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INTRODUZIONE

CAP.1 PRINCIPI DEL DIRITTO AMMINISTRATIVO

CONCLUSIONI

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

INTRODUZIONE

Il Diritto Amministrativo è la branca del diritto pubblico interno che ha

per oggetto l’organizzazione e l’attività della pubblica

amministrazione. Esso riguarda in particolare i rapporti che

quest’ultima instaura con i soggetti privati nell’esercizio di poteri ad

essa conferiti dalla legge per la cura di interessi della collettività.

Il diritto amministrativo è una materia recente nato nel XVIII/XIX

secolo, nasce in parallelo al concetto di Stato di diritto, poiché il diritto

amministrativo è correlato al principio di separazione dei poteri, che

nasce con la Rivoluzione Francese e vede il potere legislativo,

esecutivo e giudiziario separati tra di loro.

L’amministrazione assume così una sua identità sempre però

all’interno del potere esecutivo.

Il diritto amministrativo è una disciplina che mira a garantire che

l'azione della pubblica amministrazione avvenga nel rispetto della

legalità, dell'equità e della trasparenza, tutelando così i diritti dei

cittadini da eventuali abusi o eccessi di potere.

Nel corso del tempo, il diritto amministrativo si è evoluto per

rispondere alle necessità di un'amministrazione pubblica sempre più

complessa, che gestisce servizi e risorse fondamentali per la

collettività.

Le norme amministrative si applicano a una vasta gamma di attività,

tra cui la gestione della pubblica sicurezza, dell’istruzione, della

sanità, dei trasporti, delle risorse naturali, e molto altro. La sua

applicazione è rivolta tanto all’organizzazione interna delle

amministrazioni, quanto alle modalità di interazione con i cittadini,

imprese e altri enti pubblici.

Un aspetto fondamentale del diritto amministrativo è il controllo

giurisdizionale. Poiché l’amministrazione esercita poteri discrezionali,

le decisioni amministrative possono essere impugnate dinanzi ai

tribunali amministrativi, che valutano la legittimità e la correttezza

degli atti. Questo sistema di controllo garantisce un bilanciamento tra

l'efficacia dell'azione amministrativa e la protezione dei diritti

individuali, evitando che l'amministrazione agisca in modo arbitrario o

contrario agli interessi della collettività.

In sintesi, il diritto amministrativo svolge un ruolo essenziale nel

moderno sistema giuridico, fungendo da strumento per il corretto

funzionamento della pubblica amministrazione, ma anche per la

protezione dei diritti dei cittadini contro possibili abusi del potere

pubblico.

CAP. 1 PRINCIPI DEL DIRITTO AMMINISTRATIVO

Tra i principi di fondamentale importanza del diritto amministrativo

abbiamo:

PRINCIPIO DI LEGALITÀ: La pubblica amministrazione deve agire

sempre in conformità con la legge. Ogni suo atto deve essere fondato

su una norma giuridica che lo giustifichi. Questo principio è

strettamente legato al principio dello Stato di diritto, che impone

all'amministrazione di non agire mai al di fuori delle competenze

conferite dalla Legge.

Nella Costituzione non c’è un articolo dedicato ma è implicito in essa

(es. art.113 Costituzione).

Questo trova esplicita affermazione nella Legge 241/90 Legge sul

Procedimento Amministrativo, il cui art.1 di questa Legge afferma che

l’attività amministrativa persegue i fini determinati dalla legge.

Il principio di legalità può essere inteso in 2 accezioni:

1. Principio della preferenza della legge: secondo questa

interpretazione gli atti emanati dalla pubblica amministrazione

non possono porsi in contrasto con la legge, in questo senso la

legalità rappresenta un limite “negativo” all’attività dei poteri

pubblici.

2. La legge è il fondamento del potere amministrativo quindi

la legalità non è solamente un limite “negativo” all’esercizio del

potere pubblico ma diventa anche un limite “positivo” perché

non solo il provvedimento amministrativo non deve violare la

legge ma deve pubblico trovare esplicito riferimento in una

norma di legge; quindi la legge costituisce il fondamento

esclusivo del potere amministrativo, non esiste potere

amministrativo se non vi è una copertura legislativa. La legge

deve attribuire perciò in modo espresso la titolarità del potere

pubblico all’amministrazione e deve anche indicarne talvolta le

modalità di esercizio, i contenuti ed i limiti.

Altra distinzione del principio di legalità è quella tra:

-Legalità formale: per soddisfare la legalità formale è sufficiente che

la legge indichi quale è l’apparato pubblico competente a esercitare

un potere normativo o amministrativo. Questo richiede solo

l’esistenza di una norma attributiva del potere senza che però questa

identifichi i limiti e le modalità di esercizio di questo.

Legalità sostanziale: Non è sufficiente che la legge

attribuisca una competenza ad una pubblica amministrazione

ma deve indicare anche i presupposti, le modalità ed i limiti

dello svolgimento del potere amministrativo.

