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LEGGE DI DARCY
FORMULAZIONE
LEGGE DI DARCY
FORMULAZIONE 3
23/05/2017
LEGGE DI DARCY
FORMULAZIONE
POROSITÀ EFFICACE
FOCUS
Si dice porosità efficace (m ) il rapporto tra volume di vuoti che
e
vengono occupati dall’acqua di gravità ed il volume totale della
roccia.
DA NON CONFONDERE con la porosità vera e propria (m), che è il
rapporto tra volume totale dei vuoti e il volume totale della roccia. 4
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LEGGE DI DARCY
CONDIZIONI DI VALIDITÀ
La legge di Darcy è valida per un mezzo omogeneo e isotropo, tale cioè da
presentare le stesse caratteristiche di porosità e di permeabilità in ogni punto e in ogni
direzione. Questa condizione può essere realizzata solo artificialmente, per esempio
utilizzando una sabbia granulometricamente uniforme.
I terreni sedimentari naturali, dotati di porosità interstiziale, non sono dunque
omogenei e isotropi: i pori sono di varie dimensioni e varie forme. Ma da un punto di
vista «globale» (volumi sufficientemente grandi e senza variazioni di facies), l’insieme
viene ad avere una certe omogeneità.
Per quanto riguarda l’isotropia, i sedimenti naturali presentano di solito una
stratificazione e quindi una continuità orizzontale (quella originaria di sedimentazione)
tale da avere una certa continuità delle caratteristiche granulometriche che
determinano la permeabilità. La stratificazione comporta invece notevoli variazioni
granulometriche in senso verticale: le variazioni si registrano spesso in pochi metri, se
non pochi centimetri. LEGGE DI DARCY
CONDIZIONI DI VALIDITÀ
Ma dato che il movimento dell’acqua di sottosuolo avviene di solito con una
componente orizzontale nettamente prevalente su quella verticale, spesso il
flusso dell’acqua avviene in condizioni che approssimano più o meno quelle
teoriche. Di fatto, le esperienze realizzate hanno dimostrato che la legge di
Darcy si applica con buona approssimazione ai mezzi a porosità interstiziale di
determinata granulometria «media», purché si considerino volumi di roccia
sufficientemente grandi.
Per mezzi a porosità non interstiziale (fratture o discontinuità secondarie), non
sci si trova in condizioni di omogeneità e isotropia, dunque la legge di Darcy
trova scarsa applicazione. 5
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LEGGE DI DARCY
CONDIZIONI DI VALIDITÀ
Ovviamente, un’altra condizione di validità è che il mezzo
sia saturo: in un mezzo non saturo l’acqua non può
attraversare tutti i pori, in quanto ostacolato dall’aria. Le
prove sperimentali però dimostrano che si può ancora
applicare la legge di Darcy, ma con un coefficiente di
permeabilità «non satura» minore (è importante
soprattutto nella filtrazione dell’acqua di pioggia nelle
falde idriche).
Il diagramma mette in relazione il rapporto kn/k
(coefficiente di permeabilità in condizione non sature
fratto quello in condizioni sature) e il grado di saturazione.
Si nota che una permeabilità pari alla metà di quella
satura richiede un grado di saturazione di circa 85%.
LEGGE DI DARCY
CONDIZIONI DI VALIDITÀ
Un ultima condizione di validità della legge di
Darcy è che l’acquq si muova con un regime
laminare. Questo tipo di flusso è caratterizzato
da «filetti» liquidi che scorrono paralleli senza
mescolarsi. Esso differisce dal regime
turbolento, nel quale i filetti disegnano dei
«vortici» e si mescolano l’uno con l’altro. La
distinzione fra i due tipi di flusso si deve a
Reynolds. Una vasca con acqua limpida è
riempita fino ad un livello costante: un tubo di
piccolo diametro consente di immettere in
quest’acqua un liquido colorato, che viene
quindi a scorrere insieme a quello limpido con
una velocità regolabile tramite un rubinetto. 6
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LEGGE DI DARCY
CONDIZIONI DI VALIDITÀ
Finchè la velocità dell’acqua è
bassa, il filetto colorato resta
rettilineo e continuo, distinto dai
filetti limpidi che lo circondano. In
questa condizione è valida la legge
di Poiseuille (velocità di flusso
proporzionale al gradiente
idraulico).
Aumentando la velocità di flusso, si
nota che, a partire da un certo
valore (detta velocità critica
superiore) il filetto colorato si
attorciglia e si disperde, mentre si
creano dei vortici: è il flusso
turbolento.
LEGGE DI DARCY
CONDIZIONI DI VALIDITÀ 7
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LEGGE DI DARCY
CONDIZIONI DI VALIDITÀ
Passando ora al flusso attraverso un mezzo poroso e considerando che la legge di
Darcy ci dice che la velocità è proporzionale al gradiente idraulico, è logico pensare
che Darcy sia valida per un flusso laminare e che (per analogia) si possa trovare un N
R
in corrispondenza del valore oltre il quale la relazione lineare fra v e i non è più valida.
Basta considerare v come la velocità apparente (definita da Darcy), D come
diametro medio dei pori (che determina il diametro medio dei «tubi porosi»), μ = 1
centipoise e ρ = 1 g/cmc (validi per l’acqua naturale).
