Ci si riferisce alla c.d. digitalizzazione. Con il termine digitalizzazione si intende il processo di trasformazione delle
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informazioni e dei processi aziendali da analogici a digitali. Questo include l'uso di tecnologie digitali per migliorare
l'efficienza operativa, la comunicazione, e la gestione dei dati cit. Redazione SAEP, Digitalizzazione: cos'è, perché è
importante e come implementarla, riv. SAEP, 24/6/2024, su https://www.saep-
ict.it/magazine/digitalizzazione/#:~:text=La%20digitalizzazione%20%C3%A8%20il%20processo%20di%20trasformazione%
20delle,operativa%2C%20la%20comunicazione%2C%20e%20la%20gestione%20dei%20dati
La digitalizzazione consente di abbattere i costi legati alla ricerca delle informazioni e dei dati, di accelerare le procedu re
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organizzative, la pianificazione degli interventi pubblici e gli stessi procedimenti amministrativi, comportando anche un
notevole risparmio di spesa. È importante, quindi, procedere a sensibilizzare e a dotare tutta la cittadinanza di mezzi e
risorse adeguati a poter rispondere coerentemente al processo evolutivo suddetto. Affinché la digitalizzazione sia un o 19
3.2. La digitalizzazione della e per la Pubblica
Amministrazione
Con il già citato “Rapporto Giannini”, risalente alla fine degli anni 70’, incentrato sulla rilevazione
delle problematiche organizzative/strutturali e funzionali della P.A., tra le proposte risolutive si
individuava anche e soprattutto la c.d. digitalizzazione. L’impiego dei dispositivi informatici e
l’utilizzo delle procedure digitalizzate era considerato un processo fondamentale e indispensabile
per la realizzazione della “tanto auspicata” riforma della P.A., caratterizzata da eccessivo
formalismo e rigidità strutturale e organizzativa. Tuttavia, la proposta di Massimo Severo Giannini,
a posteriori troppo audace per il suo tempo, faticò a trovare attuazione a causa, sia dell’assetto
culturale proprio dell’organizzazione pubblica italiana, improntato sul modello classico del fare
amministrazione , sia del notevole ritardo nell’informatizzazione .
44 45
strumento di semplificazione, infatti, è necessario che gli strumenti digitali siano nella disponibilità di tutti. Per un
approfondimento di veda SPAGNUOLO A.F., SORRENTINO E., La trasformazione digitale come misura di semplificazione,
riv. Federalismi.it, 24/3/2021, su https://www.federalismi.it/nv14/articolo-documento.cfm?Artid=45093
CASSESE S., Cultura e politica dell’Amministrazione, Bologna, 1971, 8 ss.
44
“Il ritardo dell’informatizzazione, purtroppo, è un dato ancora presente ai giorni nostri. Secondo il rapporto ISTAT
45
Cittadini e ICT del 2019, in Italia la cultura digitale è, in generale, meno sviluppata rispetto al resto d’Europa. Infatti, dai dati
raccolti risulta che le competenze digitali sono il maggiore fattore discriminante per l’accesso a Internet, come si rileva
dai dati sulle motivazioni delle famiglie che non hanno un collegamento alla banda larga. Questo significa che il
superamento di questo problema, che penalizza gli investimenti e gli sforzi effettuati in infrastrutture e servizi, giustifica
investimenti e sforzi rilevanti, in misura correlabile e correlata in una strategia organica;
la necessità di porre priorità in termini di investimenti è riscontrabile anche dalla scarsa fruizione dei servizi online
- da parte di chi utilizza Internet, strettamente correlabile con la carenza di competenze digitali, come
suggeriscono le rilevazioni;
alcuni segmenti di popolazione denotano maggiori divari nelle competenze digitali e nell’utilizzo di
- Internet (rispetto soprattutto al livello di istruzione e alla fascia di età, spesso con una combinazione tra i due
fattori, oltre che al genere) e questo implica la definizione di interventi mirati e specifici, con la massima
integrazione tra gli attori istituzionali (oltre il MID – Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione,
senz’altro tra gli altri anche il Miur e il Ministero del Lavoro). Soprattutto lì dove il fattore di svantaggio è quello
legato al livello di istruzione è necessario progettare interventi che mettano insieme alfabetizzazione funzionale
e digitale;
chi è ancora dentro il sistema educativo utilizza di più e meglio Internet, ma non abbastanza. La percentuale dei
- giovani che non hanno competenze digitali almeno di base (quelle minime per esercitare i diritti di cittadinanza)
è ancora elevata, raggiunge il 30%. Qui l’azione richiesta (soprattutto al Miur) è fondamentale e non basta il futuro
inserimento dell’insegnamento dell’educazione alla cittadinanza, in cui una parte sarà dedicata anche alla
cittadinanza digitale. Lo sforzo di alfabetizzazione digitale non può che essere determinato, rilevante e da
valutare come prioritario, anche riprendendo quanto ipotizzato nel Piano Nazionale Scuola Digitale e da qualche
tempo in un limbo incerto;
i divari territoriali e tra i comuni sono rilevanti. La strategia nazionale dovrebbe prevedere non solo agende
- territoriali per le competenze digitali, ma anche la configurazione di una logica di approccio specifica per le zone
rurali, invertendo la tendenza all’attenzione quasi esclusiva per la digitalizzazione urbana”, su Rapporto Istat,
l'Italia è indietro sulle competenze digitali: ecco che fare - Agenda Digitale 20
3.2.1. Il processo della digitalizzazione e il codice
dell’amministrazione digitale
Con il concetto di e-government ci si riferisce al processo di digitalizzazione (o
