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CAPITOLO SECONDO
Sviluppo
1. Analisi
Con la battuta 78, dopo l'esecuzione del ritornello (battuta 77) si accede allo sviluppo (battute
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78 – 135). La prima unità della frase 14 (AI, battute 78 – 85 ), ovvero l'unità 42 (aII, battute 78 –
79) vede la presenza degli incisi α e β tipici dell'unità 1. Le differenze rispetto all'unità 1 consistono
nella tonalità (ovvero il Sol Minore) e nell'accompagnamento di crome di II violino e viola. Con
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l'unità 43 (aII' , battute 80 – 81) si effettua una ripetizione dell'unità 42 ad una quarta di distanza
(quest'unità potrebbe anche essere denominata aI' in quanto omologa dell'unità 2). L'unità 44 (a1',
battute 82 – 83) dimostra di possedere le stesse funzione dell'unità 3 esattamente come l'unità 45
(a1I', battute 84 – 85) dell'unità 4. A partire da battuta 84 l'accompagnamento trova maggior
similitudine ritmica rispetto alle battute 7 e 8; permangono tuttavia alcune differenze nelle note e
nell'articolazione. La presente frase sembra dunque riproporre la frase 1 nella sua sostanza e nelle
sue caratteristiche fondamentali, tra le quali sottolineao la medesima dinamica in piano e il
protagonismo del I violino. 30
Con la frase 15 (A3, battute 86 – 89 ) si osservi una variazione omologa della frase 2. Essa si
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compone infatti dell'unità 46 (a1II', battute 86 – 87) e dell'unità 47(m\b2 battute 88 – 89 ): alla
prima ho assegnato questo nome in quanto corrispondente ma non identica nelle sembianze all'unità
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5. Queste due unità sono infatti piuttosto simili per ciò che concerne la prima battuta ; differiscono
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invece nella seconda poichè a battuta 87 troviamo una sincope del I violino che da un lato trova
una vaga somiglianza con battuta 10 e numerose analogie precedenti, ma allo stesso tempo possiede
un significato completamente diverso per la percezione dell'ascoltatore. L'unità 47 sembra invece
prestarsi a due nomi plausibili poichè essa suona come nuova al mio ascolto, ma allo stesso tempo
possiede diverse caratteristiche simili all'unità 6. La parte d'accompagnamento resta infatti
pressochè invariata per i due strumenti più gravi; contemporaneamente però, il I violino esegue a
battuta 88 una figurazione nuova (che mi permetterebbe di dare a questa unità il nome di m) e a
battuta 89 lo stesso ritmo del II violino di battuta 12 (confermando invece il nome di b2).
Ascoltando la frase 16 (J, battute 90 – 97), si ha la possibilità di capire come l'unità 48 (m,
battute 90 – 92) preveda una sorta di sospensione (battuta 90). Qui infatti termina la frase 15 e il
violoncello si trova impegnato nel suggerire la frase successiva al I violino. Quest'ultimo ha
nuovamente il compito di suonare la melodia principale e questo primo intervento ha una natura
completamente nuova. La successiva unità 49 (mI, battute 93 – 94) può essere considerata come una
variante dell'unità 48 in quanto il I violino esegue le stesse identiche note e lo stesso ritmo;
l'accompagnamento degli altri strumenti ha una natura simile alla precedente. Al contrario, l'unità
50 (n, battute 94 – 95) presenta una situazione nuova: I e II violino hanno infatti 2 battute di pausa;
la viola ha una melodia e il violoncello, tramite delle ripetizioni, imposta un dialogo per la
costuzione succesiva. (si noti come la parte della viola a battuta 94 possa essere ricondotto al I tema
del I violino). L'ultima unità di questa frase, ovvero l'unità 51 (n1, battute 96 – 97) prevede invece
una contrazione del materiale presente nell'unità 50 in un gruppo di 4 crome che viene esposto e
ripetuto da I violino, II violino e viola insieme ad un crescendo generale che aumenta la tensione e
permette di accedere alla frase successiva.
28 Per una più precisa delimitazione delle singole unità si faccia riferimento per analogia alle indicazioni relative
alla frase 1.
29 Con il presente apice (') si intende indicare nel corso dell'analisi eventuali rapporti di analogia, omologia o
affinità tra unità o frasi.
30 Comprensiva dell'ultimo ottavo di battuta 85.
31 Comprensiva del primo quarto di battuta 90.
32 A tal proposito Cfr. Battuta 9 con battuta 86.
33 A tal proposito Cfr. Battuta 10 con battuta 87.
Con la frase frase 17 (A4, battute 98 – 105) abbiamo numerosi riferimenti al materiale
precedentemente esposto. Nell'unità 52 (a', battute 98 – 99) il I violino suona infatti gli incisi α e β
nella stessa tonalità di impianto, ovvero Do Minore, ma a distanza di due ottave superiori. Questa
unità posside alcune caratteristiche molto importanti ed interessanti: se il I violino ribadisce l'unità 1
(e stavolta in forte, dopo un crescendo, e non in piano), il II violino ripete formule di sette crome e
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una semiminima ciascuna (p. es. battuta 99) del tutto simili a quelle già presentate nella frase 16.
