Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
CAPITOLO III
IL CASO ASMEL
(La natura giuridica delle centrali di committenza)
1. La società consortile ASMEL
Tra gli interessati all'iscrizione nell'elenco dei soggetti aggregatori vi è anche
l'ASMEL-Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali-
324
società consortile a.r.l. costituita da enti locali come centrale di committenza la
cui istanza di iscrizione all'elenco dei soggetti aggregatori è stata rigettata dall'Anac
con deliberazione 30 aprile, n. 32, perché ritenuta non aderente al modello
322
A. Massari, Nuovo codice appalti: dopo l'entrata in vigore quali problemi operativi? in
www.LeggiOggi.it
323
A. Massari, Il Nuovo Codice e il difficile avvio della riforma dei contratti pubblici, in
www.appaltiecontratti.it.
324 Si prenda in considerazione www.asmel.eu 91
organizzativo richiesto.
Infatti, a seguito di alcuni esposti pervenuti all'Anac sulle attività svolte da
Asmel consortile s.c.a.r.l. come centrale di committenza degli enti locali aderenti,
l'Autorità ne ha approfondito la natura, anche tramite indagini ispettive ed
acquisizione di documenti presso la sua sede, al fine di verificarne la legittimazione
a proseguire, in tale veste, la gestione di appalti pubblici.
La costituzione nel gennaio del 2013 di Asmel consortile, quale centrale di
committenza, avvenuta con apposito accordo consortile ai sensi dell'articolo 33,
comma 3-bis del d.lgs. n.163/2006, ha dato avvio, secondo la stessa società, ad
un’esperienza unica in Italia. Secondo la ricostruzione fornita dalla società
consortile, quest'ultima sarebbe finita, fin da principio, “sotto il fuoco incrociato di
lobby ed Enti che vedono messe in discussione i propri interessi e le proprie rendite
. A detta della stessa, tra i numerosi enti che vedevano “minacciato”
325
di posizione”
il proprio ruolo vi erano la Consip, l'Intercent-ER( centrale di committenza della
Regione Emilia-Romagna, considerata una degli esempi più positivi di
centralizzazione della committenza), l'ANACAP( Associazione Nazionale delle
Aziende Concessionarie dei servizi di accertamento e riscossione dei tributi e delle
entrate patrimoniali degli Enti Locali), l'ANUTEL( Associazione Nazionale Uffici
Tributi Enti Locali), l'ANCE( Associazione Nazionale Costruttori Edili),
l'ANCI( Associazione Nazionale Comuni Italiani) e Confindustria. Questo attrito,
tra la società consortile e i suddetti Enti, anziché attenuarsi, è andato via via
accentuandosi, sfociando presto in quella che è stata definita (in varie declinazioni)
“la guerra delle centrali di committenza” “la guerra degli appalti” 326
o . In effetti,
la vicenda, dapprima non apparsa di grande rilievo, ha avuto modo di accrescere la
propria portata mediatica, tanto da divenire argomento di interesse sia per gli
operatori giuridici, sia per gli Enti locali a cui la società ASMEL rivolge la propria
attività. Le numerose critiche mosse nei confronti della società consortile in
questione, riguardano vari aspetti della sua attività di centralizzazione degli acquisti.
Tuttavia, agli inizi della vicenda, la Confindustria di Cuneo e l'ANACAP avevano
indirizzato le loro perplessità in relazione soprattutto alla procedura di
aggiudicazione che caratterizzava l'ASMEL. A riguardo, quest'ultima è stata
accusata di eludere l'obbligo imposto dal comma 3-bis dell'articolo 33. Secondo
quanto più volte espresso dall'ANACAP, l'Asmel consortile avrebbe basato la
propria attività su un tipo di procedura che non risulterebbe essere centralizzata,
325
Si veda www.asmel.eu, vicenda Asmel/Anac, in Asmel: i fatti, p. 1
326
Si veda www.lexitalia.it, la guerra delle centrali di committenza, pubblicato nella rivista il 17 settembre
2015, e sempre allo stesso indirizzo, la guerra delle centrali di committenza (il caso Asmel), pubblicato il
22 febbraio 2016; si veda anche in www.lanotiziagiornale.it, Stefano Sansonetti, scoppia la guerra degli
appalti, 21 gennaio 2014. 92
lasciando liberi i comuni aderenti di svolgere autonomamente le procedure di gara,
327
fino all'aggiudicazione . Il Presidente dell'ANACAP, Pietro Di Benedetto è
apparso fin da subito il più intransigente oppositore nei confronti della società
Asmel. Infatti, quest'ultimo, all'indomani della delibera Anac del 30 Aprile 2015,
n.32, emanata a seguito degli esposti presentati da molte associazioni, tra cui
ANACAP, aveva dichiarato: ”Le conclusioni rassegnate nella Deliberazione non
lasciano margini a dubbi: le gare poste in essere da ASMEL sono nulle e non
produttive di effetti ed integrano, ad avviso di chi scrive, anche il reato di
usurpazione di funzioni pubbliche” e ancora: ”Ineludibile conseguenza di tale
nullità è la illegittimità degli affidamenti intervenuti, con obbligo degli Enti
affidatari di revocarli in autotutela, e l’obbligo di ASMEL di restituire quanto
indebitamente percepito dalle società affidatarie”. Anche la Confindustria di Cuneo
ha avuto modo di sollevare alcune critiche ne confronti di Asmel. In particolare, con
328
il comunicato stampa del 13 maggio 2015 , giunto anch'esso all'indomani della
citata delibera Anac n.32/2015, l'Unione industriale della Provincia di Cuneo ha
