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LE DONNE

Come si è notato, il ruolo e la figura della donna in Giappone era rigorosamente limitato a una situazione di subordinazione al genere maschile che si trattasse di genitori, di mariti o di figli. I cambiamenti dello stile di vita e dello stato di donna sono state influenzate sin dalle origini dalla religione e dalla politica. Vediamo quelle che sono state le relazioni tra le varie religioni che si sono diffuse in Giappone e la credenza che queste avevano nei confronti delle donne.

Le donne e lo Shintoismo

Lo Shintoismo considerava le donne come esseri umani, speciali nel comunicare con il divino. Erano considerate delle Miko, delle sciamane che mediavano tra gli umani e le essenze divine. Tradizionalmente, il ruolo delle sciamane era legato alla divinità della Dea Amaterasu Omikami, la principale divinità dello Shintoismo che veniva venerata nel Santuario di Ise. Il potere nelle mani delle donne era infatti considerato come un'arte sacra, tanto che parte dellelavorazioni manuali viene esercitata proprio dalle donne, come ad esempio la coltivazione del riso. Persino le regioni in cui si sviluppò lo Shintoismo, divennero luoghi prevalentemente abitati da donne; addirittura in caso di matrimoni erano gli uomini a trasferirsi a casa delle donne o sceglievano di vivere separatamente da esse. Nel 1873, il governo impose l'abolizione di qualsiasi forma di pratica shintoista in modo tale da eliminare la superstizione purificando la religione, nonostante un numero cospicuo di donne continuasse ad invocare gli spiriti. Tutt'ora, specialmente nella regione dello Honshu, mendicanti, santoni, predicatori, vengono pagati per comunicare con i morti e le divinità. Le donne e il Buddhismo A partire dal VI secolo, con l'introduzione e la diffusione di nuove credenze religiose, il potere che fino ad allora spettava alle donne inizia pian piano a diminuire. Questo processo, seppur lentamente, avvenne in tutto il territorio. Quando dalla

Cina e dalla Corea venne introdotto il Buddhismo, divenne strumento indispensabile per consolidare il potere imperiale grazie a uomini e donne d'elite che si impegnarono nella diffusione del nuovo credo.

Per il Buddhismo le donne erano peccaminose e tentatrici e per raggiungere la purificazione e il Nirvana avrebbero dovuto rinascere uomini.

La leggenda narra che il Buddha fosse riluttante nel consentire alle donne di entrare in ordini monastici; leggenda che però non corrispose alla realtà quando a partire dal VI secolo numerose furono le madri, e non solo, che decidevano di diventare suore.

Persino nei sutra, appaiono alcuni passaggi in cui vengono svalutate le donne sottolineando l'importanza della linea patriarcale.

Due erano le pratiche comuni nei confronti delle donne:

  • mandarle come ostaggi agli alleati
  • farle sposare con uomini di alto rango per il solo scopo di stabilire legami di sangue tra famiglie.

La crescente accettazione nell'etica giapponese

famosa è sicuramente la religione Tenrikyo, fondata da Nakayama Miki, una donna che affermava di essere la divinità stessa. Altre religioni fondate da donne includono la Konkokyo, la Seicho-no-Ie e la Rissho Kosei-kai. Le donne e la politica Nel corso del XX secolo, le donne in Giappone hanno fatto grandi progressi nel campo della politica. Nel 1945, le donne hanno ottenuto il diritto di voto e nel 1946, la prima donna è stata eletta al Parlamento giapponese. Oggi, le donne occupano posizioni di potere in politica, come ad esempio la prima ministra del Giappone, e sono attive in movimenti per i diritti delle donne e per la parità di genere. Le donne e l'occupazione Nonostante i progressi fatti nel campo della politica, le donne in Giappone continuano ad affrontare sfide nell'ambito lavorativo. Molte donne sono costrette a lavorare in lavori precari e a tempo parziale, e l'equilibrio tra lavoro e famiglia rimane un problema importante. Tuttavia, sempre più donne stanno cercando di rompere gli stereotipi di genere e di raggiungere posizioni di leadership in vari settori. In conclusione, le donne in Giappone hanno fatto grandi progressi nel corso dei secoli, ma continuano ad affrontare sfide nel raggiungimento della parità di genere. Tuttavia, la loro forza, determinazione e ingegno continuano a ispirare e a guidare il paese verso un futuro più equo e inclusivo.importantecredenze religiose furono:
  • la religione Tenrikyo: fondata nel 1838 da Nakayama Miki
  • la religione Omoto: fondata da Deguchi Nao
  • la religione Reiyukai: fondata da Kotani Kimi nel 1925
  • la religione Tensho Kotai Jingu Kyo: fondata dopo la seconda guerra mondiale da Kitamura Sayo, e conosciuta come la religione danzante.
L'istruzione e l'educazione al femminile Onna Daigaku L'istruzione ha da sempre rappresentato la più importante delle strutture di base per la crescita della società, non solo per gli alti rappresentati del potere politico ma per tutta l'intera popolazione giapponese. Nel 1670 nacque una nuova collana di libri per donne, i Josho o Nyosho, un insieme di letture e componenti adatti ad un solo pubblico femminile. Tra questi manuali, uno in particolare ebbe più successo degli altri tanto da essere letto da tutte le donne di qualsiasi ceto sociale, ed intitolato Onna Daigaku, "Il grande insegnamento per donne".

