va insieme vissuto e amministrato. Aveva proggetato la scrittura di tre trilogie e a ognuno aveva attribuito il nome di tre fiori ch eavrebbero dovuto simboleggiare tre momenti della sua vicenda spirituale di schiavitù e di liberazione delle passioni:

il ciclo della rosa, simbolo della voluttà, dell’irresistibile passione amorosa, che comprende il piacere, l’innocente e il trionfo della morte

il ciclo del giglio, simbolo della purezza, vergine delle rocce

il ciclo del melograno, simbolo dei frutti che derivano dalla vittoria sulle passioni, il fuoco

alcune trame:

- le vergini delle rocce: è l’unico romanzo del progettato ciclo dei romanzi del giglio che avrebbe dovuto sviluppare il tema del superuomo; Claudio cantelmo è convinto che il mondo è un dono magnifico largito dai pochi ai molti, disgustato da roma e dalle folle, si ritira in uno dei suoi feudi a Rebursa, ai confini con gli abruzzi, qui frequenta i Capece-Montaga e pensa di poter avere da una delle tre vergini un figlio in grado di dare nuova forza alla sua stirpe aristocratica, ma questa famiglia vivono una realtà di infelicità e di decadenza, le tre vergini sono votate a una vita religiosa o ad assistere i familiari malati, così Cantelmo capisce che il suo sogno è infranto;

- il fuoco, stelio effrena il poeta tragico che è a Venezia per una conferenza in compagnia dell’attrice che ama, la Foscarina. L’amore si incrina perchè il poeta è attratto dalla più giovane Donatella Arvale, e Foscarina rinuncia all’uomo che ama per non essere di peso.

forse che si, forse che no, paolo tarsis è l 'amante della giovane vedova Isabella Inghirami che vive a Volterra con i fratelli minori Vana, Aldo e Lunella. Vana e Aldo sono rosi dalla gelosia verso la relazione di Isabella con paolo, vana perchè è segretamente innamorato di polo e Aldo perchè è preso da una passione verso la sorella, vana finisce suicida, isabella diventa folle e Paolo parte con il suo aereo per un volo senza ritorno perchè era deciso a morire, ma riesce ad atterrare in Sardegna.

Il piacere è stato pubblicato nel 1889 e segna l'inizio della trilogia dei “romanzi della rosa”. Trama: Andrea sperelli aristocratico raffinato dopo due anni di separazione da Elena Muti perchè sposa un ricco lord inglese e dichiara di poter essere per Andrea solo una buona amica. Allora andrea sperelli decide di frequentare altre donne per dimenticare elena, e dopo aver eseguito un duello per aver tentato di sedurre una donna trascorre un luogo di convalescenza nella villa di campagna, qui conosce Maria Ferrè di cui si invaghisce, e il sentimento era ricambiato. Dopo la partenza di maria andrea lascia la villa e torna a roma dove è tornata elena, andrea ha avuto con lei un incontro, e cerca di riconquistarla ma incontra ancora maria che lo affascina in maniera diversa (l’amore come la perfetta simbiosi delle due donne). La lontananza di Elena esaspera Andrea fino a che lui invocherà il suo nome mentre è con Maria, la donna allora fugge sconvolta e tronca la relazione.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Gabriele D'Annunzio e quali sono stati i momenti salienti della sua vita?
  2. Gabriele D'Annunzio fu un importante letterato italiano nato a Pescara nel 1863. La sua vita fu caratterizzata da studi brillanti, una precoce attività letteraria, relazioni amorose intense, una crisi economica dovuta al suo stile di vita dispendioso, e un'attiva partecipazione politica e militare, culminata con l'impresa di Fiume. Morì nel 1938 a Gardone Riviera.

  3. Quali sono state le principali influenze nella poetica di D'Annunzio?
  4. D'Annunzio fu influenzato principalmente da Carducci, per il suo rigore e attenzione alla forma, e da Verga, per la rappresentazione dettagliata della realtà. Tuttavia, si distaccò da entrambi per la sua forte soggettività e per la ricerca di una poesia che fosse espressione di bellezza e musicalità.

  5. Come si manifesta il panismo nell'opera di D'Annunzio?
  6. Il panismo, elemento centrale dell'estetismo di D'Annunzio, si manifesta nella ricerca di una perfetta simbiosi tra uomo e natura, dove l'uomo diventa parte del tutto e il tutto si manifesta nell'uomo. Un esempio emblematico è la poesia "La pioggia nel pineto", che esprime questa fusione tra l'essere umano e l'ambiente naturale.

  7. Qual è il significato dell'idea del superuomo nelle opere di D'Annunzio?
  8. L'idea del superuomo in D'Annunzio, influenzata dalla filosofia di Nietzsche, rappresenta l'uomo dotato di una forza interiore e di una vitalità superiori. Tuttavia, questa concezione fu interpretata in chiave diversa dal fascismo, trasformando la forza in violenza. D'Annunzio stesso, ideologo del fascismo insieme a Gentile, esaltava un uomo superiore che si distaccava dalla massa.

  9. Quali sono le principali opere di D'Annunzio e quali temi trattano?
  10. Tra le principali opere di D'Annunzio ci sono "Il piacere", "L'innocente" e "Il trionfo della morte" (ciclo della rosa), che esplorano il tema della passione amorosa; "Le vergini delle rocce" e "Il fuoco", che sviluppano il tema del superuomo; e le "Laudi", che rappresentano la sua produzione poetica più significativa, esplorando temi come il panismo e la bellezza della natura.

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