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A B
–
Fig. 3.1 Microfotografie dei campioni di macine studiati. In Fig. A, C, E, G, I, M, O, Q,
S, U, Z Nicol//; in Fig. B, D, F, H, L, N, P, R, T, V, W. Nicol+. Ingrandimento 25x. 4
MIL2
C D
MIL3
E F
MIL4
G H
–
Fig. 3.1 Continua. 5
MIL5
I L
MIL6
M N
MIL7
O P
–
Fig. 3.1 Continua. 6
MIL8 R
Q
MIL9
S T
MIL10
U V
–
Fig. 3.1 Continua. 7
MIL11
Z W
–
Fig. 3.1 Continua.
Le fasi minerali caratterizzanti sono di seguito descritte:
Il plagioclasio (Fig. 3.2 A-B-C-D) si presenta in cristalli da euedrali ad subedrali,
zonati, geminati albite e Karlsbad, cribrosi, con struttura sieve (a setaccio). Ne sono state
individuate due generazioni: una, prevalente, costituita da claster di cristalli geminati e con
inclusioni di vetro; una costituita da grossi cristalli allungati e alterati. 8
A B
C D
– – –
Fig. 3.2 Strutture del plagioclasio. A MIL1, plagioclasio geminato Karlsbad; B
– –
MIL3, claster di plagioclasio; C MIL6, plagioclasio cribroso; D MIL7, plagioclasio
cribroso e zonato. Nicol +, ingrandimento 70x.
Il Clinopirosseno (Fig. 3.3 A-B-C-D) si presenta generalmente in fenocristalli e
microliti nella massa di fondo, con habitus variabile da euedrale a subedrale e con
inclusioni di opachi. Alcuni individui, tuttavia, si presentano in disequilibrio col sistema,
essendo parzialmente riassorbiti lungo i bordi (Fig. 3.3 B). 9
A B
C D
– –
Fig. 3.3 Struttura dei fenocristalli di pirosseno. A MIL1, clinopirosseno in sezione
–
longitudinale; B - MIL3, clinopirosseno parzialmente riassorbito; C MIL4,
–
clinopirosseno in sezione basale; D MIL6, clinopirosseno subedrale.
Nicol +, ingrandimento 70x.
L’ortopirosseno (Fig. 3.4 A-B) si presenta in fenocristalli di piccola-media
incluso all’interno
dimensione e del clinopirosseno.
A B
Struttura dell’ortopirosseno. – –
Fig. 3.4 - A MIL7, Opx incluso nel Cpx; B MIL10,
fenocristallo di Opx. Nicol +, ingrandimento 70x. 10
L’olivina (Fig. 3.5 A-B) si presenta in modesta quantità, sia in fenocristalli sia in
microliti nella massa di fondo, in rari cristalli da euedrali a subedrali; parzialmente o
totalmente alterata al bordo o lungo le fratture.
A B
–
Fig 3.5 - Struttura dei fenocristalli di olivina. A MIL1, olivina alterata lungo le fratture;
–
B MIL10, olivina parzialmente alterata. Nicol +, ingrandimento 70x.
I minerali opachi in grani di piccole dimensioni nella massa di fondo hanno habitus
tozzo tipico della magnetite; inoltre, sono presenti anche grani di dimensioni più grosse
inclusi all’interno dei fenocristalli. 11
–
4 STUDIO MICROANALITICO
L’indagine SEM-EDS effettuata sulle fasi minerali principali (pirosseno, plagioclasio
e olivina) ha evidenziato una discreta omogeneità composizionale per la maggior parte dei
campioni di macine.
Sono di seguito riportati i risultati delle analisi condotte sulle fasi minerali principali.
Pirosseno
Il clinopirosseno costituisce la fase femica principale dei campioni studiati, presente
in diverse generazioni di fenocristalli oppure in grani diffusi in microliti nella massa di
fondo.
La composizione dei pirosseni nei vari campioni, riportata in tabella 1, è stata
determinata tramite il diagramma classificativo di Morimoto et al. (1989) (Figg 4.1, 4.2,
4.3, 4.4). In tutti i campioni è prevalente il clinopirosseno a composizione diopsidica ed
augitica, con minore ortopirosseno da clinoenstatitico a pigeonitico. Nel campione MIL1,
in particolare, non vi è alcuna traccia di ortopirosseno
Nei campioni analizzati, la composizione dei fenocristalli presenta spesso delle
zonature, con diminuzione del contenuto in Mg e aumento del contenuto in Fe dal nucleo
al bordo del cristallo.
