-dille-
Ominide
9 min
Vota

Concetti Chiave

  • Gabriele D'Annunzio nacque a Pescara e si trasferì a Roma dopo gli studi, acquisendo notorietà attraverso collaborazioni con riviste letterarie prestigiose.
  • Il suo stile letterario riflette l'influenza di Carducci e Verga, con un forte interesse per il superomismo e il nazionalismo, come dimostrato nei suoi romanzi e poesie.
  • D'Annunzio visse una vita caratterizzata da relazioni turbolente e sfarzo, spesso perseguitato dai creditori, ma riuscì a risollevarsi finanziariamente grazie al suo lavoro giornalistico.
  • Fu coinvolto politicamente, sostenendo l'annessione di territori italiani e partecipando attivamente alla Prima Guerra Mondiale, compiendo azioni iconiche come il volo su Vienna.
  • I suoi temi letterari principali includono la ricerca del piacere, il culto della bellezza, l'angoscia per il decadimento fisico e l'aspirazione a trasformare la vita in un'opera d'arte.

Indice

  1. Infanzia e Formazione
  2. Primi Successi Letterari
  3. Matrimonio e Debiti
  4. Carriera Giornalistica
  5. Successo e Infedeltà
  6. Relazioni e Produzioni Letterarie
  7. Carriera Politica e Nazionalismo
  8. Esilio e Partecipazione alla Guerra
  9. Impresa di Fiume e Ritiro
  10. Stile e Tematiche Letterarie

Infanzia e Formazione

Nacque il 12 Marzo 1863 a Pescara, in realtà il padre si chiamava Rapagnetta, ma assunse per sé e per i suoi cinque figli il cognome in onore dello zio adottivo dal quale aveva ereditato una discreta fortuna che gli consentiva di vivere essenzialmente si rendita. Gabriele d’Annunzio compì gli studi ginnasiali e liceali presso il collegio Cicognini di Prato, ispirato dalle “Odi barbare” di Carducci, esordì a 16 anni con un libro di poesie intitolato “Primo vere”, lusingato anche dalla critica.

Primi Successi Letterari

Una volta conseguito il diploma, si trasferì a Roma e la collaborazione con le note riviste “Capitan Fracassa” e “Cronaca bizantina” gli consentì la fama letteraria e la partecipazione dei salotti mondani. Nel 1882 pubblicò anche un secondo libro di versi in metri barbari “Canto novo” e una raccolta di novelle di ambientazione abruzzese chiamata “Terra vergine” dimostrando l’influenza di Carducci nella poesia e di Verga nella prosa.

Matrimonio e Debiti

Nonostante l’opposizione dei genitori di lei, l’anno dopo si sposò con Maria Hardouin di Gallese forse per assicurarsi un tenore di vita alto, anche se la sua inguaribile attrazione per lo sfarzo lo portò ad indebitarsi e molti creditori cominciarono a perseguitarlo costringendolo a ripararsi in Abruzzo con la moglie.

Carriera Giornalistica

Il 1884 consacrò d’Annunzio come giornalista con l’ingresso nella redazione del quotidiano romano “La Tribuna” per cui tenne varie rubriche di moda, cultura e di eventi mondani, e questo stipendio lo risollevò la sua situazione finanziaria.

Successo e Infedeltà

Prima vera sintesi del suo modo di concepire la vita come un’opera d’arte è il romanzo “Il Piacere”, pubblicato nel 1889 a Milano presso Treves che segnò il suo successo, felicità dura però poco, dato che l’anno dopo, nonostante la nascita di tre figli, le sue ripetute infedeltà portarono alla fine del matrimonio. Trascorse così diverso tempo in Abruzzo a Francavilla nell’ex convento di San Francesco acquistato dall’amico pittore Francesco Paolo Michetti; sempre attento ai gusti del pubblico, nel 1892 pubblicò il romanzo breve “Giovanni Episcopo” che si rifaceva ai modelli russi, ma venne riconosciuto a livello europeo solo con la traduzione di “L’innocente”, originariamente scritto in francese.

Relazioni e Produzioni Letterarie

Nel frattempo si trasferì a Napoli, attratto dal quotidiano “Il Mattino”, dove si innamorò di una principessa siciliana chiamata Maria Gravina Cruyllas, la quale abbandonò anche il marito per seguire il poeta, e per questo d’Annunzio subì un processo ed una condanna per adulterio. Nel 1893, Treves pubblicò il “Poema paradisiaco” e le “Odi navali” a riprova ulteriore della straordinaria versatilità del suo ingegno, capace di trascorrere dalla sfera sentimentale delle intime malinconie alle pose tribunizie dell’enfasi patriottica. Nel 1894, fu la volta del romanzo “Trionfo della morte”, seguito “Vergini delle rocce”, manifesto ideologico del superomismo nietzschiano, lo stesso anno inizi una relazione con Eleonora Duse, la più celebre attrice del tempo. Nel 1898 si trasferì in Toscana, a Settignano nella Capponcina, una villa dove visse come un principe del Rinascimento, mentre Eleonora fu ospitata in una villetta attigua che il poeta chiamò Porziuncola, come la chiesetta dove san Francesco aveva voluto farsi trasportare in punto di morte. La sua relazione fu fondamentale anche dal punto di vista letterario: per lei compose la tragedia “Francesca da Rimini” e a lei si ispirò per la Foscarina di “Fuoco”, si lasciarono poi nel 1904 dopo che il poeta consacrò il suo cuore alla vedova Alessandra di Rudinì.

