Concetti Chiave
- Gabriele D'Annunzio si fece portavoce dei reduci insoddisfatti della "vittoria mutilata" post-guerra, con la mancata annessione di Fiume e Dalmazia.
- La sua vita e attività letteraria furono improntate alla spettacolarizzazione, culminando nell'occupazione di Fiume e nella creazione del "Vittoriale degli Italiani".
- D'Annunzio creò personaggi raffinati e superuomini, perseguendo un'estetica di musicalità e sollecitazioni sensoriali nella sua poetica.
- Le sue opere più note includono i romanzi "Il piacere" e "L'innocente", e le raccolte poetiche "Maia", "Elettra" e "Alcyone", parte del ciclo "Laudi".
- Seguace del Decadentismo, D'Annunzio esaltò il culto della bellezza e si considerò un esteta, con un innato gusto per il raffinato e l'esotico.
Indice
Il Malcontento dei Reduci
Al termine della guerra si fece portavoce del malcontento dei reduci, insofferenti rispetto a una vittoria considerata "mutilata" perché la città di Fiume e la Dalmazia, rivendicate dagli italiani, erano state invece annesse al neonato Regno di lugoslavia. Anche l'esperienza biografica di d'Annunzio fu improntata alla spettacolarizzazione di sé, delle sue vicende mondane e della sua attività letteraria.
D'Annunzio e il Fascismo
D'Annunzio organizzò una spedizione in armi e occupò militarmente Fiume (1919), ma dovette presto ritirarsi.
Di fronte al fascismo d'Annunzio ebbe un atteggiamento non chiaro, fatto di celebrazioni per imprese come la conquista dell'Etiopia, ma anche di diffidenza. Dal 1921 fissò la residenza in una villa a Gardone, sul lago di Garda, che trasformò in una sorta di museo a se stesso: il "Vittoriale degli Italiani".L'Estetica di D'Annunzio
• Nei contenuti egli creò personaggi raffinati e sdegnosi, intenti alla soddisfazione del proprio gusto estetico (nei romanzi Il piacere, 1889, e L'innocente, 1892), e personaggi con le caratteristiche del superuomo, come nella tragedia La nave (1908), il cui protagonista è un ardimentoso guerriero che, dopo una passione turbolenta con una bella donna, salpa per il mare alla conquista di nuove terre. Nelle forme della poesia introdusse il gusto per la musicalità della parola, per gli effetti di suono e, più in generale, per le sollecitazioni sensoriali ottenute attraverso raffinati procedimenti stilistici. Le raccolte poetiche più note sono Maia, Elettra e Alcyone, pubblicate sotto il titolo complessivo di Laudi (1903). Egli rifiutò di sentirsi uguale agli altri uomini: anzi, a un certo punto della sua carriera elaborò la teoria del «superuomo», ossia un uomo così diverso, speciale, potente ed eroico da non dover obbedire a principi morali come il bene o la giustizia.
La Poesia e la Luna
Il poeta si rivolge direttamente alla luna che, nella sua fase discendente, ha l'aspetto di una falce e illumina le acque deserte del mare (non vi sono barche). L'attenzione del poeta si sposta quindi sull'abbondanza di sogni che si levano dalle creature umane e si lasciano cullare dalla luce mite dell'astro, in attesa di essere mietuti (dalla «falce» della luna). Dal bosco, verso il mare si alzano leggeri fruscii («brevi aneliti») di foglie e profumi («sospiri») di fiori. Questa tenue musica della natura può essere percepita perché tutto intorno c'è silenzio: non si odono né canti, né grida, né suoni. Sazi d'amore e di piacere gli uomini («il popol de' vivi») si addormentano. Ritorna l'immagine dei sogni che si levano dalle creature umane e si lasciano cullare dalla luce mite dell'astro. Tra gli ideali del Decadentismo, d'Annunzio espresse soprattutto il culto di ciò che in qualche modo avrebbe potuto anche lontanamente riguardare la bellezza: egli, infatti, si considerò sempre un esteta, cioè una persona dotata di innato gusto per le cose belle, raffinate, esotiche.
Domande da interrogazione
- Qual era il malcontento dei reduci dopo la guerra?
- Qual è stato l'atteggiamento di d'Annunzio nei confronti del fascismo?
- Come si manifesta l'estetica di d'Annunzio nelle sue opere?
- Qual è il ruolo della luna nella poesia di d'Annunzio?
I reduci erano insoddisfatti perché consideravano la vittoria "mutilata", dato che Fiume e la Dalmazia, rivendicate dagli italiani, furono annesse al Regno di Jugoslavia.
D'Annunzio ebbe un atteggiamento ambiguo verso il fascismo, celebrando alcune imprese ma mantenendo anche una certa diffidenza.
L'estetica di d'Annunzio si manifesta attraverso personaggi raffinati e sdegnosi, il concetto del superuomo, e un forte gusto per la musicalità e le sollecitazioni sensoriali nella poesia.
La luna è vista come una falce che illumina il mare e culla i sogni delle creature umane, rappresentando un elemento di bellezza e contemplazione nella poesia.