La "Onna daigaku" era considerata il manuale etico femminile della classe samurai. Si trattava di un manuale di etica e comportamento corretto per le donne, pubblicato nel 1716 e attribuito a Kaibara Atsunobu, noto come Kaibara Ekinen o Ekken, uno studioso, filosofo, botanico, educatore confuciano.

Nonostante l'educazione delle donne venisse impartita all'interno delle famiglie rispettivamente dalle proprie madri e nonne, vi era la concezione di dover far conoscere a tutte le donne un elenco esaustivo di norme comportamentali che non precludeva gli insegnamenti all'interno delle proprie abitazioni e dagli insegnanti a cui venivano affidate.

Esattamente come il Bushido era considerato il manuale etico maschile della classe samurai, l'Onna daigaku era considerato come la sua variante al femminile.

La differenza sostanziale tra i due codici nasce dal fatto che il Bushido comanda e comanda la fedeltà assoluta verso il proprio signore e racchiude al suo interno una sfera molto più ampia oltre alla semplice "ladonna".

obbedienza al signore; l'Onna daigaku si preclude di educare le donne alle buone maniere e al rispetto del proprio "signore" inteso come padre/marito/figlio. Con la Restaurazione Meiji del 1868, l'opera fu duramente criticata e attaccata da diversi pensatori progressisti che auspicavano un approccio occidentalizzato sulla distinzione tra sessi; tra questi uno dei principali esponenti fu Fukuzawa Yukichi: scrittore e stagista giapponese contribuì notevolmente nella lotta alla discriminazione di cui erano soggette le donne impegnandosi in prima persona nel creare un progetto di scolarizzazione nazionale femminile. Nonostante ciò, i valori dell'Onna Daigaku erano talmente incarnati nello spirito degli giapponesi che i codici comportamentali persistettero durante gran parte del XX secolo. L'opera è composta in diciannove articoli che elencano i principi generali sul comportamento di una donna sempre obbediente e rispettosa in qualità di figlia.per le sue virtù. Non deve cercare di attirare l'attenzione degli uomini con il suo aspetto fisico, ma piuttosto con la sua intelligenza, la sua gentilezza e la sua saggezza. Deve essere una compagna fedele e devota al marito, rispettandolo e supportandolo in ogni situazione. Deve essere una madre amorevole e premurosa per i suoi figli, insegnando loro i valori morali e educandoli nel migliore dei modi. La donna deve essere un esempio di virtù per la sua famiglia e per la società, contribuendo al benessere e alla crescita di tutti.

per il suo carattere. Le donne dal cattivo carattere, quelle ribelli, che si adirano con tutti guardandoli con occhi infuriati, che usano parole brutali, che si intromettono ad alta voce, quelle presuntuose, astiose, orgogliose, che deridono e disprezzano gli altri, che credono di essere superiori a tutti: nessuna di queste cammina sulla Via della donna. È bene che la donna sia solo docile e fedele, premurosa e serena.

3. Fin dall'infanzia, è necessario che le ragazze rispettino la giusta distinzione fra uomo e donna: in alcun modo devono vedere o venire a sapere dei giochi d'amore. Nell'antico libro Memorie sui libri, leggiamo che uomini e donne non siedono nella stessa stanza, non conservano nemmeno le vesti nello stesso posto, non fanno il bagno insieme. Anche quando si passano un oggetto, non lo fanno direttamente da mano a mano. Uscendo di sera, devono assolutamente portare con sé una lanterna accesa. Tenere le cose giustamente separate vale per gli estranei,

ovviamente, ma anche tra sposi e tra fratelli e sorelle. Le famiglie di oggi ignorano queste leggi e ci sono persone che sconvolgono le regole di comportamento, sporcano il loro buon nome, disonorano genitori e fratelli e sprecano vanamente la loro esistenza. Non c'è cosa più triste! Anche nel Piccolo insegnamento si legge che la donna non sposerà un uomo che non sia stato scelto dei genitori o da un intermediario né sarà amata da lui. Bisogna che il suo cuore sia saldo come pietra o metallo, e che compia il suo dovere anche a costo della vita.

Poiché la famiglia del marito diventa la sua famiglia, nella Cina Tang si diceva che una donna che si sposa rientra, cioè fa ritorno alla propria casa. Anche se la famiglia dello sposo è di condizione modesta, la donna non deve provare alcun risentimento verso il coniuge, né pensare che la povertà della famiglia assegnatale dal cielo sia di ostacolo alla propria.

felicità. Una volta divenuta sposa, non lascerà più la famiglia del marito: questa è la Via della donna, come insegnano i saggi del passato. Se volta le spalle alla Via della donna e la lascia, sarà disonorata per tutta la vita. Esistono poi sette motivi di ripudio per le donne, che rappresentano anche i loro sette difetti. Primo: viene ripudiata la donna che non si sottomette ai suoceri. Secondo: viene ripudiata la donna che non ha figli, perché sposare una donna significa assicurarsi una discendenza. Tuttavia, se la donna è onesta, ha una condotta onorevole e non è gelosa, può rimanere e allevare i bambini che sono in casa. Inoltre, anche se lei non ha figli ma ci sono i figli di spose secondarie, non c'è bisogno che vada via. Terzo: viene ripudiata se è lasciva. Quarto: viene ripudiata se è troppo gelosa. Quinto: viene ripudiata se ha una malattia grave, come ad esempio la lebbra. Sesto: viene ripudiata se...

chiacchiera troppo, è indiscreta,

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
108 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/14 Storia e istituzioni dell'asia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher kryspina89 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia e istituzioni dell'Asia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Baldussi Anna Maria.