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TM
Waters).
Come fase mobile è stata utilizzata una miscela di metanolo, acetonitrile, acqua e acido acetico
(75: 22,5: 2,4: 0,1, v/v). l,
Il volume di iniezione è stato di 2 il flusso 0,8 ml/min, = 306 nm.
In tali condizioni cromatografiche è stata fatta la calibrazione utilizzando una soluzione standard
di resveratrolo a concentrazione nota.
3.7 Preparazione delle capsule
Le polveri di promicelle sono state impiegate per preparare delle capsule mediante incapsulatrice
manuale. Si sono preparate 6 capsule di tipo 0, aventi volume unitario di 0,68 ml e volume totale
di 4,08 ml.
È stato calcolato il volume apparente, ovvero il volume occupato dall’intera massa di polvere che
è comprensivo degli spazi d’aria intra- e inter-particellari, in ml.
A questo scopo, 1 g di polvere è stato versato in un cilindro graduato. Senza scuotere il cilindro,
si è effettuata la lettura del volume apparente. Conoscendo il volume apparente, si è calcolata e
pesata una quantità di polvere di promicelle sufficiente a riempire 6 capsule. Sapendo che in ogni
capsula sono inclusi 0,68 ml di polvere, conoscendo il volume apparente è possibile determinare
il peso di polvere in ciascuna capsula e, noto il titolo in RSV (tabella 1), è possibile calcolare la
quantità di farmaco per dose.
Le capsule così preparate sono state sottoposte al saggio dell'uniformità di massa. Brevemente, le
capsule sono state pesate singolarmente ed è stato calcolato il peso medio; se il peso individuale
di ogni singola capsula si discosta ±10% dal peso medio, è necessario ripetere la preparazione.
Sono state anche preparate delle capsule di controllo contenenti RSV e carrier (senza
tensioattivi). 19
Fig.7 (a) Incapsulatrice manuale con capsule di tipo 0, pressore unito alla spatola spargipolvere, (b) inserimento
delle capsule negli alveoli, (c) procedura per aprire le capsule. 20
3.8 Test di dissoluzione
Le capsule sono state sottoposte a test di dissoluzione in vitro al fine di determinare i profili di
rilascio del farmaco in ambiente gastrico simulato.
Per lo svolgimento del test è stato utilizzato un dissolutore Erweka DT 126 light corredato di un
sistema di agitazione a palette.
In ogni cestello sono stati versati 200 ml di SGF con una capsula, a temperatura di 36-37°C e
velocità di rotazione 180,0 rpm.
Ad intervalli di tempo stabiliti (2, 5, 10, 15, 20 e 30 minuti) sono stati prelevati 10 ml con una
siringa.
Dopo ogni prelievo, un volume uguale di mezzo di rilascio è stato reintegrato nel becker. I
prelievi sono stati filtrati, liofilizzati e ridispersi in 1 ml di etanolo. La soluzione così ottenuta è
stata analizzata al HPLC per quantificare il RSV disciolto. 21
4. RISULTATI E DISCUSSIONE
4.1 Preparazione delle promicelle
In questo lavoro di tesi, allo scopo di migliorare la solubilità del resveratrolo, sono state
“promicelle”
preparate delle polveri di costituite da una miscela solida di un carrier solubile in
grado di formare una polvere scorrevole (lattosio o maltodestrina) e un tensioattivo che disperso
in acqua forma aggregati micellari (polisorbato 20 o polisorbato 85). Tutti i componenti usati
sono approvati per uso umano.
La preparazione avviene per semplice dissoluzione del resveratrolo nel polisorbato, assieme alla
minima quantità di etanolo per formare una soluzione, che è quindi fatta assorbire su una polvere
inerte (composta da uno zucchero) per miscelazione manuale in capsula di vetro.
L’aggiunta di etanolo alla dispersione di polisorbato e resveratrolo ha permesso la
solubilizzazione di quest’ultimo, evitando l’adesione di cristalli di grandi dimensioni alle
particelle di zucchero. Il solvente è quindi rimosso ponendo la povere sotto vuoto.
