Procedimento radiografico digitalizzato
Si tratta di un procedimento radiografico digitalizzato, non invasivo, che permette di rappresentare una serie di sezioni assiali del corpo umano, molto sottili e di spessori variabili, tramite immagini caratterizzate da elevata risoluzione contrastografica e in cui non vi sono presenti sovrapposizioni di strutture anatomiche.
Sistemi informativi HIS, RIS e PACS
I sistemi informativi, in genere, e quindi anche quelli sanitari, hanno la funzione di coordinare la raccolta, la gestione, la presentazione e lo scambio di informazioni. Esistono 3 sistemi informativi sanitari:
- HIS (Hospital Information System): sistema informativo ospedaliero, che gestisce i dati relativi al paziente, alle attività fornite dalla struttura e alle risorse.
- RIS (Radiological Information System): sistema informativo radiologico, che ha il compito di gestire le informazioni generate nel reparto di radiologia e si occupa della raccolta di informazioni amministrative e di interesse clinico.
- PACS (Picture Archiving and Communication System): sistema informativo per l'archiviazione e la comunicazione delle immagini radiologiche.
possiamo visualizzare le varie richieste d'esame presenti nella sezione "worklist", accettarle, dare l'inizio e la fine esecuzione dell'esame. Il Policlinico San Matteo utilizza un sistema RIS chiamato "Fenix".
PACS: sono sistemi che hanno la possibilità di accedere immediatamente alle immagini acquisite nei 10 giorni precedenti, di richiamare le immagini prodotte 2 anni prima e di conservare per scopo medico-legale le immagini degli ultimi 20 anni.
PACS e RIS fanno parte dell'HIS.
Caratteristiche della sala diagnostica e delle apparecchiature presenti al suo interno
La sala diagnostica è suddivisa in tre aree: la sala di refertazione del medico radiologo, la sala all'interno della quale è presente il tomografo TC e la sala in cui vi è la postazione del tsrm per l'esecuzione tecnica degli esami; quest'ultima comprende:
- consolle per la gestione dell'iniettore automatico; sul monitorverrà selezionata la quantità dimezzo di contrasto (mdc) e fisiologica da caricare, e che quindi verrà iniettata, per gli esami che richiedono l'utilizzo di mdc. Sono riportati inoltre anche parametri come il calcolo del tempo che passa a partire dal momento di iniezione o il valore del flusso di iniezione;
- due monitor per l'esecuzione tecnica dell'esame, l'acquisizione delle immagini e la loro successiva elaborazione e ricostruzione;
- un monitor di gestione della worklist; permette ad esempio di dare l'inizio e la fine esecuzione agli esami.
- il fornetto in cui viene tenuto il mezzo di contrasto, fondamentale per mantenerlo alla temperatura di circa 37°, requisito necessario per l'iniezione nel flusso sanguigno e per evitare condizioni di elevata viscosità con conseguente difficoltà nello scorrere all'interno dei vasi.
Le principali componenti che invece troviamo all'interno della sala in cui vieneaccolto il paziente sono il
tomografo e l'
uniniettore automatico per l'esecuzione di esami con mezzo di contrasto; sono poi presenti:
- supporti di varie forme e dimensioni per un posizionamento più preciso del paziente e per rendere la posizione più comoda e allo stesso tempo stabile o ad esempio per agevolare il posizionamento di pazienti operati;
- il carrellino con tutto ciò che è necessario per il caricamento dell'iniettore (es. siringhe monouso, soluzione fisiologica ecc.);
- il carrellino a disposizione dell'infermiere con diversi strumenti e farmaci;
È presente anche uno spogliatoio in cui il paziente può lasciare i suoi oggetti personali e indumenti e oggetti che deve rimuovere per eseguire l'esame, che gli saranno indicati dal termo dall'infermiere.
L'iniettore automatico, utilizzato nel caso di esami in cui è richiesto l'utilizzo del mezzo di contrasto, permette il caricamento e lasia a digiuno da almeno 4 ore prima della somministrazione del mezzo di contrasto;
- informare il paziente che potrebbe avvertire una sensazione di calore durante l'iniezione del mezzo di contrasto;
- monitorare attentamente il paziente durante e dopo l'iniezione del mezzo di contrasto per eventuali reazioni avverse;
- fornire al paziente tutte le informazioni necessarie riguardo all'esame radiologico e al mezzo di contrasto utilizzato;
- assicurarsi che il paziente sia adeguatamente idratato prima e dopo l'esame radiologico;
- seguire le linee guida e le procedure specifiche del centro radiologico per la somministrazione del mezzo di contrasto.
Ricordiamo che la somministrazione del mezzo di contrasto è un procedimento medico che richiede attenzione e competenza da parte del personale sanitario.siringa contenente la soluzione fisiologica. Una volta che tutto è pronto, l'infermiere inizierà l'iniezione del mezzo di contrasto attraverso l'ago-cannula. Durante l'iniezione, è possibile avvertire una sensazione di calore o di freddo nel punto di iniezione, ma è del tutto normale.
Durante l'esame, il paziente dovrà rimanere immobile e seguire le istruzioni del tecnico radiologo. Sarà necessario mantenere una posizione specifica per consentire una corretta visualizzazione delle immagini.
Al termine dell'esame, l'ago-cannula verrà rimossa e sarà possibile tornare alle normali attività quotidiane. In alcuni casi, potrebbe essere necessario attendere alcuni minuti per verificare eventuali reazioni avverse al mezzo di contrasto.
È importante segnalare al personale medico eventuali allergie o reazioni avverse precedenti a mezzo di contrasto o a farmaci. Inoltre, è fondamentale seguire tutte le indicazioni fornite dal medico prima, durante e dopo l'esame.
