Concetti Chiave
- Eugenio Montale è considerato il massimo poeta italiano del '900, noto per la sua visione negativa della precarietà dell'esistenza umana.
- La sua poesia riflette una rigorosa coscienza morale e l'accettazione del "male di vivere" come elemento fondamentale dell'umanità.
- Nato a Genova nel 1896, Montale abbandonò la carriera di ragioniere per dedicarsi alla letteratura, influenzato dal periodo passato a Monte Rosso.
- Nel 1925 pubblica "Ossi di Seppia", una raccolta che esprime la consapevolezza della precarietà della vita attraverso immagini ispirate a oggetti trovati in natura.
- Montale collabora con riviste politiche e culturali nel dopoguerra, mantenendo sempre una visione critica e personale della realtà circostante.
Indice
Eugenio Montale: Poeta del '900
Eugenio Montale rappresenta il massimo poeta del '900 italiano. Con la sua esperienza poetica ha attraversato i momenti più significativi della nostra epoca dal 1920 al 1980.
Visione Negativa e Consapevolezza
Appare sempre fedele ad una visione personale del mondo, ontologicamente negativa per la precarietà della nostra esistenza.
Consapevole che la vita dell'uomo è basata sull'impossibilità di valicare le barriere non vi sono illusioni di salvezza, rifiuta qualunque possibile conforto liberatorio. Montale non cedette mai, il male di vivere è l'elemento fondamentale dell'umanità. Etica visione della vita, rigorosa coscienza morale, sempre fedele alla propria negatività.Vita e Carriera di Montale
Nato a Genova nel 1896 in una famiglia appartenente alla media borghesia divenne prima ragioniere e poi si dedicò alla letteratura. Nel '17 combatte nella Prima Guerra Mondiale. Nel primo dopoguerra collabora alle riviste di Piero Gobetti (attivista del partito comunista). Egli trascorreva le sue estati a Monte Rosso che fornisce le immagini alle sue liriche, conobbe in questo luogo Anna degli Uberti, ispiratrice di alcune poesie con il nome di Arletta.
Ossi di Seppia: Simbolo di Precarietà
Nel 1925 pubblica la raccolta "Ossi di Seppia". Primo momento della ricerca montaliana: consapevolezza della precarietà della vita. Secondo momento: realtà che ci circonda che trascende ogni contingenza. La raccolta poetica è intitolata Ossi di Seppia perché il poeta trovando sulle spiagge ossi di seppia, pensava che questi somigliassero alla vita dell'uomo.