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Concetti Chiave

  • D'Annunzio vede il teatro come un mezzo per scioccare il pubblico, ispirato da Nietzsche e Wagner, cercando di esprimere le parti più oscure dell'anima.
  • La produzione teatrale di D'Annunzio è caratterizzata da temi superomistici e classici, con opere che esplorano la lotta personale e il fallimento.
  • La tragedia "La città morta" mescola il teatro borghese con la tragedia antica, trattando il tema dell'incesto in un contesto moderno.
  • "La figlia di Iorio" è una tragedia pastorale ambientata in Abruzzo, che esplora temi di violenza, superstizione e amore impossibile.
  • Nelle sue opere, D'Annunzio utilizza ambientazioni e atmosfere che riflettono la sua visione personale della natura e della cultura.

Indice

  1. L'interesse di D'Annunzio per il teatro
  2. La città morta: un'opera ispirata
  3. La figlia di Iorio: una tragedia pastorale

L'interesse di D'Annunzio per il teatro

D’Annunzio incomincia presto ad interessarsi di teatro perché la considera la forma d’arte adatta ad avere un contatto diretto con il pubblico. Ad avvicinarlo al teatro sono gli studi su Nietzsche ( che aveva studiato e discusso la nascita della tragedia) e Wagner. Già nel romanzo “il fuoco” l’autore aveva identificato l’opera d’arte ideale, ed era un’opera d’arte che doveva raggiungere l’eccellenza nella parola, nella recitazione e nella musica.

Anzi D’Annunzio arriva ad affermare che l’opera d’arte deve scioccare completamente il pubblico e deve assomigliare al gesto di Perseo ( Perseo è colui che uccise Medusa, un mostro capace di pietrificare chiunque la guardasse negli occhi, tagliandole la testa e successivamente mostrandola al popolo ) e quindi l’opera teatrale deve avere la stessa la capacità di sconvolgere il pubblico, e il drammaturgo deve cercare dentro di sé le parti più oscure della propria anima, le energie più violenti e ancestrali della natura per poi portarle sulla scena e offrile al pubblico. La produzione teatrale di D’Annunzio è estremamente copiosa, e la maggior parte di esse tratta tematiche superomistiche , quindi hanno al centro uomini che tentano la propria affermazione personale ( quasi sempre fallendo ), altre invece hanno tematiche classiche. Le due più riuscite sono: La città morta e la Figlia di Iorio( opera più famosa).

La città morta: un'opera ispirata

La città morta prende spunto da un viaggio che l’autore effettuò nel 95 in Grecia e che dedico all’amante Eleonora Duse. Per altro non fu lei ad interpretare la protagonista perché i due amanti litigarono e quindi lui in modo crudele affido poi il ruolo di protagonista alla più grande rivale della Duse, l’attrice francese Sara Bernhardt. Questa opera prende spunto dall’attività dell’archeologo Schliemann che aveva scoperto proprio in quei mesi la tomba degli Atridi, questo evento anche dal punto di vista letterario fu molto importante perché aiutò una vera e propria rilettura della guerra di Troia e dei poemi omerici. Questo è comunque solo uno spunto perché poi D’annunzio si concentra sulla vicenda sentimentale del protagonista Leonardo che è incestuosamente innamorato della sorella Bianca Maria. Leonardo finirà per ucciderla nel momento in cui capisce che è ormai promessa ad un altro uomo, il suo amico Alessandro. Questa scena terribile viene rappresentata nel finale della tragedia sotto gli occhi del personaggio di Anna, una donna cieca che assiste a questo orrore ma non può intervenire. Si tratta quindi del tentativo di mescolare le forme del teatro borghese con quelle della tragedia antica. Per cui è una tragedia ambientata nella contemporaneità però con i temi tipici della tragedia greca

La figlia di Iorio: una tragedia pastorale

La figlia di Iorio è invece una tragedia pastorale. Questa volta l’ambientazione è molto vicina al poeta, infatti è rappresentata in Abruzzo e gli ambienti sono descritti con le solite tinte con le quali D’Annunzio è abituato a rappresentare l’Abruzzo, quindi con delle forme estremamente violente, superstiziose e favolose. Questa è la storia di Mila, una peccatrice, che fa irruzione durante il matrimonio del pastore Aligi, perché inseguita da alcuni pastori che vogliono violentarla. Aligi è stregato dalla presenza di Mila e quindi decide di abbandonare la famiglia e di ritirarsi con lei tra i monti. Aligi vuole vivere questo amore in piena castità, ma questa storia cosi perfetta viene interrotta dal padre di Aligi che si è ugualmente invaghito della ragazza. Aligi pur di difendere Mila uccide il padre, e per questo viene processato. La tragedia si conclude con Mila che prova a salvarlo confessando di avergli fatto un sortilegio. Tutti credono a questa dichiarazione, lo stesso Aligi che scaglia una maledizione contro di lei.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'interesse di D'Annunzio per il teatro?
  2. D'Annunzio si interessa al teatro perché lo considera un'arte capace di stabilire un contatto diretto con il pubblico, ispirato dagli studi su Nietzsche e Wagner.

  3. Quali sono le caratteristiche principali delle opere teatrali di D'Annunzio?
  4. Le opere di D'Annunzio spesso trattano tematiche superomistiche e classiche, cercando di sconvolgere il pubblico attraverso la rappresentazione delle parti più oscure dell'anima.

  5. Qual è la trama principale de "La città morta"?
  6. "La città morta" si concentra sulla vicenda di Leonardo, innamorato incestuosamente della sorella Bianca Maria, che finisce per ucciderla quando scopre che è promessa ad Alessandro.

  7. Come si caratterizza "La figlia di Iorio"?
  8. "La figlia di Iorio" è una tragedia pastorale ambientata in Abruzzo, che narra la storia di Mila e Aligi, il cui amore viene ostacolato da eventi drammatici e superstizioni.

  9. Quali sono le influenze letterarie dietro "La città morta"?
  10. "La città morta" è ispirata da un viaggio in Grecia e dalle scoperte archeologiche di Schliemann, mescolando elementi del teatro borghese con la tragedia greca.

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