Concetti Chiave
- Ariosto introduce l'Orlando Furioso con una sintesi delle imprese cavalleresche ispirate dalla gioventù irrazionale del re Agramante, immaginando eventi storici senza riscontri reali.
- Il proemio si distingue per l'invocazione rivolta al cardinale Ippolito d'Este, una scelta innovativa rispetto alla tradizione che solitamente invocava divinità o figure religiose.
- Ariosto combina temi di armi e amori in modo drammatico, evidenziando la loro irrazionalità con conseguenze tragiche, in contrasto con la visione nobilitante di altri autori come Poliziano.
- L'autore chiede alla sua amata, Alessandra Benucci, di moderare l'impeto amoroso, estendendo ironicamente l'irrazionalità dell'amore a se stesso, riflettendo sulla saggezza necessaria per completare l'opera.
- Il proemio anticipa una visione pessimistica del mondo e una saggezza acquisita, dove l'amore è visto come un sentimento che può condurre alla follia e a comportamenti irragionevoli.
Indice
Le imprese dei Saraceni
Io canto le donne, i cavalieri, le armi, gli amori, gli atti cavallereschi, le imprese audaci che avvennero quando i Saraceni, provenienti dall’Africa, attraversarono lo stretto di Gibilterra e causarono danni in Francia, seguendo le ire e i furori dell’età giovanile del loro re Agramante, che sosteneva di dover vendicare il padre Troiano, ucciso dall’imperatore Carlo Magno. [In questa ottava, Ariosto sintetizza le vicende narrate dal Boiardo nell’ Orlando Innamorato. Per altro, il fatto storico a cui Ariosto fa riferimento è pura fantasia e non ha alcun riscontro storico.]
Orlando e l'amore
Allo stesso tempo, racconterò di Orlando cose mai narrate, né sotto forma di prosa, né di poesia: che per amore, da uomo considerato saggio e assennato, divenne pazzo e furioso, a condizione che colei che per amore mi ha reso quasi pazzo come Orlando, consumando poco a poco il mio ingegno, me ne lascerà tanto quanto basta per portare a compimento la mia opera.
Dedica al cardinale
Che vi piaccia, o cardinale Ippolito d’Este [figlio di Ercole I], ornamento e splendore del nostro secolo, gradire questo dono che può e che vuole farvi il vostro umile servo. Posso ripagarvi in parte di ciò di cui vi sono debitore, dedicandovi questo poema in cui è celebrata la vostra casata; non devo essere incolpato di darvi poco, perché io vi offro soltanto tutto ciò che posso.
Eroi e tradizione
Fra i più degni eroi che mi appresto a celebrare sentirete ricordare Ruggero che fu il capostipite della vostra casata. Se mi ascolterete, vi farò udire il suo grande valore e le sue imprese illustri e dimenticate per un momento le cose importanti a cui dovete pensare così che possiate ascoltare i miei versi [affinché i miei versi trovino spazio]
Innovazioni del proemio
Il proemio occupa le prime quattro ottave (ognuna composta da versi endecasillabi) e secondo la tradizione, già ripresa dal Poliziano, può essere suddiviso in
1) Sintetica enunciazione dell’argomento (ottave 1 e 2) o “proposizione”
2) Invocazione, non però diretta alle Muse o al dio Apollo o a Dio, o alla donna amata, ma, sotto forma di dedica, rivolta al cardinale Ippolito d’Este, di cui Ariosto fu a lungo segretario (ottave 3 e 4)
Questa ripresa del modulo classico costituisce un’innovazione per un poema cavalleresco. Infatti altri poemi dello stesso tipo si aprono con l’invocazione alla Vergine Maria o a Dio, oppure a entrambi. A volte si aprono anche con un’allocuzione al pubblico virtuale dell’opera, facendo vista che si tratti esclusivamente di una fruizione orale. Ma le novità dell’Orlando Furiose sono anche altre.
Temi di armi e amori
Nella proposizione l’accostamento dei due temi “armi” e “amori” non costituisce una novità perché era già presente nella tradizione orale del Trecento. Quello che, invece, costituisce una novità è la loro irrazionalità e drammaticità. Infatti il ricorso alle armi segue l’ira e il furore giovanile di Agramante: si tratta di un movente egoistico, passionale, non dominato razionalmente e soprattutto dalle conseguenze tragiche. Per quanto riguarda l’amore, Ariosto sottolinea il fatto che esso è legato all’insania e alla pazzia, ed è proprio l’autore, nel verso 2° della seconda ottava a rivendicarne la novità. Invece, a proposito dell’amore, il Poliziano nelle Stanze scriveva “ad alto volo impenna ogni vil cuore”, assegnando a questo sentimento un valore nobilitante.
Invocazione e amore
Le innovazioni sono presenti anche nell’invocazione. L’invocazione è diretta ad un comune mortale, la donna amata, ossia Alessandra Benucci, prima amante dello scrittore, poi moglie. Veramente anche il Boccaccio nell’esordio della Teseida e il Boiardo nell’esordio di un canto dell’Orlando innamorato invocano la donna amata. La novità, però, sta nel fatto che Boccaccio e Boiardo cercano l’ispirazione nella donna amata, mente l’Ariosto le chiede una riduzione e un controllo razionale dell’impeto amoroso tale da permettergli di portare a termine l’opera. In questo modo, lo scrittore, con una velata ironia, estende al proprio caso personale l’irrazionalità del sentimento amoroso che già aveva verificato nel paladino Orlando, sottolineando che l’operazione poetica che si appresta a compiere è frutto di saggezza che potrebbe trovare un limite nella passione.
Pessimismo e saggezza
Fin dal proemio, sono presenti anche due elementi che si ritroveranno costantemente nell’opera: una visione del mondo fondamentalmente pessimistica e a volte anche amara e una forma di saggezza, acquisita nel tempo attraverso la conoscenza della realtà umana e l’ironia: per amore, Orlando divento pazzo e furioso – quindi l’amore è visto come una cosa vana che può condurre all’insania di mente e a comportamenti inconsulti e irragionevoli - e alla propria donna lo scrittore chiede di essere meno impetuosa nei rapporti amorosi.
Domande da interrogazione
- Quali sono le imprese dei Saraceni descritte nel testo?
- Come viene rappresentato Orlando nel contesto dell'amore?
- A chi è dedicato il poema e quale significato ha questa dedica?
- Quali innovazioni introduce Ariosto nel proemio del poema?
- Quali elementi di pessimismo e saggezza emergono nel proemio?
Le imprese dei Saraceni narrano di quando, provenienti dall'Africa, attraversarono lo stretto di Gibilterra e causarono danni in Francia, guidati dal re Agramante che voleva vendicare il padre Troiano.
Orlando è descritto come un uomo saggio che diventa pazzo e furioso per amore, un tema che l'autore stesso sperimenta, chiedendo alla sua amata di moderare l'impeto amoroso per completare la sua opera.
Il poema è dedicato al cardinale Ippolito d’Este, come segno di gratitudine e riconoscimento, celebrando la sua casata e offrendo il poema come dono.
Ariosto introduce l'innovazione di dedicare il proemio al cardinale Ippolito d’Este invece di invocare le Muse o divinità, e accosta i temi di armi e amori con un'irrazionalità e drammaticità nuove.
Il proemio rivela una visione pessimistica del mondo, evidenziando l'amore come causa di follia e comportamenti irrazionali, mentre la saggezza è vista come un equilibrio necessario per completare l'opera.