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ABSTRACT
In questo articolo si cercherà di dimostrare che attraverso l’utilizzo di particolari dielettrici
come superstrati di una antenna è possibile migliorare notevolmente le prestazioni
dell’antenna. In generale, il superstrato, è la componente dell’antenna che, insieme al piano
di massa, contribuisce alla creazione della cavità risonante, la quale è alla base delle
antenne a risonatore. Si andranno quindi ad esaminare sia le tecniche di progettazione e
costruzione, sia i risultati delle misurazioni, concludendo infine con delle considerazioni
generali. Nella sezione I sarà presentata una breve introduzione sulle tecnologie principali,
sviluppate negli ultimi anni, che permettono di ottenere antenne ad alto guadagno ed
efficienza ma a costi contenuti. Nella sezione II, in particolare nelle 3 sottosezioni relative ai
3 casi, saranno esposti i design di alcune antenne a risonatore e la loro caratteristiche
operative e strutturali. Nella sezione III saranno esposte le misurazioni effettuate con ogni
progetto di antenna e i vari risultati ottenuti, per avere una valutazione delle prestazioni delle
tre RCAs.
I. INTRODUZIONE
Le antenne a cavità risonante (RCAs), hanno suscitato interesse negli ultimi anni poiché
offrono caratteristiche di radiazione direttiva, comparabili alle antenne tradizionali, utilizzando
configurazioni e meccanismi di alimentazione semplici. Il cuore delle RCAs è costituito da
una cavità risonante che si forma tra un superstrato riflettente posto, ad una appropriata
distanza da una sorgente elettromagnetica, e il piano di massa. Questa cavità risonante, alle
frequenze operative, permetterà di avere un miglioramento della radiazione direzionale. Le
problematiche più impegnative con questo tipo di antenna sono l’adattamento ottimale
dell’impedenza in banda stretta e la limitata larghezza di banda della direttività. Nel corso
degli anni sono state sviluppate ed implementate nuove tecniche per il miglioramento delle
prestazioni, in particolare negli ultimi 10 anni l’utilizzo di superstrati realizzati tramite superfici
ad alta riflettività, ovvero delle superfici selettive in frequenza (FSS), ha permesso di
migliorare notevolmente la larghezza di banda. Questo miglioramento però è stato presto
eguagliato e superato dall’utilizzo di antenne compatte a cavità risonante (CRCA) con
superstrato completamente dielettrico in PGS (permittivity-gradient surface). Un’antenna di
questo tipo, grazie alle sue prestazioni, può essere classificata come antenna a medio
guadagno, ma un array composto da queste antenne potrebbe avere anche applicazioni ad
alto guadagno, infatti il singolo dispositivo presenta un guadagno di picco compreso tra i 15
e i 20 dBi [1]. Un superstrato composto da PGS ha però un imponente limite, il costo; infatti
l’eccessivo costo di realizzazione e degli stessi materiali, non permettono un’ampia
diffusione delle antenne con questo tipo di configurazione. E’ stato quindi introdotto un
nuovo modello di CRCA che utilizza un superstrato molto leggero composto da materiale a
basso costo e stampato con stampante 3D [2]. Questo metodo permette di utilizzare un
solo materiale, del quale viene variata la
concentrazione per realizzare il gradiente di permettività che, nella configurazione classica
veniva realizzata attraverso l’utilizzo di numerosi materiali differenti. Inoltre il materiale
utilizzato per la fabbricazione del superstrato, con la stampa 3D, è l’ABS, ovvero un
materiale molto economico e facilmente reperibile, mantenendo però un gradiente effettivo
molto simile a quello dei materiali classici delle CRCA [1], [3]. Attraverso la stampa 3D è
inoltre possibile realizzare un superstrato non planare e altamente trasmittente, in grado di
migliorare notevolmente le caratteristiche di radiazioni direttiva di una RCA. Le classiche
antenne di questo tipo in generale non presentano una buona distribuzione di campo
sull’apertura, infatti quest’ultima non risultando uniforme, compromette la direttività per il
campo lontano. Per migliorare questo aspetto è stato quindi introdotto un superstrato
trasparente rettificatore di fase (PRTS), in grado di correggere la fase del campo vicino e in
questo modo migliorare anche la direttività per il campo lontano [4]. Anche in questo caso
l’utilizzo della stampa 3D con filamenti di acido polilattico, ha permesso di ridurre
considerevolmente sia i costi che i tempi di fabbricazione. Questi due espedienti utilizzano
entrambi la stampa 3D, ovvero una tecnica costruttiva, in rapida crescita, ecologica, a basso
costo, accurata e rapida che trova applicazioni nell’industria e negli altri campi della ricerca
scientifica [5], [6]. Questa offre maggiore flessibilità, migliore accuratezza a costi minori
rispetto ai tradizionali metodi di fabbricazione ed inoltre possiede la capacità di produrre
strutture estremamente complesse. Materiali eterogenei con geometrie complicate possono
essere efficientemente sviluppati utilizzando la fabbricazione additiva (AM) e la tecnica della
modellazione a deposizione fusa (FDM) [7]. Inoltre, poiché incollaggio e lavorazione non
sono presenti, questo metodo permette di ottenere un prodotto finale fisicamente robusto [8].
