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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA
FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA
CORSO DI LAUREA IN LINGUE E LETTERATURE STRANIERE
TESI DI LAUREA
I RIFACIMENTI DELLA LLAMA DE AMOR VIVA DI JUAN DE LA CRUZ: LA VERSIONE B E LA TRADIZIONE A STAMPA
INDICE
INTRODUZIONE............................................................pag. 1
CAPITOLO 1
LE DUE VERSIONI DELLA LLAMA E LA CRITICA
- 1.1 LLAMA DE AMOR VIVA SECONDO BARUZI.....................................pag. 2
- 1.2 LLAMA DE AMOR VIVA SECONDO PAOLA ELIA.................................pag. 7
- 1.3 LLAMA DE AMOR VIVA SECONDO EULOGIO PACHO...............................pag. 11
CAPITOLO 2
LE PRINCIPALI VARIANTI DELLA LLAMA B
- 2.1 OMISSIONI CARATTERISTICHE DELLA LLAMA B...............................pag. 18
- 2.2 INTERPOLAZIONI E RIFACIMENTI DELLA LLAMA B...........................pag. 20
CAPITOLO 3
LE PRINCIPALI VARIANTI DELLA TRADIZIONE A STAMPA
- 3.1 LE PRIME PUBBLICAZIONI DELLA LLAMA A E IL RICONOSCIMENTO DELLA LLAMA B..........................................................pag. 39
- 3.2 CONFRONTO DELLE EDIZIONI A STAMPA............................................pag. 41
CAPITOLO 4
CONCLUSIONE............................................................................pag. 48
BIBLIOGRAFIA.....................................................................pag. 50
[...] si las dos formas del texto que encontramos para la “Llama” nos revelaran un trabajo ajeno tal vez a la voluntad de Juan de la Cruz, entonces debería contemplarse como mínimo una hipótesis según la cual todas las obras de Juan de la Cruz habrían atravesado por diversas “formas”, o sea, habrían sufrido tan importantes enmiendas después de la muerte de su autor, que finalmente no tendríamos frente a nosotros más que una atenuación del texto original.
A parere di Baruzi il lavoro di comparazione dei testi, sarebbe relativamente semplice, se si limitasse ad un confronto di due varianti. Ma in realtà prima bisognerebbe svolgere un’operazione diversa:
Esta consistiría no sólo en clasificar los manuscritos, datarlos y establecer su genealogía, si es posible, sino en dar con las transcripciones que nos revelaran una forma anterior a la de las mutilaciones que presumimos en la propia tradición manuscrita. Sin embargo, estas transcripciones antiguas -a excepción del único caso que nos proporciona el manuscrito de Sanlúcar de Barrameda- probablemente han desaparecido. Y la edición técnica en un futuro seguramente no pondrá arrojar sobre esto una luz definitiva. Así pues, no tenemos a nuestra disposición más que unos manuscritos que no siempre son rigurosamente seguros, y las carencias que descubrimos en ellos son las que nos imponen la hipótesis de una enorme mutilación.
Baruzi si domanda se le due versioni che abbiamo della Llama siano frutto di due momenti della vita del Santo e quindi di due suoi modi di pensare differenti; a questo quesito si risponde dicendo che “no podremos responder afirmativamente a semejante pregunta más que si la confrontación de las dos redacciones revela un trabajo interno […] y desde una forma A a una forma B.”
Fondamentalmente indichiamo con A il testo più breve e con B la redazione più estesa.
Da un confronto tra le due versioni, ad opera di Jean Baruzi, si constata che il testo A enfatizza il fatto che l’anima possa unirsi misticamente a Dio già su questa
3
La parte della critica che avalla invece l’ipotesi della doppia stesura, ritiene che Juan de la Cruz abbia voluto modificare la Declaración poiché non la riteneva soddisfacente né dal punto di vista estetico né da quello dottrinale. Paola Elia esamina anche la tradizione manoscritta e afferma:
[...] una prima famiglia di manoscritti conserva un testo più breve che è indicato con la lettera A e corrisponde a quello scritto per Ana de Peñalosa. La seconda famiglia conserva, invece, una versione più ampia, con numerose modifiche, identificata come la “seconda redazione dell’autore” o la “versione definitiva”, cui è stata assegnata la sigla B.12
Paola Elia ritiene che tutti i cambiamenti operati sul testo si possano individuare attraverso una collazione minuziosa delle due versioni.
