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BUSINESS AUDIT
RISORSE FORMULA
PUNTI FORZA E MANAGEMENT
DISTINTIVE IMPRENDITORIALE
DEBOLEZZA TEAM
Le risorse distintive
Le risorse e le competenze distintive sono elementi strategici per il conseguimento del
vantaggio competitivo. Esso infatti “si alimenta nella capacità dell’azienda di valorizzare
le risorse e di armonizzarle profittevolmente con i fattori critici di successo, attuali e
prospettici, del mercato/dei mercati in cui essa opera” (Bianchi Martini, 2009). Le
risorse sono protagoniste del sistema produttivo e del sistema delle operazioni,
rispettivamente studiabili secondo due approcci:
Assetto strutturale L’analisi delle risorse può essere
- L’ (sistema della produzione).
ricondotta alle seguenti aree di apprendimento:
1) Composizione del portafoglio di risorse, che si impegna a coordinare gli elementi
del processo di produzione in modo da ottenere il più alto grado di economicità.
33
In tal senso, le risorse vengono classificate come: tangibili (patrimonio fisico e
34
finanziario), intangibili (tecnologia, reputazione e cultura aziendale); umane,
relative a conoscenze, abilità, attitudini e motivazione del sistema umano. Le
33 Le risorse tangibili sono quelle più semplici da valutare e spesso sono le uniche che figurano in bilanci; esse sono:
Risorse Finanziarie: la capacità di indebitamento dell’impresa e di autofinanziamento determinano la capacità di
investimento e di recupero ciclico delle risorse ( indicizzabili attraverso il rapporto di indebitamento, il rapporto flusso
di cassa netto/investimenti, la classificazione dei titoli emessi); Risorse Fisiche: asset tangibili di proprietà, usati nella
produzione e nell’amministrazione delle risorse tangibili (come materie prime, impianti, dimensioni, localizzazione,
ecc.). (Faraci, 2009)
34 Le risorse intangibili contribuiscono in misura rilevante al raggiungimento del vantaggio
competitivo, ma differenza di quelle tangibili, non diminuiscono di valore con l’uso. Esse sono: Risorse tecnologiche:
knowledge generato dalla R&S e protetto da brevetti, licenze, diritti di autore, i segreti tecnologici ed i processi di
laboratori di ricerca ed il personale dedicato; Risorsa reputazione: percezioni che ha l’ambiente esterno
proprietà,
dell’impresa[a livello di prodotto: fiducia nel marchio globale dell’impresa (es: qualità del
generata da relazioni consolidate, qualità, affidabilità; a livello corporate: immagine
management, dei prodotti e dei servizi; capacità di innovazione,
solidità dei risultati); Risorse umane: Knowledge e le esperienze dell’imprenditore, degli
impiegati e dei manager (es: la lealtà dei dipendenti, disponibilità ad adattarsi ed a
relazionarsi con soggetti esterni, tasso di turnover del personale, ecc.) (Faraci, 2009)
32
competenze, invece, vengono distinte in: specifiche, “si intendono, normalmente,
quelle utilizzabili solo in specifici contesti” (Bianchi Martini, 2009); generiche,
“sono invece quelle che hanno la versatilità per essere utilizzate, come tali o con
adattamenti, in diversi contesti” (Bianchi Martini, 2009).
2) Requisiti che attribuiscono valore strategico alle risorse. Essi sono: scarsità,
secondo i termini di disponibilità e accesso alla risorsa; natura distintiva, intesa
come unicità non solo della risorsa ma anche del sistema a cui essa appartiene;
valenza concorrenziale, ovvero il contributo che la risorsa dà alla creazione del
valore per il cliente; affinità e coerenza strutturale, che riguarda la capacità
dell’impresa di combinare al meglio le risorse e le competenze in un set che
generi valore competitivo; durevolezza, intesa come mantenimento nel tempo dei
requisiti prima esposti e legata anche ai concetti di separabilità, (capacità della
risorsa di generare valore anche se separata dal contesto originario) e imitabilità
(superabile con forte unicità fisica della risorsa, accumulo di esperienza da parte
dell’azienda generatrice e barriere, che confondono il concorrente nella ricerca di
copiare le risorse distintive dell’altro).
35
3) Grado di rigidità , ovvero scarsa adattabilità al dinamismo esterno.
4) Estensibilità, cioè capacità che la risorsa ha di incorporare e liberare opzioni
36
reali , sviluppando a loro volta altri settori di sbocco o altre risorse.
L’ Assetto funzionale (sistema
- delle operazioni), considera due modelli di
il modello funzionale, “di derivazione
riferimento: anglosassone, individua
all’interno dell’azienda alcune aree funzionali all’attività manageriale 37 . Un' area
funzionale può essere considerata come un sottoinsieme aziendale caratterizzato da
una “relativa tecnica” e delle operazioni di gestione
omogeneità che in esso si
dall’esistenza operative ad hoc” (Bianchi
realizzano e, quindi, di competenze
Martini, 2009). Lo studio delle funzioni ha lo scopo di coordinare le funzioni al fine
“Si può osservare che spesso le risorse e le competenze chiave che hanno contribuito in modo determinante a
35 del successo storico dell’azienda finiscono per diventare nel tempo la principale causa
generare le condizioni alla base (Bianchi Martini,
del suo insuccesso: le core competencies divengono core rigidities” 2009).
derivante da un’opportunità in un
36 Le opzioni reali sono il diritto (senza alcun obbligo) di conseguire un vantaggio
ambiente caratterizzato da incertezza (Area Lavoro.org).