C’è quindi un crescente interesse nell’utilizzo di tecniche di produzione 3D per la
progettazione di componenti alle radio frequenze (RF) [9], [10]. Tuttavia, una delle
preoccupazioni principali è di garantire che un componente RF stampato in 3D abbia simili
prestazioni a quelli prodotti tradizionalmente. Il PRTS è utilizzato nella regione di campo
vicino dell’RCA per migliorare significativamente l'uniformità della distribuzione dell’apertura
di fase della zona di campo vicino, inoltre incrementa considerevolmente la direttività del
campo lontano della RCA e questo risulta utile per le applicazione a medio ed alto
guadagno. In confronto ai riflettori tradizionali, questa antenna non risente del problema del
blocco dell’alimentazione e risulta migliore anche di una semplice antenna horn, che deve
essere più alta e deve avere più piccola sfasatura angolare per generare livelli simili di
guadagno. Mentre le strutture dielettriche utilizzate fino ad ora, per le antenne RCA, sono
ottenute da un unico blocco di materiale che viene inciso e quindi modellato a seconda
dell’applicazione, il PRTS viene realizzato mediante stampa 3D utilizzando del PLA. Questa
seconda tecnica oltre ad essere più veloce ed accurata, consente un notevole risparmio
economico sia dal punto di vista dei materiali sia dei mezzi di costruzione [4], [11], [12].
Un’ulteriore configurazione per le antenne RCA si basa sull’utilizzo di superfici parzialmente
riflettenti (PRS), queste possono inoltre avere due diverse composizione, possono infatti
essere costituite da un singolo dielettrico o da più dielettrici; entrambe rappresentano quindi
il futuro delle tecnologie wireless a causa del loro basso profilo del loro prodotto guadagno-
banda senza precedenti [13], [14]. L’implementazione di queste nuove tecnologie è stata
resa necessaria dal fatto che alle frequenze delle onde millimetriche, la perdita lungo la linea
è molto alta. Per ovviare a questo problema sono necessarie antenne low-cost, altamente
efficienti, con alto guadagno e con larghezza di banda elevata. Antenne ad apertura, come
le antenne paraboliche o le antenne horn offrono una soluzione semplice, per ottenere un
alto guadagno e una ampia larghezza di banda, ma sono costose, ingombranti e hanno alto
profilo, Gli array di antenne stampate invece sono una delle
soluzioni low cost per raggiungere un alto guadagno, ma buoni conduttori e perdite
dielettriche alle frequenze delle onde millimetriche limitano le loro applicazioni. In proposito
sarà presentato il progetto di due antenne PRS di cui si è studiata la risposta e le
caratteristiche alla frequenza operativa di 60 GHz [15].
II. CONFIGURAZIONE DELLE ANTENNE
Nelle 3 sottosezioni presenti sono analizzate le caratteristiche principali e i punti salienti di
tre configurazioni di antenna, proposti come soluzione del problema posto in introduzione.
La configurazione classica delle RCAs comprende un’alimentazione primaria, ovvero il piano
di massa in PEC ed un superstrato uniforme parzialmente riflettente. Il ground e il
superstrato sono separati da una spazio pari alla metà della lunghezza d’onda (� /2), dove
0
� 0
rappresenta la lunghezza d’onda nello spazio vuoto alla frequenza operativa. Questa
regione, piena di aria, tra il ground e il superstrato, forma una cavità che viene eccitata
dall’alimentazione primaria e risuona alla frequenza desiderata. Le classiche RCAs, ottenute
da superstrati uniformi, hanno una non uniforme distribuzione della fase sull’apertura fuori
dalla cavità soprattutto per bande di frequenza ampie [16]. L’uniformità della distribuzione
della fase sull’apertura si migliora usando dei superstrati che abbiano una trasmissione del
ritardo di fase che vari lateralmente, ovvero dei superstrati con una configurazione tale da
poter ridurre il ritardo di fase, dal centro verso i bordi [1]. Nelle RCAs è possibile variare la
fase del campo elettromagnetico incidente, principalmente in due modi, la prima attraverso
un singolo dielettrico di cui viene variato lo spessore in vari punti, a seconda della necessità,
la seconda soluzione prevede l’utilizzo di più dielettrici, quindi cambiando il gradiente di
permettività viene variato il ritardo di fase in vari punti. La seconda soluzione è di grande
interesse poiché conduce ad una geometria planare che elimina gli svantaggi, come zone
d’ombra sull’apertura che sono causate da una geometria del superstrato non planare [17],
[4]. II a. ANTENNA COMPATTA A CAVITÀ RISONANTE CON SUPERFICIE A
GRADIENTE DI PERMITTIVITÀ
Partendo da un concetto primario basato sull’utilizzo del gradiente di permettività
come correttore del ritardo di fase, si è sviluppata la RCA basata sul PGS. Per
realizzare il superstrato sono stati fabbricati 3 anelli dielettrici concentrici, tutti con
costante dielettrica diversa l’una dall’altra; inoltre è stato posto a 3 il numero di anelli
da posizionare poiché aumentarne eccessivamente il numero non migliora le
performance in modo significativo ed inoltre rende la fabbricazione più complessa [1].
Il superstrato è sospeso ad una distanza di 13.7 mm sopra il piano di massa, ovvero
condizione per la risonanza ideale del CRCAs, affinché vengano raggiunte le
massime prestazioni irradiative [18], [19]. Il ground è composto da una lamina di
metallo con raggio R = 27 mm, con uno slot quadrato di alimentazione posto al
centro (1