Le preparazioni, la cui composizione è riportata in tabella 3, dopo evaporazione del solvente e
dopo idratazione sotto agitazione si sono presentate con aspetto differente a seconda del valore di
HLB della miscela dei tensioattivi impiegati. Le dispersioni micellari con HLB 16.7 erano
limpide, quelle con HLB 13.5 quasi trasparenti, ma leggermente opache, mentre invece le
dispersioni con HLB 11, presentavano un aspetto torbido e, dopo poco tempo, si separavano in
due fasi. Per questo motivo sono state scartate..
Tween 20 Tween 85 RSV Carrier EtOH
PMLac 16.7 184 mg 10 mg 736 mg Lattosio 15 gtt
PMMal 16.7 184 mg 10 mg 736 mg Maltodestrine 15 gtt
PMLac 13.5 79 mg 157 mg 10 mg 736 mg Lattosio 15 gtt
PMMal 13.5 79 mg 157 mg 10 mg 736 mg Maltodestrine 15 gtt
PMLac 11 275 mg 10 mg 736 mg Lattosio 15 gtt
PMMal 11 275 mg 10 mg 736 mg Maltodestrine 15 gtt
Tab.3 Composizione delle promicelle 22
4.2 Caratterizzazione chimico-fisica
Le polveri idratate sono state analizzate con lo strumento zetasizer e il pHmetro.
Diametro medio (nm) PDI Potenziale Z (mV) pH
PMLac 16.7 7.3 ± 1.5 0.241 -17.2 ± 9.4 5.88
PMMal 16.7 6.0 ± 0.8 0.521 -16.2 ± 0.4 5.45
PMLac 13.5 31.5 ± 11.8 0.306 -35.1 ± 23 5.55
PMMal 13.5 69.7 ± 43.4 0.312 -30.5 ± 20.5 5.36
Tab. 4 Analisi dimensionale, potenziale Z e pH delle micelle
In Tabella 4 sono riportati i valori dimensionali, l’indice di polidispersione (PDI) e la carica
superficiale (PZ) delle dispersioni micellari.
I campioni con HLB 16.7 presentano valori di diametro medio tra 6-7.3 nm, PDI tra 0,241-0,521
e PZ tra -16.2 e -17.2 mV.
Invece i campioni con HLB 13.5 presentano valori di diametro medio tra 31.5-69.7 nm, PDI tra
0,306-0,312 e PZ tra -30.5 e -35.1 mV.
Inoltre è stato osservato che i campioni con il lattosio come carrier presentano un diametro
medio inferiore rispetto ai corrispondenti con maltodestrine e anche un PDI più basso, indice di
una maggiore omogeneità.
La spiegazione del PDI più alto delle PMMal può essere dovuta all’interferenza delle
maltodestrine con la lettura. Tale valore è, infatti, calcolato a partire dalle popolazioni di
particelle rilevate in base alla loro intensità di scattering e non è stato, quindi, possibile
sopprimere l’interferenza (al contrario a quanto effettuato con il diametro medio).
Per quanto riguarda invece il PZ, campioni con carrier lattosio presentano carica superficiale più
negativa.
È stato inoltre misurato il pH delle formulazioni realizzate, e i valori si attestano tra 5.36-5.88
per tutti i campioni.
Sono anche state analizzate con lo zetasizer le stesse preparazioni con SGF (Tab. 5) mostrando
valori simili alle micelle in acqua. 23
SGF Diametro medio PDI
PMLac 16.7 7.6 ± 1 0.236
PMMal 16.7 6.8 ± 1.2 0.591
PMLac 13.5 53.0 ± 2.1 0.269
PMMal 13.5 72.6 ± 56.7 0.605
Tab. 5 Analisi dimensionale e potenziale Z delle micelle in SGF
4.3 Efficienza di incapsulazione
Per verificare la possibilità di somministrazione delle promicelle come polvere (ad esempio sotto
forma di capsule) in grado di idratarsi direttamente nel fluido gastrico per formare micelle, è
stata valutata l’efficienza di incapsulazione delle promicelle idratate con fluido gastrico simulato
(SGF).