Plagioclasio
Il plagioclasio rappresenta il costituente principale della massa di fondo. E’ invece
presente in modeste quantità come fenocristallo. Lo studio petrografico ha messo in
12
evidenza la presenza di varie generazioni di plagioclasio, da variamente zonato e geminato
con strutture instabili a cribroso.
La composizione dei feldspati è mostrata in tabella 2 e nelle figure 4.5, 4.6, 4.7 e 4.8.
Tutti i plagioclasi analizzati risultano omogenei. Sul diagramma classificativo essi
mostrano, nonostante le frequenti zonature, una composizione da bitownitica a
labradoritica e subordinatamente andesinica. I campioni MIL2, MIL5 e MIL8
rappresentano i campioni con le composizioni più calciche (comprese tra An84 e An88).
Olivina
L’olivina è presente in fenocristalli nei campioni MIL1 e MIL10. In tabella 3 sono
riportate le composizioni medie di olivina, che per il campione MIL1 vanno da Fo72 a
MIL10 vanno da Fo69 a Fo74. Negli altri campioni l’olivina
Fo90, mentre per il campione
è presente sotto forma di micro fenocristalli o grani nella massa di fondo. 13
Fig. 4.1 - Composizione dei pirosseni analizzati nei campioni MIL1, MIL2 e MIL3. 14
Fig. 4.2 - Composizione dei pirosseni analizzati nei campioni MIL4, MIL5 e MIL6. 15
–
Fig. 4.3 Composizione dei pirosseni analizzati nei campioni MIL7, MIL8 e MIL9. 16
Fig. 4.4 - Composizione dei pirosseni analizzati nei campioni MIL10 e MIL11. 17
Fig. 4.5 - Composizione dei plagioclasi analizzati nei campioni MIL1, MIL2 e MIL3. 18
Fig. 4.6 - Composizione dei plagioclasi analizzati nei campioni MIL4, MIL5 e MIL6. 19
Fig. 4.7 - Composizione dei plagioclasi analizzati nei campioni MIL7, MIL8 e MIL9. 20
Fig. 4.8 - Composizione dei plagioclasi analizzati nei campioni MIL10 e MIL11.
Nelle Figure 4.9, 4.10, 4.11 e 4.12 sono riportate le immagini SEM-BSE dei
campioni analizzati. 21
–
Fig. 4.9 Immagini SEM-BSE dei campioni MIL1 (A-B), MIL2 (C-D) e MIL3 (E-F). 22
Fig. 4.10 - Immagini SEM-BSE dei campioni MIL4 (A-B), MIL5 (C-D) e MIL6 (E-F).
23
Fig. 4.11 - Immagini SEM-BSE dei campioni MIL7 (A-B), MIL8 (C-D) e MIL9 (E-F).
24
Fig. 4.12 - Immagini SEM-BSE dei campioni MIL10 (A-B) e MIL11 (C-D). 25
Tab. 1 - Analisi dei pirosseni di campioni rappresentativi di macine della serie MIL. 26
–
Tab. 1 Continua. 27
–
Tab. 1 Continua. 28
–
Tab. 1 Continua. 29
–
Tab. 1 Continua. 30
Tab. 2 - Analisi dei plagioclasi di campioni rappresentativi di macine della serie MIL. 31
–
Tab. 2 Continua. 32
–
Tab. 2 Continua. 33
–
Tab. 2 Continua. 34
–
Tab. 2 Continua. 35
–
Tab. 2 Continua. 36
–
Tab. 3 Analisi delle olivine di campioni rappresentativi di macine della serie MIL. 37
–
Tab. 3 Continua. 38
5 - STUDIO GEOCHIMICO
5.1 Classificazione chimica
I risultati delle analisi XRF degli elementi maggiori ed in tracce sono riportati in
Tabella 4. I dati ottenuti per i campioni studiati sono stati poi ricalcolati su base anidra ed
utilizzati per classificare le rocce studiate dal punto di vista chimico.
