2 NORMATIVA E TUTELA DEL CONSUMATORE: EFFICIENZA,
LIMITI, CRITICITÀ
2.1 Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, AGCM
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), istituita con la
legge 10 ottobre 1990, n. 287, ha assunto nel tempo una funzione sempre più centrale
nel sistema di tutela del mercato e della concorrenza, consolidando il proprio ruolo di
organismo di vigilanza e repressione delle pratiche commerciali sleali, con
particolare attenzione al settore agroalimentare, caratterizzato da una marcata
asimmetria contrattuale tra i diversi operatori della filiera. Inoltre, con l’entrata in
Cfr. D.lgs. n. 206/2005 (Codice del consumo) e D.lgs. n. 145/2007 (Attuazione dell'articolo 14 della
70
direttiva 2005/29/CE che modifica la direttiva 84/450/CEE sulla pubblicità ingannevole).
80
vigore del TFUE, l’AGCM è oggi l’autorità preposta dall’ordinamento italiano
affinché gli articoli 101 e 102 del Trattato vengano osservati e fatti rispettare.
Il progressivo rafforzamento delle sue competenze è stato il risultato di
un’evoluzione normativa che ha visto l’adozione di strumenti di tutela sempre più
stringenti, culminati con l’entrata in vigore del Codice del Consumo (D.lgs.
206/2005, artt. 18-27) e, successivamente, con il D.lgs. 198/2021, che ha recepito la
Direttiva (UE) 2019/633, specificamente mirata al contrasto delle pratiche
commerciali sleali, anche nei rapporti B2B, lungo la filiera agroalimentare.
La funzione dell’AGCM si inserisce in un contesto in cui il disequilibrio nei
rapporti contrattuali tra produttori agricoli e grandi acquirenti ha determinato una
crescente esigenza di regolamentazione per prevenire e reprimere abusi di
dipendenza economica, che si manifestano attraverso condotte scorrette quali
l’imposizione unilaterale di variazioni nei contratti, la compressione dei margini di
guadagno attraverso riduzioni retroattive dei prezzi, l’imposizione di costi accessori
non previsti e il ritardo sistematico nei pagamenti³. Il Codice del Consumo ha posto
le basi per un sistema di contrasto alle pratiche sleali, mentre il D.lgs. 198/2021 ha
rafforzato tale disciplina, stabilendo obblighi specifici per gli operatori della filiera
agroalimentare e attribuendo all’AGCM un ruolo primario nell’applicazione delle
71
misure di enforcement .
Il quadro normativo delineato da queste disposizioni attribuisce all’AGCM poteri
di intervento incisivi, tra cui la possibilità di avviare procedimenti istruttori d’ufficio
o su segnalazione, effettuare ispezioni presso le imprese coinvolte, acquisire
documentazione contabile e contrattuale e comminare sanzioni amministrative
72
pecuniarie .
Uno degli elementi di maggiore innovazione introdotti con il D.lgs. 198/2021 è la
definizione di un catalogo tassativo di pratiche sleali vietate, suddivise tra pratiche
assolutamente vietate (black e pratiche vietate salvo accordo esplicito tra le parti
list)
73
(grey . Questo sistema ha consentito di superare le incertezze interpretative che
list)
in passato avevano reso difficile l’applicazione della normativa, fornendo un elenco
chiaro e dettagliato delle condotte illecite. Tra le pratiche incluse nella black list
Art. 5, D. Lgs. 198/2021.
71
72 Ivi.
Artt. 3 e 6 Dir. (UE) 2019/633.
73 81
figurano il ritardo nei pagamenti oltre i 30 giorni per i prodotti deperibili, la
cancellazione unilaterale di ordini con un preavviso inferiore al tempo necessario per
la riallocazione del prodotto sul mercato e l’imposizione di costi di promozione o
74
esposizione non pattuiti preventivamente .
L’analisi delle decisioni adottate dall’AGCM negli ultimi anni evidenzia un
impegno crescente nel contrasto alle pratiche sleali lungo la filiera agroalimentare,
con particolare attenzione alle condotte poste in essere dalla gdo (GDO) ai danni dei
fornitori agricoli e dell’industria di trasformazione. Le istruttorie condotte
dall’Autorità hanno riguardato modifiche contrattuali unilaterali, riduzioni forzate
dei corrispettivi pattuiti, richieste di contributi per attività promozionali non
concordate e l’applicazione di costi di logistica e stoccaggio non previsti dai contratti
75
di fornitura .
L’AGCM ha condotto diverse istruttorie nei confronti di imprese della gdo (GDO)
per valutare la conformità delle loro pratiche commerciali rispetto alle disposizioni
normative sulle pratiche sleali nella filiera agroalimentare. In tale contesto, sono
emersi casi in cui le strategie negoziali adottate da alcune catene distributive hanno
determinato significative alterazioni degli equilibri contrattuali tra operatori
economici, traducendosi in condizioni di fornitura particolarmente gravose per i
76
produttori . Tra le condotte maggiormente sanzionate figurano l’imposizione di
oneri non previsti dai contratti, la richiesta di contributi per attività promozionali non
previamente concordate e l’applicazione di modifiche unilaterali ai termini
economici già definiti. Questi comportamenti, pur formalmente inquadrabili
nell’ambito dell’autonomia negoziale delle parti, sono stati qualificati dall’Autorità
come lesivi del principio di correttezza contrattuale, in quanto idonei a
compromettere la capacità dei fornitori di operare in condizioni di equa concorrenza
Art. 3 D. lgs. n. 198/2021.
