melody_gio
Genius
9 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Eugenio Montale, nato nel 1896 a Genova, è un influente poeta italiano del Novecento, noto per la sua cultura e il suo talento letterario.
  • "Dora Markus" è una poesia di Montale inclusa nella raccolta "Le Occasioni", composta nel 1939 e ispirata da una foto dell'amica Gerti.
  • La poesia è divisa in due parti: la prima tratta di una visita a Ravenna, mentre la seconda riflette sulla Carinzia, terra d'origine della protagonista.
  • Nella poesia, Montale usa figure retoriche come enjambement e ossimori per esprimere temi di irrequietezza e resistenza davanti alle avversità.
  • La seconda parte della poesia evoca le persecuzioni naziste, sottolineando la paura e l'incertezza vissute dagli ebrei durante l'epoca.
All’interno di questo appunto è descritto il componimento poetico di Eugenio Montale dal titolo “Dora Markus”. Di seguito sono riportate tutta una serie di informazioni che riguardano la biografia di Eugenio Montale, la sua produzione letteraria, nello specifico viene analizzato il componimento Dora Markus, riportando informazioni generali, la poesia facente parte della raccolta Le occasioni e l’analisi.

Indice

  1. Informazioni su Eugenio Montale
  2. Componimento poetico Dora Markus
  3. Testo di Dora Markus
  4. Analisi e figure retoriche di Dora Markus

Informazioni su Eugenio Montale

Eugenio Montale è nato nel 1896 e rappresenta uno dei veri scrittori degli ultimi cinquant'anni della letteratura italiana. vita ed opere di Eugenio MontaleE’ nato a Genova in una famiglia di imprenditori. Quando iniziò a dedicarsi alla poesia, aveva già una cultura ricca e versatile e di un gusto per la musica di Bellini e Debussy, la pittura impressionista e l'arte dei grandi romanzieri dell'Ottocento europeo. In seguito alla guerra, il poeta si dedicò completamente alle attività creative e alla letteratura. Nel 1921 contribuisce a “Primo Tempo”, rivelando un vero talento critico. Nel 1925 fu pubblicato il suo Omaggio a Svevo sul quotidiano milanese “L'Esame” che suscitò molta attenzione. Nel 1928, Montale si stabilì a Firenze, luogo in cui divenne direttore della Biblioteca Gabinetto Vieusseux. Nel 1925 rende pubblica una raccolta di poesie dal titolo Ossi di seppia, successivamente divenuta uno dei classici della poesia italiana. Alcuni critici hanno visto in questa raccolta di poesie una continuità introspettiva molto legato alla vicenda del protagonista.
Nel 1961 Montale riceve la laurea honoris causa da parte dell’Università di Roma e successivamente anche dall’Università di Milano, Cambridge e Basilea. Nel 1967 venne nominato senatore a vita grazie ai suoi innumerevoli successi in campo letterario e artistico. Intorno al 1971, Mondadori pubblica la sua quarta raccolta di poesie dal titolo Satura, diventando in poco tempo un bestseller.
La poesia di Montale nasce dalla ricerca di quelle presenze che svelano e liberano il mondo nascosto, come gli spettri e gli amuleti. Infatti Montale ha influenzato i poeti italiani emergenti ma anche i poeti post- ermetismo.

Componimento poetico Dora Markus

Dora Markus rappresenta un componimento poetico del grande Eugenio Montale. Tale poesia si trova all’interno della raccolta dal titolo “Le Occasioni” composta nel 1939 e formata da due parti che sono state scritte in momenti diversi. Nel 1937 è stata pubblicata la prima parte sul Meridiano di Roma ed essa deriva da alcuni versi, che il poeta ha dedicato a una sua amica chiamata Gertrude Frankl Tolazzi, e da versi derivanti da una lettera scritta dall’amico Bobi Bazlen. Lo scrittore dedicò i versi della poesia a Dora senza mai aver l’onore di conoscerla, mescolando alcuni versi e traendo ispirazione da una foto scattata alle gambe dell’amica Gerti per trarne ispirazione. Invece la seconda parte della lirica è stata molto influenzata dalle persecuzioni naziste presenti in quel periodo, rifacendosi al destino della donna di origini ebraiche. Sono due strofe che presentano una lunghezza differente, perché si tratta di versi liberi, composta da endecasillabi ma anche ottonari e novenari.

