Concetti Chiave
- Le figure retoriche sono strumenti espressivi utilizzati nei testi poetici per comunicare in modo più efficace e chiaro, arricchendo la bellezza del linguaggio.
- Onomatopea riproduce suoni naturali attraverso parole che sembrano imitare acusticamente i suoni stessi, come "tic tac" dell'orologio.
- Enjambement consiste nel separare due versi che sono sintatticamente collegati, creando una pausa a fine verso per effetti poetici.
- Ipallage attribuisce a un termine del verso caratteristiche che si riferiscono a un altro elemento nella stessa frase.
- La sinèddoche implica un trasferimento di significato, come usare la parte per rappresentare il tutto o viceversa.
Indice
- Descrizione di alcune figure retoriche
- Esempi di alcune figure retoriche
- L’onomatopea
- Esempi
- Enjambement
- Esempi con gli enjambement
- Ipallage
- Alcuni esempi di ipallage
- La sinèddoche
- Alcuni esempi di sinèddoche
Descrizione di alcune figure retoriche
Le figure retoriche sono molto importanti nell’ambito di un testo poetico dove risultano essere ricorrenti, venendo utilizzate per indicare dei precisi significati. Si tratta di forme espressive che deviano dal linguaggio comunemente utilizzato e che hanno l’obiettivo di rendere il messaggio che stanno comunicando più efficace e chiaro.
Vengono utilizzate nelle liriche poetiche per rendere il testo più bello.
Esempi di alcune figure retoriche
Ecco alcune figure retoriche che vengono utlizzate nei testi poetici: onomatopea, l’enjambement, l’ipallage, la sinèddoche.
L’onomatopea

L’onomatopea consiste in un ripetere dei suoni naturali utilizzando dei termini che risultano essere reali o inventati che dal punto di vista acustico sembrano rendere l’idea di suoni stessi.
Esempi
Don... don... Mi dicono, Dormi! (Giovanni Pascoli)
Il tic tac dell’orologio gli dava molto fastidio.
Il verso del gatto è miao miao.
E’ successo davvero un patatrac.
Il tic tac della sveglia risuonò nella stanza di Luca.
Bum bum!!! Da lontano si sentì questo rumore provenire dal centro della città.
Chio chio chio chio (dai Canti di Castelvecchio di Pascoli)
Si sentì da lontano il don don delle campane della chiesa
“E nella notte nera come il nulla, a un tratto con fragor d’arduo dirupo che frana, il tuono rimbombò di schianto: rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo, e tacque, e poi rimaneggiò rinfranto, e poi vanì. Soave allora un canto s’udì di madre, e il moto di una culla. “ (da Tuono di Giovanni Pascoli)
«Sonava lontano un singulto: Chìu» (da L’assiuolo, G. Pascoli)
Enjambement
Questa figura retorica consiste nello spezzare due versi uniti sul piano sintattico in una lirica poetica mediante la pausa del fine verso. Tra gli enjambement si ricordano quelli che dividono un soggetto da un verbo; l’articolo dal nome; il verbo dal suo complemento e l’aggettivo dal nome.
Esempi con gli enjambement
vv. 9-10: “[...] e le secrete | cure che al viver uto furon tempesta” (da In morte del Fratello Giovanni di Ugo Foscolo)
“Si sta come | d’autunno | sugli alberi | le foglie” (da Soldati di Giuseppe Ungaretti)
“Sonavan le quiete
stanze, e le vie d’intorno.“ (da A Silvia di Giacomo Leopardi)
Ipallage
La figura retorica dell’ipallage che consiste nell’attribuire ad un determinato termine di un verso ciò che si riferisce ad un altro termine che si trova nella medesima frase presente nel verso.
Alcuni esempi di ipallage
v. 11: “di foglie un cader fragile. (da Novembre di Giovanni Pascoli)
v. 14: “il divino del piano silenzio verde” (da Il bove di Giosuè Carducci)
La sinèddoche
La figura retorica della sinèddoche consiste in un trasferimento di significato, ovvero nell’estensione o nel restringimento del significato di una determinata parola.
La sinèddoche può servire per indicare:
la parte per il tutto; (e viceversa)
la specie per il genere; (e viceversa)
il singolare per il plurale; (e viceversa)
la materia per l’oggetto.
Alcuni esempi di sinèddoche
Ha gli occhi verdi (indica il tutto per la parte)
"…E se da lunge i miei tetti saluto…" (indica la parte per il tutto; i tetti sarebbero le case - da In morte del fratello Giovanni di Ugo Foscolo)
"…O animal grazioso e benigno
che visitando vai per l’aer perso
noi che tignemmo il mondo di sanguigno…" (dal canto 5 dell’inferno nei versi 88/90)
per approfondimenti vedi anche:
Figure Retoriche di Significato
Figure retoriche - Ordine alfabetico
Figure retoriche - Descrizione
Figure Retoriche - Elenco alfabetico
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza delle figure retoriche nei testi poetici?
- Come si definisce l'onomatopea?
- Che cos'è l'enjambement e come si utilizza?
- In cosa consiste l'ipallage?
- Qual è la funzione della sinèddoche?
Le figure retoriche sono fondamentali nei testi poetici perché rendono il messaggio più efficace e chiaro, migliorando la bellezza del testo.
L'onomatopea consiste nel ripetere suoni naturali usando termini reali o inventati che acusticamente evocano i suoni stessi.
L'enjambement è una figura retorica che spezza due versi uniti sintatticamente, creando una pausa a fine verso, spesso separando soggetto e verbo o aggettivo e nome.
L'ipallage attribuisce a un termine di un verso ciò che si riferisce a un altro termine nella stessa frase, creando un effetto di spostamento di significato.
La sinèddoche trasferisce il significato di una parola, estendendolo o restringendolo, come usare la parte per il tutto o il singolare per il plurale.