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PERCENTUALE DI UTILIZZO MANUALI PER GLI ISTITUTI PROFESSIONALI

QUADRIENNALI (a.s. 2005/2006)

Titolo Autori Editore Percentuale

diffusione

Vesna Đurić,

LA CROAZIA E IL Profil 49,07%

Ivan Peklić

MONDO DALLA

METÀ DEL XVIII

SEC. AI GIORNI

NOSTRI, manuale di

storia per la classe

seconda degli istituti

22

professionali Emil Čokonaj,

STORIA 2: La Meridijani 27,46%

Hrvoje Petrić, Jakša

Croazia e il mondo Raguž, Davor Škiljan

dalla fine del XVIII

sec. alla fine del XX

sec., manuale di storia

per la classe seconda

degli istituti

professionali

23

quadriennali Zdenko Samaržija Školska knjiga

LA CROAZIA E IL 23,47%

MONDO 2, manuale

di storia per la classe

seconda degli istituti

22 HRVATSKA I SVIJET OD SREDINE 18. ST. DO NAŠIH DANA, udžbenik povijesti za drugi razred srednjih

strukovnih škola

23 POVIJEST 2: Hrvatska i svijet od kraja XVIII. do potkraj XX. Stoljeća, udžbenik povijesti za 2. razred

četverogodišnjih srednjih strukovnih škola 49

professionali

24

quadriennali

Situazione politica prima del conflitto e inizio della guerra

Tutti e tre i manuali attribuiscono le cause dello scoppio della guerra alla situazione

economica difficile sul territorio jugoslavo e sull’aumento del nazionalismo serbo. La

25

dissoluzione del SKJ ha dato inizio allo sfaldamento della SFRJ, e la colpa maggiore

viene attribuita al nazionalismo serbo e dell’egemonia velikoserba definita nel

Memorandum del 1986 dell’Accademia di scienze e arti della Serbia 26

(SANU) .

Samaržija nel suo manuale tenta di dare una spiegazione all’aumento

(2003, pp.163-164)

del nazionalismo serbo:

“Medijski “La

rat koji su srpski mediji vodili guerra mediatica che i media serbi

protiv Hrvatske homogenizirao je Srbe. conducevano contro la Croazia, ha

Probuđeni velikosrpski nacionalizam, koji omogeneizzato i serbi. Un nazionalismo

je podgrijavan tezom o genocidnosti velikoserbo risvegliato, che è stato

Hrvata podsjećanjem na srpska stradanja alimentato dalla tesi del genocidio dei

tijekom trajanja NDH, trebao je očuvati croati ricordando le morti serbe durante la

27

Jugoslaviju, a u stvarnosti stvoriti veliku NDH , avrebbe dovuto salvare la

Jugoslavia, e formare di fatto la Grande

Srbiju. Serbia.”

24 HRVATSKA I SVIJET 2, udžbenik povijesti za 2. razred četverogodišnjih strukovnih škola

25 Savez komunista Jugoslavije, Lega dei comunisti di Jugoslavia

26 Srpska akademija nauka i umetnosti

27 Nezavisna Država Hrvatska, lo Stato Indipendente di Croazia, durante la seconda guerra mondiale

50

Il corso della guerra

Si inizia a parlare delle vicende belliche riguardanti la Guerra della Patria sotto il titolo Inizi

Inizio dell’aggressione armata;

delle aggressioni velikoserbe o quando si parla della JNA,

tutti gli autori sottolineano il che dava apertamente appoggio ai ribelli serbi, fin dall’inizio

delle aggressioni. In particolare, nei manuali gli autori Samaržija e Čokonaj, Petrić,

(2003)

Raguž, Škiljan (2003) si legge:

“Srpski su vođe otvoreno zagovarali “I comandanti serbi hanno sostenuto

odcjepljenje od Hrvatske onih područja u apertamente la separazione dalla Croazia di

kojima je bilo naseljeno brojnije srpsko quei territori in cui vi era un numero

a Srbija Slobodana

stanovništvo, maggiore di popolazione serba, e la Serbia

Miloševića i JNA u tome su ih di Slobodan Milošević e la JNA li

podržavale.” supportavano in questo.”

