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NH HCO
4 3 84,01 2,22 95,5 8,40 -
Sodio Bicarbonato
NaHCO 3
*soluzioni 1 M acquose
Tabella 2: Proprietà fisiche, pKa e pH di soluzioni acquose degli acidi e degli espandenti utilizzati. 13
In aggiunta, vi sono altre proprietà specifiche di ciascun acido:
- Gli acidi malico e citrico promuovono l’esterificazione delle funzioni ossidriliche del
dell’amido 14,15,16,17
Ls, e dei gruppi silanoli (Si-OH) del silicato : in questo modo si
l’idrofobicità del mezzo;
aumenta
L’acido malico influenza il processo di policondensazione del TEOS, velocizzando
- la fase di idrolisi. A concentrazioni troppo elevate però (in virtù anche di un pH più
18
basso) modifica il processo di gelificazione creando particelle più piccole ;
L’acido sorbico
- in ambiente debolmente acido (pH=6-6.8) è utilizzato come
19
antibatterico e antifungino, inoltre presenta bassa tossicità ;
Glicerolo
Il glicerolo (o glicerina) è l’alcol trifunzionale più semplice esistente in natura (Figura
E’ di facile reperibilità,
8). pertanto ha bassi costi; inoltre è biocompatibile. Tuttavia ha
un’elevata viscosità (10 4 mP), ed è usato in miscela con il sorbitolo per aumentare al
infatti all’aumentare del tenore di glicerolo (fino a
resistenza meccanica di biopolimeri: l’acido
36 % w/w) il composto incrementa il proprio grado di cristallinità in analogia con
20
polilattico e gli amidi modificati . Figura 8: Molecola di glicerolo
Sorbitolo
Il sorbitolo (figura 9) è un agente plasticizzante ed uno dei prodotti di riduzione del
glucosio. Ha 6 gruppi ossidrilici e per questo è un efficiente plastificante anche a basse
difficile l’interazione
concentrazioni. Di contro la sua struttura a catena lineare rende
all’interno di polimeri molto reticolati. Il sorbitolo, rispetto al glicerolo, aumenta
maggiormente la resistenza a trazione e contrazione della matrice; inoltre si presenta allo
stato solido, anziché liquido, presentando quindi una volatilità più bassa alle alte
temperature. Ha però lo svantaggio di avere un peso molecolare elevato (182 g/mol
contro i 92 della glicerina), e questo contribuisce ad aumentare
20
la densità finale del formulato se non opportunamente dosato .
Figura 9: molecola di sorbitolo 14
n-Amminopropil trietossi silano (APTES)
Viene utilizzato come connettore per facilitare il mescolamento di fase attraverso la
formazione di legami ionici e covalenti tra la matrice rinnovabile (Ls, amido e fibre di
kenaf) e quella vetrosa. La sua struttura bi funzionale (figura 10) si comporta
efficacemente come collegamento tra le due fasi organo-inorganica. Infatti mentre la
–NH
21
parte silicica condensa con le molecole del TEOS , il gruppo può formare legami
2
–SO o OH dell’amido 22
ionici con i gruppi solfonici H del Ls . La funzione amminica
3
tende ad interagire con gli ossidrili alcolici attraverso una
reazione acido-base reagendo poi ad alta temperatura per dare
22
probabilmente gruppi solfonammidici (Figura 11). Figura 10: Molecola di APTES
T≈14
Exc
0 C
Physical interaction Covalent crosslinking LS+APTES
Aptes Aptes
Aptes
SILICATO+APTES Reazioni dell’APTES con le due matrici
Figura 11:
Si è notato che l’APTES ha un’affinità particolare per il vetro ed entra a far parte della
quest’ultimo
struttura di in breve tempo ed in modo irreversibile alterandone
macroscopicamente il colore e la trasparenza. 15
E’ stata inoltre verificata sperimentalmente la presenza dei legami solfonammidici
w/w con Ls) all’interno
facendo reagire Ls e APTES in rapporto 1:1 w/w in acqua (1:1
di un sistema a riflusso, alla T di 120°C per 2 ore ad agitazione continua. Il prodotto
e dopo l’evaporazione di quest’ultimo è
ottenuto è stato estratto con dietil etere Et-O-Et,
stato registrato lo spettro IR in trasmittanza, in pasticca di KBr, del solido ottenuto.
(Strumento Spectrum 2000, rapporto solido:KBr = 1:10 w/w, risoluzione 2 cm-1, 2
acquisizioni). Lo spettro è riportato di seguito con le relative attribuzioni.
Fibre di Kenaf
Le fibre in forma essiccata di Hibiscus Cannabinus (famiglia delle Malvaceae, Figura
12) vengono sminuzzate con un mulino a palle in frammenti da 2 mm e inserite nel
composito come agente rinforzante, in modo analogo alle aste d’acciaio all’interno delle
23
strutture in cemento armato . Questo fenomeno è facilitato
dall’analogia 24
molecolare tra le fibre e il Ls .
Figura 12: Fibre di Kenaf (prima della triturazione) 16
Obiettivi raggiunti negli studi precedenti
Il materiale ottenuto in precedenza presenta caratteristiche di buon isolamento, vicino ai
valori comuni dei materiali isolanti a matrice rinnovabile presenti in commercio. Le
specifiche raggiunte vengono riportate di seguito:
≈ 250 3
una densità kg/m ;
una conducibilità = 0.052 W/mK (misure effettuate dal laboratorio certificato
–
CMR Schio);
resistenza alla fiamma non ossidrica (400-600°C);
una buona porosità, omogeneità di superficie e pori di grandezza di circa 40m;
modulo di resistenza meccanica a pressione incidente perpendicolare di 93±20 Kpa
e pressione longitudinale incidente di 91±17 Kpa (misure effettuate dal laboratorio
–
certificato Polimeri Europa sede di Mantova);
non attaccabilità da parte di funghi superiori e batteri (laccasi e per ossidasi);
crescita di muffe secondarie più tradizionali compatibili con le specie Penicilium e
Aspergillus. La parte glucodusidica presente nella matrice è biodegradabile e
microbiologicamente aggredibile, per cui la presenza di umidità potrebbe creare
contaminazione.
