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Estratto del documento

A VIGILANZA BANCARIA

1.4.1 Gli accordi di Basilea ........................................................................................... 22

1.4.2 Verso l’Unione Bancaria ...................................................................................... 25

1.5 P ................................................................................... 26

OSSIBILI SOLUZIONI DELLA CRISI

CAP. II: LE CRISI BANCARIE IN ITALIA ....................................................................... 28

2.1 I ..................................................................................... 28

L SISTEMA CREDITIZIO ITALIANO

2.2 P .............................................................................. 34

RINCIPALI CRISI BANCARIE ITALIANE

2.2.1 Lo scandalo della “Banca Romana” e la nascita della “Banca d’Italia” ............ 34

2.2.2 Il “Banco Ambrosiano” ........................................................................................ 39

2.2.3. “Banca Marche”.................................................................................................. 44

CAP. III: IL CASO MONTE DEI PASCHI DI SIENA ....................................................... 48

3.1 L M P S .......................................................................... 48

A BANCA ONTE DEI ASCHI DI IENA

3.1.1 Cenni storici .......................................................................................................... 48

3.1.2 La fondazione “Monte dei Paschi di Siena” ......................................................... 53

3.2 L ......................................................................................................................... 58

A CRISI

3.2.1 Le operazioni sugli strumenti finanziari derivati .................................................. 58

3.2.2 L’operazione d’acquisto di “Antonveneta ............................................................ 62

3.2.3 La crisi e il salvataggio della banca ..................................................................... 65

CONCLUSIONI ..................................................................................................................... 69

BIBLIOGRAFIA ................................................................................................................... 72

SITOGRAFIA ........................................................................................................................ 75

1

Introduzione

Le banche hanno un ruolo fondamentale all’interno di un sistema

economico, svolgendo soprattutto attività di raccolta-impieghi; l’intero sistema

è sorretto da queste particolari imprese ed è proprio per tale motivo che esiste

un interesse pubblico alla salvaguardia degli assetti patrimoniali di una banca.

La crisi in una banca può portare anche allo stato di insolvenza della

stessa, con le relative conseguenze negative che ciò comporta. Gli intermediari

finanziari, infatti, svolgono principalmente attività che riguardano la raccolta

di fondi da soggetti in surplus finanziario, impiegando tali risorse nel

trasferimento di capitali tra chi invece è in deficit finanziario.

È evidente come la banca deve gestire una serie di flussi finanziari in

entrata e in uscita, tenendo presente i vari orizzonti temporali che solitamente

non coincidono tra loro. In un sistema economico moderno, comunque, le

banche non operano da sole, ma sono strettamente collegate tra loro; risulta

quindi di interesse generale che tutte le banche siano in grado di rispettare i

propri impegni, in modo tale da scongiurare possibili crisi di liquidità che con

molta probabilità si ripercuoteranno all’intero sistema economico.

Per tale motivo, analizzando le principali ricerche scientifiche riguardanti

gli effetti delle crisi bancarie sull’economia reale, si evince come il sistema

bancario sia un importante canale nella diffusione degli shock all’intera

economia, avendo un effetto negativo sul PIL.

Nel primo capitolo di questa tesi si definirà la “crisi bancaria”,

intendendosi con questa una situazione di grave squilibrio patrimoniale la cui

principale causa è costituita da errori gestionali o amministrativi, sebbene essa

possa derivare anche da squilibri a livello di sistema economico o creditizio.

Le banche sono imprese e quindi sottoposte al cd. “Rischio d’impresa”,

cioè la probabilità che non vengano raggiunti i risultati desiderati. Nelle

2

aziende di credito questo rischio è costituito principalmente dal “rischio di

liquidità” in quanto gli intermediari, per far fronte ai propri impegni ed

ottenere quindi un certo grado di redditività, hanno bisogno di liquidità in

grado di soddisfare eventuali richieste non previste dai propri depositanti.

Si analizzeranno, quindi, le origini dalle quali scaturiscono le crisi

bancarie, origini che derivano da fattori endogeni ed esogeni, e inoltre si

studieranno gli effetti concreti che le crisi bancarie causano a un sistema

economico, in termini soprattutto di PIL.

L’attività bancaria, inoltre, si fonda sulla raccolta di mezzi finanziari

attraverso i depositi, i quali sono effettuati per la maggior parte da soggetti che

non hanno una precisa conoscenza del rischio che corrono prestando il loro

denaro alla banca. Il legislatore ha cercato sempre di tutelare questi soggetti,

preoccupandosi di assicurare una condizione di liquidità all’impresa bancaria

in grado di far fronte puntualmente agli impegni assunti. Negli anni, infatti, si

è sviluppato un articolato sistema di vigilanza, anche a causa della recente

crisi finanziaria che ha fatto emergere alcune lacune nella normativa

previgente, quando i mercati sono stati caratterizzati da una diffusione

crescente di strumenti finanziari innovativi, portando gli operatori ad una

sottovalutazione dei rischi.

