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2.1 INTRODUZIONE AL PROBLEMA DEL
DISPACCIAMENTO
“L’energia elettrica non si può immagazzinare.”
E’ quindi necessario produrre, istante per istante, la quantità di energia richiesta
dall‘insieme dei consumatori (famiglie e aziende) e gestirne la trasmissione in modo che
l’offerta e la domanda siano sempre in equilibrio, garantendo così la continuità e la
sicurezza della fornitura del servizio.
La gestione di questi flussi di energia sulla rete si chiama dispacciamento.
Tale attività, svolta da Terna, richiede il monitoraggio dei flussi elettrici e l’applicazione
delle disposizioni necessarie per l’esercizio coordinato degli elementi del sistema, cioè
gli impianti di produzione, la rete di trasmissione e i servizi ausiliari.
La gestione in tempo reale del nostro sistema elettrico, interconnesso con quello
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europeo, viene svolta attraverso un sistema di controllo altamente tecnologico, che fa
capo al Centro nazionale di controllo, il cuore del sistema elettrico italiano dove, in un
“bunker” dell’energia con oltre 100 schermi di controllo e un wallscreen di 40 metri
quadrati, monitora 293 linee, tra cui 9 interconnessioni con l’estero, 3 cavi sottomarini e
281 linee nazionali a 380 kV.
2.1.1 Gestione del sistema elettrico nazionale
Terna garantisce l’equilibrio tra l’energia richiesta e quella prodotta. La gestione in
sicurezza dei flussi di energia del sistema elettrico nazionale (365 giorni l’anno, 24 ore
su 24) viene effettuata dal Centro Nazionale di Controllo e dai Centri Territoriali.
L’impegno di Terna è garantire la massima efficienza delle infrastrutture e l’eccellenza
della manutenzione monitorandone il funzionamento attraverso i centri di
teleconduzione.
Il Centro Nazionale di Controllo ha il compito di assicurare il funzionamento del
sistema elettrico nelle condizioni di massima sicurezza, per garantire la continuità e la
qualità del servizio. Pertanto il sistema di controllo acquisisce, istante per istante, tutti i
dati relativi allo stato del sistema elettrico e, in base alle esigenze del momento, mette in
atto le opportune azioni correttive.
I compiti fondamentali del Centro nazionale di controllo si svolgono:
Nella fase di programmazione, con l'elaborazione dei piani di esercizio
sviluppati sulla base delle previsioni della domanda di energia e di potenza a livello
nazionale e delle disponibilità dei mezzi di produzione. Le previsioni a breve
termine, settimanali e giornaliere, sviluppate in base a quelle a medio termine,
consentono la determinazione dei livelli di produzione, la configurazione di
funzionamento della rete e la riserva di potenza.
Nella fase di controllo in tempo reale, analizzando lo stato del sistema elettrico,
il Centro nazionale di controllo interviene sulla produzione della potenza attiva e
reattiva e sull'assetto di rete; contemporaneamente opera per l'ottimizzazione del
servizio, per il ripristino in caso di disservizi, per il controllo di eventuali emergenze
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ed il coordinamento delle manovre per lavori.
Nella fase di analisi dell’esercizio, oltre all’elaborazione delle statistiche di
tutti i dati di esercizio, analizza il funzionamento del sistema di produzione e
trasmissione, così da raccoglierne utili indicazioni per l’ottimizzazione
dell’esercizio del sistema.
Il Centro nazionale di controllo, svolge il proprio compito attraverso otto centri di
ripartizione, che, per la propria area territoriale di competenza, decidono gli interventi
sugli impianti sia in fase di programmazione che in quella del controllo in tempo reale.
Il sistema elettrico nazionale è articolato in tre fasi: produzione, trasmissione e
distribuzione di energia elettrica.
L’energia elettrica come la conosciamo non esiste in natura e bisogna, quindi, produrla.
Produrre energia vuol dire trasformare in “elettricità” l’energia ricavata da fonti
primarie. Questa trasformazione avviene nelle centrali elettriche.
Terna gestisce in sicurezza la rete di trasmissione nazionale e i flussi di energia
elettrica necessari all’Italia attraverso il dispacciamento, bilanciando, cioè, l’offerta e
la domanda di energia 365 giorni l’anno, 24 ore al giorno.
L’ultima fase che conclude la filiera del sistema elettrico nazionale è rappresentata dalla
distribuzione, cioè la consegna di elettricità in media e bassa tensione agli utenti.
Al fine di garantire la sicurezza, l’affidabilità e l’efficienza del sistema elettrico, Terna:
elabora i piani di indisponibilità della porzione di RTN (Rete di Trasmissione
Nazionale) di cui è proprietaria;
valuta le richieste di indisponibilità degli elementi di rete e coordina i propri i
piani di indisponibilità con quelli degli altri Titolari di RTN e dei Gestori di reti con
obbligo di connessione di terzi diverse dalla RTN (relativamente agli elementi
facenti parte della rete rilevante);
valuta le richieste di indisponibilità degli impianti di generazione e coordina i
piani di indisponibilità degli elementi di rete e degli impianti di generazione, al fine
di assicurare adeguati livelli di affidabilità, efficienza, sicurezza, economicità e
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continuità del servizio.