Tuttavia rimangono ancora alcune importanti criticità, da sopperire con uno studio e la
sperimentazione di nuovi formulati di compositi polimerici organo-inorganici a diversa
sinergia, per migliorare:
1. espansione da incrementare per regolare proporzionalmente il valore di densità
corrispondente e di conseguenza la resistività termica;
2. resistenza meccanica alla compressione, il materiale è troppo friabile e difficilmente
sezionabile e necessita quindi di un irrobustimento meccanico;
3. vulnerabilità (solo in condizioni drastiche) da parte di agenti fungini e microbici,
dovuta all’eccesso di acqua. 17
Parte sperimentale
Il lavoro svolto durante il tirocinio può essere suddiviso in due fasi:
- dell’amido di mais
Nel primo periodo è stata studiata la reazione di acetilazione
pregel: tipo di reagente acetilante e quantità da utilizzare, temperatura di
riscaldamento e tempo di reazione. Ogni prodotto ottenuto è stato filtrato, essiccato
e titolato secondo una procedura specifica.
- Successivamente sono state condotte sintesi di prova del formulato: sono state
utilizzate diversi tipi di procedure utilizzate nei precedenti anni del progetto con lo
scopo di verificare la riproducibilità dei risultati e ottenere un campione espanso, in
modo da poterne preparare altri eseguendo uno scale up di circa 1:10 w/w.
Acetilazione amido di mais pregel
-1
A 12.2 g (densità = 1.02 gml ) di anidride acetica vengono aggiunti a 0.2 eq. Di NaOH
(0.787 g) disciolti in 1.6 ml di acqua distillata (soluzione c.a. al 33%), ed utilizzati per
(Mn ≥ 2500
acetilare 9.400 g di amido pregel Da). La reazione è stata condotta in un
pallone da 100 ml con refrigerante a ricadere, utilizzando 35 ml di etanolo come solvente.
NaOH è stata aggiunta goccia a goccia dopo 5 minuti di agitazione dei reagenti. La
temperatura è quindi portata a 120-125 °C su mantello riscaldante per un periodo di 3
in bagno d’acqua
ore. Dopo raffreddamento e aggiunta di 17 ml di acqua distillata,
l’agitazione viene prolungata per 24 h. Il campione viene quindi filtrato e lasciato
asciugare in stufa a 50 °C per due ore. Il grado si acetilazione è stato stabilito per
3 il numero massimo di ossidrili presenti nell’unità
25
titolazione pari a 0,5 (considerando
26
glucosidica ). 18
dell’amido acetilato
Caratterizzazione
amido sono disciolti in una soluzione 1:1 di acqua e acetone (5 ml l’uno);
150 mg di
aggiunta di 5 ml di una soluzione etanolica di KOH 1 M (circa), e attesa di almeno 48
ore per il completamento della deacetilazione. La retrotitolazione del KOH in eccesso è
eseguita con una soluzione 0.5 M di HCl fino a pH 7, indicatore blu di bromotimolo. Si
effettuano anche due titolazioni in bianco.
Calcolo della percentuale di sostituzione secondo il metodo di Klemm, Philipp, Heinze,
25
Heinze, e Wagenknecht (1998) : – ∙ ∙ ∙
%Sub = [(BV V ) M C 100%] / E
HCl sub HCl
BV = volume di HCl utilizzato per titolare il bianco [mL];
= volume di HCl utilizzato per titolare il campione contenente l’amido acetilato
V
HCl
[mL];
= peso dell’amido acetilato [mg];
E
C = Concentrazione Molare di HCl [mol/L];
HCl
M = massa molecolare del sostituente [g/mol] (acetile: 43 g/mol).
sub
Calcolo del grado di sostituzione (DS) dell’amido:
∙ %Sub)/ [M ∙ 100 – ∙ %Sub]
DS = (162 (M -1)
sub sub
Dove 162 è la massa dell’unità glucosidica.
Tramite lo spettrometro FT-IR Spectrum 2000 è stato eseguito lo spettro IR in
dell’amido acetilato solido in pasticca di Kbr, rapporto w/w 1:10 =
trasmittanza -1
amido:KBr, ottenuto con una risoluzione di 2 cm ; sono state eseguite 4 acquisizioni. In
questo modo si è potuto verificare il compimento della reazione di acetilazione. 19
27
*βOH acqua residua assorbita durante il trattamento di pregelatinizzazione
L’amido utilizzato per l’analisi ha un DS pari a 2.5-3 ottenuto da un lavoro precedente a
-1
questo; con DS 0.5 non è infatti visibile la banda a c.a. 1740 cm dovuta allo stretching
C=O dell’acetato.
Sono riportati di seguito tre spettri a confronto: amido nativo, pregel e acetilato. 20
dell’amido in acqua
La pregelatinizzazione, come già noto, prevede la permanenza -1
bollente: infatti si può notare come la banda dello stretching OH a c.a. 3400 cm
nell’amido pregel molto più allargata rispetto all’amido nativo per via dei legami H
sia
instaurati con l’acqua intrappolata. Un ragionamento analogo è fattibile per la banda del
, che aumenta d’intensità dopo il trattamento termico ma
-1
bending OH a c.a. 1650 cm
diminuisce nuovamente dopo l’acetilazione, probab