I valori ottenuti, riportati in Tabella 6, sono compresi tra 61-79% per le micelle in acqua, e 67-
89% per le micelle in SGF, indicando che il sistema è adatto ad incorporare efficacemente il
principio attivo.
In particolare le promicelle di maltodestrine mostrano un’efficienza di incapsulazione più alta
rispetto a quelle di lattosio, e soprattutto quando idratate con SGF.
Idratazione con acqua Idratazione con SGF
PMLac 16.7 67 ± 8 67 ± 2
PMMal 16.7 73 ± 12 76 ± 9
PMLac 13.5 61 ± 14 80 ± 4
PMMal 13.5 78 ± 8 89 ± 13
Tab.6 Efficienza di incapsulazione del resveratrolo nelle promicelle reidratate con acqua o con fluido gastrico
simulato (SGF) 24
4.4 Studi di rilascio in fluido gastrico simulato (SGF) e fluido intestinale simulato (SIF)
Al fine di ottenere dati quantitativi che possano essere predittivi del rilascio del RSV in vivo
dopo somministrazione per via orale sono stati effettuati degli studi di rilascio in SGF (Fluido
Gastrico Simulato) e SIF (Fluido Intestinale Simulato).
l)
Le promicelle ricostituite in acqua (1000 sono state esposte al SGF o al SIF (100 ml),
termostatati a 37°C, per 120’ nel caso di ambiente gastrico e, fino a 8 ore nel caso di ambiente
intestinale. I differenti tempi di esperimento sono stati programmati in funzione del tempo di
transito nello stomaco e nell’intestino.
In figura 8 viene mostrata la percentuale di RSV rilasciato dalle micelle ai diversi tempi di
incubazione in SGF.
70
60
50
(%)
rilasciato LAC 16.7
40 MAL 16.7
30 LAC 13.5
RSV 20 MAL 13.5
10
0 0 50 100 150
Tempo (min)
Fig.8 Percentuale di RSV rilasciato dalle micelle in SGF
Come si può osservare dall’analisi delle curve, le formulazioni con il lattosio come carrier
rilasciano il RSV con velocità superiore rispetto alle formulazioni con le maltodestrine,
indipendentemente dal valore di HLB della miscela di tensioattivi. Infatti, dopo due ore di
esperimento, il RSV rilasciato dalle polveri di lattosio è compreso in un intervallo del 35-40%
dell’ incapsulato per entrambe le preparazioni. Il RSV rilasciato invece dalle due formulazioni
con maltodestrine non supera il 25%. Probabilmente la differente struttura chimica dei due
carrier influenza la loro velocità di dissoluzione e, di conseguenza, la diffusione del RSV. 25
Le maltodestrine hanno infatti una struttura macromolecolare che, impiegando più tempo ad
idratarsi e disperdersi nel veicolo, rallenta la liberazione del RSV
Questa ipotesi è supportata dai risultati degli studi di rilascio in SIF. Osservando infatti le curve
di rilascio nelle prime 2 ore, queste presentano un andamento molto simile a quelle ottenute dagli
gli esperimenti in SGF. Proseguendo l’esperimento fino alle 8 ore, periodo sufficiente alla
completa dissoluzione dei carrier, tutte le formulazioni rilasciano il RSV in un range percentuale
compreso nell’intervallo 52-58%.
In figura 8 è riportato il grafico della percentuale di RSV rilasciato dalle micelle in SIF.
70
60
50
(%)
rilasciato LAC 16.7
40 MAL 16.7
30 LAC 13.5
RSV 20 MAL 13.5
10
0 0 2 4 6 8 10
Tempo (ore)
Fig.9 Percentuale di RSV rilasciato dalle micelle in SIF 26
4.5 Test di dissoluzione
Una capsula è stata introdotta nel cestello del dissolutore, dopo due minuti è stato osservato che
questa si disgrega rilasciando quindi il contenuto e si sono fatti i prelievi.
Il test di dissoluzione in vitro in SGF ha portato a risultati anomali, in quanto i dati dell’HPLC
ottenuti dai prelievi hanno presentato valori alti di deviazione standard e quindi poco precisi.
Questo perc