Altri principi sono:

-Principio di buon andamento: è l’espressione tipica di efficienza

pubblica, quindi l’amministrazione secondo questo principio è tenuta

all’ effettiva tutela e considerazione di tutti gli interessi che sono

affidati alle sue cure. L’amministrazione deve operare in modo tale da

conseguire gli scopi per cui è istituita, garantendo un’azione efficiente

e tempestiva. Questo principio implica che la pubblica

amministrazione non deve solo rispettare la legge, ma deve anche

operare con diligenza, velocità e risultati concreti.

-Principio di imparzialità: questo principio stabilisce che

l’amministrazione si trovi in una posizione di equidistanza rispetto agli

interessi da valutare, sotto il profilo organizzativo questo principio

impone che l’organizzazione sia strutturata in modo che chi

amministra non sia personalmente interessato alla materia oggetto

delle proprie decisioni oppure il personale sia reclutato in modo

imparziale tramite concorso pubblico. Il principio dell’imparzialità

postula anche il principio di distinzione tra politica e amministrazione

quindi bisogna sempre fare una scissione tra azione di governo e

azione dell’amministrazione volta all’esclusivo raggiungimento delle

finalità pubbliche indicate dalla norma attributiva del potere. È

importante secondo questo principio che la politica non si inserisca

nell’amministrazione.

La pubblica amministrazione deve esercitare i suoi poteri senza

discriminazioni, garantendo un trattamento equo tra tutti i soggetti

coinvolti. Gli atti amministrativi devono essere adottati in modo

obiettivo, evitando favoritismi e discriminazioni.

Altri principi sull’esercizio del potere sono presenti nell’art.1 della

l.n.241/1990 che fa riferimento ai criteri di economicità, efficacia,

imparzialità, pubblicità, di trasparenza nonché ai principi

dell’ordinamento comunitario.

-Principio di Proporzionalità: Gli atti e i provvedimenti amministrativi

devono essere proporzionati rispetto agli scopi che si intendono

raggiungere. In altre parole, l'amministrazione non deve adottare

misure eccessive o sproporzionate rispetto alla finalità che si prefigge,

né applicare sanzioni troppo severe rispetto alla violazione

commessa.

Fondamentali sono l’idoneità, necessarietà ed adeguatezza.

Quindi sulla base dell’obiettivo da conseguire si deve scegliere il

mezzo più adatto per raggiungerlo. Per verificare se l’azione

dell’amministrazione risponde a questo principio bisogna svolgere un

test in 3 fasi:

1. Fase dell’idoneità in cui si mette in relazione il mezzo

adoperato con l’obbiettivo da perseguire

2. Valutazione di necessarietà o regola del mezzo più mite in

cui lo si mette a confronto con le altre misure ritenute idonee

rispetto agli interessi che si frappongono alla realizzazione

dell’obiettivo

3. Valutare se la scelta finale sia tollerabile rispetto al fine

perseguito.

-Principio di trasparenza: La pubblica amministrazione deve garantire

la trasparenza dei suoi atti e procedimenti, in modo che i cittadini

possano accedere alle informazioni relative all’operato

dell’amministrazione stessa. Questo principio favorisce il controllo

pubblico, la partecipazione democratica e previene la corruzione.

-Principio di responsabilità: Gli organi della pubblica amministrazione

sono responsabili per gli atti che compiono, sia sotto il profilo giuridico

che sotto quello patrimoniale. In caso di danno causato da un atto

amministrativo illegittimo o da un comportamento negligente, può

esserci una responsabilità da parte dei funzionari pubblici o

dell'amministrazione stessa.

-Principio di partecipazione: La pubblica amministrazione deve

consentire la partecipazione dei cittadini e degli interessati nel

processo decisionale, soprattutto in materie che riguardano diritti e

interessi dei privati.

-Principio di affidamento: I cittadini devono poter fare affidamento

sull'operato della pubblica amministrazione. L'amministrazione non

deve cambiare arbitrariamente le proprie decisioni o pratiche,

soprattutto se ciò comporta un danno per coloro che si sono affidati a

una certa previsione dell'azione amministrativa.

-Principio di continuità: L'attività amministrativa deve essere continua

e non interrotta. Questo principio è particolarmente importante per

garantire che i servizi pubblici siano sempre attivi e non subiscano

sospensioni o interruzioni ingiustificate che possano danneggiare la

collettività.

CONCLUSIONI

In conclusione, il diritto amministrativo si configura come una

disciplina centrale nel moderno ordinamento giuridico, in quanto

regola l’organizzazione e l’attività della pubblica amministrazione,

assicurando che essa operi sempre nel rispetto dei principi

fondamentali che ne guidano l’azione. Questi principi, che spaziano

dalla legalità all’imparzialità, dalla trasparenza alla responsabilità,

sono il fondamento su cui si poggia l’intero sistema amministrativo e

giuridico del nostro Paese. Essi sono essenziali per garantire che la

pubblica amministrazione non solo agisca secondo la legge, ma lo

faccia con efficienza, equità e in modo responsabile, tutelando così i

diritti dei cit

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A.A. 2025-2026
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Antodg di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Unitelma Sapienza di Roma o del prof Fiorella Antonio.