L'esame con mezzo di contrasto è un procedimento comune e sicuro, ma è sempre consigliabile discutere con il proprio medico eventuali dubbi o preoccupazioni.
Contenente la fisiologica, e dall'altro dall'estremità che viene collegata al paziente. Ultimo passaggio è l'esecuzione dello spurgo pigiando l'apposito tasto presente nell'iniettore stesso; questo permette di eliminare eventuali bolle o raccolte d'aria presenti nelle siringhe.
I motivi per cui un esame viene richiesto con iniezione di mdc sono molteplici e cambiano in base al quesito clinico e alla patologia; potrebbe essere richiesto per studiare l'enhancement di una struttura, la sua modalità di impregnazione per individuarne la natura o per escludere dubbi su patologie non evidenziate senza mdc.
L'apparecchiatura TC, invece, è costituita da:
- Tavolo portapaziente, che permette lo spostamento del paziente durante l'esecuzione della scansione TC; è dotato di fasce contenitive per limitare i movimenti del paziente e di diversi supporti per il capo, da utilizzare in modo appropriato in base al tipo di esame.
da eseguire.Essendo un esame che utilizza radiazioni ionizzanti, il lettino è costituito da materiale radiotrasparente ed è privo di componenti metalliche.˗Gantry, con un centratore laser; comprende il tubo radiogeno, dotato di collimatore per ridurre le dimensioni del fascio RX, e i detettori, che trasformano l'energia radiante in impulso elettrico e rendono possibile la misurazione dell'intensità del fascio emergente. È una struttura caratterizzata da un'apertura circolare al centro, di diametro compreso tra i 65 e i 100 cm, all'interno della quale scorre il lettino portapaziente; in entrambi i lati vi sono dei pulsanti proprio per lo spostamento di quest'ultimo, per accendere le luci laser e, se dovesse essere necessario, permettono anche l'inclinazione del gantry in senso caudo-craniale o cranio-caudale. Questi pulsanti permettono dunque il corretto posizionamento del paziente.TC Spirale o SequenzialeEsistono due tipologiedi questo. Ciò permette di acquisire immagini in modo continuo lungo l'intero volume del paziente, senza interruzioni. Le TC spirali sono in grado di ottenere immagini più rapide e di alta qualità rispetto alle TC sequenziali, in quanto riducono il tempo di scansione e il movimento del lettino.
Le TC di I, II, III e VI generazione si differenziano per le caratteristiche tecniche e le prestazioni. Le TC di I generazione utilizzano un tubo a raggi X fisso e un anello di detettori rotante. Le TC di II generazione hanno un tubo a raggi X rotante e un anello di detettori fisso. Le TC di III generazione utilizzano un tubo a raggi X fisso e un anello di detettori rotante. Le TC di VI generazione sono una variante delle TC di III generazione, con un anello di detettori a forma di arco.
Le TC a singolo strato hanno un solo file di detettori, mentre le TC a multi-strato hanno più file di detettori. Le TC a multi-strato sono in grado di acquisire più immagini contemporaneamente, consentendo una maggiore velocità di scansione e una migliore risoluzione spaziale.
In conclusione, le TC sequenziali e le TC spirali sono due tipi di apparecchiature TC che si differenziano per il modo in cui eseguono le scansioni. Le TC spirali sono un'evoluzione delle TC di III generazione e permettono di acquisire immagini in modo continuo lungo l'intero volume del paziente. Le TC sequenziali eseguono scansioni in modo sequenziale, acquisendo le immagini una dopo l'altra. Le TC di I, II, III e VI generazione e le TC a singolo strato e multi-strato sono varianti delle TC convenzionali che si differenziano per le caratteristiche tecniche e le prestazioni.
del lettino, a differenza del caso precedente, con una risultante traiettoria dei raggi elicoidale; ciò è permesso dalla sostituzione dei cavi di alimentazione con dei contatti striscianti. Otteniamo quindi informazioni di un intero volume corporeo (acquisizione volumetrica) e non di un solo strato, con riduzione dei tempi di esecuzione dell'esame e conseguente riduzione del rischio di artefatti da movimento, riduzione anche della dose rispetto alle TC convenzionali e possibilità di ricostruzioni 3D e Multiplanari.
Il tomografo del reparto di ortopedia prende il nome di TC 64 proprio perché è una TC di tipo spirale e ad ogni acquisizione acquisisce 64 strati.
Formazione delle immagini
Come abbiamo detto il tubo radiogeno ruota intorno al paziente emettendo raggi X e un sistema di rilevazione misura le radiazioni che attraversano il paziente, quindi le radiazioni emergenti. Per la formazione delle immagini è necessario suddividere la superficie in
Studio in una matrice di elementi di dimensioni uniformi, i pixel, a ciascuno dei quali, se prendiamo in considerazione lo spessore, corrisponde un voxel. Per ogni uno di questi verrà misurato il coefficiente di attenuazione e i dati ottenuti verranno elaborati da un computer, mediante un apposito algoritmo matematico, determinando la rappresentazione delle immagini sul monitor. Dunque, la formazione dell'immagine dipende dal modo diverso in cui i tessuti attenuano le radiazioni e quindi dalla loro diversa densità.
Ogni pixel presenta il valore medio delle densità di tutte le strutture in esso comprese e tale valore si riferisce alla scala Hounsfield; proprio in base a questo valore ad ogni singolo pixel viene assegnata una tonalità di grigio: gli elementi che presentano un alto coefficiente di attenuazione sono rappresentati in bianco, mentre quelli con un basso coefficiente in nero. Nella scala Hounsfield sono rappresentati i valori relativi ai diversi tessuti.
dove -1000 corrisponde alla densità dell'aria, 0 alla densità dell'acqua e +1000 alla densità dell'