Testo di Dora Markus

I parte
Fu dove il ponte di legno
mette a porto Corsini sul mare alto
e rari uomini, quasi immoti, affondano
o salpano le reti. Con un segno
della mano additavi all’altra sponda
invisibile la tua patria vera.
Poi seguimmo il canale fino alla darsena
della città, lucida di fuliggine,
nella bassura dove s’affondava
una primavera inerte, senza memoria.
E qui dove un’antica vita
si screzia in una dolce
ansietà d’Oriente,
le tue parole iridavano come le scaglie
della triglia moribonda.
La tua irrequietudine mi fa pensare
agli uccelli di passo che urtano ai fari
nelle sere tempestose:
è una tempesta anche la tua dolcezza,
turbina e non appare,
e i suoi riposi sono anche più rari.
Non so come stremata tu resisti
in questo lago
d’indifferenza ch’è il tuo cuore; forse
ti salva un amuleto che tu tieni
vicino alla matita delle labbra,
al piumino, alla lima: un topo bianco,
d’avorio; e così esisti!
II parte
Ormai nella tua Carinzia
di mirti fioriti e di stagni,
china sul bordo sorvegli
la carpa che timida abbocca
o segui sui tigli, tra gl’irti
pinnacoli le accensioni
del vespro e nell’acque un avvampo
di tende da scali e pensioni.
La sera che si protende
sull’umida conca non porta
col palpito dei motori
che gemiti d’oche e un interno
di nivee maioliche dice
allo specchio annerito che ti vide
diversa una storia di errori
imperturbati e la incide
dove la spugna non giunge.
La tua leggenda, Dora!
Ma è scritta già in quegli sguardi
di uomini che hanno fedine
altere e deboli in grandi
ritratti d’oro e ritorna
ad ogni accordo che esprime
l’armonica guasta nell’ora
che abbuia, sempre più tardi.
È scritta là. Il sempreverde
alloro per la cucina
resiste, la voce non muta,
Ravenna è lontana, distilla
veleno una fede feroce.
Che vuole da te? Non si cede
voce, leggenda o destino…
Ma è tardi, sempre più tardi.

Analisi e figure retoriche di Dora Markus

Analizzando la prima parte del componimento Dora Markus, viene utilizzato il verbo “fu” che va a posizionare le azioni avvenute in un momento del passato non specificato però, nonostante ciò, è possibile capire che l’ambientazione è nella città di Ravenna, in quanto viene definito in modo esplicito nel secondo verso con la parola “Porto Corsini” che è un porto emiliano. La donna e la voce narrante sono ambientati in uno sfondo caratterizzato dal nero di fuliggine. Mentre la seconda strofa è collegata alla prima grazie alla congiunzione “E” e subito dopo vengono descritti quali sono i monumenti e tutto ciò che caratterizza la città di Ravenna. Nella terza strofa, l’autore non inserisce elementi che permettono di comprendere di che luogo si tratti ma c’è la figura del poeta che osserva la donna che si muove in modo irrequieto, paragonandola agli uccelli migratori che attratti dalla luce sbattono sui fari durante le notti di tempesta. Di conseguenza, la donna diversamente dagli uccelli, non riesce a trovare pace alla sua agitazione. Nonostante la donna sia stanca, il poeta è stupefatto dalla forza mostrata per resistere alle situazioni avverse; si pensa che questa forza derivi da un “amuleto”, un oggetto che possiede un significato importante e che la donna tiene nascosto tra i trucchi.
Invece nella seconda parte della poesia, Montale è come se vedesse con la mente la donna in una regione austriaca, la Carinzia, luogo d’origine della donna ed in questa strofa egli racconta di un paesaggio lagunare in cui si ferma a riflettere in mezzo a colori di tende, alberghi ed acque chiare. All’interno della seconda strofa, viene descritto il lago, luogo in cui la sera si riempie di barche e rumori di oche. Nella terza strofa viene raccontata la stria di Dora rievocando i suoi progenitori in un modo molto lontano dal presente che la donna sta vivendo a causa della presenza dei nazisti. Infine, nell’ultima strofa, emerge la paura che sa travolgendo l’Europa, in particolare modo su chi professa la religione ebraica, i quali sono definiti una razza inferiore dal popolo nazista. Per concludere, le figure retoriche presenti all’interno della poesia sono: enjambement nella maggior parte dei casi, e gli ossimori.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Eugenio Montale e quale fu il suo contributo alla letteratura italiana?
  2. Eugenio Montale, nato nel 1896 a Genova, è stato uno dei più importanti scrittori italiani degli ultimi cinquant'anni. Ha influenzato la poesia italiana con opere come "Ossi di seppia" e "Le occasioni", e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui la laurea honoris causa e la nomina a senatore a vita.

  3. Qual è il tema principale del componimento "Dora Markus"?
  4. "Dora Markus" esplora temi di nostalgia, identità e persecuzione, ispirandosi a una foto e a eventi storici come le persecuzioni naziste. La poesia è divisa in due parti, riflettendo su una donna di origini ebraiche e il suo destino.

  5. Quali sono le caratteristiche stilistiche della poesia "Dora Markus"?
  6. La poesia utilizza versi liberi, con endecasillabi, ottonari e novenari. Montale impiega figure retoriche come enjambement e ossimori per esprimere l'irrequietezza e la forza interiore della protagonista.

  7. Come viene descritta l'ambientazione nella prima parte di "Dora Markus"?
  8. La prima parte è ambientata a Ravenna, con riferimenti espliciti a "Porto Corsini". Il paesaggio è descritto con toni di fuliggine e una primavera inerte, riflettendo un'atmosfera di ansietà e nostalgia.

  9. Qual è il significato simbolico dell'amuleto nella poesia?
  10. L'amuleto rappresenta la forza interiore e la resistenza della protagonista di fronte alle avversità. È un oggetto nascosto tra i trucchi, simbolo di protezione e identità personale.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community