(Samaržija, 2003, p.166)

“Kako “Poiché

je velika Srbija mogla nastati samo la Grande Serbia poteva nascere

vojnom silom, Srbija se u svojim solo con la forza militare, la Serbia nei suoi

nastojanjima najviše oslanjala na saveznu sforzi ha fatto affidamento per lo più

sull’esercito federale, la JNA, dalla quale i

vojsku, JNA, u kojoj su Srbi tradicionalno

bili natprosječno zastupljeni.” serbi sono stati tradizionalmente

rappresentati.”

(Čokonaj et al., 2003, p.180)

51

Gli avvenimenti bellici vengono descritti molto brevemente, soprattutto nel manuale di

Đurić e Peklić in cui l’aggressione verso la Croazia e gli scontri armati sono

(2002),

descritti in una sola frase:

“Pobunjeni “I

hrvatski Srbi i vojnici JNA ribelli serbi della Croazia e i militari JNA

uništavali su sela, progonili i masakrirali distruggevano paesi, cacciavano e

stanovništvo, okupirali mjesta i deportirali massacravano la popolazione, occupavano

ljude, rušili katoličke crkve i bombardirali territori e deportavano le persone, hanno

gradove od Dubrovnika do Vukovara.” abbattuto chiese cattoliche e bombardato

città da Dubrovnik a Vukovar.”

(Đurić e Peklić, 2002, p.161)

Negli altri due manuali di Čokonaj, Petrić, Raguž, Škiljan e Samaržija

(2003) (2003), si

elencano i principali campi di battaglia croati, con particolare riguardo per le atrocità di

Vukovar e Dubrovnik.

La guerra in Bosnia ed Erzegovina

Le vicende belliche in Bosnia ed Erzegovina vengono descritte brevemente, in un paragrafo

manuali di Čokonaj, Petrić, Raguž, Škiljan e Samaržija

a parte, nei (2003) (2003), mentre

nel manuale di Đurić e Peklić (2002) il tema non viene affrontato.

Nei passi in cui l’argomento viene affrontato, le truppe serbe vengono chiamate aggressori

e si racconta che i serbi, nei territori conquistati, hanno commesso un genocidio verso le

52

popolazioni croate e musulmane. Viene descritto come un conflitto armato di breve durata,

e che si è concluso con la formazione della Federazione croato-musulmana in Bosnia ed

Erzegovina.

Viene nominato inoltre il massacro di Srebrenica; a tal proposito Samaržija (2003, p.171)

in particolare approfondisce l’argomento con un paragrafetto intitolato Rifletti, nel quale

sottolinea la responsabilità degli ufficiali francesi nel massacro.

Liberazione dei territori croati occupati

Le operazioni Maslenica, Bljesak e Oluja vengono descritte nel contesto di liberazione

militare dei territori occupati; non si parla infatti delle conseguenze di tali operazioni, sulla

popolazione e sul territorio. Queste azioni militari vengono in qualche modo giustificate:

l’aggressore non era pronto a scendere a compromessi e ad una risoluzione pacifica dei

conflitti, quindi l’esercito croato è stato costretto ad intraprendere azioni militari.

Nei testi non sono presenti sommari cronologici, né vengono riportati i dati statistici relativi

alle conseguenze della guerra, ovvero il numero di militari e civili uccisi, feriti o

imprigionati, il numero di sfollati, o dei danni materiali.

Scuole superiori professionali triennali

2.1.3.

In questi istituti, la storia viene studiata solo nel primo anno, gli argomenti vengono trattati

in modo sommario e riguardano solo la storia croata.