Carriera Politica e Nazionalismo

Ebbe anche una carriera politica, nel 1897 venne eletto infatti in Parlamento nelle file dei conservatori per poi passare nelle file dell’estrema Sinistra in segno di protesta contro alcune leggi del governo Pelloux che limitavano la libertà di stampa, in occasione della guerra in Libia egli compose anche 12 “Canzoni delle gesta d’oltremare”, dichiarando apertamente il proprio esaltato nazionalismo incappando nella censura politica per alcuni versi ingiuriosi nei confronti dell’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe I, con cui l’Italia era alleata nella Triplice alleanza.

Esilio e Partecipazione alla Guerra

Per colpa dei creditori visse anche in Francia dal 1911 al 1915, alla vigilia dell’entrata dell’Italia nel conflitto mondiale da lui supportata, arruolandosi anche come volontario e durante un fortunoso ammaraggio venne anche irreparabilmente ferito all’occhio destro, e per questo compose “Il notturno” aiutandosi con alcune strisce di carta e con la figlia Renata. Partecipò anche, nella notte tra il 10 e l’11 Febbraio 1918 alla beffa di Buccari, entrando con tre Mas nel porto austriaco ad Istria bombardando la flotta nemica, mentre il 9 Agosto di quello stesso anno compì il celebre volo su Vienna, lanciando volantini di propaganda patriottica sulla popolazione.

Impresa di Fiume e Ritiro

Ma d’Annunzio è anche noto come uno dei più risoluti sostenitori dell’annessione dell’Istria e della Dalmazia all’Italia, egli infatti guidò un gruppo di legionari nella marcia su Fiume e la sua occupazione del 12 Settembre 1919, dando così inizio alla Reggenza italiana del Carnaro che si protrasse per più di un anno e dovette essere repressa a colpi di cannone dall’esercito italiano per dare attuazione al Trattato di Rapallo. D’Annunzio si ritirò poi sul lago di Garda nella villa Cargnacco a Gardone che diventò il suo mausoleo personale e di monumento nazionale agli eroi della patria chiamato “Vittoriale degli italiani”.

Stile e Tematiche Letterarie

Nel romanzo “Giovanni Episcopo” riconduce la propria narrativa all’opera di Dostoevskij con questo: “o rinnovarsi o morire”, in effetti nelle sue opere si può misurare l’estrema coerenza con cui egli si attenne da poeta, scrittore e drammaturgo all’imperativo di trasformarsi continuamente. La prima costante della sua attività è proprio questa inclinazione a muoversi nelle direzioni più disparate, lui inoltre ricava la sua ispirazione non dalla vita ma dall’arte e quindi la sua opera ha bisogno di appoggiarsi a un materiale già esistenza per nascere e svolgersi. Sul piano della caratterizzazione dei personaggi è attestata una componente volontaristica: i protagonisti aspirano tutti a diventare superuomini, a fare della loro esistenza un’opera d’arte [Piacere], a realizzare progetti grandiosi [Il fuoco] o a diventare immortali [Alcyone]. Essi sono tutti però velleitari: devono prendere atto di non avere forze abbastanza, di essere inadeguati rispetto allo scopo che si prefiggono, tra le cause del fallimento o della mancata realizzazione a cui vanno incontro i suoi eroi, ha parte decisiva la natura edonistica, l’istintiva inclinazione a spremere da ogni occasione tutto il piacere possibile. Altro sentimento onnipresente nelle sue opere è l’angoscia ossessionante del decadimento fisico, egli non ha infatti una visione positiva del ciclo dell’esistenza, riflette quindi spesso sugli effetti rovinosi del trascorrere del tempo, nonostante il panismo [fede nella vita eterna della natura] e l’adesione all’amor fati di Nietzsche [incondizionato accoglimento delle leggi universali], d’Annunzio era troppo narcisista per accettare la sorte che tocca a tutti gli uomini. Da perfetto esteta, coltivò un culto fanatico per la bellezza negli oggetti e negli scenari in cui ambienta le vicende, ma soprattutto nella veste formale che dà età alle sue opere, proponendosi sempre come un artigiano della parola, tanto da proclamare che “il verso è tutto”.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono i primi successi letterari di Gabriele d'Annunzio?
  2. Dopo aver completato gli studi, d'Annunzio si trasferì a Roma, dove la collaborazione con riviste come "Capitan Fracassa" e "Cronaca bizantina" gli portò fama letteraria. Pubblicò "Canto novo" e "Terra vergine", dimostrando l'influenza di Carducci e Verga.

  3. Come influenzò il matrimonio la vita di d'Annunzio?
  4. Il matrimonio con Maria Hardouin di Gallese, nonostante l'opposizione dei genitori di lei, fu forse un tentativo di mantenere un alto tenore di vita. Tuttavia, la sua attrazione per lo sfarzo lo portò a indebitarsi, costringendolo a rifugiarsi in Abruzzo.

  5. In che modo d'Annunzio contribuì alla politica e al nazionalismo italiano?
  6. D'Annunzio ebbe una carriera politica, venendo eletto in Parlamento e componendo "Canzoni delle gesta d’oltremare" durante la guerra in Libia, esprimendo il suo nazionalismo. Partecipò anche alla guerra mondiale e guidò l'impresa di Fiume.

  7. Quali furono le principali relazioni sentimentali di d'Annunzio e come influenzarono la sua produzione letteraria?
  8. D'Annunzio ebbe relazioni con Maria Gravina Cruyllas e Eleonora Duse, che influenzarono la sua produzione letteraria. Per Duse, compose "Francesca da Rimini" e si ispirò per "Fuoco". Queste relazioni furono fondamentali per la sua creatività.

  9. Quali sono le tematiche principali delle opere di d'Annunzio?
  10. Le opere di d'Annunzio si caratterizzano per l'inclinazione a trasformarsi continuamente, l'aspirazione dei protagonisti a diventare superuomini, e l'angoscia del decadimento fisico. Coltivò un culto per la bellezza e l'estetica, proponendosi come un artigiano della parola.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community