Quanto alla tradizione della Llama A contiamo su sedici manoscritti (tre sono dei compendi di scarso rilievo) che contengono altre opere di Juan de la Cruz: ci sono copie della Llama con la Noche e la Subida, ma anche con versioni rielaborate del Cántico. La LIB invece si conserva, quasi esclusivamente in forma isolata, in nove manoscritti e in un frammento.13
La studiosa ci fa inoltre notare che talvolta alcune varianti durante il lavoro di copiatura, possono essere avvenute per volontà dei carmelitani o delle carmelitane stesse che innovavano i testi per adattarli alla loro cultura e al loro pensiero religioso:
[...] un attento esame delle modifiche apportate a certi paragrafi della LIB mi ha permesso di distinguere una scrittura antitetica, rispetto quella della prima declaración, che potrebbe appartenere ad una mano diversa da quella di Juan de la Cruz. La rielaborazione della Llama è differente rispetto a quella della versione B del Cántico [...].14
12 Cfr. ELIA, PAOLA, “Il confronto letterario”, XLI, 2004, “Llama de amor viva: Juan de la Cruz del autor al revisor”, p. 96.
13 Op. Cit., p.97
14 Op. Cit., p. 98.
indietro, rielaborando i propri scritti, e che quindi anche la rielaborazione della Llama, ossia la versione B, sia opera del Santo.
Pacho spiega infatti che, a suo parere, le differenze tra una versione e l'altra sono talmente evidenti e di una tale portata da poter escludere a priori che si tratti di errori avvenuti per opera di amanuensi inesperti; giudica, piuttosto, che sia una trasformazione ponderata e voluta dallo stesso Juan de la Cruz.
Pacho ricorda anche che: "nadie sospechó la existencia de otra escritura original más extensa hasta que las investigaciones del siglo XVIII obligaron a confrontar minuciosamente los manuscritos de la obra.”25 Infatti fu Padre Andrés de la Encarnación che si accorse per primo di queste due redazioni così diverse della stessa opera. Queste diversità, per l'appunto, facevano escludere la possibilità che ci fossero stati semplici errori di copia. Per Andrés de la Encarnación, la versione da considerarsi "definitiva" era proprio la versione B, e considerava come versioni A di riferimento quattro stesure in particolare. Infatti:
Para el benemérito investigador soriano la segunda redacción no sólo es auténtica, como definitiva expresión del pensamiento sanjuanista es la única que debe figurar por entero en la futura edición crítica. Le llevó a semejante conclusión el estudio paciente, minucioso y comparativo de los numerosos trasladados manuscritos. De la primera escritura, que debe ayudar a corregir el texto de la segunda, señala las siguientes copias principales: la de los benedictinos de Burgos, la de Los Remedios de Sevilla, la de Logroño y la de Baeza.26
Nella versione B si ravvisano molte interpolazioni - più o meno estese - ma si riscontrano anche una serie di omissioni di brani del testo A.27
Secondo Eulogio Pacho: "los retoques aportados son de dos tipos: modificación redaccional de la mayor parte de la escritura original y adición de nuevos periodos. Tales cambios no alteran el esquema general de la obra ni modifican en
25 Op. Cit., p. 393. 26 Op. cit., p. 395. 27 Padre Andrés dice infatti che Juan de la Cruz ha voluto modificare la prima Llama de amor viva, perché carente di argomentazioni che mancavano anche negli altri manoscritti del tempo e che quindi dovevano essere esposte, ma che per rendere il testo perfetto, si è dovuto ricorrere all'aiuto di altri esemplari della stessa specie.
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