Obiettivi principali della vigilanza bancaria sono due, innanzitutto

evitare che una situazione di illiquidità possa degenerare in una situazione di

insolvenza dell’ente creditizio; in secondo luogo, evitare che la situazione di

insolvenza di una singola banca possa avere ripercussioni all’intero sistema

economico.

Si analizzeranno anche gli interventi di soluzione alla crisi, infatti, una

volta che questa si sia manifestata, è necessario porre in essere una serie di

interventi finalizzati alla minimizzazione delle esternalità negative prodotte

dai dissesti finanziari. 3

Nel secondo capitolo ci si concentrerà sulle crisi bancarie in Italia;

partendo da un’analisi storica del sistema creditizio italiano, saranno

analizzate le principali crisi bancarie italiane.

La prima vera grande crisi bancaria dell’età moderna si è avuta nel 1887

a seguito dello scandalo della “Banca Romana”, cui seguì il riordino del

sistema creditizio da parte del primo ministro Giolitti.

Il più grave dissesto finanziario di una banca italiana, invece, si è avuto

nel 1982 con il fallimento del “Banco Ambrosiano”, mentre in anni più recenti

si è avuta la crisi della “Banca Marche” nel 2012.

Infine, nel terzo capitolo, ci si propone di studiare e analizzare nello

specifico il caso della banca “Monte dei Paschi di Siena” che, nel 2011,

risultava essere la quarta banca italiana tra quelle quotate in borsa. Nello

stesso anno, la banca ha chiuso il bilancio presentando una perdita di 4,69

miliardi di euro. La crisi è venuta alla luce in seguito alla scoperta di

operazioni su strumenti finanziari derivati, le cui perdite erano state nascoste

al mercato. Le cause principali di questa crisi risalgono all’acquisizione della

banca Antonveneta da parte di Mps e, per far fronte a questa crisi, lo Stato

italiano ha varato un piano di salvataggio attraverso l’emissione di

obbligazioni.

In conclusione, l’obiettivo principale del presente lavoro è quello di

valutare gli effetti che le crisi bancarie producono sull’economia reale, in

quanto esse sono molto importanti per le scelte di politica economica,

spiegando quindi l’interesse dei governi al salvataggio delle banche in crisi.

È opinione ormai diffusa, infatti, che le banche non possono fallire.

Tuttavia, la realtà economica dimostra come il fallimento di una banca non

solo è possibile, ma addirittura auspicabile quando consente l’eliminazione dal

mercato di sistemi inefficienti senza degenerare in una crisi sistemica.

4

Capitolo I

Valutazione e regolamentazione delle crisi bancarie

1.1 L’impresa bancaria e i problemi di liquidità

Le banche sono imprese d’intermediazione finanziaria, le cui origini

sono antichissime, che hanno subìto nel corso dei secoli numerose

trasformazioni ed evoluzioni. Già ai tempi dei Sumeri, migliaia di anni prima

di Cristo, le popolazioni sentivano la necessità di proteggere la propria

ricchezza affidandola ai sacerdoti nei templi; in epoca greca nacquero in

1

questo modo le prime forme di banche, i cd. “Trapeziti” , presenti nei grandi

santuari dove i sacerdoti facevano fruttare il denaro ricevuto nelle offerte

tramite l’elargizione di prestiti.

È a Firenze, nel Rinascimento, che nacque l’attività bancaria vera e

propria, con la nascita delle lettere di credito attraverso le quali i banchieri

fiorentini si impegnavano a pagare somme per conto di chi le portava. Nel

1406 a Genova, nacque la prima banca in senso moderno che assolveva una

serie di compiti per le istituzioni genovesi, gestendo la maggior parte dei

2

proventi del fisco .

In Italia, è soltanto nel 1936 che si ebbe una prima definizione ufficiale

3

della banca con l’emanazione di un’importante legge , la quale definì l’attività

bancaria come un’attività fondata sulla raccolta di mezzi finanziari attraverso i

depositi bancari, i quali sono in larga parte effettuati da cittadini che non

hanno una precisa conoscenza del rischio che corrono prestando i propri

capitali all’istituto. Proprio per questo motivo la legge bancaria si è

preoccupata di tutelare i depositanti, assicurando la condizione di liquidità alle

1 Dal greco antico “trapeza” che vuol dire tavolo, ossia il banco dietro il quale operavano i

primi cambiavalute.

2 “Casa delle compere e dei banchi di San Giorgio”, meglio conosciuta come “Banco di San

Giorgio” – www.lacasadisangiorgio.it.

3 R.D.L. 375/36 5

banche in modo che queste siano sempre pronte a far fronte agli impegni

assunti.

La liquidità era assicurata bilanciando le scadenze delle operazioni attive

con quelle delle operazioni passive, in questo modo si distinguevano due

categorie di banche:

1. Aziende ordinarie

Dettagli
A.A. 2013-2014
77 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dario.sequenzia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnica bancaria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Mazzù Sebastiano.