avuto modo criticare il sistema Asmel, che a detta della stessa, aveva trovato il modo
di scaricare sulle imprese i costi di funzionamento della pubblica amministrazione,
ponendosi in netto contrasto con quanto disponeva l'allora articolo 33, comma 3-
bis, riguardo la razionalizzazione della spesa. Infatti, secondo la Confindustria, il
ricorso ad Asmel sortiva esattamente il risultato opposto, vale a dire più costi. Tali
affermazioni, sebbene non abbiano alcun peso giuridico, sono rilevanti, poiché
assumono la forma di una vera e propria condanna, da parte di quella porzione di
operatori del settore che ha nei rapporti con la pubblica amministrazione il suo
fulcro. Non è facile comprendere la ratio sottostante le numerose critiche che nel
corso del tempo sono state indirizzate verso l'Asmel, né giudicare se tali critiche
siano legittime o meno. Tuttavia, ripercorrendo cronologicamente le vicende
associative della società consortile, è possibile capire cosa si nasconda dietro lo
scontro giurisdizionale tra l'Asmel e l'Anac (e diversi soggetti istituzionali, tra cui
le centrali di committenza come Consip e Intercent-ER). A tal proposito, l'analisi
della giurisprudenza e dei fatti relativi all'attività svolta dall'Associazione, risulta
essere di fondamentale importanza per questa trattazione, permettendo una disamina
327
L'ANACAP, attraverso il suo Presidente Pietro di Benedetto, ha più volte attaccato l'operato e l'agire di
ASMEL, cosi come riportato in questo frammento di articolo di Gianluigi Guarino, su www.casertace.net,
del 23 Dicembre 2013:”Ecco perché lo stesso Di Benedetto aveva inviato una lettera di fuoco ai prefetti
delle cinque province campane, all'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, all'Autorità garante della
concorrenza e del mercato, alla sezione campana della Corte dei Conti, e all'Associazione nazionale dei
comuni d'Italia. Una lettera, in pratica, riprodotta, qualche mese dopo, nel suo intervento durante il citato
convegno di Publiservizi e che contestava la titolarità di Asmel consortile a esercitare la funzione di
Centrale di committenza”.
328
Confindustria Cuneo, c.s. n.26, presente sul sito www.unicuneo.it
93
più approfondita della vicenda, e dunque di andare al di là della vicenda
giurisdizionale, per cogliere eventuali aspetti economici, politici e giuridici,
apparentemente non percepibili.
La deliberazione Anac n.32 del 30 aprile 2015 costituisce una fonte utile per
la ricostruzione della vicenda in esame. In particolare, nella parte motivazionale
dell'atto deliberativo, l'Autorità ha ripercorso le tappe della società Asmel, fin dalle
prime vicende risalenti alla metà degli anni novanta. Dalla documentazione raccolta
dalle indagini ispettive dell'Anac si rileva che le quote societarie della suddetta
società, all'atto della sua costituzione avvenuta il 23 gennaio 2013, fossero
distribuite tra il Consorzio Asmez, l'omonima Associazione Asmel e il Comune di
329
Caggiano. Il Consorzio Asmez è stato ufficialmente costituito, esclusivamente da
privati, nel corso del 1994, sebbene le prime attività svolte da quest'ultima risalgano
solo al 26 novembre dell'anno successivo. In quella circostanza è entrata a far parte
330
del citato Consorzio, la Selene Service s.r.l. . Tuttavia la prima attività degna di
una certa rilevanza risale al 12 gennaio del 1996, quando il Consorzio Asmez,
unitamente all'Anci Campania hanno proposto ai Comuni partecipanti ad un
convengo, di aderire al consorzio già istituito, ai sensi dell'articolo 2602 c.c.,
piuttosto che istituirne uno ex novo, in base alla normativa allora vigente, ovvero
331
l'articolo 25, legge n.142/1990 . Tale iniziativa, in base a quanto dichiarato dalla
stessa Asmel consortile, era finalizzata ad aumentare attraverso l'aggregazione dei
piccoli comuni, il potere contrattuale di quest'ultimi nei confronti di quei “softwere-
house” e di ampliare i servizi di assistenza, formazione e consulenza, di cui era
332
specializzato proprio il Consorzio Asmez . Il percorso di aggregazione dei piccoli
comuni, intrapreso dal Consorzio ha subito un ulteriore accelerazione
dall'intenzione dello stesso Consorzio di rimodulare il sistema delle quote
partecipative. Infatti la proposta avanzata da Asmez prevedeva una progressiva
esclusione dei soggetti privati detentori delle quote societarie, al fine di permettere
l'acquisizione delle suddette quote agli enti locali interessati. In particolare, si
“è
329
Il Consorzio Asmez, come si legge nel sito www.asmez.it, un Ente senza fini di lucro a maggioranza
pubblica. Esso svolge un'attività di assistenza, consulenza e di supporto all'azione dei Comuni consorziati
in diversi settori di attività”. nella Deliberazione n.32 del 30 aprile 2015, “detta
330
In base a quanto contenuto società al tempo aveva
sottoscritto una convenzione con Anci Campania per promuovere presso i Comuni associati, la diffusione
delle innovazioni tecnologiche e gestionali e l’accesso ai finanziamenti pubblici, anche attraverso attività
di formazione ed assistenza”. i
331
Legge 8 giugno 1990, n.142, Ordinamento delle autonomie locali, il cui articolo 25 specifi