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informatizzazione) della P.A. sviluppatosi dalla seconda metà degli anni 90’ dapprima come
obiettivo da raggiungere, per poi concretizzarsi come strumento proprio della P.A., dal 2005 in
poi con l’emanazione del C.A.D. (Codice dell’Amministrazione Digitale) e i successivi interventi
normativi modificativi (tra cui la legge Madia e il c.d. D.L. Semplificazioni del 2020 ). L’emanazione
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del Codice dell’amministrazione digitale rappresenta il frutto delle spinte europee alla diffusione
e all’implementazione delle tecnologie digitali all’interno della P.A. e tra la P.A. e i cittadini al fine
di rendere più efficienti l’organizzazione e l’offerta dei servizi. In particolare, con la COM (2003)
567, la Commissione europea stilava un rapporto sul monitoraggio del grado di informatizzazione
degli Stati membri, sui vantaggi attesi prodotti dall’implementazione delle tecnologie digitali e
sugli ostacoli possibili a tale sviluppo (amministrazione in linea ). Per quanto riguarda i vantaggi
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della c.d. e-government, la Commissione individuava i benefici nell’offerta dei servizi alla
popolazione (“…non solo consente di ottenere più facilmente informazioni presso gli enti pubblici,
ma facilita anche il disbrigo delle pratiche amministrative, riducendo i tempi di attesa. Inoltre,
l'amministrazione in linea favorisce l'instaurarsi di un contatto diretto tra cittadini e
amministratori” , i.e. sportelli virtuali, voto digitale, consultazioni on line), nell’offerta dei servizi
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alle imprese (“il potenziamento della fornitura di servizi amministrativi online determina
miglioramenti della produttività e della competitività, grazie alla riduzione sia del costo dei servizi
che di quello delle transazioni a carico delle imprese” , comportando un risparmio in termini di
50
costi e di risorse impiegate) e nei rapporti tra amministrazioni (“consente di rafforzare la
cooperazione tra le autorità nazionali, regionali e locali e anche le istituzioni comunitarie” ). Per
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ottenere tali risultati però, secondo il rapporto della Commissione, bisognava agire:
sul c.d. divario digitale, consentendo a tutta la popolazione la possibilità di accedere ai
- servizi pubblici on line (implementazione dei canali informativi e formativi, c.d. cultura del
digitale) e predisposizione di risorse economiche da destinare alle famiglie con basso
reddito (divario economico) al fine di consentire l’acquisto dei dispositivi digitali (pc,
smartphone, tablet ecc);
Tale termine viene introdotto, per la prima volta, nel contesto europeo con la Comunicazione del 26 settembre 2003
46
della Commissione Europea, il quale si intende “ il ricorso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione * (TIC)
nelle amministrazioni pubbliche, coniugato a un cambiamento organizzativo e all'acquisizione di nuove competenze da
parte del personale, con l'obiettivo di migliorare i servizi al pubblico, rafforzare il processo democratico e sostenere le
politiche pubbliche” da https://eur-lex.europa.eu/IT/legal-content/summary/egovernment.html.
Ad esempio, tra le misure di semplificazione e accelerazione dell'azione amministrativa si dispone il principio secondo
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il quale le P.A. sono chiamate ad agire strumenti informatici e telematici e si prevede l'obbligo di comunicare ai soggetti
interessati il domicilio digitale del responsabile del procedimento.
L’amministrazione in linea mira a sfruttare le tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni per migliorare la
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qualità dei servizi pubblici e per agevolarne l'accesso da parte dei cittadini. L'amministrazione in linea può ridurre i costi
che imprese e governi devono sostenere e può semplificare i rapporti tra le amministrazioni e i cittadini; inoltre,
l'eGovernment contribuisce a rendere il settore pubblico più aperto e trasparente ed aiuta i cittadini a meglio
comprendere il funzionamento dell'amministrazione pubblica e la sua responsabilità nei confronti dei cittadini da
https://eur-lex.europa.eu/IT/legal-content/summary/egovernment.html. Per un approfondimento sul tema si veda
MARTINES F., La Digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, Rivista di diritto dei media 2/2018.
Da https://eur-lex.europa.eu/IT/legal-content/summary/egovernment.html
49 Da https://eur-lex.europa.eu/IT/legal-content/summary/egovernment.html
50 Da https://eur-lex.europa.eu/IT/legal-content/summary/egovernment.html
51 21
sulla tutela della riservatezza dei dati personali;
- sulla c.d. interoperabilità dei dati.
-
Orbene, tali linee di intervento si sono mantenute costanti nel tempo e rappresentano
l’architettura portante delle riforme attuate e ancora in divenire, tanto è dimostrato dalla loro
riproposizione negli interventi più recenti della Commissione europea volti a predisporre un
piano d’azione decennale (obiettivo da raggiungere nel 2030) per la completa alfabetizzazione
digitale di tutti i cittadini europei, correlativamente all’implementazione delle tecnologie digitali
da parte delle P.A L’Unione Europea, dunque, può essere individuato come quell’attore che
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dona una forte spinta per il rilancio e la riqualificazione delle organ
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