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Estratto del documento

L’obbiettivo principale di questo capitolo è quello di esporre brevemente la

strategia traduttiva che ho adottato ed in seguito evidenziare le principali

complicazioni di tipo grafico-fonetiche, morfologico, sintattico e lessicale a cui

ho dovuto far fronte durante il processo di decodificazione del codice

linguistico dello spagnolo medievale.

Quando si effettua un lavoro di traduzione uno dei principali proponimenti del

traduttore è quello di volgere il testo nella maniera più fedele all’originale

possibile. Durante la fase di traduzione uno dei miei principali dubbi è stato se

procedere con una traduzione letterale oppure dedicarmi a parafrasare il testo.

In prima battura la mia scelta è stata quella di effettuare una traduzione

letterale in quanto il mio scopo era quello di rimanere fedele al testo, ma è

bastata una semplice e veloce revisione di una piccola parte della mia

traduzione a farmi capire che non sempre la traduzione letterale conduce alla

produzione di una traduzione convincente. Al contrario, come ci conferma

Joaquin Rubio Tovar nel suo articolo” Consideraciones sobre la traduccion de

7

textos medievales” la traduzione letterale di un testo medievale perfetta è

impossibile da produrre per svariati motivi a partire dall’ovvia differenza di

“Consideraciones sobre la traducción de textos medievales”, Traducir la Edad

7 in

Media, eds. Juan Paredes y Eva Muñoz Raya Universidad de Granada, Granada,

1999. 16

implicazioni, tonalità, connotazioni tra un sistema e un altro, dalle referenze

implicite e dall’uso di termini ormai inesistenti o con significato differente, dove

l’unica soluzione è la parafrasi o l’aggiunta di note. Esiste, chiaramente, una

sottile differenza tra l’impossibilità della traduzione letteraria ed il concetto di

concordanza tra lingue, che è ovviamente possibile attraverso l’interpretazione.

In relazione a quanto detto, l’approccio che infine ho deciso di adottare è stato

quello di miscelare la traduzione letterale con l’interpretazione distribuendole

all’interno della mia proposta di traduzione in base alle caratteristiche del testo,

tenendo sempre ben presente che l’obbiettivo centrale di una traduzione è

quello di riportare in primis un contenuto comprensibile nella lingua d’arrivo,

solo dopo, dove possibile, riportare anche la forma.

Dopo la scelta della strategia traduttiva il passaggio successivo è stato quello di

entrare nel vivo della traduzione. Anche in questa fase ho riscontrato diverse

complicazioni riguardanti essenzialmente il processo di codificazione del

castigliano medievale, che sul piano grafico-fonetiche, morfologico, sintattico e

soprattutto lessicale si presenta diverso dal castigliano moderno.

Le differenze grafico-fonetiche 17

Segno Segno Esempi in Esempi In

ortografico ortografico castigliano castigliano

in in antico moderno

spagnolo spagnolo

medievale moderno

J dixo

X dijo

V Eua , saluar , dauan

U Eva,salvar,dava

n

U vno

V uno

H fazer , fijo hacer , hijo

F Z lança lanza

ç H agora ahora

G S assì asì

SS B aver haber

V M honbre hombre

N

L’ostacolo delle differenze grafico-fonetiche è stato quello più semplice da

superare poiché si tratta solo di poche sostituzioni tra segni ortografici

piuttosto regolari e che presentano caratteristiche comuni ad altre lingue

romanze come il portoghese e l’italiano. Vediamo qualche esempio.

TABELLA 1 Differenza dei segni ortografici

Differenze morfologiche

Anche dal punto di vista morfologico non ho riscontrato particolari

problemi, sebbene non abbia potuto esimermi dal notare alcune

differenze importanti. 18

1. Le forme del passato remoto con la desinenza in -UVE come

conuve conocì, truxe

rispetto all’attuale oppure rispetto al moderno

traje.

2. Un’altra struttura verbale interessante è quella del futuro formato

attraverso la divisione del verbo. Questo tipo di futuro è usato con

frequenza in tutta la prima parte dell’opera ma in particolar modo

nella sezione delle profezie. Vediamo qualche esempio:

‘‘ y despuès tornarse ha el bermejo dragòn’’

‘’Trabajarse ha de hacer cruezas en si mesmo”

3. Vos

L’uso del pronome come pronome di cortesia al posto

Usted os.

dell’attuale e come pronome atono

«Si vos flzierdes lo que yo vos enseñare, gran bien ende vos ver na, e

nunca aureys ende cuyta que yo no vos ayude y que yo no vos conseje

con ayuda de Dios; y no vos desconforteys, ca nuestro señor vos

confortara si a el vos encomendardes, y venir comigo a hablar a menudo,

ca cerca moro de aqui». 8

4. Nos Nosostros.

L’uso del pronome in sostituzione dell’attuale

«Nos faremos quanto quisierdes»

Differenze sintattiche

El baladro del sabio Merlín. Primera parte de la demanda del sancto

8

Grial Sevilla, 1535. Cap VI 19

Sul piano sintattico ho riscontrato:

aver tener.

1. L’uso del verbo per esprimere possessione invece di

Riporto qualche esempio.

- “Auia un fijo y tres fijas”

- “El diablo auia un su amigo “

- “El auia una muger”

2. I pronomi atoni in posizione enclitica.

-Tornose

-Atormentavamoslos

-Matole- Fuele a matar 9

-Vinieroncelo a dezir

3. L’ordine dei costituenti era molto più libero rispetto ad oggi, in

alcuni casi si incontra il verbo alla fine della frase.