Il diagramma discriminativo K O/Na O versus K O di Middlemost (1975) è stato
2 2 2
utilizzato per verificare l'affinità sodica o potassica dei campioni studiati. Dal diagramma
riportato in Fig. 5.1 emerge che il campione MIL1 ha affinità sodica mentre tutti gli altri
dal MIL2 al MIL11 sono caratterizzata da affinità potassica.
–
Fig. 5.1 Diagramma classificativo di Middlemost (1975).
I campioni ad affinità potassica (MIL2, MIL3, MIL4, MIL5, MIL6, MIL7, MIL9,
MIL11) sono stati poi classificati tramite il diagramma SiO versus K O (Fig.5.2) di
2 2
Peccerillo e Taylor (1976) per discriminare la serie magmatica di provenienza dei
39
campioni. Da questo diagramma è emerso che MIL2 e MIL5 provengono da una serie
calcalcalina, MIL3, MIL6 e MIL11 appartengono ad una serie calcalcalina ad alto
contenuto di K mentre i MIL4 e MIL7 provengono da una serie shoshonitica.
–
Fig. 5.2 Diagramma SiO vs K O (Peccerillo e Taylor).
2 2
Per definire la tipologia di litotipi è stata utilizzata la classificazione TAS (Total
Alcali vs Silica; Le Bas et al., 1986). Su tale diagramma (Fig. 5.3) i campioni analizzati
mostrano composizioni da transizionali a subalcaline. In particolare si evidenzia che il
campione MIL1 alcalino sodico è una hawaiite, i campioni MIL2, MIL5, MIL6, MIL11
sono andesiti basaltiche, MIL3, MIL4, MIL7 sono trachi-andesiti, il campione MIL9 cade
nel campo delle rioliti. 40
–
Fig. 5.3 Diagramma classificativo TAS (Total Alkali vs Silica di LeBas et al. 1986) delle
rocce vulcaniche.
5.2 Caratterizzazione dei magmi di provenienza
Per determinare la natura dei magmi da cui si sono originati i campioni studiati sono
stati utilizzati diagrammi discriminativi di letteratura che si basano sul contenuto di alcuni
elementi in tracce HFSE (High Field Strength Elements), geochimicamente immobili, ossia
particolarmente insolubili e quindi immobili durante weathering e metamorfismo. Di
seguito è osservabile il diagramma classificativo Zr vs Ti di Pearce and Cann (1973; Fig.
5.4) che è stato utilizzato per definire l'ambiente tettonico di provenienza dei magmi da cui
si sono originati i campioni studiati. La classificazione ha messo in evidenza che solo il
campione MIL1 cade nell'area identificata per rocce provenienti da un ambiente tettonico
di tipo intraplacca, mentre tutti gli altri campioni cadono nell'area delle rocce provenienti
da un ambiente orogenico tipo arco vulcanico (MIL2, MIL5, MIL6, MIL7, MIL8, MIL9 e
MIL11). I campioni MIL3 e MIL4 cadono ai limiti delle aree e sulla fascia intermedia e
potrebbero avere una identità diversa da quella osservata. Tuttavia le caratteristiche
geochimiche, in particolare l’anomalia negativa di Nb evidenziano anche per questi due
campioni (MIL3 e MIL4) un’origine da ambiente di arco. 41
–
Fig. 5.4 Diagramma discriminativo di Pearce e Cann (1973).
Per verificare l’abbondanza degli elementi incompatibili sono stati utilizzati i
diagrammi multi-elementari o spider diagrams, sui quali i dati sono stati normalizzati
rispetto alla composizione del mantello primordiale di McDonough et al. (1992). Su tali
spider diagrams (Fig. 5.5) le abbondanze relative di alcuni elementi significativi
confermano il set tettonico prima identificato. Per il campione intraplacca MIL1 il pattern
mostra la tipica forma a campana con anomalia positiva di Nb, arricchimento in HFSE e
impoverimento in LILE (Large Ion Lithophile Elements). Gli altri campioni invece sono
caratterizzati da un pattern che mostra anomalia negativa di Nb, carattere tipico delle rocce
originatesi in ambienti di arco vulcanico con arricchimento in LILE e impoverimento in
HFSE. 42
–
Fig. 5.5 Spider diag rams dei campioni di macine studiati. 43
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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