Concetti Chiave
- La poesia "La danzatrice stanca" di Eugenio Montale è un omaggio a Carla Fracci, prima ballerina della Scala, che si era ritirata temporaneamente per la maternità.
- La lirica fa parte della raccolta "Diario del '71 e del '72" e descrive la ripresa della Fracci come un fiore che rifiorisce dopo un periodo di appannamento.
- Montale paragona la rinascita della ballerina a una convalescente che riprende vigore, sottolineando la leggerezza e l'eleganza del suo ritorno sulla scena.
- Il poeta, critico musicale del Corriere della Sera, aveva stretto una relazione di amicizia e stima con Carla Fracci durante gli anni milanesi.
- Nella poesia, Montale evidenzia come l'assenza di Fracci dai palchi abbia reso i balletti simili a sfilate di morte, sottolineando la sua importanza nel mondo della danza.

Indice
Testo della poesia La danzatrice stanca di Eugenio Montale
Torna a fiorir la rosa
che pur dianzi languia…
Dianzi? Vuol dire dapprima, poco fa.
E quando mai può dirsi per stagioni
che s’incastrano l’una nell’altra, amorfe?
Ma si parla della rifioritura
d’una convalescente, di una guancia
meno pallente ove non sia muffito
l’aggettivo, del più vivido accendersi
dell’occhio, anzi del guardo.
È questo il solo fiore che rimane
con qualche merto d’un tuo Dulcamara.
A te bastano i piedi sulla bilancia
per misurare i pochi milligrammi
che i già defunti turni stagionali
non seppero sottrarti. Poi potrai
rimettere le ali non più nubecola
celeste ma terrestre e non è detto
che il cielo se ne accorga. Basta che uno
stupisca che il tuo fiore si rincarna
a meraviglia. Non è di tutti i giorni
in questi nivei défilés di morte.
Parafrasi de La danzatrice stanca di Eugenio Montale
Riprende a fiorire quella rosa
che poco prima (o anche poco fa) appariva un po’ appassita…
Dianzi significa poco fa o qualche tempo prima.
Ma è possibile utilizzare l’espressione poco fa per periodi di tempo
che sono tutti identici, che si susseguono in maniera uguale, piatta?
Ma si sta parlando della rifioritura di una persona convalescente,
di una guancia che è un po’ meno pallida, se è possibile utilizzare un aggettivo desueto,
che sembra sapere di muffa, di un occhio che pare più vivace e vispo,
anzi di uno sguardo che sembra più acceso.
Questo è l’unico fiore che rimane per merito di un elisir d’amore.
A te basta salire e pesarti sulla bilancia per poterti rendere
conto che sei tornata in forma,
dimostrando di essere leggera come nel periodo in cui danzavi.
In seguito potrai quindi riiniziare a volare
non nello stesso modo di una nuvola dal cielo,
ma come una terrestre (persona terrestre) e quindi,
non è detto che il cielo se ne riesca ad accorgere.
Basta che qualche persona si stupisca che il tuo fiore
torni a fiorire (sbocciare) nuovamente, riaprendosi.
In questo periodo non è dunque cosa da poco in cui
i balletti assomigliano a delle sfilate di morte.
Breve commento alla poesia di Eugenio Montale
La danzatrice stanca è una lirica che ha scritto Eugenio Montale nell’anno 1969 e fa parte della raccolta poetica di liriche chiamata “Diario del “71 e del ‘72”. Si tratta di un componimento poetico che il celebre poeta italiano dedicò alla grande ballerina di danza classica Carla Fracci morta nell’anno 2021. Il 1969 era anche l’anno in cui Carla Fracci aveva abbandonato le scene perché prima incinta e poi in maternità. Questi erano gli anni anche in cui Eugenio Montale faceva il critico musicale per conto del quotidiano del Corriere della Sera e viveva anche a Milano. Il suo compito era quello di recensire i balletti del Teatro della Scala. Alcune delle seguenti recensioni musicali si trovano nella sua celebre raccolta poetica nota come “Prime alla Scala”.
Fu proprio in questi anni a Milano che il poeta era riuscito a conoscere Carla Fracci, il debutto nelle scene internazionali come ballerina e il suo consacrarsi come Prima ballerina della Scala. I due erano diventati buoni amici e la stessa Fracci aveva una grande stima per lui. La Prima ballerina viene descritta come una figura eterea da Montale, soprattutto per aver ripreso subito a ballare in seguito alla maternità. Nella lirica seguente viene descritta prima come una convalescente che si sta riprendendo dalle fatiche del parto, successivamente invece con uno sguardo più roseo e luminoso. La descrive come una donna eccezionale, capace di riprendere la sua arte in maniera elegante dopo le fatiche del parto. La sua mancanza sui palchi internazionali si è fatta così sentire che i balletti senza di lei sembravano quasi delle sfilate di morti.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale della poesia "La danzatrice stanca" di Eugenio Montale?
- In quale raccolta poetica è inclusa "La danzatrice stanca"?
- Qual è il significato della rifioritura nella poesia?
- Come viene descritta Carla Fracci nella poesia?
- Qual era il rapporto tra Eugenio Montale e Carla Fracci?
La poesia è un elogio alla figura della Prima ballerina della Scala, Carla Fracci, e descrive la sua ripresa dopo la maternità, paragonandola a una rosa che rifiorisce.
La poesia fa parte della raccolta "Diario del '71 e del '72" di Eugenio Montale.
La rifioritura simboleggia la ripresa e il ritorno alla vitalità di Carla Fracci dopo il periodo di convalescenza dovuto alla maternità.
Carla Fracci è descritta come una figura eterea e straordinaria, capace di riprendere la sua arte con eleganza dopo le fatiche del parto.
Montale e Fracci erano buoni amici, e lei nutriva una grande stima per lui. Montale, critico musicale, recensiva i balletti della Scala, dove Fracci era Prima ballerina.