74 Per un’analisi dettagliata delle pratiche sleali nella filiera agroalimentare e l’intervento dell’AGCM,
75
si veda L. Russo, Le pratiche commerciali sleali nei contratti della filiera agroalimentare e la direttiva
UE n. 2019/633, in Rivista di Diritto Alimentare, 2020, disponibile su
https://romatrepress.uniroma3.it/wp-content/uploads/2020/06/16.lepr-russ.pdf. [ultimo accesso: 8
febbraio 2025]
Per ulteriori dettagli sulle sanzioni imposte dall’AGCM per pratiche commerciali scorrette nella
76
GDO, si veda Istruttorie avviate nei confronti di imprese di gdo, documento della Camera dei
Deputati, pp. 33, 46 e 47, disponibile su
https://documenti.camera.it/_dati/leg18/lavori/documentiparlamentari/indiceetesti/045/004_RS/00000
003.pdf. [ultimo accesso: 8 febbraio 2025] 82
e a consolidare dinamiche di squilibrio strutturale all’interno della filiera
agroalimentare.
Un altro aspetto particolarmente rilevante riguarda il divieto delle aste a doppio
ribasso, una delle pratiche più dannose per i produttori agricoli, vietata
espressamente dal D.lgs. 198/2021. Attraverso questo meccanismo, i fornitori erano
costretti a partecipare a due fasi consecutive di gare al ribasso, con la conseguenza
che il prezzo finale di vendita veniva progressivamente ridotto, spesso al di sotto dei
costi di produzione.
L’efficacia dell’intervento dell’AGCM non si misura esclusivamente in termini di
sanzioni applicate, ma anche sulla capacità dell’Autorità di determinare un
cambiamento strutturale nelle dinamiche di mercato, attraverso provvedimenti che
eliminino le distorsioni concorrenziali e favoriscano condizioni più eque nei rapporti
commerciali. Sovente l’autorità è chiamata ad autorizzare concentrazioni, fusioni e
operazioni societarie che sono pienamente in grado di alterare la concorrenza ed il
corretto funzionamento del mercato, ed è per tali motivi che, soprattutto nel settore
agroalimentare, dotare tale autorità dei più ampi poteri, nel rispetto della libertà di
iniziativa economica e del principio di legalità, risulta fondamentale, proprio per
ambire alla sostenibilità sociale, economica ed ambientale del sistema
agroalimentare.
2.2 Conseguenze giuridiche, economiche e sociali: studio degli effetti delle
pratiche commerciali scorrette sui piccoli produttori e sui consumatori, con
riferimento a casi studio
L’analisi delle conseguenze derivanti dall’adozione di pratiche commerciali sleali
nel settore agroalimentare non può prescindere da una valutazione articolata delle
implicazioni che tali condotte generano a livello giuridico, economico e sociale. Se,
da un lato, la normativa di settore ha progressivamente introdotto strumenti di tutela
volti a riequilibrare i rapporti contrattuali e a prevenire l’abuso di potere negoziale da
parte degli operatori economicamente più forti, dall’altro permangono criticità
nell’applicazione delle disposizioni vigenti, con effetti che si ripercuotono in modo
83
significativo sulla stabilità della filiera agroalimentare e sulle dinamiche di mercato. I
soggetti più vulnerabili, in particolare i piccoli produttori e le imprese agricole di
dimensioni ridotte, risultano particolarmente esposti agli effetti distorsivi delle
pratiche scorrette, poiché spesso privi delle risorse necessarie per contrastare
77
condotte illecite o per accedere a strumenti di tutela efficaci.
L’impatto giuridico delle pratiche sleali emerge con evidenza nell’ambito dei
procedimenti sanzionatori avviati dalle autorità di vigilanza, che hanno più volte
evidenziato la difficoltà di garantire un’azione tempestiva ed efficace a causa della
complessità delle relazioni contrattuali tra produttori e distributori. L’Autorità
Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), nell’ambito della propria attività
di enforcement, ha rilevato numerosi casi di violazione delle disposizioni del Codice
del Consumo e del D.lgs. 198/2021, sanzionando operatori della grande distribuzione
per l’imposizione di clausole contrattuali vessatorie, la modifica unilaterale delle
condizioni di fornitura e il ritardo sistematico nei pagamenti. Tuttavia, l’efficacia
deterrente delle sanzioni amministrative pecuniarie risulta spesso limitata, soprattutto
nei confronti di operatori di grandi dimensioni, per i quali le sanzioni previste dalla
normativa rappresentano un costo marginale rispetto ai benefici economici derivanti
78
dalle condotte scorrette .
Le conseguenze economiche delle pratiche sleali si manifestano principalmente
attraverso la riduzione della redditività delle imprese fornitrici, che, a causa
dell’imposizione di condizioni contrattuali svantaggiose, vedono progressivamente
erodersi i propri margini di guadagno, con un impatto diretto sulla capacità di
investimento e sulla competitività dell’intero comparto agroalimentare. Gli effetti
distorsivi si amplificano in una logica di lungo periodo, determinando una crescente
concentrazione del mercato e favorendo il consolidamento di posizioni di dominio da
E. Camilleri, R. Natoli, Filiera Agroalimentare e Pratiche Sleali, in Atti del Convegno “Filiera
77
Agroalimentare e Pratiche Sleali”, New Digital Frontiers, Palermo, 2023, pp. 46-47
Si riporta qui, per complete
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
-
Sostenibilità delle infrastrutture viarie
-
Comunicazione della sostenibilità aziendale: un’analisi qualitativa dei bilanci di sostenibilità di aziende italian…
-
Sostenibilità ambientale
-
Appunti di sostenibilità ambientale e bim