- “E assi nos podria tomar los otros que biuos son”.

- “Muy especial cosa fue que por salvar el honbre vino en tierra quiso

nascer de muger e sufrir cuyta”.

Differenze lessicali

9 Leismo 20

Per quanto riguarda il livello lessicale, molti termini medievali, derivanti dal

latino e qualcuno dall’arabo o dal germanico hanno cambiato nel tempo il

proprio significato, altri addirittura sono scomparsi, di conseguenza il mio

lavoro di traduzione è stato supportato da una costante ricerca etimologica

dalla quale emerge, appunto che i significati del lessico variano dallo spagnolo

medievale allo spagnolo moderno in misura differente; in alcune vediamo un

vero e proprio cambio di significato, in altri un’restringimento del significato ed

in altri ancora una totale scomparsa del temine di partenza.

Una parte del lessico sottoposto alla ricerca etimologica

TABELLA 2

LESSICO SIGNIFICATO RICERCA ETIMOLOGICA SIGNIFICATO

ANTICO ATTUALE

Praemium

Apremiad vincitore Apremiar=

Dal latino =’Quello

o sollecitare

che si prende prima degli altri,

premio’.

Dultoso scagionato Indulto

Indùltus

Dal lat. = Condono di

una pena, perdono.

Follicāre=

Holgar rallegrarsi Holgar=

Del lat. dare un riposare

respiro di sollievo

Enpescer Fare danno Obstar=

*impediscĕre, impedīre

Dal lat. de ostacolare

' mettere ostacoli tra i piedi’

al-ayab

Aleuoso traditore Alevoso=

Dall’arabo ‘ trappola’ infido

placēre. ‘far piacere’

Plugar Far piacere Placer=

Dal lat. piacere

ad deorsum

Ayuso giù Abajo= giù

Dal lat. 'verso il

basso'. 21

parāre

Parar disporsi Parar=

Dal lat. 'preparare' fermarsi

inde. di là, da quel luogo,

Ende Da lì Por ende= di

Dal lat. ‘ conseguenza

di lì, da ciò’

Falagar Trattare con Halagar=

aláq ‘trattare con

Dal ár. isp. ẖ

dolcezza adulare

dolcezza’

purĭtas, -ātis ‘Cosa che si

En segretament En puridad=

Dal lat.

poridad e in realtà

tiene riservata’

Guisar disporre Guisar=

*wîsa ‘ modo’

Dal germ. cucinare

Quito libero Quito=esent

quitus.’ Libero’

Dal lat. mediev. e

Fallescer Essere Da un incoat. Fallecer=

inefficace morire

fallĕre

del lat. ‘Sbagliare’

Lueñe A gran Lejano=

longe

Dal lat. 'lontano'

distanza lontano

Prender prendere Preder=

Prendĕre ‘

Dal lat. vulg. catturare

prendere’

divīsus

Deuisar concordare Dividir=

Dal lat. 'ripartire’ dividere 22

Conclusione

L’obiettivo di questo lavoro è quello di offrire una proposta di

traduzione in lingua italiana di alcune pagine della seconda edizione del

Baladro del Sabio Merlìn di cui al momento non sono presenti traduzioni

in lingua italiana, il che si è rivelato un dato molto stimolante che ha

generato in me una vera e propria sfida.

La prima necessità è stata, chiaramente, quella di contestualizzare l’opera

presa in esame. Si è iniziato col ripercorrere a grandi linee le tappe

principali della nascita e dello sviluppo del Ciclo Arturiano;

un’attenzione particolare è stata rivolta alla diffusione di questo genere

letterario nella Penisola Iberica, che come abbiamo avuto modo di vedere

nei capitoli precedenti, risulta offrire molti frammenti utili alla

ricostruzione del Ciclo della Post-Vulgata.

Il passo successivo è stato quello di offrire una panoramica generale sul

personaggio letterario di Merlino, ovvero sulle opere e gli autori che

hanno dato vita ad una delle figure più affascinanti del Ciclo Arturiano,

e sull’opera presa in esame, di cui ne è stata descritta la trama e la

particolare accezione religiosa legata alla cruenta morte di Merlino.

Si è proceduto poi con il nucleo centrale del lavoro, ovvero la traduzione,

da cui sono derivate alcune riflessioni sulle strategie traduttive. É

23

emerso, infatti, che sebbene il traduttore, spinto dal desiderio di eseguire

una traduzione perfetta, prediliga una traduzione letterale, un’efficace

concordanza tra lingue è possibile solo attraverso l’interpretazione.

Sono state osservate, infine, le principali difficoltà a cui si va incontro

durante la realizzazione della traduzione di un testo in lingua medievale.

Partendo dal presupposto che ogni lingua si evolve nel tempo, il

processo di decodificazione dello spagnolo medievale è stato necessario

sul piano ortografico, morfologico, sintattico, ma soprattutto lessicale,

per il quale la ricerca effettuata ha dimostrato che molti termini in

castigliano medievale sono oggi inesistenti, altri hanno assunto un

significato particolarmente circoscritto, altri invece hanno assunto un

significato completamente diverso.

Bibliografia 24

El rey Arturo y su mundo.

Alvar C. (1991) Madrid. Alianza Tres

Storia della letteratura spagnola. Vol.1: Il

Alvar C., Mainer J. C.

Dettagli
A.A. 2017-2018
25 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/05 Letteratura spagnola

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valentinadirienzo1992 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lingua e letteratura spagnola e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Punzi Arianna.