Gli esperimenti fatti con granuli delle stesse dimensioni e con flusso dell’acqua con
velocità variabili, hanno permesso di verificare che, effettivamente, nelle condizioni
normali di flusso nei mezzi porosi si ha un moto laminare, mentre per velocità elevate si
passa da un flusso turbolento. Tuttavia, il passaggio da un tipo di moto all’altro
avviene con una certa gradualità: la velocità di flusso in un mezzo poroso non sarà
uguale in tutti i punti: sarà maggiore in corrispondenza dei canalicoli maggiori e più
dritti (rispetto alla direzione di flusso) e minore in quelli di diametro minore e più
tortuosi. LEGGE DI DARCY
CONDIZIONI DI VALIDITÀ
N 1 10 100 1000
R
Moto Laminare Turbolento
Velocità
Si osserva che la legge di Darcy è valida per tutti i moti laminari, ma che perde
validità per valori del N decisamente minori di quelli che determinano il passaggio al
R
moto turbolento. In pratica, all’aumentare di N , si ha prima la perdita di validità della
R
legge di Darcy, ma ancora con flusso laminare, e successivamente il passaggio
(graduale) al moto turbolento. La spiegazione di questa non corrispondenza è dovuta
al fatto che Darcy governa solo quando dominano forze di attrito; quando le forze
d’inerzia, in un flusso con direzione e velocità continuamente variabili, si avvicinano
allo stesso ordine di grandezza di quelle d’attrito, la legge di Darcy non è più valida. 8
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LEGGE DI DARCY
CONCLUSIONE
In sintesi, la legge di Darcy è sufficientemente verificata, e quindi applicabile
in pratica, nelle condizioni naturali di flusso dell’acqua nei mezzi permeabili
per porosità matriciale (cioè dei sedimenti granulari), soprattutto se si
considerano moti lungo strato.
La legge di Darcy vale con minore approssimazione nelle rocce fratturate (in
cui il moto avviene in una «rete di discontinuità»: si considera, cioè, i volumi di
roccia in rapporto alle dimensioni della maglia di questa rete di fratture).
La legge di Darcy non è più valida con velocità di flusso alte, quali si hanno in
prossimità dei pozzi di emungimento e nei canali carsici.
COEFFICIENTE DI PERMEABILITÀ
INTRODUZIONE 9
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COEFFICIENTE DI PERMEABILITÀ
CLASSIFICAZIONE
1 m/s
k molto alta k alta k bassa k quasi nulla m/s
Ghiaia pulita Sabbia pulita Sabbia fine Argilla
Sabbia + Ghiaia Limi
pulita Sabbia + Limo +
Argilla
PIÙ k È GRANDE, PIÙ IL TERRENO È PERMEABILE (E VICEVERSA).
Nei mezzi a porosità interstiziale e privi di cemento, k è funzione essenzialmente del
diametro dei granuli e della porosità. Possiamo osservare che le argille, considerate
impermeabili, hanno in realtà un valore di k non nullo. Solo gli acquifughi, privi di
porosità comunicante, hanno k nulla. Le argille si considerano praticamente
impermeabili in quanto l’acqua le attraversa con estrema lentezza, tale da non
produrre un flusso apprezzabile.
COEFFICIENTE DI PERMEABILITÀ
FORMULAZIONE 10
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COEFFICIENTE DI PERMEABILITÀ
CLASSIFICAZIONE
MISURA DELLA PERMEABILITÀ
La permeabilità può essere misurata in laboratorio oppure direttamente in
campagna.
Le misure in laboratorio riguardano campioni di piccole dimensioni; possono
pertanto non essere rappresentativi del sedimento o della roccia di cui
s’intende misurare la permeabilità. Questo problema può essere risolto
studiando un elevato numero di campioni, il cui valore medio abbia un buon
significato statistico. Tuttavia, per quanto condotte in condizioni ben definite e
controllate, le misure di laboratorio riguardano sempre un campione in
qualche modo rimaneggiato. Nel caso di sedimenti coerenti (argille e limi) il
prelievo del campione provoca cambiamenti di pressione che posso avere
conseguenze importanti sulla permeabilità; nel caso di sedimenti incoerenti
più grossolani (sabbia e ghiaia) è praticamente impossibile prelevare un
campione non rimaneggiato. 11
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MISURA DELLA PERMEABILITÀ
MISURE IN CAMPAGNA
Le misure in campagna (o dirette) sono certamente le più valide, sia perché
riguardano volumi di roccia assai più grandi, sia perché non interviene il
rimaneggiamento. In tal senso i valori più validi si ottengono mediante prove di
pompaggio dei pozzi, che forniscono i valori medi di grandi volumi dell’acquifero.
Un altro metodo è quello di misurare la velocità di flusso introducendo un tracciante in
falda: misurando il tempo che esso impiega a percorrere il tragitto fra pozzo di
immissione e quello di osservazione, posto a valle rispetto alla direzione di flusso, si
ottiene v , velocita reale dell’acqua.
r
La permeabilità del terreno al di sopra della falda (terreno non saturo) può essere
misurata con gli infiltrometri, che consistono di un cilindro che viene infisso nel terreno
e poi riempito d’acqua; si misura l’acqua infiltrata nel fondo aperto del cilindro in
funzione del tempo.
Un metodo (più artigianale) è quello della prova Lefranc, che consiste nel misurare la
portata di infiltrazione in buche di dimensione standard.