Un sistema di funzioni al quale possa collegarsi l’individuazione delle aree di ricerca scientifica deve essere
37 oggettivi che puntualizzano la vita nell’azienda e dai quali trae origine il
completo, tenendo conto tanto degli andamenti
complesso causale di manifestazioni osservabili, quanto all’aspetto soggettivo, relativo alle conseguenze funzionali
dell’azione svolta dai responsabili dell’amministrazione ai vari livelli. (Ferraris, 1988)
33
di raggiungere il massimo risultato economico, attraverso specifici set di indicatori e
sede è “La
organizzazione delle risorse. Un secondo modello utilizzato in questa
catena del valore” esso è stato introdotto “per analizzare
di Porter; le attività che
vengono svolte in azienda ed è prioritariamente finalizzato a individuare ed
esaminare le fonti e le condizioni del vantaggio competitivo” (Bianchi Martini,
2009). Le attività a cui il modello si riferisce si possono dividere in: primarie,
“collegate cioè alla creazione fisica del prodotto, alla sua vendita e al trasferimento”;
di supporto, che hanno cioè un ruolo di sostegno rispetto alle primarie. Questo
procedimento consente di raggruppare le attività rispetto al loro contributo alla
creazione di valore, e al costo che occorre per sostenerle; in modo da tale analizzare
di conseguenza le risorse distintive coinvolte.
La valutazione dei punti di forza e debolezza
“Analizzato il portafoglio di risorse/competenze detenuto dall’impresa, è importante
passare alla diagnosi e valutazione, in chiave strategica, dello stato attuale e potenziale
dello stesso, evidenziando le eventuali competenze distintive (punti di forza) ed i limiti
(Advance,
(punti di debolezza) ravvisati nelle aree funzionali critiche” 2001). I punti di
forza e debolezza, successivamente, verranno esaminate per la loro influenza sui
competitors, evidenziando la posizione assunta dall’impresa principale e dalle principali
concorrenti. Si hanno, dunque:
- Posizioni di forza, che permettono di raggiungere una situazione di leadership o di
vantaggi competitivi durevoli. Essa rileva competenze nettamente superiori rispetto
al settore, ovvero forti possibilità di successo;
Posizioni di allineamento, quando l’imprenditore principale
- non possiede
competenze differenziali;
- Posizioni di debolezza, quando le risorse sono nettamente inferiori rispetto alla
concorrenza o non adeguate per competere in un determinato mercato.
La valutazione delle risorse forti o deboli e dell’effetto che esse hanno per raggiungere il
vantaggio competitivo è solo uno step per raggiungere gli obiettivi strategici; infatti, non
solo p necessario stabilire la formula imprenditoriale ma anche saper gestire e organizzare il
potenziale dell’impresa, per poterlo incanalare nel modo più corretto e ottimale verso il
successo. 34
La formula imprenditoriale
È la “ricetta” della strategia d’impresa, intesa come “l’insieme delle scelte e delle azioni
che definiscono il posizionamento strutturale realizzato o ricercato al fine di raggiungere
una posizione di successo” “Essa è la risultante di scelte di fondo come:
(Advance, 2001).
mercati in cui operate, prodotti da offrire, proposta progettuale, sistema degli attori sociali e
struttura” l’impresa nel suo contesto competitivo e
(Coda, 1984), ovvero come si presenta
nel suo contesto sociale. È da ricordare che il modo di essere dell’azienda incide in modo
significativo sia sulla sua esistenza che sul suo sviluppo.
L’orientamento strategico di fondo (OSF). Esso è “l’identità profonda dell’azienda,
- o, se si preferisce, la parte nascosta e invisibile del suo disegno strategico, che sta al
di sotto delle scelte concrete esplicitandosi nel profilo strategico visibile” (Coda,
L’OSF interconnette tre elementi fondamentali dell’imprese:
1995).
Il campo di attività in cui l’impresa è impegnata o cui vuole dedicarsi (ovvero il
1) il campo di azione, l’orientamento temporale, le ambizioni e
<<dove?>>), ovvero
aspirazioni in termini di qualità, performance e sviluppi dimensionali.
2) Le ragioni fondamentali di tale impegno (ovvero il <<perché?>>), ovvero gli
obiettivi legati al profitto, il ruolo dell’impresa nel suo ambito competitivo, i
fattori critici di successo e le reazioni dei diversi interlocutori;
a cui l’impresa si attiene (ovvero il
3) La filosofia organizzativa e comportamentale
<<come essere impresa?>>), ovvero i modi di pianificare e gestire le diverse
risorse aziendali.
Secondo Peters-Waterman le qualità che un imprenditore deve avere per poter scegliere
sono: propensione all’azione (indica la preferenza a fare qualcosa
al meglio il suo OSF
piuttosto che entrare in circoli senza significato), vicinanza al cliente (per poter apprendere
le sue esigenze e soddisfarle), autonomia e imprenditorialità, produttività attraverso le
persone (attivando sistemi incentivanti e motivanti), dirigere a contatto con la realt&