53

Tabella 3. Utilizzo manuali istituti professionali triennali. (Barunčić & Križe, 2006, p.650)

PERCENTUALE DI UTILIZZO MANUALI PER GLI ISTITUTI PROFESSIONALI -

TRIENNALI (a.s. 2005/2006)

Titolo Autori Editore Percentuale

diffusione

Vesna Đurić,

LA STORIA CROATA Profil 47,17%

Ivan Peklić

DALLO

STANZIAMENTO

DEI CROATI FINO AI

GIORNI NOSTRI,

manuale di storia per la

classe prima degli

istituti professionali

28

triennali Emil Čokonaj,

STORIA: Meridijani 24,97%

dall’insediamento dei Hrvoje Petrić, Jakša

Raguž, Davor

croati fino ad oggi, Škiljan

manuale di storia per la

classe prima degli

istituti professionali

29

triennali Nikola Štambak, Školska knjiga

STORIA CROATA, 12,29%

manuale di storia per la Stjepan Bekavac

classe prima degli

istituti professionali

30

triennali Ivan Dukić, Krešimir Školska knjiga

STORIA CROATA, 15,57%

manuale di storia per la Erdelja, Igor

Stojaković

classe prima degli

istituti professionali

triennali

28 HRVATSKA POVIJEST OD DOSELJENJA HRVATA DO NAŠIH DANA, udžbenik povijesti za 1. razred

trogodišnjih strukovnih škola

29 POVIJEST: od doseljenja Hrvata do danas, udžbenik iz povijesti za 1. razred trogodišnjih srednjih

strukovnih škola

30 HRVATSKA POVIJEST, udžbenik povijesti za 1. razdred trogodišnjih strukovnih škola

54

Situazione politica prima del conflitto e inizio della guerra

Tutti e quattro i manuali sono d’accordo sull’attribuire le cause dello scoppio del conflitto

a vicende legate alla dissoluzione del regime comunista; in particolare, Čokonaj, Petrić,

Raguž e Škiljan (2003) affermano che la causa del conflitto sia da attribuire alla guida serba

che desidera imporre la sua idea della Jugoslavia centralizzata (p. 164). Gli autori

Štambak e Bekavac (2003) utilizzano termini quali forze centralizzate sempre più

aggressive dell’orientamento velikoserbo (p. 174), e vengono riportati inserti del

Memorandum del 1986 dell’Accademia di scienze e arti della Serbia. Gli autori Đurić e

Peklić e Slobodan Milošević viene

(2002) utilizzano il termine egemonia velikoserba

presentato come il maggiore esponente dell’ideologia velikoserba.

Il corso della guerra

Tutti gli autori si sono limitati ad utilizzare termini quali politica velikoserba e ribelli serbi.

Quando si parla del ruolo della JNA, si sottolinea che ha appoggiato apertamente i ribelli

serbi.

Nessun manuale riporta una data precisa che stabilisca l’inizio della guerra; Dukić, Erdelja

e Stojaković (2005) affermano chiaramente che per loro è difficile stabilire una data,

soprattutto se si prendono in considerazione tutti gli eventi politici e gli attacchi precedenti

al conflitto.

Per quanto riguarda gli scontri a Plitvice, gli autori Štambak e Bekavac (2003, p.179)

affermano: 55

“U idućim su mjesecima četnici “Nei mesi successivi i cetnici, aiutati

dall’esercito jugoslavo, hanno dato fuoco e

potpomognuti jugoslavenskom vojskom

razarali i pljačkali hrvatska sela i gradove.” saccheggiato i paesi e le città croate.”

Infine, Štambak parlando del ruolo dell’ONU, sottolineano che

e Bekavac (2003, p.180),

l’UNPROFOR, nel corso del suo mandato, non è riuscita a raggiungere i suoi scopi:

“Zaštitne snage nisu razoružale srpske “Le forze di protezione non hanno

jedinice, nisu omogućile povratak disarmato le unità serbe, e non hanno

nisu zaštitile

izbjeglicama i prognanicima i consentito il ritorno dei rifugiati e degli

granice Republike Hrvatske i tako sfollati e non hanno difeso i confini della

spriječile ulazak naoružanih četničkih Repu

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
93 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LeylaTes di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Laboratorio tesi di laurea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Zamperini Adriano.