Qualora i piani di indisponibilità proposti non risultino compatibili con la sicurezza di
funzionamento del sistema elettrico, Terna può procedere a modificarli nei limiti del
necessario.
Terna inoltre:
definisce le limitazioni della producibilità delle UP (Unità di Produzione)
indotte da indisponibilità di elementi di rete, dandone comunicazione ai relativi UdD
(Utenti del Dispacciamento).
aggiorna i valori dei limiti di trasporto tra le zone di mercato di cui all’art. 53
dell’Allegato A della deliberazione dell’AEEG n.111/06 qualora modificati per
effetto di indisponibilità degli elementi di rete.
Le indisponibilità degli elementi di rete e degli impianti di generazione sono
programmate a livello:
annuale;
on-demand;
[2]
occasionale (bisettimanale).
2.2 PRODUZIONE ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI
In Italia si sta assistendo ad un progressivo aumento delle installazioni di impianti di
produzione da fonti rinnovabili. In particolare, negli ultimi anni, il trend di crescita di
questo settore ed in particolare della produzione da eolico e fotovoltaico ha conosciuto
una notevole accelerazione con un forte incremento della potenza installata. Tale
incremento, attribuibile prevalentemente ad impianti che per la natura intermittente
della fonte vengono classificati come non programmabili, risulta per lo più concentrato
nell'Italia meridionale ed insulare, già caratterizzata da criticità in termini di regolazione
e controllo della rete. La non programmabilità di questi impianti, unita allo scarso
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fabbisogno elettrico che caratterizza le aree in cui sorgono, ad alcune rigidità del parco
termoelettrico presente in queste aree e alle difficoltà incontrate da Terna di adeguare e
sviluppare la rete di trasmissione coerentemente con l'incremento della potenza elettrica
di generazione ad essa connessa, ha reso ancor più critico l'esercizio in condizioni di
sicurezza delle suddette reti e ha indotto l'Autorità per l'energia elettrica e il gas (da qui
in seguito: l'Autorità) ad effettuare una riflessione sull'attuale disciplina del
dispacciamento e sull'attuazione della priorità di dispacciamento, prevista dalla
normativa vigente, in situazioni in cui la sicurezza del sistema potrebbe non essere
[3]
garantita.
Nei paragrafi successivi, verranno discussi i principali punti della Delibera Arg/elt 5/10
che elenca le condizioni per il dispacciamento dell'energia elettrica prodotta da fonti
rinnovabili non programmabili.
2.2.1 Remunerazione della mancata produzione eolica
Secondo la Delibera Arg/elt 5/10, gli utenti del dispacciamento di una o più unità di
produzione di energia elettrica da fonte eolica la cui produzione di energia elettrica
abbia subito riduzioni per effetto di ordini di dispacciamento impartiti da Terna possono
presentare al GSE (Gestore Servizi Energetici) e, per conoscenza, a Terna una istanza
per l’ottenimento della remunerazione della mancata produzione eolica.
La quantificazione della mancata produzione eolica viene effettuata dal GSE. Il calcolo
e l’erogazione del corrispettivo a remunerazione della mancata produzione eolica viene
effettuato da Terna.
Il GSE, per ciascuna delle unità di produzione eolica a cui sono stati impartiti ordini a
programma o in tempo reale da parte di Terna per la riduzione o l’azzeramento delle
immissioni (di seguito: ordini di dispacciamento), calcola la quantità di energia elettrica
producibile utilizzando dei modelli previsionali che replicano il funzionamento
dell’unità di produzione.
Ai fini dello svolgimento dell’attività di determinazione della quantità di energia
elettrica producibile da ciascuna unità di produzione eolica a cui sono stati impartiti
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ordini di dispacciamento da parte di Terna, il GSE provvede a:
a) individuare le unità di produzione eolica di riferimento rispetto alle quali
rilevare i dati di intensità e direzione del vento;
b) installare e manutenere, ove necessario, e certificare gli strumenti preposti alla
rilevazione dei dati di intensità e direzione del vento (di seguito: anemometri di
riferimento), nonché gli strumenti preposti al trattamento e alla trasmissione dei
predetti dati di misura in modo tale da impedire che il dato rilevato in sito possa
essere manipolato prima di essere acquisito dal GSE;
c) definire e validare il modello previsionale che permette di ricostruire l’energia
elettrica producibile di ciascuna delle unità di produzione eolica di riferimento,
utilizzando i dati di intensità e direzione del vento misurati dagli anemometri di
riferimento;
d) definire e validare il modello previsionale che permette di ricostruire, partendo
dai dati degli anemometri di riferimento o dall’energia elettrica producibile di
una o più unità di produzione eolica di riferimento, l’energia elettrica
producibile di ciascuna delle unità di produzione eolica diversa dalle unità di
riferimento.
Il GSE individua le unità di produzione eolica di riferimento perseguendo principi di
efficienza e di minimizzazione degli oneri a carico della collettività, a partire dalle unità
di produzione caratterizzate da (in ordine di priorità):
a) presenza di anemometri di sito già installati e collocati in