Contemporaneamente la viola attua un accompagnamento di crome già ampiamente utilizzato e il
violoncello suona invece la melodia esposta dal I violino nella frase 16. Ecco che alcuni elementi
precedenti vanno dunque a sovrapporsi. L'unità 53 (a'',battute 100 – 101) appare molto simile
all'unità precedente. I quattro strumenti mantengono la stessa funzione e le stesse cellule melodiche
dell'unità 52 suonando il tutto ad un tono di distanza. Nonostante le numerose analogie, si osservi
come in questo caso la presente unità non si sposti, diversamente dall'unità 2, di una quarta
superiore. L'unità 54 (nI, battute 102 – 103) dimostra le sembianze di una variante dell'unità 50
poichè si riscontra lo steso procedimento con note diverse e strumenti invertiti: stavolta sono infatti
I e II violino ad impostare un dialogo imitativo mentre viola e violoncello hanno pausa. Infine,
l'unità 55 (n2, battute 104 – 105) sembra operare una seconda variazione dell'unità 50 poichè dopo
il I violino e il II violino entrano nell'ordine viola e violoncello riprendendo e ripetendo la prima
metà dell'inciso presentato a battuta 102. Questo processo di dialogo e contrazione del materiale
(certamente simile a quello già ascoltato in corrispondenza delle unità 50 e 51) dà luogo ad un
aumento di tensione.
La frase 18 (B1/D1, battute 106 – 111) suona come una frase composita dallo spirito
puramente conclusivo che si articola in due parti opposte. Si possono dunque ipotizzare vari nomi:
D1 per sottolineare alcune analogie con il II tema, B1 per rimarcare le similitudini con la frase 3 (in
questo secondo caso conviene allora spostare l'unità 56 all'interno della frase 17). L'unità 56 (o,
battute 106 – 107) è caratterizzata da una natura conclusiva e poco tematica; il I violino esegue un
salto d'ottava riconducibile al II tema e una scala discendente di crome ribattute (Cfr. battuta 48).
Gli altri strumenti eseguono un accompagnamento classico di crome (non escludo l'ipotesi che
inserisce quest'unità all'interno della frase precedente, la 17). Nell'unità 57 (cII, battute108 – 109)
si utilizza lo stesso ritmo e la stessa intenzione accordale puntata sul fortissimo di battuta 14.
Rispetto all'unità 7 e 8 varia la successione dei gradi. Nell'unità 58 (c1, battute 110 – 111) abbiamo
invece lo stesso ritmo in quarti e la stessa intenzione accordale puntata sul fortissimo delle unità 7 e
8, ma con un diverso alternarsi delle voci e gradi. Il violoncello esegue un Mi bemolle da due quarti
alla fine di battuta 111 anticipando il suo ruolo nella frase succesiva.
La frase 19 (D2, battute 112 – 119) può essere considerata come la seconda variante della
frase 7; con l'unità 59 (f ', battute 112 – 113) perchè abbiamo infatti modo di riascoltare il II tema in
Fa Maggiore e con strumenti differenti. La melodia principale è passata dal II violino al
violoncello, l'accompagnamento di crome puntate è passata dalla viola al II violino,
l'accompagnamento di note da un quarto che il violoncello attua a battuta 39 è affidato fin da subito
alla viola; il I violino invece non modifica il proprio ruolo (Cfr. battuta 112 e seguenti con battuta
34 e seguenti). L'unità 60 (fI', battute 114 – 115) costituisce la logica conseguenza dell'unità
precedente, analogamente a quanto accade nell'unità 20. Si osservi l'assenza del gruppetto nella
melodia del violoncello. L'unità 61 (d2', battute116 – 117) può essere messa in relazione all'unità
21; tal proposito è importante sottolineare la presenza di γ e l'accompagnamento della viola. Allo
steso modo, l'unità 62 (d2'', 118 – 119) trova diverse analogie con l'unità 21 e con l'unità 61. Si
osservi come in questa suddivisione le unità 61 e 62 non coincidano con due unità poste tra le
battute 38 e 41 ma con l'unità 21 precedentemente denominata d2. A questa altezza considero la
suddivisione del presente brano più appropriata rispetto alla scelta che vede accorpare le battute 38,
39, 41 e 41 in un'unica unità. Questa discrepanza certamente non tende a sottolineare le relazioni tra
i due brani; tuttavia si è preferito non intervenire suddividendo a posteriori l'unità 21 poichè questa
34 A tal proposito Cfr. la parte del II volino nelle frasi 16 e 17.
operazione avrebbe comportato una complicata modifica di tutti i nomi e di tutti i numeri delle frasi
delle unità successive. A battuta 119 si osservino II violino e viola (cfr. I violono battuta 87, battuta
59. Questa sincope, analogamente ad alcuni casi precedenti, può essere considerata come una
contrazione di γ). Le crome del violoncello a battuta 118 passano al I violino a battuta 119 che
anticipa con un Re bemolle il modo minore tipico della frase successiva.
La frase 20 (D3, battute 120 – 128) espone un'ulteriore variazione del secondo tema.
All'interno dell'unità 63 (f3, battute 120 – 121) il I violino suona nuovamente il II tema ma lo
traduce in Fa Minore riproducendo al contempo lo spunto fornito dal violoncello a battuta 114 che
vede l'assenza di gruppetti. Per quanrto riguarda i ruoli attribuiti alle voci, abbiamo il I violino
nuovamente protagonista, il II violino che suona un'accompagnamento di crome (Cfr. con II violino
a battuta 112) e i due strumenti più gravi che suonano un accompag